Urologia Ospedale Martina Franca

Di domenica sera vado al pronto soccorso per un gonfiore al testicolo, dove dopo l'ecografia mi hanno consigliato di tornare il lunedì che potevo far visita con l'urologo. Così lunedì mattina ritorno e mi mandano su ad aspettare che i dottori tornassero dalla sala operatoria per poi visitarmi. Bene, una attesa di ben 2 ore e 40 minuti. Ma non era un problema, perché mi interessava capire come risolvere il testicolo gonfio. Salito il dottore, mi chiamano per la visita, e da lì già noto la faccia di questo dottore innervosita, però ho pensato che magari avrà avuto una brutta mattinata ad operare. Mi chiama sul lettino per farmi l'ecografia e mi diagnostica una epididimite acuta con tumefazione della coda dell'epididimo, dicendomi che devo subito curarla perché rischiavo di perdere il testicolo. Mi assegna degli antibiotici ad ampio spettro intramuscolari, cortisone come antinfiammatorio, più protezione dello stomaco. Mi segna anche una ecografia dopo un mese. Basta, nient'altro. Finita la terapia assegnatami, 8 giorni di puntura Rocefin, 4 giorni di cortisone 1 pillola e 4 giorni mezza pillola, e altri 4 giorni 1/4, l'epididimo che si era leggermente ridotto, ritorna a farmi male e rigonfiarsi. Ciò significa che la terapia datami quel giorno non era servita a nulla. Per chi non lo sa, l'epididimite viene in genere per due motivi: o per malattie sessualmente trasmissibili, o per forti traumi. Il dottor Masciandaro non mi aveva neanche lontanamente accennato di andare a fare un controllo per malattie sessualmente trasmissibili, o chiesto se avessi problemi nell'urinare e domande di vario genere. Così la sua diagnostica e la sua terapia sono state inefficaci perché il reale problema dell'epididimite acuta in questione è la clamidia (60% dei casi di epididimite sorge a causa della clamidia, malattia sessualmente trasmissibile). Il Rocefin non risolve la clamidia. Penso di non aver tralasciato alcun dettaglio.
Grazie per l'attenzione.