Villa Papa Giovanni XXIII Pianezza
Recensioni dei pazienti
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Ottima struttura
Mia mamma 93 anni e' ricoverata presso questa struttura dopo una brutta frattura del femore. Si trova al 3° piano. Nella prima settimana ha avuto problemi derivati da una infezione precedente al ricovero, ma sia la dott.ssa Garcia, sia le infermiere e le OSS si sono prese cura di lei nel migliore dei modi. E' ovvio che nei momenti di non urgenza non si può pretendere che siano sempre lì al proprio servizio, non e' un hotel, e il personale ha parecchio lavoro, ma e' sempre gentile e nel limite del possibile cerca di accontentare tutti. Bisogna sempre ricordare che in reparto ci sono 32 persone, ognuna con le sue necessita' e al di fuori delle vere urgenze non e' il caso di mettere sempre fretta, ci va anche pazienza e comprensione per chi lavora.
Ad ogni modo la struttura e' pulita e ordinata, i pazienti vengono cambiati più volte al giorno e spronati a fare riabilitazione. Certamente la vicinanza di un parente aiuta molto, sia il paziente che gli operatori.
Riabilitazione inaspettata
Sono felice che mia mamma tra 2 giorni potrà tornare a casa sulle sue gambe dopo quasi due mesi in cui ho anche pensato di perderla. Era il 4 agosto quando mia madre 87enne venne ricoverata in ospedale a causa di una polmonite e di una insufficienza renale grave. A seguire si è reso necessario il trasferimento a “Villa Papa Giovanni” per la riabilitazione, in quanto mia madre non si reggeva più in piedi.
Oggi voglio esprimere tutta la mia gratitudine al dott. Luigi Guadagnolo, che con grande professionalità e semplicità ha soddisfatto ogni mia domanda man mano che mia madre migliorava. Un grande grazie al personale infermieristico e assistenziale, che l’ha accudita amorevolmente (mia madre non scendeva dal letto dal primo giorno in ospedale), nonchè ai fisioterapisti a cui è stata affidata successivamente e che l’hanno rimessa in piedi e fatta camminare come non la vedevamo da tempo.
Naturalmente oggi va di moda criticare più che elogiare, per questo invito tutti coloro che sfortunatamente vivessero situazioni simili, di non fermarsi alle parole dette, ma di toccare con mano e magari decidere successivamente se lasciare oppure no il proprio familiare. In fondo è una opzione che ci tutela di cui abbiamo tutti pienamente diritto.
LETTERA APERTA DI RINGRAZIAMENTO
Sono Patrizia Corona e sono stata degente presso la Vostra struttura nel mese di Maggio.
Ringrazio intanto il personale medico al completo per la professionalità e gentilezza. Poi il personale infermieristico e le OSS che con il loro umile difficile e gravoso lavoro si sono impegnate tantissimo nell'esecuzione dei compiti assegnati. Fra loro ricordo soprattutto coloro che oltre alla professionalità ci mettono il cuore (ricordo Fabia, Paola e Patrizia)Ringrazio inoltre l'Equipe dei Fisioterapisti in particolar modo Stefano che mi ha seguito con estrema diligenza e professionalità.
Al Direttore Sanitario chiedo solo di controllare la cucina, perchè l'unico punto debole è stato il cibo. Poi nell'organizzazione visite parenti aggiungere un po' di buon senso per evitare malcontenti.
Ringrazio comunque tutti quanti e prima o poi verrò a salutarVi, e chiaramente spero da sana.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
- Infiammazione nervo ottico.
Empatia e cura della relazione
Una persona a me molto cara è stata ricoverata presso la vostra struttura per tre settimane nel mese di marzo. Vorrei ringraziare in modo particolare il sig. Tudor per la serietà, la professionalità e la vicinanza mostrate durante il ricovero.
Esperienza più che buona
Mia madre è stata ricoverata per 40 giorni per recupero post ricovero al Mauriziano. Si tratta di una persona affetta da demenza e altre patologie. Ha fatto fisioterapia, si è trovata benissimo sia col personale che col fisioterapista. Ottima anche l'asssistenza del Dott. Guadagnuolo. L'unico problema è stato il rientro a casa: a Pianezza stava decisamente meglio!
Degenza di mio papà
Non riesco a capire come mai vengano fatte recensioni negative su Villa Papa Giovanni.
Questo non vuol dire che io, figlio della persona ricoverata, non abbia avuto problemi, anzi, fin dal primo giorno ho riscontrato la maggior parte dei problemi segnalati da altri utenti, ma non ho aspettato a fare recensioni negative a fine ricovero di mio papà, bensì mi sono subito rivolto alle splendide persone della direzione e del direttore sanitario per discutere dei problemi.
Sono stato accolto con tanta gentilezza, sono stati disposti ad ascoltarmi, a prendere nota dei problemi e delle persone segnalate e, visti i cambiamenti in reparto, presumo che una tirata di orecchie sia stata fatta a chi di dovere. Perciò ribadisco il fatto di non aspettare che le cose cambino, quando magari ai vertici le cose non vengono segnalate.
Assistenza mamma
Volevo ringraziare e complimentarmi con tutto il personale per la professionalità e l'umanità dimostrate verso mia mamma, deceduta l'11 maggio 2016 in seguito ad un ictus ischemico cerebrale molto violento, che ha reso la mamma ad uno stato vegetativo.
La mamma è sempre stata assistita in maniera inappuntabile, mai in quasi 2 mesi di degenza ho trovato la mamma non cambiata o lenzuola sporche; anche i bendaggi per le piaghe antidecubito venivano sostituite regolarmente. E poi l'umanità: tutti si sono dimostrati sempre disponibili. Grazie ancora.
Visite on line..
Sulla Papa Giovanni XXIII nulla da dire per quanto riguarda l'assistenza e pulizia, struttura accogliente, operatori sempre in movimento sobbarcati di lavoro al limite della sopportazione! Una infermiera e due OSS per reparto, composto da 30 pazienti per l'80% allettati.. per cui l'opera del personale e' piu' da lodare, fanno quello che possono e lo fanno bene anche se con il cuore nel cassetto al riparo da emozioni. L'organizzazione e' ottima, dopo di che andiamo nel difficile quando parliamo di competenza e voglia di lavorare da parte dei medici. Non a caso ho chiamato la struttura non Papa Giovanni, ma "visita on line": questa e' l'impressione che si ha. Il medico ti visita almeno nel reparto nel quale sono stato circa tre mesi e mezzo con un metodo bizzarro ossia: sulla soglia della stanza con in mano la cartella clinica decide la terapia ed anche se stai bene pochissime domande, anzi, si puo' dire niente. A questo punto vale la pena abbonarsi a queste pagine mediche on line secondo me, ci seguirebbero meglio.. Sì perche' anche dal vivo ti seguono a distanza e quando fai qualche domanda piu' specifica sembrano scendere dalle nuvole. Dico questo perche' dopo l'amputazione nessuno si e' accorto che il mio moncone non andava bene a causa di sporgenza ossea, la quale non mi permette di camminare bene. Io sto tentando di non rioperarmi, sono nelle mani del tecnico ortopedico con la speranza che con qualche modifica alla gamba riesca a farmi camminare ed evitare l'operazione. Non parliamo dei fisiatra, fantasmi ed anche poco competenti. Bravini invece i fisioterapisti, ma sono piu' degli allenatori meccanici, non vanno oltre, hanno una visione ristretta del loro compito rispetto alla riabilitazione deambulatoria, al di fuori della concezione meccanica non sanno dove mettere le mani. Questa colpa io la attribuisco ai fisiatri, pressoche' assenti sotto l'aspetto diagnostico e curativo. Per il resto vengono ogni giorno in palestra per la presenza e la solita visita on line. Forse se invece di tagliare le spese pensassero ai pazienti, forse gli stessi operatori, medici compresi, ritroverebbero la loro scienza mi auguro. Così voglio pensare, sarebbe assurdo credere che siano davvero così. Se sei mentalmente attivo forse te la cavi, diversamente sei alla loro mercè, ma questo credo sia una cosa che appartenga al proprio cuore. Ahh già, ho prima detto con il cuore nel cassetto..
FERRIERI GIANCARLO
Assistenza ottima
In seguito ad un intervento di endoprotesi, mia mamma è stata ricoverata per riabilitazione. Cercando informazioni tra le strutture che mi erano state indicate dall'ospedale presso il quale l'intervento è stato effettuato, ho notato che questa struttura era molto consigliata, quindi ho voluto verificare. E' stata un'ottima scelta poichè: tutto il personale medico e paramedico è risultato competente, eccellente e gentile con i pazienti. Penso che tutto ciò sia dovuto all'ottima organizzazione di chi è a capo della struttura. Quindi ringrazio e consiglio ad altri questa casa di cura.
Rimesso in piedi
Il 23 gennaio viene ricoverato mio padre, 86 anni, per una riabilitazione dopo ricovero per broncopolmonite al Mauriziano.
Lo hanno rimesso in piedi grazie al personale infermieristico e assistenziale, gentile ma energico, ed alla Dr.ssa Artesani.
ottimo luogo per lungodegenti
il posto e' bello e ben tenuto. Non c'e' sovraffollameno. E' decisamente un luogo adatto alla lungodegenza.
L'ambiente e' piuttosto triste.
programma di riabilitazione
Mio padre, 67 anni, proveniva da una struttura di secondo livello (permanenza 3 mesi) ed è stato trasferito al Papa Giovanni per un programma di riabilitazione di 45 giorni. La fisioterapia ha sortito buonissimi effetti, i miglioramenti sono stati evidenti. Il personale medico e i fisioterapisti sono ad un buonissimo livello. La struttura è accogliente ed il personale gentile. C'è da dire che comunque il personale infermieristico è numericamente insufficiente per gestire tutti i pazienti, numerosi, del reparto e a volte capitano ritardi o "inefficienze". In ogni caso con buon senso ed educazione si può andare avanti e tutte le richieste fatte, con un po' di pazienza, sono state esaudite. In reparto ci sono veramente pazienti di ogni tipo, non autosufficienti, da controllare, cambiare ecc. e le infermiere fanno il possibile.
Il parco è molto bello e il bar al piano terra molto utile per fare un break. Anche l'orario di visita, dalle 12.30 alle 19.30 permette ai parenti di fare buona compagnia al proprio famigliare o amico, cosa molto importante perchè non si senta abbandonato.
In generale comunque l'opinione è positiva. Ovviamente ci vuole sempre un certo spirito di adattamento di base e buona educazione.
ICTUS - 2 MESI DI RIABILITAZIONE
OTTIMA ESPERIENZA, CURE PRECISE, PERSONALE MEDICO COMPETENTE E PREPARATO; 2 MESI SONO STATI LUNGHI, MA LA STRUTTURA HA FATTO IL POSSIBILE PER VENIRE INCONTRO ALLE PROBLEMATICHE DI PAZIENTI SPESSO NON AUTOSUFFICIENTI E CON INVALIDITA'.
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