Dettagli Recensione
Mario Sacco
Voto medio
4.8
Competenza
5.0
Assistenza
5.0
Pulizia
5.0
Servizi
4.0
MPNST
Va bene tutto ed è un reparto che funziona sotto ogni aspetto. Forse aiuterebbe un diverso approccio iniziale col paziente nel comunicare la patologia oncologica di riferimento..
Patologia trattata
Tumore maligno della guaina dei nervi periferici (MPNST).
Commenti
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Per Ordine
Concordo.
A noi è stato comunicato un mese fa dal primario del Pini un aggressivo tumore alle parti molli.
Si è limitato a leggere il referto e alla domanda sulla prognosi ci ha trattato malissimo. Dopo due minuti se n’è andato con due parole (dipende da lei) e con un appuntamento all’istituto tumori dicendoci di arrivare lì con la Tac.
Ci ha lasciato attoniti, con due tirocinanti che non sapevano dove guardare e che ci hanno aiutato a raccogliere i pezzi.
Siamo andati all’appuntamento la settimana successiva con la Tac purtroppo infausta.
Anche lì non abbiamo avuto alcuna spiegazione sulla malattia; sulla prognosi la dottoressa ha voluto sapere cosa ne sapevamo e si è limitata a rispondere alle nostre domande confuse.
Dopo il primo ciclo di chemio con tutti gli esami strumentali e di radio, nessun medico ha fatto il punto della situazione, non ci ha dato una prognosi che, seppur infausta, abbiamo il diritto a 50 anni di conoscere.
Abbiamo diritto di sapere quanto la terapia possa, dico possa, e non sia in grado di cronicizzare, e se si parla di qualche anno o di qualche mese.
Tecnicamente tutto perfetto, ma l’umanità, l’accompagnamento, dove sono?
A noi è stato comunicato un mese fa dal primario del Pini un aggressivo tumore alle parti molli.
Si è limitato a leggere il referto e alla domanda sulla prognosi ci ha trattato malissimo. Dopo due minuti se n’è andato con due parole (dipende da lei) e con un appuntamento all’istituto tumori dicendoci di arrivare lì con la Tac.
Ci ha lasciato attoniti, con due tirocinanti che non sapevano dove guardare e che ci hanno aiutato a raccogliere i pezzi.
Siamo andati all’appuntamento la settimana successiva con la Tac purtroppo infausta.
Anche lì non abbiamo avuto alcuna spiegazione sulla malattia; sulla prognosi la dottoressa ha voluto sapere cosa ne sapevamo e si è limitata a rispondere alle nostre domande confuse.
Dopo il primo ciclo di chemio con tutti gli esami strumentali e di radio, nessun medico ha fatto il punto della situazione, non ci ha dato una prognosi che, seppur infausta, abbiamo il diritto a 50 anni di conoscere.
Abbiamo diritto di sapere quanto la terapia possa, dico possa, e non sia in grado di cronicizzare, e se si parla di qualche anno o di qualche mese.
Tecnicamente tutto perfetto, ma l’umanità, l’accompagnamento, dove sono?
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