Dettagli Recensione
Complimenti
Scrivo per le donne che come me non sono lombarde, e si trovano in giovane età ad affrontare un grande mostro come il cancro, che cambierà inesorabilmente la loro vita frapponendosi come uno spartiacque tra il prima e il dopo il suo passaggio. A prima vista i medici nella paura del primo incontro sembrano professionali, e molti lo sono! Ma io mi sono trovata subito male, li ricordo freddi, senza nessun calore nel linguaggio nei modi, mi sembrava di parlare con pezzi di ghiaccio. Persone abituate a parlare di malattia come fosse una lista della spesa.. Ogni trattamento e ogni intervento demolitivo, come fosse nulla. Senza empatia. Di conseguenza è molto difficile relazionarsi con queste persone e loro non capiscono la tua vivacità, il tuo carattere aperto che fatica a dare del lei, abituato dalla nascita ad approcci più umani con tutti. Ho sofferto molto in Ieo, sia fisicamente che moralmente. Relazionarsi con queste persone è d'obbligo e se sei sensibile come me non è consigliabile: ti senti giudicato anche se non parlano per come ti guardano. Non hai più un nome ma hai solo un cognome; da noi è il contrario: il nome è la prima cosa, ed è molto bello quando un medico ti chiama per nome, ti trasmette calore e tranquillità. Dall'accettazione agli infermieri, i medici, i radiologi, li ricordo tutti. I dottori della plastica mi risero praticamente in faccia nel letto d'ospedale appena mastectomizzata (ero sconvolta e non riuscivo neppure a parlare tanto forte fu il trauma, non razionalizzavo bene..) quando chiesi se sarei tornata come prima, da innocente e giovane inesperta quale sono. Risero. Poi ho pensato che il camice bianco dei medici è appunto di questo colore per ricordare il ghiaccio. Può sembrare un giudizio pesante, ma subire il cancro è pesante di per sé cari miei... e se non si hanno dei medici umani è molto più difficile. Fui costretta ad andare Milano perchè nessuno nella mia regione era in grado di trattare il mio caso, e per questo sono grata, ma penso che qui dentro, in IEO, ci sia molto da lavorare in termini di rapporto tra paziente e medico, in termini di risposte mai avute per anni (e scrivevo spesso). Triste. Io ricordo il Dott. Veronesi, che invece trasmetteva molta umanità, ma di lui dopo la sua morte, non c'è più nulla se non una foto all'ingresso. Peccato incontrarli, mi hanno lasciato un brutto ricordo, come se la malattia non bastasse.
Commenti
Io posso solo parlare bene dei medici che ho conosciuto in IEO, di alcuni in particolar modo... che sono stati sempre un esempio di umanità, gentilezza e professionalità.
Auguri di buona salute a tutti di cuore e buon 2021.
Gloria
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