Villa Scassi di Genova

 
3.8 (50)

Recensioni dei pazienti

50 recensioni

 
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Voto medio 
 
3.8
 
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Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Chirurgia eccellente

Mi sono recato presso la struttura 3 anni fa, con emorroidi molto avanzate e da operare. Accurati sono stati gli esami preliminari. Moltissime le spiegazioni ricevute, nonchè accurata la discussione sul tipo di intervento. L'intervento è stato tradizionale con molta assistenza anche per il dolore successivo. A distanza di tre anni l'esito è eccellente. Unico neo era il reparto in cattive condizioni, soprattutto con bagni in cattivo stato (più che con scarsa igiene). Personale infermieristico gentilissimo.
Buoni i pasti.

Patologia trattata
.
Esito della cura
Guarigione totale
Patologia trattata
emorroidi.
Punti di forza
competenza, rapporto con il paziente, efficacia.
Punti deboli
servizi igienici.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Pronto soccorso: frattura ad agosto

Alcuni anni fa, caduta di domenica pomeriggio in agosto. Mi sono recato al Pronto soccorso, ove ho ricevuto pronta assistenza, molte spiegazioni anche per come fare le ferie e apposizione bendaggio. Soprattutto spiegazione del perché non si dovesse operare. Il giorno dopo, non convinto, ho speso una cifra notevole per un famoso chirurgo dello sport. Con una parcella di 660 euro all'ora (110 euro per 10 minuti) mi ha confermato che era la diagnosi giusta. Seguito con due visite successive in ospedale e spiegazioni esaurienti, oggi la clavicola è perfetta e il braccio ha mobilità piena.

Patologia trattata
.
Esito della cura
Guarigione totale
Patologia trattata
frattura della clavicola.
Punti di forza
assistenza e competenza.
Punti deboli
servizi non ottimi.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Scortesia e poca competenza

Per fortuna nulla di realmente grave. Il medico di famiglia, evidentemente spaesato dopo vari tentativi di antibiotici sempre più potenti, mi manda al pronto soccorso a Villa Scassi, essendo il più vicino a casa mia. Per fortuna sono accolto quasi subito non essendoci alcuna urgenza, e vengo mandato da un otorino che non mi visita e dopo solo una fugace occhiata alla gola, come aveva già fatto il mio medico, diagnostica una mononucleosi, manco fosse un mago. Dichiara che devo terminare immediatamente la terapia antibiotica e prendere piccole dosi di farmaci a base di cortisone per sgonfiare tonsille e ridurre il dolore, anche in fase di deglutizione. Vengo poi mandato da un medico generalista donna, che conferma senza nemmeno guardarmi in faccia la diagnosi del collega, ma stravolge completamente la sua terapia, continuare con gli antibiotici, dei più potenti- nonostante io avessi già fatto una terapia antibiotica di ben 10 giorni senza successo- e non prendere alcun antidolorifico o medicinale a base di cortisone. Alle mie proteste risponde in maniera molto maleducata, dicendo che io non ho capito ciò che mi ha detto precedentemente l'otorino. Tutto ciò è accaduto questa mattina. Nessuno che abbia minimamente pensato a svolgere sul sottoscritto esami più approfonditi. Se i medici non hanno voglia di lavorare (lavoro che dovrebbe essere svolto come una missione, per quanto pesante possa essere, è una scelta), possono fare qualsiasi altro lavoro, purchè la scortesia permetta loro di non rimanere disoccupati.

Patologia trattata
.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Patologia trattata
Tonsillite acuta con probabile mononucleosi in corso.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Ortopedia

Sono ormai mesi che devo seguire una faticosa e dolorosa fisioterapia presso un ente sanitario e anche privatamente e non ho ancora recuperato la mia mobilità.
Anzi, ora devo spendere anche per aumentare le possibilità di recupero.
Nel frattempo ho eseguito nuovamente l’esame per verificare la situazione del mediano carpale e l’esito e stato a dir poco traumatizzante: risulta peggiorato rispetto alla condizione di prima dell’intervento.
Inoltre l’edema presente è lento a scomparire e permangono forti dolori e l’impossibilità ad eseguire tutte le cose che sapevo fare prima.
Per l’ennesima volta durante l’esame mi è stato chiesto come mai mi son rivolta al reparto di ortopedia dell’ospedale Villa Scassi.
Questo dimostra solo che c’è chi è a conoscenza del basso livello di competenza quel reparto!
Se si trattasse di ambienti privati la selezione la farebbe la qualità del servizio ma, trattandosi di enti pubblici, il garante dovrebbe essere lo Stato.
La mia speranza di ritornare quella di prima sta diminuendo ogni giorno che aggiungo in questo lungo e doloroso cammino, ed ora a tutti dico sempre di non andare all'ospedale Villa Scassi, al reparto di ortopedia, ASL3 Genova.

Quello che segue è un "racconto", le conclusioni vengono lasciate alla libertà di interpretazione del lettore così come vi è quella di scrittura...

Dopo aver atteso i vari mesi necessari per poter eseguire tutte le visite per un dito, è stato aggiunto anche l'esame per il tunnel carpale.
L'esito dell'esame dimostrava una patologia "mediamente grave", e su consiglio del medico Dott. M. Ivaldi, dell'ospedale Villa Scassi, reparto di ortopedia, ASL3 Genova, è stata fissata la data dell'operazione per il XX/XX/2011.
Operazione veloce, non più di 20 minuti per il tunnel carpale.
Dimissione dopo meno di un’ora.
Dopo una settimana durante il controllo in ospedale della ferita è stato evidenziato gonfiore e livido, ma la cura è stata "una semplice raccomandazione di pazienza".
Dopo un'altra settimana, durante il secondo controllo è stato osservato che non tutti i punti erano pronti ma che sarebbero caduti da soli, con la solita cura "della pazienza".
Dopo un mese di dolori, gonfiore ed incapacità di recuperare la normale mobilità dell'arto, mi reco nuovamente in visita dal Dott. M. Ivaldi,
il quale quasi mi rimprovera di non aver fatto mare, impacchi caldi e troppo movimento dell'arto: peccato che nessuno mi avesse dato tali informazioni nè al momento delle dimissioni, nè durante le visite.. eppure sarebbe bastata una fotocopia da poter leggere a casa con consigli e precauzioni da adottare.
Comunque anche a questa visita la cura è stata sempre la stessa, pazienza.
Nessuna ipotesi a spiegazione, nè esame o terapia da seguire.
Sono però cominciate le preoccupazioni, senza ancora pensare al peggio, mi domando se forse la mia capacità di rimarginare o ricostruire il tendine sia lenta o carente, ma allora mi chiedo se non era possibile prevederlo e / o integrarlo con l'apporto di qualche farmaco, questo avrebbe richiesto solo un pò di attenzione e dedizione da parte di chi ha fatto del curare il proprio lavoro.

Ora al compimento del secondo mese di fronte al gonfiore costante ed al dolore nel muovere l'arto, ho deciso di cambiare medico e rivolgermi ad un altro, specialista del settore, del Centro Regionale di Chirurgia della Mano di Savona.
La visita è stata condotta in totale cordialità senza giudizi o accuse sull'altrui operato, tuttavia la conclusione è stata che "bisogna porre rimedio alla situazione" prescrivendo, per ora, fisioterapia intensa e cura disinfiammatoria dei tendini.
La ferita preme sul tendine infiammato!
Con i tempi della sanità sono ora in attesa di iniziare la fisioterapia, sperando che questa possa essere utile anche se il fisiatra ha già detto di non avere la bacchetta magica, e che forse ho sbagliato ospedale!
Pertanto adesso mi ritrovo depressa e sofferente, depressa per non aver trovato competenza e preparazione, unite magari ad un pò di "premura" perchè il paziente non è solo colui che deve pazientare ma una persona da curare, sofferente perchè la mano destra è indispensabile e non è necessario spiegare quanto.

In più ora devo aggiungervi il “senso di colpa”, già devo pensare di aver sbagliato io, a rivolgermi all'ospedale Villa Scassi, di aver sbagliato io, a fidarmi, ma la responsabilità di chi lavora sugli altri dove si giudica?
Ogni lavoro ha il suo grado di responsabilità che deve essere proporzionale all'impegno.
Se scelgo di fare il panettiere al massimo posso bruciare il pane ma non reco danno a nessuno... mentre se devo curare le persone la mia attenzione deve essere "dedizione".
Purtroppo la mancanza è stata doppia, perché non vi è stata solo una scarsa capacità di eseguire correttamente l’intervento, ma neppure la capacità di riconoscerne l’esito in seconda visita!
Non voglio ancora pensare al peggio, voglio sperare che il tutto sia reversibile e resti solo un brutto ricordo e chiaramente un'esperienza negativa.
Sono giovane ed ho sempre fatto un sacco di cose nelle quali la manualità è importante, cucinare, impastare, cucire, lavorare a maglia….e ora!!!
Tuttavia la mia esperienza deve essere di monito e testimonianza, non ha pertanto importanza il mio nome che servirà solo ad alimentare il numero delle statistiche, ma gli altri nomi si che sono importanti da citare e da far saper perchè la fama è come la condotta va sulla voce del popolo, si guadagna o si perde!!!

Patologia trattata
.
Esito della cura
Guarigione parziale
Patologia trattata
intervento tunnel carpale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
3.0

Ostetricia

Sono stata seguita durante la gravidanza dai medici e dalle ostetriche a Villa Scassi... Gravidanza serena, vissuta con tranquillità.. consapevole del fatto che la donna possiede tutte le risorse necessarie per partorire.. Mi è stato indotto il parto alla 40° settimana di gestazione per una ipovariabilità sul tracciato. sono stata due ore stesa sul fianco sinistro e quando cambiavo posizione il battito cardiaco fetale precipitava notevolmente: forse già questo non bastava a giustificare un taglio cesareo?
Invece mi hanno praticato l'amniorexi con 2 cm. di dilatazione passiva.. da quel momento venivo sottoposta a 'visite' ogni ora, dolorosissime, da parte di un ginecologo piuttosto avanti con gli anni... solo adesso ho gli elementi per capire che quella era la manovra che serviva a dilatare il collo dell'utero manualmente, in piena contrazione... niente a che fare con la normale visita ginecologica!
dopo circa sei ore di calvario arrivo verso la fase espulsiva. Con la terza spinta il battito cardiaco fetale si arresta completamente... così due ginecologi meno corpulenti del primo ma abbastanza forti mi sono saltati addosso per tentare la manovra di Kristeller (subita cinque o sei volte)..e poi un bella forbiciata senza anestesia locale da parte di un'ostetrica alla quale auguro tutta la sofferenza che ho provato..e per finire l'estrazione del feto gravemente sofferente con il forcipe.
Sono stata vittima insieme al mio piccolo di torture varie..per ultima la frattura di una costola in seguito alle ripetute manovre...:-( ho avuto problemi di incontinenza, mi hanno devastato il perineo avendo subìto una lacerazione di 4 grado e l'episiotomia.. una episiorrafia che non finiva più ovviamente sentendo tutto. Dopo qualche minuto dall'espulsione della placenta ho iniziato a perdere.. cosi mi hanno fatto anche una revisione di cavità.. anche questa ovviamente senza anestesia..
nessuno in corsia si è preoccupato del fatto che non ero autonoma.. ma soprattutto dell'aspetto psicologico..
I giorni peggiori della mia vita.. la mia ancora di salvezza è stato l'allattamento al seno. per altro sconsigliato da più parti.
Grazie a questi luminari dell'ostetricia ho toccato con mano l'inferno.
In base alla mia esperienza sconsiglio la struttura, comunque consapevole che non si può e non si deve fare di tutta l'erba un fascio.
Ah dimenticavo: peso del bambino 3 kg.!!!

Patologia trattata
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Esito della cura
Guarigione totale
Patologia trattata
parto distocico con forcipe.
Punti deboli
molti purtroppo
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