Dettagli Recensione
Maria Cristina Ciceri
Voto medio
3.5
Competenza
2.0
Assistenza
3.0
Pulizia
5.0
Servizi
4.0
Esperienza da dimenticare
Sottoposta ad intervento di chirurgia ricostruttiva a maggio 2017 dopo mastectomia bilaterale e scavo ascellare destro, ho avuto immediatamente necrosi ad areole e capezzoli. La dott.ssa Barbieri non mi ha informato delle risultanze post operatorie e mi ha tenuta tre settimane con ferite purulente. Mi sono rivolta al dott. Martella dell'ospedale San Raffaele e, dopo una visita, sono stata ricoverata in chirurgia d'urgenza. Esperienza negativa. Nemmeno il senologo Dott. Toesca, che ha operato con la Dott.ssa Barbieri, mi ha informata delle complicanze post operatorie e ancora oggi non so cosa sia successo.
Patologia trattata
Carcinoma infiltrante - Ricostruzione mammaria con espansori.
Esito della cura
Guarigione parziale
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3
Per Ordine
Cara Maria Cristina, sono una donna di 47 anni che da 10 anni ormai lotta con un carcinoma al seno, che dopo un’apparente stato di regressione, è tornato, un anno fa circa, con metastasi ossee, linfonodali e polmonari.
Chi più di me può capirti!
Alla luce di tutto ciò che mi è capitato, posso dire oggi che il tumore mi ha cambiato la vita, sì, ma chi me l’ha letteralmente annientata sono stati i medici, anzi, il medico che invece avrebbe dovuto aiutarmi.
La dott.ssa Barbieri ha riservato a me, se non il medesimo, un trattamento più o meno simile: su cute irradiata, dopo quadrantectomia, mi ha posizionato retroghiandolare una protesi di oltre 600 grammi. Ricordo le sue parole all’uscita dalla sala operatoria, quando io contenta rividi il mio seno tornato normale. Le sue parole furono: "Aspettiamo a parlare".
Infatti, dopo mesi di sofferenza, con dolore, febbre alta e fuoriuscita di siero a go-go, da una fistola che si era creata a livello della cicatrice periareolare, il tessuto andó letteralmente in necrosi, causando l’estrusione della protesi.
Tentó persino di chiudere la fistola con dei punti di sutura.
Chi più di me può capirti!
Alla luce di tutto ciò che mi è capitato, posso dire oggi che il tumore mi ha cambiato la vita, sì, ma chi me l’ha letteralmente annientata sono stati i medici, anzi, il medico che invece avrebbe dovuto aiutarmi.
La dott.ssa Barbieri ha riservato a me, se non il medesimo, un trattamento più o meno simile: su cute irradiata, dopo quadrantectomia, mi ha posizionato retroghiandolare una protesi di oltre 600 grammi. Ricordo le sue parole all’uscita dalla sala operatoria, quando io contenta rividi il mio seno tornato normale. Le sue parole furono: "Aspettiamo a parlare".
Infatti, dopo mesi di sofferenza, con dolore, febbre alta e fuoriuscita di siero a go-go, da una fistola che si era creata a livello della cicatrice periareolare, il tessuto andó letteralmente in necrosi, causando l’estrusione della protesi.
Tentó persino di chiudere la fistola con dei punti di sutura.
Io sono in allarme per la protesi impiantatami nel gennaio 2016, che è una Allergan (http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=69573).
Sono stata operata dalla dott. M. Vento per intervento chirurgico e dalla dott.ssa B. Barbieri per la protesi impiantata.
Sono stata operata dalla dott. M. Vento per intervento chirurgico e dalla dott.ssa B. Barbieri per la protesi impiantata.
Esperienza negativa anche la mia con la dott.ssa Barbieri. Sono stata operata nel 2021 per carcinoma mammario con impianto immediato di protesi. Intervento skin reducing con reimpianto di areola e capezzolo sani e riduzione della mammella sana, propostomi dalla dottoressa Barbieri.P
Dopo però ho iniziato ad avere problemi di necrosi tissutale e alla protesi, secondo me non in sede sin dall'inizio. Medicazioni con viaggi settimanali a Milano per più di un mese... Finiti i controlli post operatori, mi sono rivolta a lei (che nei giorni successivi all'intervento non era mai venuta a spiegare cosa fosse successo) privatamente per dolore continuo, ma sono stata ignorata. Al secondo incontro ho chiesto di rimuovere la protesi. Mi ha proposto rimozione con intervento veloce in anestesia locale, oppure ricostruzione con muscolo grandorsale e ingrandimento del seno sano!
Ad oggi 2024 ho problemi, continua il dolore ma sono in attesa di rimozione della protesi presso altro chirurgo, che mi ha spiegato che, con un'operazione skin reducing, la semplice rimozione, senza lipofilling, avrebbe comportato adesioni della pelle al costato con evidenti conseguenze negative.
Esperienza personale da dimenticare dal punto di vista medico e umano.
Dopo però ho iniziato ad avere problemi di necrosi tissutale e alla protesi, secondo me non in sede sin dall'inizio. Medicazioni con viaggi settimanali a Milano per più di un mese... Finiti i controlli post operatori, mi sono rivolta a lei (che nei giorni successivi all'intervento non era mai venuta a spiegare cosa fosse successo) privatamente per dolore continuo, ma sono stata ignorata. Al secondo incontro ho chiesto di rimuovere la protesi. Mi ha proposto rimozione con intervento veloce in anestesia locale, oppure ricostruzione con muscolo grandorsale e ingrandimento del seno sano!
Ad oggi 2024 ho problemi, continua il dolore ma sono in attesa di rimozione della protesi presso altro chirurgo, che mi ha spiegato che, con un'operazione skin reducing, la semplice rimozione, senza lipofilling, avrebbe comportato adesioni della pelle al costato con evidenti conseguenze negative.
Esperienza personale da dimenticare dal punto di vista medico e umano.
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