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Esperienza negativa
Vorrei portare a conoscenza dell'esperienza negativa che io e mia madre abbiamo avuto. Ho accompagnato mia mamma al pronto soccorso per una sospetta trombo flebite. Arrivati un operatore senza cartellino di riconoscimento ci fa accomodare nella sala d'attesa. Dopo aver aspettato per oltre un'ora senza a mio avviso giustificato motivo (avevano fatto solamente due visite), entriamo finalmente nell'ambulatorio. All'interno troviamo quattro persone; una di queste senza un evidente cartellino di riconoscimento; dopo un veloce saluto, con modo e tono che ricordano quello di un vigile urbano, domanda chi è il malato e quindi senza nessuna spiegazione mi chiede di accomodarmi fuori. Preciso che mia madre, oltre ad essere un'anziana signora cardiopatica con difficoltà a comprendere ed esprimere termini medici, soffre da sempre di paura e di timore verso l'ambiente ospedaliero. Mia madre perciò chiede se posso rimanere dentro l'ambulatorio poiché sente il bisogno di avermi vicino; l'operatore rifiuta categoricamente la richiesta e mi invita nuovamente ad uscire. A quel punto intervengo chiedendo il motivo e mi viene detto che è la prassi. Non ritenendo un giustificato motivo e su richiesta insistente di mia madre di rimanere, rifiuto l'invito dell'operatore ad uscire. In quel momento interviene una signora seduta, che suppongo il medico di guardia, la quale mi dice che non comprende il bisogno di mia madre di avermi vicino e che anche secondo lei dovrei uscire dall'ambulatorio. A quel punto, vista l'ottusità degli operatori, ho preferito uscire. Ritengo questo comportamento del medico di guardia e dell'operatore nei confronti del bisogno di mia madre una violazione di un diritto del malato, che va a screditare l'intero Ospedale di Isola della Scala.
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