Trapianti d'organo Policlinico Gemelli
Recensioni dei pazienti
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Assistenza pre trapianto eccellente
Affetto da cirrosi epatica criptogenetica da 8 anni, a settembre arrivo al CEMAD dove mi viene diagnosticata una cirrosi epatica Child 5 con segni di ipertensione portale, un epatocarcinoma di 3 cm. e altre lesioni focali. Immediatamente si attiva la macchina dei controlli e, grazie al lavoro di squadra di tutto lo staff medico e infermieristico, vengo sottoposto a un check up completo per valutare la candidabilità al trapianto di fegato. In tutto il percorso assistenziale sono stato sempre supportato e seguito dall’equipe medica e infermieristica, che svolge il lavoro con grande umanità e dedizione, disponibilità e, soprattutto, alta professionalità. Un ottimo esempio di buona sanità.
Un grazie al team del prof. Salvatore Agnes - il prof. Avolio, il Dott. Miele, la Dott.ssa Riccardi e Dott.ssa Ponziani, la Dott.ssa Calia - per il supporto psicologico e, infine ma non ultimo, un grazie speciale a Concetta Coviello, care manager, per la sua grande umanità, gentilezza e disponibilità, nonchè dedizione al suo lavoro, che svolge con grande professionalità.
Un grazie a tutto il personale
Mio marito è stato ricoverato per un intervento di colecistectomia in laparoscopia con il Dott. Francesco Frongillo, il 29 marzo, al reparto solventi L10. Non sono solita scrivere recensioni, ma questa volta un’eccezione si impone per l’alto grado di professionalità, competenza ed empatia di tutto il personale medico ed infermieristico.
Un ringraziamento al Dott. Frongillo, grazie al quale mio marito dimesso il 31 marzo, ha avuto una ripresa incredibilmente veloce; ed un ringraziamento ed un attestato di stima alla caposala, sig.ra Paola Leonardi, che coordina e dirige con mano gentile e ferma un personale efficiente e competente, tutti sempre con il sorriso sulle labbra.
Si vede che riesce ad infondere il suo senso di responsabilità ed appartenenza, doti ormai assai rare.
Ancora un grazie sentito a tutti.
Trapianto di fegato - eccezionale
Io non posso ancora crederci: devo ringraziare il mio angioletto, che vive in me e mi ha ridato la vita. Ringrazio la famiglia per questo gesto meraviglioso d'amore, mi prenderò cura di te come non ho fatto mai per me. Grazie...
In assoluto mi sento di ringraziare il Prof. Salvatore Agnes, prof. Grieco, Prof. Alfonso Avolio, dott. Gabriele Spoletini, dott. Giovinazzo e gli altri, semplicemente angeli sulla terra.
Grazie a tutta la Epatologia con a capo il primario Prof. Grieco
Grazie alla psicologa e alla dott.ssa Tarli dell'ambulatorio patologie alcol-relate.
Una squadra che non si può descrivere...
Alle ore 18:00 del pomeriggio ricevo una telefonata inaspettata, il giorno del mio onomastico: c'è un fegato per lei. Non so se ridere o se piangere, era un miracolo bellissimo. Arrivo al policlinico Gemelli, grande ospedale a livello mondiale, dove dopo tutti gli accertamenti alle 5:30 del mattino mi prendono e mi portano in sala operatoria. Persone stupende che mi facevano sentire come a casa, mi coccolavano e tranquillizzavano. Inizia l'operazione, durante la quale il prof. Avolio informava mia moglie dell'andamento della stessa. Alle ore 19:00 ero già sveglio in terapia intensiva, alle 12:00 del giorno dopo vado in reparto, la sera già mi fanno mangiare, il giorno dopo mi alzano dal letto e muovo i primi passi. Dopo una settimana ero pronto per essere dimesso.
Tutto bellissimo, straordinario, intervento di grande successo, nemmeno una appendicectomia è così veloce! Mi ci vorrebbero giorni, mesi, per raccontare tutto..
Non so come ringraziare, sarò grato per tutta la vita. Grazie angeli miei.
Paziente trapiantato di fegato
Dopo il trapianto di fegato, si entra nel range dei controlli. Si fanno gli esami e si mandano al coordinamento trapianti, che stabilisce la terapia e le visite periodiche.
Il problema si pone quando si presentano problemi: se il paziente si sente male ed ha bisogno di assistenza, non riescono a gestire la situazione, perché non rispondono i medici ma le infermiere, che si informano velocemente senza far valutare i sintomi del paziente -che oramai da giorni accusava malessere- a volte con conseguenze gravi, essendo paziente trapiantato. Questo nonostante ci avessero sempre ripetuto che un paziente trapiantato, per tutto ciò che concerne farmaci, complicazioni etc., si dovesse rivolgersi a loro.
Trapianto di rene da vivente
In data 11 luglio 2017 mi e' stato trapiantato il rene di mia sorella dall'équipe del prof. Citterio, prof. Romagnoli, dott. Da Salerno, dott. Spagnoletti e dott. Marra. L'intervento e' andato molto bene, mi sono sentita ben protetta e super controllata, tutti molto gentili e umani. Per me e' stata una esperienza forte dal punto di vista dei sentimenti. So che e' passato poco tempo e dovrò sottostare a una miriade di controlli... ma volevo comunicare la mia gioia perche' dopo la dialisi la mia vita sta tornando alla normalità. Un grazie particolare al Centro coordinamento Trapianti, che ci ha supportato per circa 6 mesi aiutandoci nella preparazione all'intervento con grande professionalità.
Nefrectomia totale
Sono stato operato ad inizio 2017 dal prof. Romagnoli e dalla sua equipe.
L'intervento è stato risolutivo e l'assistenza che ho ricevuto pre e post è stata eccellente, sia per gli aspetti professionali, sia per quelli "umani".
La professionalità e la competenza con cui sono stato curato, informato e seguito durante e dopo la degenza, hanno permesso di attenuare le difficoltà contingenti della mia condizione e mi hanno consentito di affrontarla con serenità e consapevolezza.
Ancora un grazie al prof. Romagnoli, al dott. Spagnoletti, alla dott.ssa Salerno e a tutta l'equipe infermieristica e di supporto.
Trapianto fegato
Grazie (è poco..) di cuore a tutti i professori, medici e infermieri del centro trapianti. Per la loro professionalità e cura oggi vivo e non posso dimenticare di ringraziare tutti i giorni a Dio per il loro aiuto.. Tutta l'equipe ha fatto il possibile per salvarmi la vita e non so come poterli davvero ringraziare. Oggi vivo, sto bene e ringrazio tutti del cento trapianti.
Caos, presunzione e disorganizzazione totale
Quello che dovrebbe rappresentare "l'eccellenza romana", oltre che nazionale e che raccoglie circa 800 pazienti trapiantati di rene, si riassume in un baronato di facciata ove si bada solo all'apparenza e a salvare la faccia con molta alacrità negando fino all'ultimo le varie defaillances e facendo quanto è possibile per costituire una rete di protezione attorno alla disorganizzazione più evidente. Effettuare un follow up di trapianto diventa rocambolesco, pazienti che si alzano alle 4.00 per andare a scrivere il nome su un pezzo di carta, per poi aspettare l'apertura delle casse alle 7 e 30 per cambiare da soli le ricette e andare al settimo piano per rifare la fila e aspettare nuovamente il proprio turno per effettuare un prelievo, con una sola infermiera presente. La visita nefrologica risulta opzionale e facoltativa e del tutto lasciata all'arbitrio del paziente. Pochi approfondimenti del caso e, per salvaguardare l'operazione attesa per anni, è necessario non abbandonarsi mai alla struttura e fare da soli. Ogni problematica e delegata al pronto soccorso, che non dispone di un ecografista idoneo e che afferma di non aver mai visto una fistola arterovenosa in vita sua, e che "il medico non è un missionario ma deve stare con la sua famiglia" cit. Prof Danza. I macchinari per i dosaggi al laboratorio subiscono danni più volte al mese, ritardando le risposte ai pazienti che rischiano in alcuni casi delicati l'intossicazione di farmaco, oppure ritardano perché in laboratorio "il reagente è finito". In vari mesi lì dentro ho dovuto risolvere personalmente alcuni problemi cercando di venirne a capo da sola. Il coordinamento tx chiude alle 13.00 e per qualsiasi cosa che accada dopo quell'ora è inutile chiamare anche il reparto chirurgia trapianti d'organo, dove risponde qualcuno che dice "non è prevista la presenza di un nefrologo qui". In questo caso non resta che recarsi sempre al pronto soccorso e rimanerci svariate ore senza avere soluzioni, con il monito di "recarsi quanto prima da un nefrologo". Il mio potassio era elevato ed essendo mortale mi recai al PS dove mi fu risposto con queste parole: "vai da un nefrologo!" Ho provveduto da sola in quell'occasione assumendo di mia sponte un lasix e introducendo liquidi nel tentativo di abbassarlo per non rimetterci le penne. In compenso le piante sono rigogliose e costose e l'apparenza di facciata senza macchia alcuna. Se non si perde l'organo trapiantato lo si deve allo zelo personale e al lavoro incessante per tentare di non sbagliare da parte del paziente, non di certo all'equipe.
Un sentito ringraziamento al Prof. Maria
Desidero esprimere la mia più viva gratitudine al Prof. Maria per la competenza e la grandissima umanità dimostrate in occasione del recente intervento cui è stata sottoposta mia madre 92enne, e un sentito ringraziamento agli infermieri del reparto, giovani e ben preparati. Particolarmente sono grata al Professore per avermi consentito di assistere mia madre continuativamente, così come lei ed anch'io desideravamo.
Resezione sigma
Sono stata operata il 6 novembre del 2014 per resezione sigma e come professionalità da parte dei medici non posso che avere parere positivo. Per quanto riguarda l'assistenza infermieristica, mi aspettavo un po' più di umanità. In particolare c'è un episodio accaduto la notte dell'8 novembre (2 notti dopo l'intervento). A causa di una cistite causata dal catetere e tolto il giorno dopo l'intervento, avevo necessità di andare in bagno molto spesso. I medici si erano raccomandati di mettere la fascia post operatoria ogni qualvolta mi sarei alzata dal letto; durante la notte l'infermiera di turno mi ha fatta alzare ben 6 volte senza fascia dicendo che se non la mettevo non succedeva niente (le dava fastidio anche mettere una fascia post operatoria?). Volevo dire che noi non andiamo in ospedale per divertimento e un malato chiede solo un p' di umanità.
Non parliamo poi della pulizia... in un reparto del genere ci dovrebbe essere più attenzione per la pulizia e non pulire per modo di dire.
Orribile esperienza
Mio padre, diabetico, è entrato al Policlinico Gemelli per una rivascolarizzazione e ne è uscito con un piede devastato dall'incompetenza e dalla mancanza di umiltà dei sanitari del reparto Trapianti. Alcuni anni fa siamo riusciti a salvargli tallone e forse il piede, solo grazie alla nostra prontezza nel portarlo via dal Gemelli; questa volta non ce l'abbiamo fatta, ha perso due dita del piede destro e forse perderà l'avanpiede. Ringraziamo infinitamente chi, in un altro ospedale romano, ha immediatamente capito la gravità del caso ed è intervenuto tempestivamente. Se avessimo aspettato la "rivalutazione" da parte dei sanitari del reparto trapianti, chiamati dal Pronto Soccorso, a quest'ora chissà cosa sarebbe successo. Comprendo che il narrato appare ad una prima lettura un po' slegato negli eventi... ma se a qualcuno interessasse ascoltare la storia con dovizia di particolari, sono a completa disposizione.
Trapianto rene da donatore vivente
Eccellente l'accoglienza, la competenza, l'umanità in un clima rassicurante, sorridente e cordiale.
Un grazie di cuore al Prof. Citterio, al Prof. Romagnoli e a tutta l'equipe.
Ringraziamento
Ringrazio tutta l'equipe guidata dal prof. Marco Castagneto e soprattutto ringrazio di cuore il prof. Jacopo Romagnoli.
Dopo un anno dall'intervento mi sento bene e sono felice che tutto sia andato a buon fine.
Consiglio a tutti di donare un proprio organo perchè la propria vita dopo l'intervento non cambia, rimane quella che era, anzi, si diventa piu felici sapendo che oltre ad avere donato un organo si "ha donato pure una vita".
trapianto rene
mi sono trovato veramente bene, ma soprattutto grazie a voi ora sto bene........ grazie tanto!!!! da francesco pierri, trapiantato il 17 agosto 2007!
commento
In base alla mia esperienza, mancanza di competenza medica soprattutto nella gestione delle complicanze e nel rapporto con i pazienti. farei vivere a loro la mie esperienza nelle loro stesse mani.
trapianto di rene
Attesa di pochi mesi (media riscontrata anche in altri pazienti come me trapiantati), intervento perfetto, assistenza ineccepibile anche a distanza di un anno, estrema professionalità e cordialità del personale medico e non.
Che dire? In un clima di diffusa sfiducia nelle strutture sanitarie, un'isola felice in cui il paziente è prima di tutto una persona.
Grazie
diversione bilo-pancreatica
non rifarei piu' questo tipo di intervento perche' non ho risolto niente, anzi ho peggiorato la mia vita.
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