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In risposta
In questo caso l'esaminato sono io e mi incuriosisce non poco sapere che, senza essermi iscritto ad alcun esame, sono stato "esaminato" ed i risultati resi pubblici ed ufficiali. Probabilmente bocciato! Fatto salvo il giudizio di Maria Cristina, sono un mezzo disastro. Scorbutico, scostante, presuntuoso, amante delle ferie tanto da preferirle quale argomento di discussione davanti ai pazienti (leggo Giuseppe). Diciamo che in linea di massima non sarei "consigliabile". Forse Maria Cristina, conoscendomi meglio cambierà idea anche lei. Non vuole essere altro questa mia che la scoperta di un mondo fatte di tante istantanee, sicuramente riportate di getto, forse un po' troppo di getto senza troppo pensarci. Va bene tutto, l'impressione negativa, la incapacità di comunicare o quello che ognuno vuole. Ma in ognuno dei fogli di appuntamento che viene consegnato nell'ambulatorio di Oncologia Polmonare dell'Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari (unico ambulatorio nel suo genere esistente in Puglia) vi sono degli indirizzi e-mail dei medici che vi lavorano. Perché non utilizzarli per dire direttamente il proprio disagio o fastidio, così come viene fatto per un emocromo, e preferire l'esposizione mediatica che mi sembra meno diretta e forse più.... scorbutica?
Dott. Domenico Galetta
Commenti
Ora lei non c'é piu, l'adenocarcinoma non le ha dato scampo.. ma di Galetta non posso che dire un gran bene..
anche se mia moglie non ce l'ha fatta, il dottor Galetta è stato sempre presente, incoraggiante, disponibile. Ogni volta che uscivano dall'ospedale si tornava a casa con la speranza. Cosa che a Taranto non ci hanno mai dato. Purtroppo quando hanno scoperto il male, era al 4° stadio. Nonostante ciò, con i farmaci sperimentali abbiamo avuto un anno fantastico. Anzi, dopo i primi tre mesi di cura sembrava che avessimo sconfitto il male. Il dottor Galetta aveva la fiducia di mia moglie e la mia. Anche quando la cura non ha fatto più effetto e ci è stata proposta una nuova terapia, abbiamo avuto fiducia in Lui. Alla fine ho fatto il famoso viaggio della speranza all'Istituto dei Tumori di Milano e il Professore che ha visionato la documentazione mi ha detto: IO AVREI FATTO/PRESCRITTO la stessa cura di GALETTA. Pertanto anche se, ripeto, Lei non c'è più, non ho nulla da recriminare e ci tengo a ringraziare il Dott. GALETTA che, anche se forse sapeva come sarebbe andata a finire, ci ha sempre supportato e incoraggiato..
GRAZIE.
L'organizzazione dei reparti e degli ambulatori influisce e condiziona (talvolta pesantemente) quei rapporti umani di cui taluni si lamentano, non rendendosi conto che se un medico - o un infermiere - deve ogni giorno affrontare un numero molto alto di pazienti, non avrà il tempo necessario per dedicare la sua attenzione anche agli stati d'animo o ai disagi che terapie pesanti provocano nel corpo e nella psiche di noi pazienti e dei nostri familiari. La mia esperienza è complessivamente positiva, grazie alla competenza, alla dedizione e al rapporto empatico che si è instaurato con il dr. Galetta e la dr.ssa Catino (la mia è una patologia polmonare), con le infermiere che da sole gestiscono un ambulatorio e devono avere occhi davanti e dietro per seguire tutto l'andamento della terapia di ognuno di noi, un'esperienza che si è arricchita (su consiglio della dr.ssa Catino) con la mia partecipazione a un gruppo di musicoterapia, che mi ha regalato un nuovo benessere.
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