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Calcoli renali, litotrissie e stent
L'accesso al reparto per inserimento di uno stent è stato un autentico calvario. Primo stent inserito senza successo per assenza anestesia, dolori lancinanti e successiva emorragia. Sono stato dimesso subito con i pantaloni rossi di sangue. Il successivo inserimento è stato eseguito in anestesia totale. Messo in lista per una litotrissia per un calcolo renale da 2 cm., sono dovuto ricorrere ad un altro nosocomio per la disperazione (lo stent faceva male e i tempi d'attesa erano biblici). Dopo 6 mesi e 7 litotrissie eseguite a Ravenna, il calcolo finalmente si frantuma.
Tornato a Rimini, devo insistere non poco per poter farmi rimuovere lo stent (che da letteratura non può stare per più di 6 mesi in loco). In un'occasione sono addirittura invitato ad andarmelo a fare togliere a Ravenna, dove avevo effettuato le litotrissie.
Decido di fare una visita privata presso un medico che lavora in reparto. Durante la visita privata, il medico mi domanda perchè ho fatto le litotrissie, quando per un calcolo così grosso sarebbe stata più indicata una percutanea. Gli ricordo che la decisione, 6 mesi prima, fu proprio la sua (!). Dopo 2 giorni, miracolo, si libera un posto in reparto e posso finalmente togliere lo stent.
Pessima, pessima esperienza.
Nefrostomia
Bene il personale infermieristico e parte del personale medico. Secondo me però manca "il manico" e la responsabilità è di chi dirige.
commento
Primo catetere inserito male e senza anestesia; secondo catetere gli ha lacerato l'uretere; terzo intervento catetere e biopsia senza successo. Motivazioni: le pinze son troppo piccole....
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