Traumatologia San Camillo
Recensioni dei pazienti
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Gratitudine e riconoscenza umana e professionale
Con smisurata gratitudine intendo esprimere un ringraziamento formale e sostanziale per l`azione medico-sanitaria condotta nei confronti di mia madre ottuagenaria.
Segue ELOGIO all`URP
Grazie per cio` che fate e per come lo fate con grande professionalita` e calore umano.
DOTT. ALFINO OTTIMO ORTOPEDICO
Dottor Andrea Alfino ottimo e disponibile. Sono stata fortunata nel trovare lui al pronto soccorso e lo consiglio vivamente.
Ottima la traumatologia del San Camillo
Fortuna mia, che mai me so’ operato.
E mai me so allettato alli Spidàli
giacchè me so’ sarvato dalli mali.
Eppure ... tanti ho visto e visitato.
Avèo ignorato un fiore dell’occhiello
tra tanta decadenza dello Stato.
E oggi so’ rimasto abbacinato,
dalle maggìe der vecchio San Camillo.
Solo a vedèllo fòri è ‘n monumento.
Viali, prati, stemmi e scalinate.
Pitture sui soffitti dell’entrate
e gente brava ce lavora drento.
Mi sòcera, li ar femore operata,
m’ha detto che durante l’intervento
sotto li fèri mai fece un lamento,
Perché s’è fatta tutta ‘na risata!
Tutti dottori, de fede giallorossa,
e tutti innammorati der pupone,
han fatto ‘na maggìa d’operazione
e mo se sente apposto tutte l’ossa.
Trellussa De Stramònni
Accoglienza, intervento e trattamento
Egregio Professor Pallotta, desidero congratularmi con lei per la sperimentata efficienza del reparto che dirige, in particolare per la professionalità cortese e disponibile del dr. Casale ma anche del coordinatore Rullo e di tutti gli infermieri, e addetti, attenti alle persone ed alle loro sofferenze, mai trattati come "numeri" o "sudditi". Grazie di tutto dunque, e permetta anche una piccola critica, spero costruttiva: qualcosa andrebbe migliorato sul piano della comunicazione.
Elogio al personale del reparto ortogeriatria
Sono stata ricoverata per frattura scomposta del malleolo peroneale. Per mancanza posti letto sono stata messa in corridoio nel reparto di ortogeriatria. Volevo segnalare, e soprattutto ringraziare, tutto il personale che ha mostrato cortesia e professionalità in ogni momento della mia degenza. Non ci sono parole che possano descrivere la gentilezza con cui sono stata trattata. Faccio presente che la stessa cortesia l'ho riscontrata anche in sala operatoria. In entrambi i casi il personale non è mai stato freddo o scostante, ma mi ha fatto sentire accolta e qualche volta anche coccolata, sempre nel rispetto della persona e del problema. Grazie di cuore.
Gratitudine per l'assistenza ricevuta
Siamo molto grati al Dr. F. Pallotta per tutto quello che ha fatto. Non molti medici avrebbero accettato la sfida di mettere le mani in un caso simile. Lo ammiriamo come medico, come primario e come persona. Ci siamo trovati anche molto bene nel Reparto con il caposala G. Rullo e tutte le infermiere e le studentesse che hanno contribuito a rendere il periodo di ricovero meno difficile.
Ringraziamenti Dott. Pallotta Ortogeriatria
Scrivo in nome e per conto di mio suocero, ricoverato presso la struttura venerdì 26 luglio (proveniente dall’ospedale di Frascati) e operato per frattura del femore il lunedì seguente con pieno successo, nonostante le non perfette condizioni fisiche legate ai suoi 91 anni.
Il tutto per esternare al Dr. Pallotta, alla sua equipe medica, al Capo sala signor Giovanni Rullo e ai suoi collaboratori i più sentiti ringraziamenti per la serietà professionale, attenzione e umanità ricevuta durante il ricovero.
Certo che porterò con me questa positiva esperienza della malandata situazione sanitaria nazionale, la ringrazio di nuovo, augurandole un proseguimento proficuo del suo percorso professionale.
B. Giuseppe.
Ringraziamenti
U.O.S.D ORTOGERIATRIA D’URGENZA RESPONSABILE Dott. Francesco Pallotta (2° piano)
Al Dott. Francesco Pallotta
e all’equipe medica
Dr. Cianfanelli Marco
Dr. Alfino Andrea
Dr. Ciniglio Francesco
Dr. Casale Giuseppe
Dr. Chiossi Silvio
al caposala Gianni Rullo
ai collaboratori:
TIZIANA (la schizzata)
NINA
GABRIELLA
MARIA
ANTONIO
FRANCESCA
RITA
ROSARIA
AUGUSTO
DOMENICO
EMILIO
MARISOL
ALESSIA
NAIMA
Siete tanti, tutti bravi, professionali e molto umani.
Questa e-mail è per ringraziarvi uno per uno, anche quelli che non ho menzionato. Come si fa a scordare il chirurgo che mi ha operata all’omero e con il quale ci siamo scambiati le barzellette?
Grazie a tutti voi e un caro saluto.
Vi sto facendo una grande PUBLICITA’ che vi meritate tutta.
Vi voglio bene e vi prometto che al prossimo osso che mi rompo verrò da Voi.
Paola F.
Frattura del femore
Molto buona la competenza medica, ma caos più totale e mancanza cronica di personale.
Riconoscenza e gratitudine dott. Pallotta
Mio padre e' stato ricoverato presso il reparto di ortogeriatria in seguito ad una frattura di femore. Ha 88 anni e non gode certamente di ottima salute. Nonostante il quadro generale non fosse dei migliori, e' stato operato rapidamente (meno di due giorni) e con successo dal dott. Pallotta. È stato seguito nel post operatorio con professionalità e competenza sia dal personale medico che dagli infermieri.
Sento pertanto il bisogno di ringraziare con affetto e gratitudine tutti i professionisti che hanno partecipato all'intervento e al pieno recupero di mio padre. Un particolare grazie va al dott. Pallotta, che dirige in maniera egregia tale reparto.
Encomio equipe ortogeriatria San Camillo
Sono stato ricoverato ben due volte in questo reparto, ho notato l'enorme professionalità e umanità dell'intero personale infermieristico e medico, che si è prodigato nell'assistermi nel mio lungo percorso di guarigione. In particolare il mio grazie infinito è rivolto al caposala sig. Gianni Rullo e ai dottori Francesco Pallotta e Marco Cianfanelli.
In questi tempi in cui si sente parlare tanto di malasanità, è doveroso menzionare una eccellenza della sanità pubblica espressa in questo reparto.
Girolamo D.F.
Specializzata nelle fratture degli Anziani
Mio zio 91 anni, in condizioni generali precarie e con un esito di poliomielite, era caduto procurandosi una frattura del femore, impedendogli anche quella scarsa mobilità residua che gli permetteva una minima attività di relazione. Nessuna struttura ospedaliera o privata voleva assumersi la responsabilità di operarlo.
Solo la U.O. di ortogeriatria del San Camillo ed il Dr. Pallotta si sono assunti questa responsabilità.
Mio zio è tornato a condurre la vita di prima della frattura.
Ringrazio tutta la Equipe dell'Ortogeriatria del San Camillo.
Emanuela
SOLO DIMENTICARE
Questa storia comincia quando mia madre ricoverata al S. camillo, reparto di ortopedia, per una grave frattura al piatto tibiale, viene operata nel maggio 2007. Le impiantano una placca.
Durante il periodo di ricovero ci accorgiamo della grave disorganizzazione del reparto... medici irreperibili, mai un contatto per avere chiarimenti circa lo stato della paziente, infermieri abbastanza cortesi ma molto nervosi e vaghi. Intanto mia madre accusava forti dolori al ginocchio, ma pensavamo fosse normale dopo un'operazione del genere (terapia del dolore, questa sconosciuta).
Dopo un breve colloquio con il Dott. Pallotta, mia madre viene dimessa.
A casa continua ad avere forti dolori nonostante il toradol e gli antibiotici di routine. Alle due successive visite di controllo presso gli ambulatori del S. Camillo, i medici ci dicono che va tutto bene. Premetto che, secondo il loro parere, mia madre già poteva deambulare con stampella e invece era ancora sulla sedia a rotelle. I dolori continuano, i giorni passano: ben 30-35. Prima della terza visita di controllo, mi sembra fosse per la metà di Luglio, dopo l'ennesima notte passata in bianco, decido di portare mia madre al pronto soccorso del S. Camillo. Al pronto soccorso le fanno le analisi, vedono che c'è qualcosa che non va ma mi dicono di prendere un appuntamento per farla visitare presso gli ambulatori di ortopedia. La mia pazienza era all'esasperazione, grosse lacrime mi rigavano il viso, davanti agli impiegati degli uffici di prenotazione.
Pochi giorni dopo andiamo alla visita ortopedica, il medico di turno ci chiede subito come mai eravamo andate al P.S. invece di aspettare l'appuntamento di routine. Gli dico che c'é qualcosa che non va, dei dolori, della ferita che ancora non era rimarginata, dello strano dimagrimento di mia madre ecc. Ci manda a fare la radiografia e mentre ci allontaniamo, guarda mia madre e dice :" Non la vedo per niente male sua madre!".
Peccato che pesasse 35 Kg., non deambulava e, come abbiamo capito successivamente, aveva contratto lo Staffilococco Aureo.
Sono stati mesi di calvario: Spallanzani per curare l'infezione, altra operazione per rimuovere la placca ormai infetta, un deprecabile mese di "riabilitazione" al Forlanini in procinto di chiusura.
Il risultato dopo tutti questi anni è che mia madre è diventata una disabile alla sola età di 67 anni, non è più autonoma e su questo disagio si è innestata una grave depressione che la sta portando alla perdita della memoria.
Naturalmente dei "solerti " ortopedici del San Camillo che si fregiano di titoli e abilità tecniche, non ne ho mai visto ne sentito più nessuno.
Si può dire: "né prima, né durante, né dopo", alla faccia della coerenza.
Sarebbe stato un bel gesto almeno dire una parola gentile o dare un'attenzione che forse avrebbe potuto cambiare il destino di un essere umano.
Ortogeriatria San Camillo
Ottima assistenza e gentilezza del personale.
Osteosintesi
Purtroppo stiamo parlando di una persona che non c'è piu', ovvero mia madre. Avrei dovuto scrivere questa recensione quando era accaduto il fatto, 4 anni fa, ma il forte dispiacere mi ha fatto dimenticare quanto e' accaduto. Mia madre e' stata mandata dalla divisione di chirurgia toracica alla divisione di ortopedia 2 per accertare l'origine di una frattura patologica all'omero con l'eventuale biopsia e impianto di una protesi.
Da subito abbiamo notato la grande disorganizzazione del personale medico e l'incapacita' dei medici stessi a comunicare con noi su cosa si dovesse fare sull'omero di mia madre.
Nel reparto regnava tanto nervosismo tra medici. Un medico diceva "si e' sicuramente una metastasi, un altro diceva "ma che metastasi". Ho cercato di parlare con un medico per capire quale tipo di trattamento chirurgico avrebbe avuto mia madre, ma ho aspettato solo ore e ore di attesa pur sollecitando al personale infermieristico la necessita' di parlare con un medico. Mia madre giunta in camera operatoria ricorda al chirurgo di eseguire la biopsia sul suo braccio destro. Volete sapere cosa e' accaduto? il chirurgo non ha fatto la biopsia e si e' solo preoccupato di risolvere la frattura mettendo un chiodo endomidollare, pur sapendo che era una frattura patologica. Il giorno seguente ho chiesto al reparto se era possibile parlare con il chirurgo per sapere l'esito dell'intervento ma nessuno si e' fatto vivo per giorni.
Mia madre dopo un mese dall'intervento ha dovuto eseguire una biopsia ossea in un altro ospedale per capire l'origine della malattia e quindi operata nuovamente. In questa recensione non voglio fare polemiche perche' purtroppo nessuno mi puo' ridare mia madre, ma se dei medici professionisti non sono sicuri come trattare una patologia ossea neoplastica sarebbe cosa giusta refertare il paziente a dei centri di ortopedia oncologia.
esperienza negativa
mio padre, dopo essere stato operato al femore, è stato abbandonato a sè stesso, senza cercare neanche minimamente di riabilitarlo perchè troppo anziano e non collaborante. Allora mi chiedo, cosa l'hanno operato a fare..?
LA DISORGANIZZAZIONE
DOPO 12 GIORNI DI DEGENZA, SONO 3 GIORNI CHE LA PAZIENTE (LA MIA NONNINA 95 ANNI) VIENE PREPARATA E TENUTA A DIGIUNO PER POI RIMANDARE L'OPERAZIONE AL GIORNO DOPO, SENZA INFORMARSI PRIMA SE CE' UN POSTO NELLA RIANIMAZIONE DOVE LEI DOVREBBE SOSTARE DOPO L'INTERVENTO.
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