Villa Maria Cecilia Hospital di Cotignola
Recensioni dei pazienti
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Decompressione microvascolare nevralgia trigemino
Sono stata operata per un conflitto neurovascolare del trigemino. Intervento andato benissimo. Ovviamente non avevo dubbi visto l'operatore: il prof. Domenico Servello!
Considerando che è una struttura da favola con professionisti eccellenti, l'assistenza in reparto non è all'altezza. Il paziente viene lasciato a sé stesso e, se non è almeno un poco collaborante, il ricovero risulta un inferno.
Chirurgia della colonna
Nella mia esperienza ho riscontrato disorganizzazione e confusione. Sono stata operata alla colonna vertebrale. 6 ore dopo ho chiesto dell'acqua e mi hanno risposto che non ce n'era. Igiene pochissima (mai pulito il ripiano del comodino - notare bene che io non potevo assolutamente muovermi). Mancava persino un tavolino per appoggiare la colazione. Mai rifatto il letto nemmeno quando mi sono alzata.
Personalmente mai più in questo ospedale.
Asportazione cisti aracnoidea
Intervento chirurgico eseguito con successo dal dottore Renato Galzio; lui e il reparto anestesia, professionisti di ottimo livello.
Un ringraziamento particolare per il dottore Leo della terapia intensiva, gentile e molto competente, a differenza della sua collega che lo precedeva, persona che ho trovato molto arrogante.
Per la cucina si consiglia alla direzione di assumere un cuoco competente: nel reparto di neurochirurgia il cibo l'ho trovato veramente immangiabile.
Purtroppo esperienza negativa
Nel settembre 2018 mia nonna 73enne è stata operata per la sostituzione della valvola aortica e mitralica (intervento definito di routine).
Purtroppo durante l'intervento c'è stata una grave complicazione per la rottura del setto atrioventricolare che ha portato la paziente a rimanere in coma farmacologico per 3 settimane, dopo le quali è deceduta.
Non metto in dubbio la competenza dei medici cardiochirurghi, ma vista la nostra tragica esperienza non vogliamo più sentir parlare di Villa Cecilia Maria Hospital di Cotignola.
Intervento alla colonna vertebrale
Sono stata operata il 25 aprile da un dottore esterno, il dottor Roberto Donati, di cui mi fido moltissimo.
La convalescenza non è stata piacevole sicuramente per il pochissimo personale che vi lavora, insufficiente; e se veniva chiamato per mettere la padella, dovevi aspettare anche 30 minuti. Ma la cosa più interessante è che oggi dovevo andare a togliere i punti a Faenza, dove il dottore Donati lavora, e scopro per caso che non mi avevano prenotato la medicazione. Fortuna che all'ospedale degli Infermi sono stati veramente molto gentili.
Chirurgica estetica
Sono stato operato dal dottore Meneghini per vari interventi e sono soddisfatto sia della rinoplastica che della mentoplastica. Invece per quanto riguarda la parte cui tenevo di più, cioè la riduzione mandibolare, penso che non abbia fatto quasi niente.. Sono rimasto abbastanza deluso.
Ablazione
Sono andata a fare l'ablazione con un cuore sano, avevo episodi di fibrillazione non più di 2 volte l'anno.
Non prendevo nessun farmaco prima dell'ablazione, ho fatto questo intervento proprio per non prendere farmaci e in sede di visita ho ribadito più volte questa cosa!
Sono uscita con fibrillazione cronica e un cuore distrutto e la mia storia ha dell'incredibile..
Il mio cuore sano chi me lo rende?
Qualità medica incredibile, ma l'accoglienza...
Ho avuto la fortuna per il mio papà, di conoscere questo incredibile ospedale. Sono marchigiana, mia madre è morta lo scorso anno, e sono figlia unica. Quando mi hanno detto che mio padre doveva essere operato al cuore, mi è caduto il modo addosso, ho avuto paura, molta paura. Ma poi si è tutto risolto nel migliore dei modi, e dopo pochi giorni siamo tornati a casa. Lui ora a distanza di più di un mese sta bene e sorride alla vita.
Ma l'episodio non solo fastidioso, ma anche incredibile, è un altro.
Ho accompagnato io mio padre, prendendomi ovviamente tempo dal mio lavoro, e una volta arrivati a destinazione, chiedo per il ricovero e una giovane e gentile ragazza mi spiega di attendere che verremo chiamati. Dopo un po' di tempo mentre altri che aspettavano erano già andati con i medici, vado a chiedere nuovamente e in questo caso mi viene indicata un'infermiera insieme ad un'altra signora che sembrava desse ordini su chi doveva essere ricoverato.
Con mio grande stupore la signora mi dice che il giorno del ricovero di mio padre non era quello corretto, e che sarei dovuta andare a casa, quando nei giorni precedenti avevo chiamato per conferma ed ero stata richiamata mia volta per conferma. Si avvicinano altre persone e noto che hanno lo stesso problema siamo in quattro che sembra non dovevamo essere ricoverati, e l'infermiera che continua a dire a questa signora che non ci sono le camere. Faccio presente il problema di mio padre, e che volevo parlare con il direttore dell'ospedale, mi viene risposto anche con estrema scortesia che è lei che gestisce queste cose e che non avrei parlato con nessuno. Torno da mio padre che già un po' sofferente dell'attesa perchè preoccupato del suo futuro, cercando di fargli comprendere il disguido e che forse saremmo dovuti tornare a casa. Arriva la ragazza che mi aveva accolto all'inizio e che sta avvertendo tutti quelli senza camera, eravamo in sei, che avrebbero trovato una soluzione. Dopo circa un'ora la cosa si è risolta, anche se la camera era in un altro reparto e poi l'hanno cambiata nuovamente e in meglio, ma vi garantisco che la scortesia e l'incapacità di gestire il ricovero dei nostri cari ha reso infelice il grande lavoro dei medici. Non mi capacito di come certe persone possano gestire certi posti di responsabilità, anche in questi ospedali apparentemente così moderni.
Però i medici sono bravissimi!
Piede diabetico. ANGELI di COTIGNOLA
Mia madre è stata ricoverata la settimana di ferragosto. Pochi giorni fa. Dopo sei dolorosi angoscianti mesi trascorsi per effettuare angioplastica e pulizie chirurgiche ad un piede ischemico diabetico in una grande e rinomata struttura della mia città (Bologna) senza nessun risultato, anzi, solo GRANDI SOFFERENZE PSICOLOGICHE E FISICHE, per caso siamo approdate a Cotignola al Maria Cecilia. Con grande professionalità, competenza e intelligenza dei medici nell'essere esseri umani e non solo medici, mia madre è stata sottoposta nuovamente ad angioplastica effettuata dalla Dott.ssa Caterina Cavazza, Signora squisita e medico eccellente nella sua delicatezza e competenza, e ad amputazione di falange ungueale da parte dello staff del Prof. dalla Paola. Ringrazio in particolare il Dott. Pattavina che ha capito subito il nostro dolore, oltre che fisico, anche fortemente psicologico. Ringrazio anche il Dott. Baglioni per aver ascoltato mia madre nel racconto del suo percorso precedente ed averla supportata psicologicamente. Ho assistito mia madre l'intera settimana e non esagero nel dire che ci siamo sentite attorniate da amici moltissimo competenti. Non posso dire nulla di simile dei sei mesi precedenti purtroppo presso l'ospedale in Bologna.
PROPONGO A QUESTA STRUTTURA DI FARE SCUOLA IN ALTRE STRUTTURE OSPEDALIERE IN EMILIA ROMAGNA.
Peggioramento
Anni fa con mia suocera nel reparto cardiologia nulla da dire.
Dal 2 gennaio ad oggi tutt'altra cosa invece. Pazienti molto pazienti, personale infermieristico maleducato ed arrogante, suoni il campanello alle 09.00 ed arrivano alle 10.00. Pazienti diabetici che dovrebbero avere orari precisi per i pasti, invece un giorno alle ore 12.00, il giorno dopo alle 12.45...
La sera non spengono le luci nelle camere: poveri questi pazienti che hanno sonno e non possono neanche camminare e spesso non sono autosufficienti.
Le terapie di riabilitazione il sabato e domenica non vengono fatte... ma come...? I supermercati sono sempre aperti e la riabilitazione per tornare ad essere autosufficienti non è effettuata?
(e poi quando entrano i dottori neanche un buongiorno..).
Personale reparto ortopedia
Sono stata ricoverata con mio figlio per ricostruzione legamenti del ginocchio.
Lo staff medico è veramente di eccellenza.
Peccato per il servizio infermieristico, è veramente sgradevole essere assistiti da infermiere straniere, perlopiù antipatiche e scortesi. Anche le romagnole, con sorrisi sarcastici sempre pronti, sicuramente non sono di meglio.
Punto sicuramente a sfavore, considerando la notorietà della clinica e lo staff medico così preparato.
Povera la nostra Italia, dove anche quando siamo malati dobbiamo essere trattati come ospiti!!
Ablazione: sofferenza inutile
Pensavo di essere operata dal prof. Pappone e invece la ablazione è stata fatta da un assistente. Prima dell`intervento avevo solo una semplice fibrillazione che non curavo. Ora, dopo una settimana dall`intervento, sono imbottita di farmaci, sto peggio di prima e ho sempre la fibrillazione. Tornassi indietro non lo rifarei mai. Mi avevano detto che ero nella situazione ideale per la perfetta riuscita dell'ablazione e invece mi sento presa in giro.
In terapia intensiva
Fino a pochi giorni fa era come avete detto. Adesso sono cambiate le cose, non avrete più l'assistenza di una volta.. Adesso un infermiere deve seguire 4 pazienti in terapia intensiva, quindi meno tempo dedicato ad ogni paziente anche dal primo giorno post operatorio... Di sicuro per i pazienti non va tanto bene.. Qualche controllo non farebbe male.
VICENDA DEL PIEDE DIABETICO
Ero approdato con fiducia e speranza a Villa Maria dopo un lungo viaggio e pernotto in hotel all'Ala d'Oro di Lugo.
Proveniente dalla lontana alta toscana ricoverato il 3 c.m. e rifiutato il 5 per non aver dato il consenso ad una angiografia coronarica in assenza di ogni sintomo. Una dottoressa che diagnostica un infarto in assenza di sintomi, solo sulla base di enzimi non univocamente interpretabili.. è incredibile. Infatti il primario cardiologo dell'ospedale di Carrara, al mio forzato rientro in sede con visita ed ECG DA ME CONSERVATO, il lunedì 6 esclude qualsiasi condizione in atto e regressa di infarto.
Mi avevano loro stessi telefonicamente caldeggiato il ricovero per le mie ulcere alla gamba sinistra, cui avrebbe provveduto il bravo prof. Dalla Paola, lo stesso che al secondo giorno mi rifiutò ogni cura se non avessi accettato l'angiografia! Incredibile! E dato che non ho mai voluto subire un tale ingiustificato trattamento, al terzo giorno, costretto a firmare con un servizio privato, ho fatto appunto ritorno in sede.
Avrei tanto voluto diffondere il buon nome di Villa Maria qui nella Versilia e al confine ligure-tosco dove risiedo, invece devo diffonderne una pessima fama, un vero e proprio allarme onde non vi siano altri "malcapitati". E siccome sono un dottore pedagogista e giro per convegni in tutta italia, non mancherò di raccontare la mia esperienza personale. Questo per colpa di una ostinata dottoressa, la "dottoressa tropomina" del reparto piede diabetico.
NATURALMENTE SI FARà SEGUITO A RICHIESTA DI RISARCIMENTO MATERIALE E MORALE.
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