Urologia Ospedale Brescia
Recensioni dei pazienti
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Trattamento poco umano
Io sono stato ricoverato il giorno 03 di Dicembre 2014 per una resezione alla vescica e prostata, e dimesso dopo due giorni dell'intervento.
Purtroppo, dopo 3 giorni, mi è subentrata una ematuria. Sono tornato al Pronto Soccorso dello stesso Ospedale. E da lì inizia il trattamento disumano: dopo una attesa di circa 3 ore, con in corso una ematuria intensa, protestai al personale, mi venne risposto che non trovavano un urologo disponibile. Alla mia protesta, mi inviarono al reparto (scala 4, quinto piano), mi collocarono sul lettino di visita per 1 ora senza la presenza di nessuno Dottore. Finalmente arriva un Dottore, che mi faceva presente che dovevo essere ricoverato per mettere il catetere.
Dopo una dolorosa notte del fastidio del catetere, al mattino, al passaggio della visita del medico di turno, mi si faceva presente che stavo con la prostata ingrossata e mi si dimetteva per andare a casa con il catetere, nonostante le mie urine fossero ancora rosse e il dolore insopportabile del catetere.
In quel momento io ho fatto presente al Dottore che abitavo a 80 Km. dall'Ospedale e mi sembrava una comportamento disumano dimettere un paziente nelle mie condizioni, per tornare dopo 2 giorni, per togliere catetere!!
In realtà, io mi rifiutai di una proposta che per me era fuori di qualsiasi logica, e dopo la mia protesta, il Dottore mi rispondeva seccato che lui faceva il suo lavoro.. E lo ha fatto tanto "BENE" che, tirandomi il catetere, io sono andato a casa con più dolore e con l'ematuria... peggio di come sono entrato..
Pessimo trattamento
Nella tarda serata del Venerdì 17 Gennaio ho accompagnato mio compagno al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Brescia per un’emorragia causata dal catetere che gli era stato messo dal 3 Gennaio. Dopo essere stato accolto e visitato in pronto soccorso con la massima professionalità, il personale medico ha deciso il suo ricovero nel reparto urologia.
Il medico del reparto urologia che lo ha visitato ha eseguito sul paziente, senza un minimo di preavviso di quello che avrebbe fatto, delle manovre molto brusche: ha preso con violenza il catetere con una mano, senza sostenere con l’altra mano il pene e tirandolo in su ed in fuori dal pene per qualche centimetro; lo ha poi infilato con violenza quasi tutto nell’uretra del paziente, fino all’altezza della biforcazione del tubicino del catetere, senza pulire i grumi del sangue coagulato nelle ore precedenti alla visita e che si erano formati nella parte esterna del pene e del prepuzio e anche sull’estremità esterna dell’uretra, nonché sul tubicino del catetere. Dopo di cui, sempre senza avvisare il paziente, gli ha praticato un’irrigazione della vescica. Senza un’indagine ecografica, anche se il medico sapeva che il catetere era stato messo al paziente perché il blocco delle vie urinarie aveva comportato un ritorno dell’urina nei reni, e quindi sarebbe stato interessante indagare anche su quello, il paziente è stato portato a dormire nel reparto senza neanche essergli fatta una minima igiene locale, ma anzi, lasciandogli anche il nuovo sangue che si è aggiunto dopo questa manovra sul pene e prepuzio, nonché sul tubo del catetere stesso. Avrei voluto fargli io una minima igiene, ma a causa dell’ora tarda non ho voluto disturbare il personale per chiedere i prodotti necessari per l’igiene e neanche i pazienti vicini di stanza, che dormivano già, se avessi acceso la luce...
Posso fare questa affermazione convinta del fatto che non siano state effettuate le operazioni di una minima igiene del paziente, in quanto ho potuto paragonare tutto con le procedure di igiene che sono state effettuate nell’ospedale di Desenzano del Garda, quando è stato inserito per la prima volta il catetere, sia da parte del medico, sia da parte del personale infermieristico, che poi ci hanno anche insegnato tutte le precauzioni di igiene che dovevamo assumere.
Nella speranza che il mio reclamo contribuisca ad un miglioramento del modo di operare del medico che ha lavorato nella notte del venerdì 17 gennaio 2014 nel reparto urologia e che i futuri pazienti non rischino infezioni causate dal non rispetto del protocollo dell’uso del catetere, tralascio altri aspetti riguardanti il trattamento che hanno i pazienti da parte di alcuni infermieri.. Comunque, dopo quel poco di tempo che mio compagno è stato ricoverato, ha ringraziato al cielo per la fortuna di essere stato dimesso e ha avuto un forte senso di compassione per i vicini di stanza che dovevano restare in quella corsia in cui si respirava superficialità professionale.
Spero di sbagliarmi e che queste righe non siano dovute alla mia ignoranza in materia, ma sicuramente posso affermare che quando le cose funzionano bene e c'è professionalità, ce se ne accorge pur non essendo medici...
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