Tiberia Hospital di Roma

Sono andata presso questa struttura per effettuare un'esofagogastroduodenoscopia in quanto due anni prima la fece mio marito e fu un'esperienza perfetta: gli diedero una stanza (dove si cambiò prima di iniziare l'esame e dove poi rimase in attesa che svanisse l'effetto dell'anestesia), il camice, lo accompagnarono con la sedia a rotelle sia per entrare che per uscire dalla camera operatoria, le immagini stampate furono di 4 pagine. Insomma : una cura del paziente e una professionalità da 10 e lode!
Premesso che mi sono recata qui per lo stesso motivo e che ho pagato circa 80 euro in più, mi sono ritrovata in una stanza con un appendiabiti e un PC, dove, dopo alcune domande di routine, mi hanno fatto sdraiare sul lettino con i vestiti con cui ero andata (niente camice), mi hanno addormentata e come mi hanno svegliata, sono stata invitata ad uscire.
Barcollavo dal sonno e, anziché invitarmi ad aspettare mi riprendessi dall'anestesia, mi hanno detto "Abbiamo finito, può andare", ovviamente senza sedia a rotelle. Fortuna fuori c'era mio marito che mi ha sostenuta per arrivare alla macchina.
Niente igiene, nessuna cura del paziente e le pagine delle immagini 1!!
Stentavo e stento tutt'ora a credere che sia la stessa casa di cura.

Sono stato operato nell'Ottobre 2021 di ernia ombelicale, peraltro anche molto ridotta. Fortunatamente avevo un'assicurazione che ha pagato il considerevole importo dell'intervento. Dopo qualche giorno si è manifestata un'infezione severa che ha interessato il peritoneo e che mi ha costretto ad un intervento d'urgenza presso una struttura pubblica. Tralascio le sofferenze fisiche che ho patito e gli strascichi che tale situazione ha comportato; mi limito a dire che dovrò fare un altro intervento per riposizionare la rete di contenimento, in quanto l'originale si è dovuta rimuoverla. Dopo circa un anno mi è arrivata la richiesta dalla clinica di un cospicuo importo pari alla franchigia di polizza. Non sono un medico, ma credo che le infezioni vengano per cattiva disinfezione o igiene della sala operatoria. Quindi non solo un intervento mal eseguito (i cui effetti sono stati integralmente rimossi), non solo ho rischiato la vita, non solo ho patito innumerevoli sofferenze, non solo ho un'antiestetica cicatrice, ma devo anche pagare per questo. Ovviamente avevo dato mandato al mio avvocato di procedere alle azioni del caso.
Sia la clinica che il chirurgo però hanno respinto la mia richiesta che, preciso, non era quella di ottenere un risarcimento del danno, ma almeno di poter riprendere indietro quanto speso, visto peraltro che gli effetti delle azioni eseguite in sala operatoria sono stati rimossi. La giurisprudenza della Cassazione in proposito dice che se si firma il "consenso informato" per l'intervento (senza la firma non si viene operati) non si può pretendere alcunchè, a meno che si provi la responsabilità della clinica o dei chirurghi. Poichè il paziente dorme durante l'intervento, non sono in grado di provare nulla. La Società proprietaria della clinica, dopo un mio giudizio negativo espresso su Google, aveva scritto che aveva interessato la direzione sanitaria dell'accaduto e pertanto ho atteso ho atteso 3 mesi una risposta mai arrivata prima di pagare la somma richiesta. Non mi è pervenuto neppure un "ci dispiace". Anzi, dopo aver pagato avevo richiesto di inviarmi subito la ricevuta perchè, visto che avevo un'altra assicurazione che dovrebbe parzialmente restituirmi l'importo, potevo inoltrarla senza rischiare la prescrizione del sinistro e il conseguente diniego a tale rimborso. Ebbene, non avendo ricevuto nulla ,sono dovuto andare dall'altra parte di Roma per richiederla di persona, rimettendoci non solo il tempo ma anche la benzina.

Non ho la pretesa di dare un voto alla competenza dei medici, ma è veramente inaccettabile dover aspettare oltre due ore, dalle 15.00 alle 17.00, per un appuntamento che prevede il digiuno dal mattino con pazienti minorenni senza che nessuno pensi ad avvisarti al momento dell’accettazione.
Il cestino del bagno straborda di carte ed il pavimento è lurido.

Mia madre è entrata causa Covid, dopo poco la volevano dimettere ancora positiva (errore tampone). Mia madre è invalida, reduce da ischemia, non parlava e non camminava e, dopo averla vista in video, per come era ridotta l'abbiamo fatta uscire. I signori dottori durante la degenza ci informavano che vi era del sangue nelle feci, ma invece di fare una colonscopia o una Tac, si sono fidati di una Tac di novembre che aveva fatto mia madre, dove si parlava di diverticolite. Alle dimissioni, dentiera ed occhiali scomparsi...
La sera seguente abbiamo ricoverato di nuovo mia madre al S.Eugenio, dove dopo Tac e colonscopia si scopriva che aveva una fortissima infezione al colon (mai curata al Tiberia). Inoltre mia madre era completamente disidrata, aveva una micosi ai genitali, era in uno stato di completo abbandono.

ho contattato Villa Tiberia e chiesto di effettuare una visita cardiologica CON ECG. Mi hanno informata alle prenotazioni che bastava inserire visita cardiologica, l'ECG è incluso nella visita!
Arrivo con 15 minuti di anticipo (penso basteranno per l'accettazione!) ho il numero 36 e stanno servendo il 21. Una sola cassa operativa per le accettazioni e dopo circa 30 minuti di attesa arriva il collega "delle ore 9.00" che aprendo la seconda cassa (la terza non era per le visitem questo se ho ben capito), riesce ad accelerare le chiamate in accettazione. Una signora prima di me arriva all'accettazione con una richiesta senza una specifica che paga a parte, questo per anticipare quanto accaduto a me.. Dopo quindi 44 minuti e qualche manciata di secondi (ma se volete posso essere anche più precisa), arrivo alla cassa e quando mostro la ricetta mi viene chiesto "deve fare Ecg"? "Sì certo" rispondo io, "no, allora lo deve pagare a parte, qui non c'è scritto"! A quel punto sono solamente uscita senza alcuna intenzione di rientrarci.
Posso trovare strano che in una sola mattinata sia stata la seconda persona ad arrivare con una ricetta "incompleta" e che se volevo l'ECG avrei dovuto pagare? Inutile rendere bello un ambiente se poi il servizio è a dir poco SCARSO. Non posso commentare medici o altro, perchè non ci sono arrivata e neanche intendo arrivarci in futuro! Accettazione da RIVEDERE COMPLETAMENTE, come da RIVEDERE COMPLETAMENTE sono le informazioni che date al momento della prenotazione. Continuerei all'infinito in modo da dimostrare tutta l'amarezza dei 45 minuti passati da voi, ma io devo lavorare! Non esitate a contattarmi qualora non fosse chiaro qualcosa, la mia email è in indirizzo!
Laura
laura.laurat@alice.it

Ho chiesto la cartella clinica di mia madre, morta qui di COVID. Impossibile farlo online, pagamento anticipato, decine di telefonate per sapere se è pronta, impossibile parlare con l’ufficio competente. Ci sono andata di persona, nulla da fare. Ultimo tentativo, una Pec per sapere almeno una data certa ed evitare viaggi a vuoto, ma non rispondono nemmeno alle Pec.

Intervento alla palpebra sinistra 12 dicembre u.s..
Ottimo chirurgo.
Desolante l'accoglienza al terzo piano: sporco, saletta d'attesa piccola, affollata, poche sedie; saletta per gli operati con due sole poltrone tre armadietti e nessun attaccapanni, abiti buttati per terra e, per finire, suora maleducata.

Intervento di rimozione della colecisti: prima dell'operazione nessun medico mi ha informato su cosa mi sarebbe stato fatto (rimozione cistifellea); nessuna assistenza post operatoria; nessun medico che mi ha visitato post intervento; cure saltate (tipo flebo dimenticate); nel reparto chirurgia non si vedono mai medici ma solo qualche infermiere che corre come un matto; niente acqua calda, niente carta igienica..!
Esiste molto, ma molto di meglio!

Sono stato operato 24 anni fa, dall'equipe del professor MARCHI, ad una cataratta traumatica con la garanzia che avrei riacquistato l'80 % della vista; questo pagando anche una cifra per me esorbitante. Ebbene, oltre ad aver messo una lente sbagliata, a parere di altri professori con i quali sono venuto a contatto negli anni, hanno lasciato un pezzo di cataratta nell'occhio che con il tempo si è rigenerata. Così se prima non vedevo, ora sono praticamente cieco a quell'occhio.

Mi chiamo Simonetta, sono stata ricoverata (dietro consiglio della mia ginecologa) presso la clinica Villa Tiberia a Roma, nell'ottobre di quest'anno, per un piccolo intervento di asportazione di un fibroma all'utero. E' stata una delle esperienze peggiori della mia vita. Nell'arco di due settimane sono stata ricoverata due volte. La prima volta sono entrata alle 9,00 di mattina digiuna dalla mezzanotte del giorno prima (come da consiglio dell'anestesista) e sono stata ad attendere che mi operassero fino alle 18.00.. Come si può intuire, mi sono sentita male, con mal di testa atroce e vomito, mi hanno rimandata alla settimana dopo. Mi presento alle 10.00 della settimana dopo, beh non ci crederete... si erano dimenticati di me, visto che l'errore era loro mi operano ugualmente. Entro in sala operatoria dove c'era un'atmosfera di derisione e presa in giro da parte degli infermieri e personale medico vario. Mi praticano la pre-anestesia, ma si dimenticano di nuovo di me, quindi mi sveglio e l'effetto svanisce, dopo circa mezz'ora mi praticano l'anestesia, sento un dolore tremendo al braccio e incomincio a tossire, dopodichè non mi ricordo più niente (meglio cosi'). Siamo a gennaio sto ancora aspettando di ricevere la cartella clinica che hanno detto mi verrà inviata per posta. Non metterò mai più piede qui.

Sono stata operata il 27 aprile 2015, è stato il mio primo intervento... ma l'esperienza e stata ASSOLUTAMENTE NEGATIVA!!!! Ho trovato innanzitutto una struttura che cade a pezzi, bagni in comune nei corridoi e camere non proprio pulite. Ma la vera pecca sono gli infermieri.. che si sono dimostrati a dir poco incompetenti, arroganti, superficiali e per niente disponibili. Per rendere l'idea, non appena uscita dalla sala operatoria e rientrata in camera, mi hanno messo una flebo ma hanno lasciato i tappi aperti.. Fortuna che c'era lì mia madre (perché orario di visita) che si è accorta di tutto quel sangue nel letto e ha chiamato gli infermieri (che non si sono neanche scusati), altrimenti mi sarei dissanguata, visto che ho dormito tutto il giorno a causa dell'anestesia. La sera mi iniettano l'antiemorragico ma ho una reazione allergica... ma l'indomani, al cambio turno, l'infermiere non viene avvisato e se non me ne fossi accorta io (dal colore della bottiglia) me lo avrebbe iniettato nuovamente. Antibiotici che "per distrazione" ti venivano iniettati dopo anche 2 ore (se c'era il cambio turno) se non eri tu a ricordare che ti era già stato fatto. Insomma, alla fine, per cinque giorni che sono stata ricoverata, mia madre, esasperata da questa situazione, ha dovuto dormire nel mio stesso letto per potersi prendere cura di me e delle altre signore che erano nella mia stessa camera, perché i pazienti sono abbandonati a sè stessi.
Niente da dire, invece, per l'equipe di dottori, chirurghi e personale della sala operatoria, che sono stati a dir poco fantastici e competenti. Certo è che, se tornassi indietro, non mi rivolgerei assolutamente a questa clinica.

Sono stato operato per il prolasso del colon ed emorroidi il 15 dicembre 2010, e fin lì tutto bene. Dal 17 in poi ho avuto forti dolori fino al 22, giorno in cui ho fatto la visita di controllo, fatta con un medico differente dal prof. che mi ha operato, ove mi ha detto che andava tutto bene. Il 23 dicembre, intorno alla ore 15.30, comincio ad andare continuamente al bagno e, dopo la prima volta, mi accorgo che perdevo sangue vivo, così per due/tre volte; alla quarta mi metto in contatto con la dott.ssa di riferimento, la quale mi dice di comprare dei medicinali per arrestare l'emorragia. Alla settima scarica di sangue, la dott.ssa mi dice di correre in clinica, il tempo di arrivare e già avevano preparato la sala operatoria ed ho trovato infermieri e la dott.ssa che mi aspettavano per arrestare l'emorragia. Nel frattempo avevano rintracciato il prof. che mi aveva operato: in poche parole mi hanno portato in sala operatoria. Non siamo mai riusciti a sapere che cosa fosse successo, fatto sta che ho passato la notte di Natale da solo nel Reparto, io e l'infermiere, sono stato dimesso il giorno di Natale alle ore 12.00.
Ho fatto la visita di controllo dopo una settimana e non mi hanno più visto, anche se continuavo a stare male.
Mi sono rivolto al Dott. Caviglia dell'ospedale S. Camillo, che dopo 5 mesi di visite e cure ha deciso di ricoverarmi e capire che succedeva: ha trovato una grossa fistola piena di peli ed infettata. Da quel momento non ho più problemi.
Ho capito che l'emorragia era stata dovuta alla fistola infettata che, essendo vicina a dove erano stati messi i punti per il prolasso, aveva fatto cedere un punto perdendo così un litro e mezzo di sangue. Per cui parlerei di chiara e netta negligenza, superficialità o distrazione durante la prima operazione, mettendo a rischio la mia vita (se mi fosse successo di notte, non so come sarebbe andata a finire).

Veramente allibita: la struttura cade a pezzi; i medici non si trovano; le infermiere sembrano dio sceso in terra per rivolgerti parola; nelle stanze non ci sono i bagni e gli infermieri scendono con la casacca da operazione giù per fumare.
Il chirurgo sarà pure bravo, ma non ci presenteremo mai più in questa struttura.

Io purtroppo ci sono andata molte volte in quanto non ci abito lontano, sempre nel reparto oculistico. I medici sono scortesi, hanno fretta, sono maleducati, non ti rilasciano niente. Anni fa addirittura una dottoressa diede una prescrizione per gli occhiali sbagliata (e io le dissi anche che non mi sembravano giusti).. ho dovuto buttare un paio di occhiali poco dopo averli fatti. Solo con un oculista mi sono sempre trovata bene. Gli altri purtroppo sono secondo me superficiali, scortesi, maleducati, se gli chiedi un chiarimento gli scoccia dartelo.
In quanto pulizia, i bagni sono pessimi, sporchi, rotti e senza carta.

Sono anni che vado a Villa Tiberia, per la vicinanza e perche' tutto sommato non era male, ma l'ultima visita (ieri) e' stato un incubo.
Per la solita visita oculistica di routine, mi visita un medico (vorrei dire una parolaccia ma mi trattengo) che mi dice che, passati 13 anni dall'intervento che ho fatto agli occhi (laser per miopia), devo fare un certo tot di analisi; strano, dopo 13 anni chiedo io??! Analisi molto costose che farò sicuramente, ma tra qualche mese, quindi gli chiedo se gentilmente può farmi la ricetta per le lenti nuove (un leggero astigmatismo 0,75); lui si rifiuta perchè dice che devo fare prima questi esami (dallo stesso medico poi ho capito che non voleva farsi visitare nessuno). Quindi è come l'uovo di Pasqua andare a Villa Tiberia, c'è la sorpresa: potete capitare bene, ma anche buttare i vostri soldi come ho fatto io.. 40 euro praticamente regalati; e devo rifare la visita ,stavolta però da altra parte.

Ricoverato per una T.U.R.P., sono stato operato dal mio chirurgo che opera in questa struttura come consulente esterno, in regime di convenzione con il S.S.N. In merito quindi alla parte più prettamente medica, posso esprimere un parere solo in merito al personale della camera operatoria, competente, gentile e collaborativo. L'assistenza infermieristica viene prestata da numeroso personale, che cambia però frequentemente turno, per cui ti trovi a fare richieste a persone diverse che, ad identiche domande, danno risposte differenti. Notevole la presenza di infermieri extracomunitari, in genere gentili e disponibili. Nel mio caso personale, il catetere due giorni dopo l'intervento si era otturato, e solo telefonando al mio chirurgo sono riuscito ad ottenerne la rimozione prima di scoppiare! Passando al resto, i pasti sono indegni, insipidi, con minestre con pasta talmente sfatta che si sbriciola appena toccandola. Nessuno si è dato la pena di informarsi se avevo altre patologie (diabete, coliti, ecc.), per cui è toccato a me cercare di farmi sostituire alimenti piccanti, o vietati con altri consentiti e, in un caso, non essendo disponibile null'altro, ho cenato con una mozzarellina e una fetta di pane. In 5 giorni di degenza nessuno ha mai misurato la temperatura a me e agli altri 2 degenti della stanza. La pulizia (eufemismo) è stata fatta in 10 secondi con una scopa, evitando accuratamente di spazzare sotto i letti, gli armadietti, ecc. e lavando poi con uno straccio, scontornando perfino le pantofole! La stanza, priva di bagno, aveva un lavabo, uno specchio storto e resti di una mensola, spaccata. Le attrezzature risalgono agli anni '50, e risultavano arrugginite, rotte e aggiustate spesso con pezzi di cerotto. Tutti gli armadietti erano o privi di serratura o questa era rotta. La regolazione dei letti, manuale, poteva essere effettuata solo dal personale, così come l'accensione delle luci, dato che i comandi a peretta erano tutti rotti. Muri scrostati, pavimenti rabberciati, zoccolini mancanti, interruttori della luce con le protezioni rotte, completano il quadro. Le stanze inoltre non dispongono all'esterno di luce spia che segnali la richiesta di assistenza, per cui il personale, se presente in un'altra stanza, deve farsi tutto il corridoio fino alla stanza della capo sala, per vedere chi ha chiamato. Nelle stanze a più letti, non c'è identificazione del singolo posto, per cui, durante le medicazioni, la terapia, ecc. è una continua richiesta di sapere chi è chi... col rischio di sbagliare. I bagni sono in comune, 4 per gli uomini e 6 per le donne. Quelli per gli uomini erano dotati di rubinetterie vecchie e scrostate, mensole spaccate, specchi assenti, privi di carta, e impraticabili già nel primo pomeriggio: più della metà dei degenti erano persone del reparto urologico, quindi è facile immaginare la situazione. Dalle finestre della stanza e delle parti comuni, si vedevano oceani di mozziconi di sigaretta (ma non è vietato fumare???), rifiuti, sporcizia varia, vecchi pacchetti di sigarette ecc. Nel sito internet della clinica si assicura giornalmente l'assistenza religiosa cattolica, ma in 5 giorni non si è visto nessun religioso. Riterrei indispensabile che il S.S.N., prima di abilitare una tale struttura a farne parte, si accertasse meglio di che razza di posto sia questo, fermo a 60 anni fa. Sono stato in ospedali pubblici che al confronto sono paragonabili ad hotel a 5 stelle: questa clinica, a livello di servizi intendo, al massimo può essere classificata come locanda.

Mi sono recato a Febbraio presso la clinica Villa Tiberia e, dopo una velocissima e poco accurata visita chirurgica effettuata con una scortese dottoressa, che si è rivolta a me con tono arrogante e frettoloso quando chiedevo informazioni sulla mia patologia, mi sono ricoverato in questa clinica al 2° piano. Sono stato poi operato dall'assistente e dal primario della clinica, sebbene non sapessi neanche chi fosse l'effettivo operatore della situazione. Ho avuto seri problemi nel post operatorio che ho dovuto risolvere in altra struttura. Ho trovato scadente l'assistenza ma, soprattutto, i giovani medici che si rivolgevano a me in maniera poco cortese, malgrado io potessi essere un loro nonno, data la mia età, e chiedessi solo informazioni in merito a ciò che avrei dovuto fare dopo. La dott.ssa che ha effettuato la visita chirurgica non mi ha nemmeno guardato, nè visitato. Era in stato di gravidanza ma se stava lì avrebbe comunque dovuto visitarmi o che so, almeno farmi sdraiare sul lettino perchè credo che un'ernia sia diversa da un'altra. Spero, con la crisi che stiamo vivendo, che i soldi per la sanità vengano destinati alle strutture pubbliche e sempre meno a queste cliniche, dove spesso ricorriamo per saltare le liste d'attesa, ma troviamo personale scortese e frettoloso.
Scarsissima l'assistenza e la qualità del servizio infermieristico.

Allora, sono stata due volte per una visita ginecologia a villa tiberia. La prima volta dovevo fare una colposcopia e la dottoressa mi ha fatto attendere almeno mezz'ora perche non sapeva come si usava il colposcopio- perchè erano nuovo- non riusciva nemmeno ad accenderlo.. ma io dico.. vi sembra professionalità questa? Poi la dottoressa non brillava nemmeno per simpatia o gentilezza..
La seconda volta dovevo fare una visita ed il pap test, ahimè mi è capitata sempre la stessa dottoressa che ha poco tatto e mi ha fatto malissimo perché ha messo pochissimo gel, ero tutta irritata e ha dato la colpa a me di essere poco rilassata (e quindi non mi poteva visitare).
Sono andata al gemelli due giorni dopo ed ho fatto una visita in tutta tranquillità, con un medico molto competente, paziente e gentile che non mi ha fatto sentire assolutamente nulla; ho pagato si il doppio, ma ne è valsa decisamente la pena.
Per questo personalmente non consiglio la struttura di ginecologia.

PER AMBULATORIO OCULISTICO L'ACCETTAZIONE E' STATA LENTISSIMA, CON PERSONALE CHE CHIACCHIERAVA E TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA SI OCCUPAVA DELLE PRATICHE.
LA VISITA ORTOTTICA E' AVVENUTA CON UNA DOTTORESSA SCOSTANTE, POCO IDONEA AD APPROCCIARSI CON I BAMBINI. ALLA DIFFICOLTA' DEL BIMBO NELL'INDIVIDUARE I COLORI RISCHIESTI, SI E' DIMOSTRATA POCO CAPACE ED HA MESSO IL BIMBO IN UNO STATO DI DIFFICOLTA' EMOTIVO. IL BIMBO QUINDI SI E' CHIUSO A RICCIO PER LA PAURA. NON HA DATO UNA VALUTAZIONE ESAUSTIVA EH HO DOVUTO IO CHIEDERE IL REFERTO SCRITTO. UN'ESPERIENZA ASSOLUTAMENTE NEGATIVA.

Nel complesso una struttura da non consiglire....

è con vero dispiacere che oggi mi ritrovo a scrivere contro dei miei colleghi.. sono una infermiera professionale da ormai 18 anni e qualche giorno fa ho dovuto assistere alla maleducazione degli infermieri di questa struttura.. Ho ricoverato mio figlio in urologia per un intervento chirurgico in regime di day-hospital. non ho dichiarato la mia professione perché pensavo che infermieri del genere non esistessero più e che facessero il proprio lavoro con amore e dedizione ma, purtroppo, su 2 turni di lavoro ho trovato solo 2 infermieri disponibili... Ho sentito rimproverare pazienti solo perché lamentavano dolori.. ho visto infermieri sbuffare perché suonavano i campanelli.. per far rimuovere una flebo ho dovuto chiamare più volte, perché l'infermiera veniva, guardava e non tornava più.. chiedere informazioni su visite mediche è come chiedere l'impossibile, gli infermieri rispondono solo "non so, forse.. vedremo".
dopo l'intervento nessuno si è degnato di rilevare almeno i parametri.. che delusione!!! ma in tutto ciò devo ringraziare tutto il personale della S.O.: è strano ma mio figlio si è sentito sereno solo con loro..

A parte i dottori bravissimi (cosa importante), in questa struttura mi sono trovata veramente male con il resto del personale ed anche i servizi in generale li ho trovati insufficienti.

segnalo con rabbia e sgomento che dopo cinque giorni dall'intervento ho avuto il piacere di essere stato una sola volta fortunato di essere accudito amorevolmente dall'unico infermiere che si è occupato di me, ma è stata una goccia in mezzo al mare e, come tutti sappiamo, i turni finiscono!!! quindi il risultato è che nessun altro per tutti questi giorni si è avvicinato più, se non per la terapia e fino a che non mi sono alzato, cosa da non credere: NESSUNO mi ha mai fatto le pulizie giornaliere, capite che vuol dire stare senza un bidet per vari giorni: TI SENTI UN BARBONE...