Villa Fulvia Roma
Recensioni dei pazienti
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Non esiste un termine adatto senza offendere
Dopo 2 mesi di ricovero al terzo piano di questa struttura (Riabilitazione intensiva cod. 56) post ictus mio padre ha riscontrato piaghe da decubito, debilitazione, disidratazione e infine polmonite bilaterale. Mio padre è deceduto.
Io portavo la pappa reale a mio padre. La mettevo sul suo cassetto scrivendo di darla la mattina ma nessuno mi si è filato. Io ho chiesto di fare una rx altrimenti nessuno si sarebbe accorto che la tosse era dovuta a polmonite, neppure il medico di guardia che ha auscultato mio padre solo dal petto e ha dato una semplice tachipirina per far abbassare la febbre. Come nessuno si accorse che già una flebo di fisiologica non era niente per un soggetto disidratato come mio padre che come minimo ne avrebbe dovuto fare 6 al giorno. Invece elargivano una flebo al giorno se l’ago non andava fuori vena e quindi in parte a terra e in parte sulla maglia. Rabbrividisco al pensiero di sapere a chi è stato in mano mio padre!
Spero che questa recensione possa essere utile a chi decidesse di portare i propri cari lì. Pensateci molto molto bene.
Inadeguati
Persona ricoverata da oltre 2 mesi, è stata urgentemente trasferita in ospedale per la loro incompetenza nel gestire un malato post ictus. Non sono stati in grado (E PARLIAMO DI UNA CLINICA DI RIABILITAZIONE, QUESTA COSA E' INAMMISSIBILE) di prevenire piaghe da decubito e hanno provocato una polmonite da ingestis non essendo stati in grado di monitorare il paziente nella corretta posizione nonostante fosse disfagico. Aggiungo ulteriore assurdità: temperatura stanza pazienti neurologici a 36° a luglio 2024. Da denuncia.
Risultato: non so se mio padre ce la farà. Grazie Villa Fulvia Reparto di Neuriabilitazione Intensiva cod, 56
Commento su ricovero
Una esperienza da non ripetere, scarsa competenza a livello medico associata ad uno scarso livello di umanità, specialmente del personale infermieristico, che non sembra rendersi conto di lavorare in un ospedale..
Qualità del cibo scarsa e pazienti spesso lasciati in attesa di essere cambiati o assistiti.
Come sempre alcune eccezioni di persone serie, sia lato infermieri che fisioterapisti, ci sono, ma non bastano per salvare la barca.
Esperienza pessima
Ho trovato mio padre morto con il tubo dell’ossigeno staccato quando sono andata a trovarlo nell’orario di visita, e nessuno si era accorto di quanto era accaduto. Un’esperienza purtroppo incancellabile che mi porterò dentro per il resto della mia vita.
Riabilitazione ortopedica
Mia madre è stata ricoverata in terapia estensiva a seguito di intervento al femore. Signora ultra novantenne, entrata solo per fare riabilitazione, è uscita con infezione alle urine, decubito e dolori all'addome e ai reni. Mangiava e beveva pochissimo.
Non potevo vederla ma solo sentirla telefonicamente, ma capivo che qualcosa non andava. Ho tanto insistito affinché le facessero approfondimenti con ecografie o altro, ma nulla. Per loro era sufficiente portarla un'ora a fare fisioterapia, il resto pareva irrilevante. Finché una notte si sentì male e fu mandata al pronto soccorso di un ospedale, dove si è ripresa per miracolo.
Pessima assistenza
Per i primi 5 giorni mia madre è stata da sola, in quarantena e non poteva vedere nessuno della famiglia; ci è stato concesso solo di lasciarle le cose che le occorrevano e il cambio. Trascorsi i 5 giorni, abbiamo potuta di vederla in un salone attraverso un pannello di protezione. Poi per oltre un mese, a causa del Covid nel reparto, sono state interrotte le visite, mia madre è peggiorata e la risposta del medico era la mancanza di partecipazione di mia madre di 87 anni. Inoltre non abbiamo mai visto fisicamente il medico, solo per telefono. In seguito alle loro opinioni abbiamo chiesto di sentire il parere del fisioterapista, ma non era nel regolamento; inoltre mia madre veniva cambiata solo quando avvisavamo di andare a prendere il vestiario per lavarlo, senza considerare che abbiamo trovato abiti che non erano di mia madre. Risultato: nessuno può affermare che abbia fatto la fisioterapia, dal momento che allettata è entrata, e allettata era in clinica. Tutto ciò ha peggiorato la sua condizione mentale.
Pessima esperienza
Mia nonna è stata ricoverata qui, dopo aver passato 2 settimane al policlinico Casilino (ed anche 3 giorni in corsia di PS) per recuperare dopo intervento al femore. Noi familiari non potevamo entrare per via delle nuove norme e green pass. Per i primi 5 giorni mia nonna è stata da sola, in quarantena e non poteva vedere nessuno della famiglia; noi passavamo solo lasciarle le cose che le occorrevano. Trascorsi i 5 giorni, mia nonna risulta positiva a causa di un contatto con una persona positiva ALL’INTERNO di Villa Fulvia e viene così trasferita all'ospedale San Giovanni, dove 21 giorni dopo riesce ad uscire, dovendo sempre continuare ad effettuare la terapia perchè a Villa Fulvia aveva concluso praticamente nulla.
Inoltre, solo oggi che è rientrata a casa, ci siamo resi conto degli effetti personali che le mancavano, tra cui occhiali, dentiera, vari pigiami e vestaglie nuove, intimo, ciabatte e una coperta nuova! Tutto da questa sparito da questa fantastica struttura! Siamo veramente sbalorditi.
Artroprotesi anca
Ho avuto mia madre in degenza presso questa struttura per artroprotesi dell'anca. Una donna tutto sommato non anziana e più giovane rispetto agli ospiti. Che dire? Pochi infermieri per centinaia di anziani in una struttura semi privata della quale non si mantiene un buon ricordo.
Si parla con gli infermieri e sembra di parlare al muro, parli coi dottori e sono sempre scontrosi e strafottenti. Gli anziani sono abbandonati a sè stessi, rimangono nelle loro stanze e, a parte le visite dei parenti, vengono parcheggiati nei corridoi. I fisioterapisti fanno il loro lavoro, ma per il resto è un cronacario. Gli anziani meritano maggior rispetto e cura. Abbandonati a loro possono solo che peggiorare. Ho fatto uscire mia madre in anticipo perchè la degenza si stava rivelando deleteria. Senza rimpianti.
Commenti degenza
Una struttura pagata da tutti noi dove è evidente lo spreco di soldi pubblici, ma non per quanto concerne la parte professionale del personale fisioterapico, ma per quella del personale medico e amministrativo. Perlomeno per quanto riguarda la mia esperienza.
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