Urologia Santissima Trinità

 
4.1 (20)

Recensioni dei pazienti

4 recensioni con 2 stelle

20 recensioni

 
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2.0
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1.0
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4.0
Servizi 
 
2.0

Figlia di paziente

Il 28 gennaio 2019 mio padre viene ricoverato nel reparto di urologia del Santissima Trinitá (Cagliari) dove viene eseguita una Tac addominale completa per la presenza di una neoformazione renale destra vista da un'ecografia precedente. La Tac conferma la neoplasia. Purtroppo la Tac con contrasto non viene praticata per l'insufficienza renale di cui soffre il paziente. Viene praticata una biopsia il 4 febbraio e ci danno appuntamento per il referto istologico il 6 febbraio, dopodiché viene dimesso. A causa di forti dolori e attacchi d'ansia, poi trasformatisi in panico, viene ricoverato di nuovo, ma nè il reparto di urologia, nè di geriatria, sembrano accettare la sua presenza nonostante le dimissioni protette, ed é sempre costretto a presentarsi al PS. Il reparto di urologia, che ha dichiarato non voler sottoporre mio padre ad un'operazione (di cui siamo venuti a conoscenza 15 giorni dopo le dimissioni), non vuole nemmeno monitorare la sua insufficienza renale riacutizzata; il reparto di geriatria non vuole prendersi cura dei suoi attacchi di panico e insufficienza respiratoria. I medici sono molto scortesi e chiamano al telefono "minacciando" le dimissioni repentine. Mio padre, che nel frattempo non riesce nemmeno a nutrirsi a causa di nausea e dolori vari, ha perso le forze di stare in piedi.
Arriviamo al 25 febbraio, mio padre viene portato d'urgenza in PS perché l'intestino e la vescica sono bloccati. In Urologia mettono il catetere e lo dimettono. In dimissione mio padre si sente male e viene tenuto altri 10 minuti, ma lo dimettono comunque dicendo di andare al PS. Andiamo in PS e scoppia una discussione tra i primari del PS e di urologia. Il primo dice che il paziente deve essere in urologia, il secondo no. Vince il primo e per magia arriva il referto istologico che era previsto per il 6 marzo. Risultato: campione sbagliato. Non ci fanno leggere il referto, ma ci dicono che é stata rilevata una fibrosi. Non vogliono ripetere la biopsia, ma vogliono solo dimettere mio padre in attesa che un oncologo lo veda. C'é anche da dire che il sistema funziona cosí bene, che non é il servizio sanitario che si prende in carico la richiesta dell'oncologo, ma é il paziente che deve andarselo a cercare. Ovviamente l'oncologo vuole vedere l'esito della biopsia, ma quale? Ed ecco che arriva la cosa piú "bella" di tutta questa vicenda. Un medico di urologia ci fa entrare in una stanzetta e ci dice che dalla Tac (quella del 28 gennaio ricordate?) hanno visto un "mostro" nella pancia che inizia dal rene destro e prende giá l'intestino e che cresce a ritmi esagerati. Per loro la soluzione é unica, trovare un hospice perché ormai é terminale. E aggiunge che la biopsia non la rifarebbero perché sarebbe andare a pescare un ago in un pagliaio. Quindi voi che fareste? Noi siamo caduti nel dolore piú profondo, pianti e insonnia, e ci siamo messi subito alla ricerca di un hospice. Ma c'erano delle cose che non tornavano: 1. come mai non ci mostravano ancora le immagini o il referto della Tac? 2. come mai ci venivano a dire questo solo dopo piú di 20 giorni? 3. come mai un altro medico due settimane prima disse a mio fratello che si ricordava bene della Tac e il tumore era solo nel rene? e aggiunse che non era terminale. 4. come mai il gastroenterologo (richiesto una settimana prima) non trovó nulla nell'intestino, nè tracce di sangue? Per risolvere questi dubbi abbiamo chiesto di mettere per iscritto le parole del medico, ma ovviamente non é stato fatto. Perché? perché la Tac solo evidenziava il tumore nel rene, oltre a calcificazioni e cisti. Secondo voi é mai possibile che un medico tratti cosi i familiari e pazienti perché vogliono a tutti i costi che venga dimesso? (penso io). Dov'é finita l'umanitá? Il rispetto? La professionalitá?
Oggi, 1 marzo, viene rieseguita la biopsia (e speriamo che non ci vogliano piú di 20 giorni per sapere l'esito) e subito riceviamo due chiamate di un altro dottore, che pensavamo caro e buono, che con tono maleducato minaccia le dimissioni immediate. Meno male che almeno hanno rifatto la biopsia e siamo riusciti a trovare un hospice in tempi brevi, per lunedí 4 marzo. Non so come questo andrá a finire, sicuramente siamo solo all'inizio di questo lungo e doloroso percorso, ma di certo questo reclamo non finisce qui, anche perché ci sarebbe dell’altro da raccontare e ad Is Mirrionis non ci rimettiamo piede.
Un anno e mezzo fa, al Brotzu, chirurgia d'urgenza, abbiamo perso nostra madre per le stesse storie, lasciata senza mangiare 15 giorni e l'ultimo giorno in agonia per diverse ore, per una perforazione intestinale (provocata da uno stent intestinale inserito due volte), aspettando che le venisse un infarto come infatti fu... Vi dico solo le parole del primario: signora, sono solo contento che sua madre sia morta cosí e non l'abbia persa sotto i ferri!". Grazie dottori per compiere il vostro lavoro con passione e spirito umanistico. Saluti da chi ha lasciato la Sardegna e l'Italia e vede che il sistema puó essere diverso per il bene di tutti. La speranza peró é sempre l'ultima a morire.

Patologia trattata
Tumore rene.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Poca serietà

Dopo aver speso 200€ per una visita privata con il Dott. De Lisa, mi era stato detto che mi avrebbero chiamato per una ulteriore visita prima dell'intervento. Sono 2 anni che attendo inutilmente, soffrendo e patendo con la mia malattia. Nonostante abbia provato a contattarli più volte per spiegazioni in merito, non mi è mai stata data nessuna risposta. Fortunatamente ho trovato un medico più professionale e umano che mi ha aiutato, per questo motivo,vi consiglio vivamente di risparmiare il vostro denaro e affidarvi a dei medici più seri.

Patologia trattata
Ostruzione via urinaria.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pessima opinione

L'umanità è totalmente assente. La professionalità pure: un giorno un medico mi dà una terapia e al cambio turno subentra un altro con un'altra terapia, per poi il giorno dopo riprendere la prima.
Infermieri che mi danno la terapia la notte solo dopo mia insistenza, in quanto non informati dal medico (che intanto non c'era più).
Infermieri si divertono la notte a far chiasso nella loro saletta, fregandosene altamente del sonno dei pazienti, che non sono certo qui in villeggiatura, ma ammalati!
Son stato dimesso da uno specializzando che neanche sapeva il perchè fossi ricoverato li. Ha chiesto lui a me che analisi/terapie mi erano state fatte.
Ma la cosa peggiore è la scarsa considerazione dei medici verso i pazienti. Ho dovuto inseguire per tutto l'andito un medico per farmi spiegare qualcosa. E poi i dottori parlano senza neanche guardare in faccia le persone ed andando via...
La ciliegina finale sono gli specializzandi, che fanno il giro dei pazienti e si mettono a ridere tra loro.

Patologia trattata
Calcolosi renale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Medici uno contro l'altro

Se non fosse che "dall'alto" non si permette a bravi ed aggiornati medici della struttura stessa ad operare e curare bene i pazienti, sarebbe questo un reparto ottimo. Scrivo questo perchè ci siamo trovati a dover aspettare dieci ore un cambio turno per poter inserire un cistocat a nostro figlio di 23 anni, poiché il medico che lo segue privatamente non poteva inserirglielo al di fuori di una struttura ospedaliera perchè aveva la febbre alta.

Patologia trattata
Malattia del collo vescicale.
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