Villa delle Querce Nemi
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Rsa 1 2 3
STRUTTURA AD OGGI SENZA RISCALDAMENTO, DOVE CI SONO PERSONE FRAGILI RICOVERATE.
Ci siamo trovati malissimo!
In data tre ottobre 2023 mio padre veniva trasferito dal NOC in una struttura chiamata Villa delle Querce, dopo esser stato ricoverato tre giorni nel suddetto pronto soccorso.
Durante il ricovero, mio padre presentava allucinazioni e veniva alimentato sotto sedazione.
La settimana successiva, mentre mi recavo nella struttura per parlare con il primario, ho trovato mio padre sporco e in stato confusionale.
Il primario mi ha ricevuto dicendomi che per mio padre non c'era più niente da fare.
Il giorno 11 ottobre 2023 mio padre viene trasferito in Lungodegenza, dove la stessa sera viene trovato da mia madre con la cena rovesciata addosso.
Le due infermiere di turno hanno aggredito verbalmente mia madre affermando che mio padre poteva mangiare da solo (fantascienza!!!).
In data 12 ottobre 2023 mio padre è stato dimesso ed è stato portato via con ambulanza privata chiamata da noi.
Al momento del ritiro dei suoi indumenti, ho trovato mio padre stranamente lucido e con l'ago per alimentarlo in mano senza alcun controllo.
Mi chiedo come sia possibile che la ASL Roma 6 trasferisca ancora i pazienti in questa struttura.
Evelina Mazzoni
Rsa1,2,3
Reparti con poco personale; anziani non autosufficienti non vengano mai alzati; infermieri demotivati, svogliati, con poca voglia di impegno.
Le uscite, specialmente in Rsa1, sono quasi vietate dal primario, non si capisce la motivazione che induce a limitare le uscite degli ospiti, tra l altro pagando rette molto alte.
Giorni senza acqua calda, ad oggi è stata riparata parzialmente.
RSA 1-2-3
Reparti fatiscenti, personale insufficiente, in RSA3 sono 2 anni che non si fa la fisioterapia. Inoltre si aggiunge che i malati non si possono lavare in quanto non funzionante l'impianto di acqua calda. Che a tutt'oggi non risulta riparato.
Un vero disastro.
Struttura da rinnovare
Una struttura che mi sento di paragonare ad un sistema sanitario degli anni '40, escluso un 15 % del personale sanitario attivo fra infermieri e fisioterapisti, molto cortesi.
Le decantate palestre sono inadeguate, così i macchinari per la fisioterapia. Vitto scadente e non adeguato alle 2000 calorie. Non danno acqua al paziente.
Il corpo centrale del prof. Pasqua è un endocrinologo con sèguito di tre medici neolaureati, gentili ma inesperti sul campo cardiorespiratorio.
Non ci siamo
Mia madre è stata mandata dal Campus Biomedico in questa famosa struttura per la riabilitazione respiratoria.
È entrata con tot di ossigeno ed è uscita con lo stesso quantitativo. Inoltre nel periodo che era lì sono insorte patologie cardiache che non sono state trattate affatto (e non erano trascurabili). Fatto sta che quando finalmente siamo riusciti a trasferirla in un’altra struttura, dopo solo due giorni ha iniziato ad avere miglioramenti.
Rsa1
La RSA1 ad oggi non ha esplicato la determinazione alla delibera del governo del 16 giugno c.a. per il rientro nelle RSA, obbligando a coloro che possono entrare il tampone, nonostante la vaccinazione e il certificato europeo. Non possono rispondere al telefono anche per urgenze; per comunicare con i propri famigliari è consentito 1 volta al giorno e il più delle volte non rispondono. Per parlare con i medici del reparto è quasi impossibile, staccano il telefono nell'ora in cui si può chiamare.
Il giardino degli abbracci con il caldo è impraticabile, sotto un tendone con esposizione al sole senza coperture laterali..
Aperture RSA
Dell'ordinanza del ministro Speranza 8 maggio 2020, la clinica fa diniego a parenti di poter riabbracciare i propri cari, che oramai da molto tempo non hanno più contatti con i famigliari. Unico contatto limitato è una volta la settimana la videochiamata e il famoso giardino degli abbracci, che però obbliga (nonostante la delibera governativa) a chi è vaccinato a fare il tampone.
Ad oggi la clinica non ha emanato alcun protocollo a riguardo, isolando ulteriormente gli anziani alla solitudine.
Spero che prendano provvedimenti e che aprano al più presto per il bene degli anziani che risiedono presso la struttura.
Visite a parenti Giardino degli abbracci
È davvero incredibile, al giardino degli abbracci ci sono 5 operatori tra fisioterapisti e terapia occupazionale, di cui 2 portano gli ospiti all'incontro con i parenti e gli altri sono fermi lì ha parlare, tra una seduta e l'altra disinfettano il tavolo, peraltro scomodo e impossibilitato per persone non autosufficienti che non possono toccarsi attraverso gli oblò. Queste persone, designate dalla Direzione, sottraggono il tempo agli ospiti dalla struttura, che dovrebbero invece fare la fisioterapia.
La retta mensile si paga profumatamente.
RSA
Sono venuto a conoscenza della prossima attivazione del giardino degli abbracci, cosa senz'altro positiva per chi non vede un proprio caro da molto tempo.
Volevo sollevare una riflessione in merito alla modalità: l'incontro durerebbe solo 20 minuti e solo dietro presentazione di un tampone negativo effettuato a carico del visitatore nelle 48 ore precedenti la visita. Il costo è di 22 Euro e certo per molti non saranno un problema, ma per altri forse potrebbe esserlo e quindi discriminatorio, anche se la situazione pandemica richiede ovviamente le giuste prudenze del caso. Io credo che i tamponi rapidi andrebbero fatti in loco poco prima della visita e a carico della struttura, oppure ad un costo inferiore, come attualmente è stato fatto per i residenti di Nemi. Ulteriore criticità assurda è la dipendenza dal meteo.
Riabilitazione respiratoria
Ci sono grossi problemi e mancanze da parte dello staff infermieristico.
La degenza, se non breve, è difficile.
Rsa1
Rsa1 a mio avviso gestita male: non rispondono al telefono durante l'orario per parlare con i medici; la terapia occupazionale è approssimativa; nessuna organizzazione post Covid; nessun programma di riabilitazione; nonostante il vaccino, gli ospiti sono confinati nelle stanze.
Spero che la Direzione intervenga.
Riabilitazione respiratoria
Di questa struttura ho potuto apprezzare la competenza dei medici, dal prof. Pasqua ai dottori dr. Azzarito, dr. Provenzano, dr. Vitali e dr. Giannini. Forse, se ricevuta con anticipo la vostra professionalità, non avremmo avuto la stessa sorte.
La nota estremamente dolente della struttura è il servizio infermieristico. I pazienti con pannolone vengono lasciati per ore immersi nei loro bisogni, ogni richiesta cade nel vuoto.. Non passa giorno che non pensi a questo...
Struttura polifunzionale Covid-19
Reparto a mio avviso gestito malissimo, gli infermieri sono maleducati ed i medici dicono delle cose ai parenti che poi spesso non riescono a far rispettare.
All'interno ci sono pazienti Covid-19 asintomatici e, specialmente per le persone non autosufficienti, è una vera agonia, dato che non le alzano e non hanno attenzioni verso di loro.
Struttura polifunzionale Covid-19
Reparto dove vengono ricoverati gli asintomatici che hanno contratto il Covid-19 all'interno di RSA1.
Assistenza pessima, infermieri maleducati e poco professionali. Reparto sprovvisto di coperte, i pazienti patiscono il freddo, i termosifoni non funzionano e nessuno prende provvedimenti; vane sono le lamentele dei pazienti stessi che devono (ovviamente) stare in isolamento in questo reparto. Se succederà che le persone avranno ulteriori problemi, siamo pronti a denunciare alle autorità competenti.
Rsa1 e reparto covid-19
Da 10 giorni nelle rsa1, rsa3, rsa2, rd4, rd5 si sta facendo la quarantena perché all'interno della Rsa1 ci sono stati dei casi di Covid-19. Tutti i pazienti sono chiusi nelle stanze ed gli è fatto divieto di uscirne; gli infermieri entrano il meno possibile e gli ammalati possono urlare per ore prima che vengano in aiuto. Tra l'altro nella clinica è stato creato un reparto Covid-19 con 36 posti che non è distaccato dalle Rsa, ma ubicato sotto di loro...
Nonostante le notevoli preoccupazioni dei parenti, non vi è modo di avere notizie, ci si trincera dietro piccole risposte del tipo che è la Asl Roma6 che decide, ma la ASL Roma 6 non pubblica sul proprio sito i contagi che sono a Villa delle Querce... ma non comunica con la Direzione? Oggi è finita la quarantena e noi parenti non sappiamo NULLA. Spero che all'interno gli anziani siano trattati bene, gli venga data la dovuta assistenza ed il decoro personale affinché possano stare meglio. Gli infermieri, i medici, i fisioterapisti e lo staff occupazionale dovrebbero secondo me avere più riguardo per le persone anziane che pagano la retta mensile (e anche il loro stipendio).
Informazioni ai parenti
Hanno chiuso le visite in RSA1, ai parenti non sono date spiegazioni, la direzione e gli assistenti sociali non dicono nulla e quando si chiedono le motivazioni rispondono che la chiusura è in via precauzionale.
Chiedo se è possibile che ai parenti dei ricoverati non venga data nessuna informazione.
Le istituzioni dovrebbero controllare al fine di non ripetere quello che è accaduto nei mesi precedenti per il COVID-19.
Segnalero' alla Regione dell'accaduto.
Riabilitazione post ictus
Mi chiedo cosa si aspetti per spostare in centri covid-19 i 20 pazienti della lungodegenza. Ed è notizia di oggi di un nuovo contagio nella riabilitazione.
Lì ci sono le rsa1, rsa2 e 3, rd4 ed rd5, tutti pazienti con patologie. La ASL RM6, verificato che ci sono dei contagi, non ha preso provvedimenti al riguardo. Aspettiamo che il contagio dilaghi?
Spero che la Regine e le Istituzioni prendano provvedimenti.
Figlia di paziente
Mi sono recata in Struttura nel pomeriggio, chiedo all'infermiere come andava la terapia per la candida di mamma, mi dice che i farmaci sono finiti. Chiedo di vedere il registro e mi dice che la TERAPIA NON E' STATA SOSPESA. Scendo dalla caposala Susanna, che con atteggiamento scocciato mi dice:
NON E STATA CHIAMATA VENERDI' DAL DR. OLIVA? Io rispondo di no, nessuno mi ha comunicato che i farmaci erano finiti, eppure sono tutti i giorni in struttura. Mi dice che ora chiamava l'infermiere, il quale comunicava quanto mi aveva detto. Oggi in struttura vi era il Dr. Marinelli, gli ho chiesto di visitare mia madre e le ha prescritto dei farmaci e altre lavande.
QUINDI SONO ANDATA IN FARMACIA A PRENDERLE.
Come si puo' andare avanti così? Non vi e' nessun coordinamento?
Mi devo accorgere io se ci sono variazioni su mia madre?
Mi devo io preoccupare di chiedere se i farmaci sono terminati?
Mi chiedo come venga gestita la RSA1.
Cordiali saluti.
Sconsigliato
Mio padre è stato ricoverato in questa struttura per riabilitazione respiratoria e polmonite annessa, dal 22 febbraio al 20 marzo. Trasferito dal Vannini con ambulanza, non appena arrivato è stato derubato del portafoglio (avevo già letto qualcosa in merito in un'altra recensione). Durante tutta la degenza non gli è stata mai fatta fare la ventilazione meccanica non invasiva (suggerita dall'ottima precedente struttura S. Raffaele Pisana), a loro detta non necessaria. Gli è stato fatto compilare un questionario per supporto psicologico, mai ritirato. Il personale è decisamente ridotto rispetto al numero considerevole di ricoverati, quindi l'assistenza è quella che è.
La notte precedente le dimissioni si è sentito male. Un attacco respiratorio. A detta di mio papà gli hanno fatto il cortisone, ma di tale episodio nessun accenno. Anzi, a detta del medico che lo ha dimesso, che ignorava l'episodio e che si è poi informato, mio papà si era solo arrabbiato. Una nota sul rapportarsi in modo confidenziale e in dialetto romanesco coi familiari di detto medico è doverosa. Risultato: mio papà dopo solo 5 giorni ha avuto una nuova crisi respiratoria ed è svenuto in bagno. Trasportato urgentemente al Policlinico Casilino, grazie a Dio lo hanno preso per i capelli. L'anidride carbonica nel sangue di mio papà era altissima e l'emoglobina era a 6.
Per concludere, per quella che è stata la nostra esperienza personale, ho trovato un reparto gestito male, infermieri svogliati, talvolta maleducati e poco efficienti. Mi auguro che questa recensione, oltre ad essere utile a chi la leggerà, sia da monito alla struttura.
Visita endocrinologica dalla dottoressa fantasma..
Torno adesso dalla clinica Villa delle Querce abbastanza arrabbiata. Premetto che ieri avevo appuntamento con l'endocrinologa, la dottoressa Provenzano Alessia. Appuntamento preso da novembre, arrivo e mi dicono che la dottoressa non c'è... che hanno provato a contattarmi ma il mio numero è inesistente (numero sbagliato). Mi dicono di tornare il giorno seguente (oggi), alle 15.00, anzi: mi dicono di arrivare alle 14.50. Prendo un permesso a lavoro e alle 14.23 sono all'accettazione, in larghissimo anticipo quindi... Mi dicono di recarmi in sala di attesa e attendere. Dopo un po' esce la signora che era in visita, e nel frattempo arriva una signora che presumo sia stata una sua amica, visto che la fa entrare chiamandola per nome. Ok, aspetto ancora, la "paziente amica" esce e aspetto ancora un paio di minuti, ma la dottoressa va via. Penso che magari sia andata a prendere un caffè, aspetto altri 10- 15 minuti dopodiché chiedo all'accettazione e mi dicono che la dottoressa è andata via! E c'era un altro signore che come me ieri era venuto anche lui senza essere avvisato dell'assenza della dottoressa (numero di telefono sbagliato anche lui??
La gente prende appuntamento perché ha delle problematiche, non per cambiare aria!!!
Rsa1 e rd4 rd5
Reparti fatiscenti, sporchi; personale maleducato, inclusi i medici; superficialità. Le asl dovrebbero controllare in rd4 rd5, ci sono pazienti da 7 anni seppur, essendo un reparto a tempo limitato, si avvale dell'autorizzazione delle asl territoriali per periodi. Mi piacerebbe capire questo meccanismo.
Rsa1
Reparti fatiscenti, infermieri scorbutici e disattenti al paziente; staff medico superficiale.
Non capisco come la Regione e le Asl territoriali non facciano controlli. Inoltre il cibo è immangiabile (visto che parte della retta mensile è anche a loro carico).
Confido che questa recensione venga letta da qualcuno, al fine di migliorare la vita dei degenti.
REPARTO RD4-RD5
A mio parere reparto gestito male, infermieri svogliati e poco efficienti, unità che risulta essere per alcune persone una RSA, per altre invece per ricoveri per periodi piu' o meno brevi.
Fisioterapisti scarsi e pochi. Attività educazionale a seconda della presenza della persona.
REPARTO RD4 RD5
Questo reparto dovrebbe assistere le persone che vengono dal dopo post riabilitazione e che soggiornano secondo il rinnovo delle Asl per periodi piu' o meno lunghi. In special modo le persone non autosufficienti che vengono alzate solo la mattina e messe a letto alle 14.00 fino alla mattina seguente, necessitano di personale sia per assistenza, sia per la riabilitazione, quest'ultima riscontrata insufficiente, pur pagando una quota mensile di 1200,00 euro.
Questa clinica dovrebbe garantire ai degenti una permanenza di vita migliore.
Attenzione al clostridium, batterio intestinale
Mia madre è stata ricoverata per fare riabilitazione cardiorespiratoria al 9° piano. Passati circa 10 giorni, si cominciavano a vedere i primi risultati, mi raccontava tutto quello che le facevano e, a parte la pulizia carente, si cominciava a parlare di dimissioni per farle continuare la riabilitazione a casa. Tutti noi familiari eravamo contenti di averla affidata a questa struttura.
Una mattina mi arriva una telefonata dalla clinica comunicandomi che mia madre aveva contratto un batterio intestinale (clostridium difficile) raccomandandomi di utilizzare camice, guanti mascherina e calzari quando sarei andato a trovarla, perchè era stata messa in camera da sola. Rispondo che avevo visto altre parenti con il camice e chiedo se ci fossero altri casi al piano, la dottoressa mi assicura che mia madre è l'unica e se i casi fossero stati anche 2, si sarebbero allarmati perchè il clostridium è molto contagioso. Dopo due giorni vedo altre parenti di fronte alla camera con i camici, chiedo e vengo a scoprire che ci sono altri casi anche prima dell'isolamento di mia madre.
Dal giorno dell'isolamento mia madre è stata letteralmente abbandonata, si presentavano solo per darle i farmaci, qualche infermiera per farla mangiare a pranzo, quando noi non riuscivamo ad andare due volte al giorno a trovarla.
Chiedo spiegazioni, e i dottori mi assicurano che mia madre fa la fisioterapia, che non è "abbandonata" (premetto che mia madre ragionava perfettamente, senza il minimo disturbo mentale); addirittura più di un giorno risultava fatta la fisioterapia in orari in cui ero presente in camera (mai visti..) e la conferma è stata quando si affacciò una fisioterapista dicendo: buongiorno, domani si esce dall'isolamento e ricominciamo...
Uscita dall'isolamento, passati due giorni mia madre respira male, vado ad avvertirli e mi rispondono che è normale perchè stando sempre sdraiata le secrezioni ristagnano nei polmoni. Io rispondo: ovvio, se la lasciate sempre al letto e non fate nulla..
Il giorno dopo vado, pronto a pagare una ambulanza privata per portarla in altra struttura, la trovo con la maschera a pressione e mi dicono che non è trasportabile consigliandomi di non muoverla, e così faccio, per paura di recarle danno.
La mattina successiva ricevo la chiamata che nessuno vorrebbe mai ricevere.
Morale.. mi sono portato via mia madre in una bara.
Ringrazio la logopedista e due infermiere, umane e preparate.
Nipote di paziente
Mia zia (70 anni) con numerose patologie, è stata ricoverata per due mesi presso Villa delle Querce al 10° piano lungodegenza post-acuzie. L'esperienza è stata negativa sotto tutti i punti di vista. Insufficiente, se non assente, la riabilitazione, contatto umano inesistente, salvo qualche rarissima eccezione, una struttura triste con personale insufficiente a rispondere ai tanti bisogni di cura e di assistenza delle persone lì ricoverate. Siamo andati via appena è stato possibile, non auguro a nessuno trattamenti di questo tipo, soprattutto in una fase della vita in cui si è così fragili e malati.
Figlio di paziente
Mia madre e' stata ricoverata a Villa delle Querce per 2 mesi nel reparto di Lungodegenza al 10° piano, avendo sofferto originalmente di Alzheimer e poi essendo stata investita da una macchina. Struttura triste, medici assenti e lo staff infermieristico ultra-sovraccaricato. Mia madre, come molte altre pazienti, ha perso circa 10 kg. in quest'arco di tempo. Essendosi ripresa dal punto di vista ortopedico, lo staff la tiene ristretta con le spondine sul letto e non ha nemmeno il tempo per farla camminare e prendere un po' di aria fresca, preferendo invece darle sedativi iniettati o in pastiglia, che la rendono stupefatta e depressa. Viene imboccata ma il cibo e' orrendo. Inoltre molto complicato arrivare senza macchina. E' assolutamente da evitare.
Perplessità
Mia nonna, di 90 anni e in stato di demenza senile avanzato, è stata accettata a Villa delle Querce lunedì scorso nel reparto di riabilitazione cardio-respiratoria.
Martedì siamo andate a trovare mia nonna e i medici ci hanno detto che non poteva stare lá non più di 20 giorni, dopodiché avremmo dovuto pagare.
Mercoledì i medici chiamano mia madre dicendole che mia nonna non poteva stare lá perché non collaborava alla riabilitazione (ginnastica) e con le sue domande insistenti era ingestibile e "avrebbe portato alla pazzia anche gli altri pazienti". Non svolgendo la fisioterapia, la struttura non avrebbe preso il rimborso dal SSN. Entro 2/3 giorni sarebbe dovuta uscire.
Io e mia madre siamo andate il giorno dopo, giovedì scorso, per chiedere se potevano darci qualche giorno in più per organizzare l'uscita di mai nonna. Il responsabile del reparto è stato categorico: mia nonna non poteva rimanere lì neanche a pagamento, come abbiamo provato a chiedere. Entro sabato (oggi) avremmo dovuto portarla via. Arrivate lá questa mattina, il dottore (lo stesso con cui abbiamo parlato giovedì) ci ha detto che nonna era diventata collaborativa e se volevamo potevamo lasciarla nel reparto. A questo punto io e mia madre non ci siamo fidate di questa nuova versione dei fatti. Abbiamo quindi chiesto che dimettessero mia nonna, come ci avevano chiesto due giorni prima senza ammettere deroghe.
Ci hanno messo a disposizione una sedia a rotelle. Nessuno ci ha aiutato ad alzare mia nonna da letto e a farla sedere sulla sedia. Nè a farla salire in auto. Ci hanno poi chiesto di riportare sù al nono piano la sedia perchè non potevano fare allontanare un'unitá del reparto.
Ringraziamo solo le infermiere che hanno cambiato la biancheria a mia nonna.
Il personale medico si è mostrato interessato solo ai rimborsi della regione. Oggi ha ritrattato la versione dell'altro ieri. Così facendo la dimissione di mia nonna risulta una nostra scelta, quando invece la decisione di farla uscire è stata loro. Non si trattano così i pazienti e le loro famiglie.
Degenza da scordare
La mia mamma è stata ricoverata in questa clinica dove per una settimana si sono scordati di cambiare le camice da notte; è caduta dal letto perché non avevano messo le sbarre; non si può chiedere nulla a nessuno perché rispondono in maniera sgarbata e maleducata. Le risposte degli operatori sono diverse, lasciando noi parenti con dei grandi dubbi nella stessa giornata- ad esempio, avendo chiesto agli operatori se la mia mamma mangiasse, mi hanno risposto in due maniere differenti.. ma la verità???
Adesso é in una struttura pulita e con il personale COMPETENTE.
Spero di non andare più a Nemi neanche per visitare il lago.
Struttura non valida
Io non riesco proprio a capire come possano esistere queste strutture e che nessuno faccia accertamenti.
Riabilitazione post operatoria
Personale davvero inadeguato per il compito che dovrebbe svolgere, soprattutto se si trattadi persone non autosufficienti. Consiglio di portare altrove i propri cari.
Non sarà mai più
Spero che non servira' mai piu' nella mia vita di avere bisogno di riabilitazione, rifiutero' questa struttura. Ricoverato il 04/08/2014 al 9° piano ala A, ho visto cose cui non avrei creduto se me le avessero raccontate. Vitto pessimo, assistenza zero, non vedi mai un dottore, praticamente stai in mano a infermieri scontrosi e incompetenti, oltre che manca oggettivamente del personale. Gli unici in gamba sono i fisioterapisti, ringrazio Massimo e Francesca.
Sconsiglio il ricovero specialmente a chi sta allettato.
Sconsiglio il ricovero in questa struttura
Evitate il ricovero in questa struttura, soprattutto se la riabilitazione si presenta problematica a causa di non buone condizioni del paziente operato. Mio padre è stato dimesso dopo 40 giorni senza miglioramenti apprezzabili e con due piaghe da decubito di grado 4+, sempre negate e non trattate. Esiste un notevole scollegamento fra i medici e gli infermieri, quello che i primi dicono di fare (se lo dicono...) non viene applicato dai secondi.
Mio padre è stato successivamente ricoverato in un'altra struttura da cui, dopo tre mesi di cure finalmente prestate e non soltanto raccontate, ne è uscito sulle proprie gambe e con le gravi piaghe da decubito guarite.
Indignato
Mia madre è morta nel 2011.
Dopo una fase acuta, fu dimessa dall'ospedale e doveva essere riabilitata per poter essere sottoposta all'intervento.
Eravamo consapevoli che aveva poche possibilità di riuscita, ma il trattamento e la considerazione non sono attribuibili ad una struttura degna.
I piccioni entravano nelle stanze e i pazienti non autosufficienti venivano ignorati: mia madre avendo il pannolone è stata lasciata sporca per un giorno intero, solo al nostro arrivo e dopo le lamentele è stata pulita e trattata. Dopo questo episodio è morta anche per infezione.
Riabilitazione modo di dire..
Mio padre di 90 anni e' stato ricoverato presso la struttura dopo una frattura di femore. Dopo alcuni giorni di ricovero l'ho trovato a letto come un barbone senza denti lavati e con una barba lunga. Nell'armadio le infermiere avevano buttato sopra i panni puliti le canottiere imbrattate di escrementi. Non si sono neanche prese cura di inserire i panni sporchi in una busta. Il contenitore con tutto l'occorrente per l'igiene personale, incluso il dentifricio e spazzolino, buttato tra le robe pulite e sporche. Inoltre il rotolo di carta per uso personale e fazzolettini e le sbarre del letto imbrattate di cacca. Risposta di un infermiere riguardo l'igiene :"Mica abbiamo tempo per far lavare i denti...."aspettavamo voi"! Ma cosa fanno quei poverini che non aspettano mai nessuno, perche' non hanno nessuno? Inoltre gli hanno fatto i dispetti perche' mi sono rivolta alla direzione.
Riassumendo: Sconsigliato al massimo!
- Il primario molto gentile del reparto Ortopedia.
PARERE SU TRATTAMENTO MEDICO
Il commento è riferito al ricovero di mia madre, per la quale l'assistenza necessaria, che si sarebbe dovuta dare considerando la veneranda età di 90 anni, non è sufficiente per garantirne un'autonomia sia dal punto di vista alimentare che igienico. Ancora una volta è una situazione la quale, affrontata da chi non ha mezzi economici adeguati, porterebbe il paziente a un rapido declino. Nel nostro caso, potendola portare in un centro privato, potremo darle l'assistenza necessaria, che tutti speriamo possa aiutarla a superare questo difficile momento. Ringrazio comunque tutti gli operatori sanitari e i medici che hanno dato il loro contributo per rendere la situazione generale della Sanità Pubblica meno gravosa del dovuto.
Esperienza negativa
Sarebbe troppo lungo da raccontare, ma ho passato in questa struttura 3 mesi della mia vita. Il primo mese al reparto riabilitativo cardio-respiratorio, perchè ero in attesa di passare al reparto nutrizionisti per dimagrire in attesa dell'operazione al cuore. Il mese passato li dentro è stato uno dei più brutti della mia vita; ho trovato infermieri sgarbati e aggressivi con le persone anziane, poca attenzione nel dare le medicine e se queste pazienti più adulte la notte suonavano, loro non venivano per niente, anzi... Ricordo una sera, per far portare due coperte a due signore anziane, sono andata a finire a litigare con un infermiere perchè diceva che non erano affari miei. Una signora doveva essere cambiata, l'hanno lasciata tutta la notte bagnata... Poi non parliamo di un medico che aveva messo in dimissioni una signora che aveva un'infezione alla gamba di cui non si era accorto.. E ci sarebbe ancora tanto altro da raccontare, ma è meglio chiudere qui. Nonostante siano passati 5 anni da allora, posso dire che è stata l'esperienza più brutta che io abbia passato nella vita! Visto quello che era successo, dopo l'operazione al cuore sono andata alla San Raffaele della Pisana (ottima struttura).
Esperienza negativa
Esperienza negativa, gran poco l'ho trovata una struttura sanitaria per persone anziane bisognose di cure e sostegno ospedaliero; perché e' di questo che si sta parlando, di cure sanitarie, che con le nostre tasse paghiamo profumatamente ma non ci vengono mai restituite.
Vorrei aggiungere che in questo posto il personale infermieristico c'e' ma non si trova... Un malato, anche avendo la possibilità di' suonare all'infinito il campanello, non viene ascoltato; e figurarsi l'ammalato che non può suonarlo. Non mi soffermo a dare giudizi ul cibo e su come non viene somministrato in pazienti che, come mia madre colpita da ictus cerebrale, e' impossibilitata a farlo da sola. Premetto che per questo problema avevo chiesto un permesso durante i pasti e mi e' stato assicurato dalla capo sala che in questa struttura i malati impossilbilitati sarebbero stati aiutati, addirittura imboccati, perché il personale era qualificato; mia madre e' stata 3 giorni senza mangiare e allora poi ho capito perche l'entrata parenti e' di 1 ora al giorno.
Adesso vi dico quale e' stato l'approccio con il medico del reparto geriatrico- 10 piano- che non aveva mai tempo. Si giustificava sempre dicendo che non aveva tempo perché aveva da fare altro. Allora mi sono chiesto, se non e' un pronto soccorso e neanche un sala operatoria, a quali urgenze poteva mai riferirsi, se non a quelle dei familiari degli ammalati per avere loro notizie?
Esperienza negativa
Ci uniamo al coro negativo inerente la lungodegenza.
Tre mesi e mezzo di cure al massimo dell'avanguardia presso il Policlinico Gemelli, 1 giorno e mezzo reali di reparto presso la lungodegenza per un paziente alimentato da un sondino e con una tracheostomia; e per di più lontano dai suoi cari 120 chilometri.
Non dico che non l'abbiano curato per bene... non lo hano proprio fatto, come si può lasciare solo un paziente che ha bisogno di cure frequenti in un reparto con un solo infermiere e senza un medico al piano, il decimo piano per l'esattezza.
Un'amarezza... un paziente di 80 anni con i suoi cari che hanno lottato per ben 3 mesi tutti i giorni al suo fianco, e lo hanno supportato e forse illuso dicendogli che era l'ultimo sforzo e sarebbe poi tornato a casa....
Se esistesse un giudizio da mettere sullo ZERO per me questo sarebbe; mi unisco al coro.
RIABILITAZIONE CARDIO RESPIRATORIA
MIO PADRE STA RISCHIANDO UN ESAURIMENTO NERVOSO PER QUESTO STRUTTURA VECCHIA E SENZA SERVIZI.... PIENO DI PERSONE ANZIANE, ANORESSICHE CHE STRILLANO E PICCHIANO LE INFERMIERE.. COME FA UNA PERSONA A RIABILITARSI IN UN POSTO COSI, DOPO UN INTERVENTO DIFFICILISSIMO? LE STANZE GRANDI CON 4 LETTI SONO VERGOGNOSE, POCO PULITE E I BAGNI ...MEGLIO NON PARLARNE! ANCHE IL CIBO E' COMPLETAMENTE DA DIMENTICARE! NON CAPISCO PERCHE' I MEDICI CONSIGLIINO QUESTA CLINICA.
QUALCHE DIPENDENTE DELLA STRUTTURA
Altri contenuti interessanti su QSalute