Urologia Istituto Tumori Regina Elena
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Prostatectomia radicale
Vista la quantità di percentuali snocciolate in sede di primo ed unico incontro, mi aspettavo che una volta dimesso qualcuno venisse a chiedermi come stavo e se avessi subito, e quali, effetti collaterali; invece niente... Mi sorge quindi spontanea una domanda: ma come le calcolano le statistiche?
Poi, durante le sedute di radioterapia, ho scoperto che prima di operarmi avrebbero dovuto prescrivere una PET, perché se ci fossero state metastasi non mi avrebbero operato.
Detto questo, io non ho le adeguate conoscenze per esprimere pareri.
Certamente é una equipe molto preparata, ma la gestione del mio specifico caso mi ha lasciato un po' perplesso.
La mia esperienza all'IFO
A partire dal 2008, privatamente, presso la Casa di Cura “Quisisana” sono stato in cura dal Prof. Gallucci per un controllo dell’ipertrofia prostatica all’inizio annuale e, successivamente, semestrale.
Ad aprile del 2017, avendo accertato un repentino aumento del PSA, ho effettuato una RM multiparametrica alla prostata. Il Referto è stato: Adenoma centrale; reperti classificati come PI-RADS 3. La successiva biopsia ha evidenziato la presenza di due adenocarcinomi. A completamento dell’indagine, ho effettuato TC Addome/Pelvico e Scintigrafia scheletrica total-body.
Con tutta questa copiosa documentazione, ad agosto 2017 sono stato visitato (privatamente) dal Prof. Gallucci, il quale ha prescritto Decapeptyl (ormoni) e ha proposto di vederci di nuovo a distanza di tre mesi. Gli ho fatto presente che io avrei potuto essere operato in clinica privata., poiché in possesso di un’eccellente assicurazione; di rimando, il Prof. Gallucci ha detto che mi avrebbe operato lui stesso ma all’IFO e, pertanto, ha predisposto la richiesta di pre-ospedalizzazione,.
A novembre 2017 nuova visita privata. Ulteriore prescrizione di Decapeptyl e conferma da parte del Prof. Gallucci che lui stesso mi avrebbe operato all’IFO nei successivi tre mesi.
A metà febbraio 2018 sono stato operato all’IFO con diagnosi istologica di adenocarcinoma acinare Gleason 7 (3+4).
Durante la degenza, l’assistenza del personale al Reparto è stata buona, quello che invece è da rilevare è che i medici (sconosciuti) si sono limitati sempre a “passaggi frettolosi” senza fornire alcuna informazione in merito all’intervento eseguito. Il prof. Gallucci è passato “di corsa” il giorno prima delle dimissioni, limitandosi a dire “domani può uscire”…. Anche dopo le dimissioni, gli “incontri” (non visite) con i medici si sono rivelati superficiali e inutili: nessun consiglio, né tantomeno indicazioni/terapie da seguire (specialmente in merito all’incontinenza!).
Fin qui tutto abbastanza normale… Purtroppo, con sorpresa, ma soprattutto con indignazione, alla lettura della cartella clinica ho potuto constatare che l’intervento non è stato eseguito dal Prof. Gallucci!
Non voglio entrare in merito alla professionalità di chi ha eseguito l’intervento; quello che intendo stigmatizzare è il comportamento del Prof. Gallucci, indifferente al decennale rapporto di fiducia instauratosi tra paziente e medico, che mi ha portato a modificare in senso negativo la mia opinione.
Roma, 31 marzo 2018
Aldo
Ottimo il personale di assistenza
Siete una vera eccellenza che date serenità a chi si rivolge a voi. Sono stato operato per una neoformazione renale sinistra il 31 agosto. Ringrazio tutti, dal prof. Gallucci all'ultimo inserviente. SONO SOLO RAMMARICATO DAL FATTO CHE A DISTANZA DI UN MESE NON RIESCO AD AVERE LA RISPOSTA DELL'ESAME ISTOLOGICO, E QUESTA NON E' UN COSA BUONA PER CHI COME ME STA IN ATTESA DI RIVOLGERSI AD UN ONCOLOGO...
Gallucci e il suo staff
Si combatte da tempo contro il male alla prostata e si è scoperto ad inizio 2014 un'infiltrazione nel bacino del rene. Si sente parlare molto bene del Prof. Gallucci.
Si prende appuntamento nello studio del Prof. Gallucci, che riceve solo da privato, e si esce dalla visita con l'accordo di esser messo in lista d'attesa per un esame più approfondito (era fine aprile 2014). A giugno ancora nessuna chiamata e si inizia il calvario per capire a che punto della lista si stesse. Si scopre a fine agosto dopo un lungo calvario di telefonate, mail, messaggi senza mai una risposta, che non si è affatto in lista. Immaginate che fulmine a ciel sereno. Inizio settembre: dopo tanto penare si riesce a fissare l'esame (fatto solo settimana scorsa) da eseguire in Ospedale e non in clinica come caldamente raccomandato (perchè, avendo altri problemi di salute, ci si sente più sereni sapendo di esser in una struttura ospedaliera). Esame fatto e prima di esser dimesso si attende che il Professore o qualcuno del suo staff si faccia vivo per dare una qualche idea di come sia andato, ed invece con le pive nel sacco si torna a casa. Si ritira il referto con grandi paroloni, ma nessuno dello staff si è degnato di dire una parola. Ora si è in attesa di una nuova visita 'di controllo' in cui chiedere cosa voglia dire il referto e chiedere come sia andato l'esame. Quale destino ci aspetta, a cosa ci si deve preparare.
Il giudizio finale è di poca professionalità da parte del Professor Gallucci e di tutto il suo staff. Non ho idea se sia stato veramente lui ad eseguire l'esame o qualcuno del suo staff, o un qualunque altro pincopallino, perchè il loro silenzio lascia pensare che possa accadere di tutto.
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