Villa delle Querce Nemi
Recensioni dei pazienti
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Diabete e morbo di Parkinson vascolare
Mio padre, ricoverato presso questa struttura al 10° piano (lungodegenza post acuzie), è durato solo 20 giorni. Gli orari di visita non agevolano i parenti, gli infermieri e i medici non all'altezza , il reparto fatiscente NON CAPISCO COME LA REGIONE possa ancora accreditare questa struttura. Nel periodo di ricovero a mio padre trasferito dal sant'eugenio sono state fatte analisi del sangue poi più niente , era una persona e non un animale...... . Mio padre purtroppo con tutti i calmanti che gli davano non beveva e non mangiava da solo, non gli sono mai state fatte flebo per dargli i liquidi che servivano a questo punto non so neanche se gli davano da mangiare. QUINDI EVITATELA questo reparto per alcune persone è anticamera della MORTE come del RESTO ANCHE IL SANT'EUGENIO
Riabilitazione post intervento cardiaco
Dopo ricostruzione valvola mitralica e 1 bypass, mio padre viene dimesso dallo European Hospytal per la riabilitazione a Villa delle Querce.
Dopo più di 4 giorni fra bugie, pessime cure, fisioterapia carente, lo abbiamo portato via con piaghe da decubito in almeno tre punti del corpo.
Evitate di andarci, soprattutto se la riabilitazione non è a carico di una persona giovane ma riguarda una persona anziana, con problemi pregressi.
Pessima esperienza, al limite della denuncia.
REPARTO POST ACUZIE LUNGO DEGENZA
Reparto post acuzie lungo degenza: personale poco presente e rapporto umano inesistente; cibo pessimo; pulizia scarsa.
Le dottoresse Laura Belli e Violetta Grebelnik poco cortesi con noi familiari.
Mio padre e' deceduto dopo solo 5 giorni.
Pessima esperienza con mia nonna
Mia nonna è entrata in questa struttura per la riabilitazione cardiorespiratoria e per il riassorbimento del versamento pleurico. I primi giorni sembrava che facesse l'apposita terapia e camminasse con l'aiuto del deambulatore (quasi senza problemi). A distanza di 15 giorni faticava a camminare, era sempre più debilitata, sembrava fosse sempre stanca, non si alzava quasi più dal letto, perché stando allettata ha avuto problemi alle gambe, contraendo fortissimi dolori che non le permettevano di muoversi. Dopo poco tempo ci chiamano dicendo che aveva contratto un batterio intestinale (chlostridium). Doveva stare in isolamento, essendo molto contagioso. Diarrea, vomito. La cambiavano pochissimo, dalla sera prima, si presentavano la mattina alle 11. Le hanno procurato piaghe da decubito, disidratazione (e mancanza di potassio e magnesio). Un giorno dicevano che andava tutto bene e l'indomani, lei peggiorava di più.
Pulizia carentissima. Cibo pessimo. Abbiamo deciso di trasferirla immediatamente con un'ambulanza privata in un'altra struttura ospedaliera capace di darle le giuste cure. MAI PIÙ NELLA VITA.
Non si può morire così!
Mio padre è stato ricoverato varie volte nel reparto di riabilitazione cardiorespiratoria 9° piano, sotto la scrupolosa attenzione del Dott. Pasqua, persona che stimo moltissimo per la sua grande professionalità e umanità. Dopo il periodo di riabilitazione veniva dimesso in buone condizioni, molto contento di come era stato assistito da tutto il personale.
Nel mese di Aprile 2016 è stato ricoverato di nuovo, ma è stato spostato nell'ala A, dove è iniziato il calvario, mio padre è stato abbandonato a sè stesso, con catetere e pannolone gli infermieri lo sgridavano e pretendevano che andasse da solo in bagno a lavarsi. Dopo svariati giorni di diarrea, abbiamo chiesto ai medici di fare qualcosa, il giorno dopo sul comodino di mio padre è comparso un contenitore per le feci, che è rimasto lì per ben 3 giorni, fin quando mia madre ha provveduto al prelievo e consegnato alle infermiere. Il giorno dopo mio padre è stato messo in isolamento.. Non potendo stargli vicino (a causa degli orari di visita molto scarsi) lo chiamavamo al telefono, lui si lamentava perchè veniva lasciato per ore sporco senza essere cambiato, che nella sua stanza non entrava mai nessuno, anche quando suonava il campanello per bisogno. La sera dopo mia madre riceve una telefonata alle 11.00, era mio padre, non facendo in tempo a rispondere lo richiama ma niente. Mia madre l'indomani mattina chiama ripetutamente, vedendo che lui non risponde, chiama il reparto, l'infermiera le dice che sarebbe andata a controllare. Dopo due ore ci chiamano dicendo che mio padre aveva perso conoscenza e lo stavano portando al pronto soccorso di Albano. Domanda: mio padre si è sentito male e visto che nessuno lo sentiva ha chiamato mia madre al telefono? Dopo di che ha perso i sensi e nessuno si è accorto di niente?
Al pensiero mi vengono i brividi e sto male. NON SI PUO' MORIRE COSI'.
Opinione più che negativa
Sono stato ricoverato ben 22 giorni in questa fatiscente struttura dove medici ed infermieri sono perennemente latitanti. Sconsigliatissima a chi ricovera anziani e persone non autosufficienti.
Il vitto e' pessimo, cercano di risparmiare su tutto, di privato non hanno nulla se non i rimborsi che percepiscono dallo Stato per ogni paziente.
Unica struttura funzionante sono i fisioterapisti. A livello amministrativo per avere una cartella clinica fanno trascorrere piu' di 2 mesi, alla faccia di Tor Vergata (struttura pubblica), dove la richiesta di una cartella clinica di 700 pagine mi e' stata consegnata dopo soli 20 minuti.
RIABILITAZIONE CARDIO RESPIRATORIA
SONO STATO RICOVERATO IN QUESTA STRUTTURA AL 9° PIANO A LUGLIO 2014.
LE UNICHE PERSONE CHE MI SENTO DI RINGRAZIARE PER LA LORO PROFESSIONALITA', UMANITA' ED EDUCAZIONE SONO LA DOTTORESSA PROVENZANO, IL DOTTOR MANI, L'INFERMIERE MIRCO E PARTE DEI FISIOTERAPISTI, IN PARTICOLARE DANILO E LUIGINA.
STRUTTURA FATISCENTE E SPORCA, SOPRATTUTTO I BAGNI DELLE STANZE, IN QUANTO LA DITTA CHE AVREBBE DOVUTO PULIRE LO FACEVA CON IL MOCHO TALMENTE SPORCO CHE IN UN BAGNO DI SOLI UOMINI CON CAPELLI CORTI, TROVAVAMO IL PAVIMENTO PIENO DI CAPELLI LUNGHI TUTTI I GIORNI.. DI CHI ERANO???
LE UNICHE PERSONE CHE PULIVANO BENE ERANO ARIANNA E EMILIANO.
IL PERSONALE INFERMIERISTICO E' MALEDUCATO E NON MOLTO COMPETENTE E POCO PRESENTE E LE POCHE VOLTE CHE SI AFFACCIAVANO ERANO CON L'ARIA DI "FARCI UN PIACERE".
PARTE DEI FISIOTERAPISTI, IN PARTICOLARE DANILO E LUIGINA.
INFERMIERE MIRCO.
Riabilitazione cardio respiratoria
Il 31 luglio scorso è morto mio marito, ricoverato al 9° piano per riabilitazione cardio respiratoria, da circa un mese. Era seriamente malato di cuore ed era allettato da circa sette mesi, portatore di catetere. Dopo pochi giorni di degenza si è preso una grave congiuntivite virale. Poco dopo un potente batterio chiamato, se scrivo bene, baumann/pneumonie lo ha costretto ad essere messo in isolamento nella stanza n.9 e noi abbiamo dovuto assisterlo coperti da mascherine, guanti, camice, cuffia e coperture ai piedi. La stanza era invasa da formiche che passeggiavano sul tubo dell'ossigeno e sul catetere. L'assistenza infermieristica fredda e distaccata, dovevamo chiamare e richiamare per farlo cambiare, poichè era sopraggiunta una devastante diarrea. Tutto ciò sotto gli occhi insensibili dei medici, che si mostravano infastiditi dalle nostre domande ed apprensioni. Mio marito aveva soltanto 68 anni, sarebbe dovuto morire per via del cuore, invece è morto malato tra atroci dolori, sporcizia ed indifferenza. Alla fine ho saputo che aveva contratto anche un altro batterio all'intestino. Quando è morto per fortuna noi familiari eravamo con lui, poichè durante le ultime notti non si era visto nessuno in stanza. Salvo poche eccezioni dell'ultima notte, non abbiamo mai ricevuto un sorriso nè una parola, tanto è vero che dopo circa un mese non conosco neanche un nome di una infermiera o infermiere del piano. E' stata un'esperienza orribile che ci sta procurando molti problemi morali, psicologici e di ripresa.
REPARTO DI LUNGODEGENZA POST ACUZIE
Incompetenza, sporcizia, confusione, disorganizzazione e molto altro. Questo ho trovato nel reparto lungodegenza dove è stato portato mio padre... Oggi lo porto via.
Villa delle querce: nauseata
Salve, sono la figlia della signora Cardone Maria, ricoverata nella struttura il 31/03/2014 nel reparto post acuzie. Dopo 22 giorni di odissea, abbiamo chiamato una ambulanza e riportata a casa. Mia madre è malata di Alzheimer da 20 anni e da 10 è in uno stato vegetativo, con alimentazione assistita, con sondino nasogastrico. Non sono stati in grado di alimentarla in quanto non avevano una pompa funzionante. Il reparto era sporco, non era assistita adeguatamente in tutti i sensi. Il personale medico era contraddittorio. Ora mia madre è a casa ed il prof. Cappello ha cambiato il sondino, CHE FUNZIONA PERFETTAMENTE. Cureremo le piaghe e le daremo tutte le attenzioni che merita e di cui ha bisogno (mio padre si dedica a lei h24). Se qualche ospedale vi propone il trasferimento in questa struttura, rifiutate.
Pessima struttura
Sono il figlio della signora Arduini, ricoverata nella struttura nel reparto post-acuzie. Il personale si è reso antipatico, scontroso e irrispettoso sin dal primo giorno di degenza. Il reparto sporco, con olezzo di escrementi organici, i malati non autosufficienti vengono cambiati solo 2 volte al giorno, la mattina e la sera e, se nel corso della giornata se la fanno sotto, beh.. peggio per loro! I malati non vengono mai lavati interamente, la struttura è fatiscente (persiane rotte e mia madre col sole in faccia dalla mattina alla sera). Il personale medico che non ascolta i suggerimenti dei famigliari (corredati da cartelle cliniche): mi madre era stata data per irrecuperabile poichè secondo loro la malattia degenerativa che l'aveva colpita era in uno stato troppo avanzato (una volta trasferita in altra struttura e con le cure appropriate, non solo mia madre è tornata autosufficiente e lucida, è tornata a casa e gode di ottima salute, certo con qualche acciacco dovuto all'età, ma nel complesso è a casa sua e non ha bisogno di assistenza); infermieri e ausiliari non fornivano assistenza necessaria al malato neanche per mangiare.
Un suggerimento: se amate il vostro congiunto, non portatelo in questa struttura.
Esperienza negativa
Nostra sorella, ricoverata in lunga degenza, è andata in coma ed il personale medico ed infermieristico non si è disturbato nemmeno ad avvertire noi familiari. Medici e infermieri sono normalmente assenti e disinteressati. SOLO PER IL FATTO CHE STAVA MORENDO E CHE AVEVA 80 ANNI, NON MERITAVA DI MORIRE PIU' DIGNITOSAMENTE E CIRCONDATA DAI SUOI CARI?
Io ed i miei fratelli siamo inferociti, penso che una struttura del genere dovrebbe essere più controllata da chi è preposto a proteggere chi non può difendersi!
Quando ce ne siamo accorti noi non c'era un medico disponibile, abbiamo dovuto girare tutto l'ospedale per trovarne uno che accettasse di venire a vederla!
Ci piange il cuore per come è morta nostra sorella!!
nessuna pulizia personale a pazienti non autosufficenti.
cibo immangiabile.
Pessima struttura
Mio suocero è stato ricoverato un mese in questa struttura ed è stato malissimo. Il personale medico ed infermieristico è incompetente e scortese. Il cibo è immangiabile. Il livello igienico è pessimo. Se potete evitate questa struttura.
Pessima struttura
Concordo con le opinioni precedenti la mia, è veramente una clinica che fa acqua da tutte le parti!
mio marito è stato trattato in clinica per riabilitazione dopo un intervento di 3 bypass, fatti al San Camillo, dalla equipe del dott. Musumeci, esattamente dal dr. Luzzi. L'intervento è riusciuto benissimo e ringrazio tutti del san camillo. Poi mandano mio marito in questa clinica che non conoscevo assolutamente. Cosa devo dire? Non so da dove iniziare... medici, infermieri, cibo... una cosa allucinante in negativo!!!
esiste una dignità anche per morire
Mia madre è stata ricoverata un solo giorno in questa clinica, ma è bastato per capire come funzionano le cose. Il reparto di lungodegenza si è presentato con puzza di pipi, un infermiere o due per 40/50 pazienti, scarsa pulizia ecc.. E' vero, i pazienti ricoverati in questo reparto sono anziani e in condizioni di salute precarie, ma pur sempre persone. Mia madre, colpita da ictus ischemico 8 giorni prima, ricoverata a tor vergata per una settimana, è stata trasferita a Nemi, dove le sono stati staccati tutti i monitoraggi, flebo, alimentazione, eccetera..
Probabilmente in questa clinica c'è l'abitudine di telefonare ai parenti solo a decesso avvenuto. Nel caso di mia madre sono stati un pò sfortunati perchè nei giorni di festa la visita parenti è consentita anche dalle 11.00 alle 12.00, e quindi ci siamo trovati per caso ad assistere alla morte della mia mamma durante l'orario di ingresso parenti, in mezzo ad una confusione infernale e nell'indifferenza totale. Al reparto si sono giustificati dicendo che non si erano accorti dell'aggravamento. Possibile, con tutti in decessi che si hanno in quella clinia (in due giorni 5) dovrebbero capire quando una PERSONA è agonizzante. ESISTE UNA DIGNITA' ANCHE PER MORIRE A CUI OGNI PERSONA HA DIRITTO.
clinica di "riabilitazione" villa le querce
Gli ambienti sono sporchi, il cibo è pessimo, i medici sono piuttosto menefreghisti e gli infermieri scansafatiche. In due mesi che sono stato lì perchè era ricoverata mia nonna ne ho viste di tutti i colori: pazienti depositati ore in carrozzella invece di fare terapia, con puntuale motivazione di scusa da parte dei terapisti (ma solo dopo averglielo fatto presente); infermieri che rispondono male ai pazienti e ancor peggio fanno orecchie da mercante quando vengono chiamati; pazienti che vengono cambiati pochissimo e non vengono lavati perchè ci sono persone che lo fanno da fuori ma solo pagando loro 20 euro a volta. Ho capito solo dopo il ricovero perchè era l'unica clinica ad avere tanti posti letto vuoti... Mia nonna dopo due mesi di ospedale ancora non si alzava dal letto (CLINICA DI RIABILITAZIONE!!!), appena uscita le ho fatto fare 10 sedute da mezz'ora di fisioterapia in acqua in un hotel di abano e ora è in piedi e quasi cammina da sola. Ora mi chiedo perchè tali strutture vengono ancora accreditate dalla Regione!!!
reclamo
la struttura è sporca, cosi come le camere e tutto il resto. nel reparto di lungodegenza ci sono piccioni che girano per i corridoi, i pazienti vengono puliti poco, nè lavati. per non parlare della mancanza di serietà della maggior parte degli infermieri, almeno in base alla mia esperienza personale. Non capisco perche una struttura dalle suddette caratteristiche sia ancora aperta e consigliata dai medici.
non ci sono parole
sono stata ricoverata 3 mesi in questa struttura per una grave malnutrizione.. sapevo che erano esperti e mi sono fidata. Mi hanno fatto mettere un port a cath per fare la nutrizione artificiale. la prima volta non si sono accorti che è uscito fuori vena.. mi hanno fatto riaprire la ferita e mi hanno rimesso 3 punti. dopo 1 settimana mi han detto che il problema era che servivano aghi piu' lunghi.. per 2 mesi, nonostante le varie richieste, dicevano che non arrivavano. Li ho portati io tramite un'amica infermiera, han provato varie volte a mettermi l'ago ma non ci riuscivano.. pensavano che il port fosse difettoso, mi han mandato al gemelli a controllarlo e li l'hanno fatto funzionare subito, tornata in struttura niente da fare.. non erano in grado.. ho passato quasi 3 mesi in questo stato.. mi hanno comunque dimessa attivandomi il c.a.d. perchè loro non potevano piu' tenermi ed io non ho chiamato i carabinieri perchè dopo 3 mesi non ce la facevo piu'. Sono uscita molto peggio rispetto a quando sono entrata e con 2 tagli di 10 cm l'uno per mettere un port che dopo 1 anno ancora non ho mai usato... il c.a.d non è mai riuscito a farmi funzionare la nutrizione. Non c'è un medico solo che si salvi.. in nutrizione tutti cosi'.. dietiste comprese. Fotia Rita
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