Stroke Unit San Camillo
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Alti e bassi
Troppi dottori in equipe che fanno rotazione ogni giorno e "ognuno dice la sua".
Staff infermieristico: meglio gli uomini.
Per fortuna ci sono gli OSS.
Ictus ischemico giovanile
Ictus ischemico giovanile trattato con trombolisi e trombectomia meccanica.
Per la neurologa dottoressa Sabrina Anticoli:
TVUMDB, sì, le voglio un mondo di bene!
Ictus
La mia esperienza si riferisce a Maggio 2017, non ricordo quindi i nomi dei medici. Mio padre è stato "salvato" al PS del San Camillo e portato nella Stroke unit. Appena arrivati, mia madre ed io siamo state accolte da un medico che senza alcuna sensibilità verso il nostro dolore, ci ha annunciato che "ora si è salvato, ma viste le sue arterie c'è poco da fare". Nessuno ha indagato in alcun modo la provenienza dell'ictus, la sua causa. Abbiamo scoperto due mesi dopo che in realtà non era un problema di arterie ostruite al cervello, ma era partito dal cuore. Nella settimana in cui è stato lì, non è mai stato fatto un consulto cardiologico. Inoltre, il problema grave è stato però la sera prima del suo trasferimento in una struttura di riabilitazione. Avevo notato che mio padre avesse difficoltà respiratorie, ho più volte allertato i medici, non si è presentato nessuno. Verso l'orario finale di visita, un infermiere è venuto a misurare la pressione ed era tutto ok e sono stata fatta uscire. Purtroppo la mattina alle 5.00 sono stata svegliata dalla telefonata di un medico di turno che mi annunciava che mio padre era stato messo in coma indotto a causa di un grave scompenso polmonare ed edema polmonare. È stato quasi 2 settimane in coma indotto per permettere all'edema polmonare di riassorbirsi. I danni di questo coma indotto purtroppo hanno compromesso totalmente la sua riabilitazione.
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