Urologia S. Eugenio
Recensioni dei pazienti
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Figlia di ex paziente
Mio padre è entrato con le sue gambe e lucidissimo ed è uscito senza dignità. Il 20 luglio è passato un anno dalla sua morte: siamo ancora devastati e per questo non intendiamo acutizzate ulteriormente il nostro dolore intraprendendo azioni legali. Pur non entrando nel merito dei trattamenti clinici della patologia, mi preme segnalare l’assoluta mancanza di umanità da parte del personale paramedico, sempre sgarbato quando chiamavamo per avere notizie, tenendo presente che in periodo Covid quello telefonico era l’unico canale di informazione. Sono riuscita a vedere mio padre un mese dopo il ricovero: l’ho trovato in stato confusionale, abbandonato a sè stesso, denutrito, sporco e in procinto di essere trasferito in una non specificata struttura per lungodegenti. Per evitare il trasferimento, ho dovuto firmare e portarlo a casa. Poco più di un mese dopo ha dovuto subìre (in altra struttura ospedaliera) l’asportazione della milza a correzione dell’intervento di scleroembolizzazione rivelatosi inefficace. Durante la degenza nel reparto di Urologia di questo ospedale, e in seguito all’intervento di scleroembolizzazione splenica e a quello di scleroembolizzazione prostatica (resasi necessaria dopo quella splenica, non so perché…), mio padre è stato lasciato giorni a soffrire di dolori allucinanti di cui solo periodicamente riusciva a renderci partecipi. Inutile aggiungere altri dettagli: è stato un incubo, purtroppo finito nel peggiore dei modi.
diagnosticato il sanguinamento delle arterie vescico-prostatiche.
Mancato ricovero
All'inizio del 2017 mi è stato fatto il foglio di ricovero per intervento alla prostata. Dopo un anno ho fatto la preospedalizzazione, era circa il mese di aprile 2018. Ad oggi siamo a gennaio 2019 e non sono ancora stato convocato, ho tentato di contattare il reparto per avere informazioni, ma inutilmente, sembra che al telefono non ci sia mai nessuno.
Intervento disastroso
Ho subìto un intervento di cistopessi con prolift anteriore + TVT secur in data 21/05/2011, eseguito da Dr. Tartaglia, e per me è iniziato un incubo.. Infatti non solo non mi ha avvisata che le complicazioni di questo intervento non sono la semplice recidiva, ma complicazioni molto gravi e senza nessuna possibilità di tornare indietro, il Dr. Tartaglia in visita mi disse "l'intervento al 99% non ha complicazioni e se le ha è a causa dell'imprecisione del chirurgo" e io mi sono fidata.
Vi chiedo che ne sa una persona che non è nè medico nè tantomeno urologo, che la rete provocherà aderenze, che si "impasterà" con gli organi interni tanto che se volessi intervenire chirurgicamente dovrei togliere anche pezzi di organi come vescica e pezzi di intestino? Non oso neanche pensare che se avessi la disgrazia di dovermi sottoporre ad un intervento per un tumore alle ovaie o all'utero sarebbe disastroso!!! Pochi giorni dopo l'intervento sono andata dal Dr. Tartaglia preoccupata perchè avevo molti dolori, tra cui degli strani crampi all'intestino, un linfonodo ingrossato e molti dolori pelvici e lui invece di rendersi conto che probabilmente questa rete evidentemente si stava installando male, e che quindi sarebbe dovuto intervenire immediatamente, magari rimuovendola (all'epoca sicuramente non era ancora così radicata e impastata con tessuto cicatriziale con i miei organi interni), mi ha dato dei palliativi. Io vivevo una vita da persona sana e ora sto vivendo un disastro, sto sempre male ...
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