Rianimazione Vito Fazzi

 
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Art. 32: La Repubblica tutela la salute...

Nostro padre è stato ricoverato nel reparto di rianimazione del Vito Fazzi di Lecce a seguito di arresto cardiaco;
Buone le cure ricevute dai medici e dagli infermieri e meravigliosa le presenza dei volontari.
Il problema di questo reparto è la precarietà dei posti, che in casi di emergenza si ripercuote negativamente sui pazienti ricoverati e, ovviamente, sui loro familiari; negativo anche l’aspetto relazionale con i medici, quasi ogni giorno avevamo un colloquio con un medico diverso (con quello che comporta).
Purtroppo ci siamo ritrovati a vivere una situazione assolutamente spiacevole, che segnaliamo perché speriamo non accada più a nessun paziente.
Dopo un mese dal ricovero, ci comunicano improvvisamente che nostro padre (febbricitante) deve essere dimesso quanto prima e andare via, alla nostra richiesta di riscontro sulle strutture riabilitative segnalate precedentemente per il successivo ricovero, ci viene risposto in dialetto salentino “ci si lu pia quistu” - traduco: chi se lo prende questo … In realtà scopriamo successivamente che alcune strutture non avevano neanche avuto il tempo di dare una risposta e che alcune, molto note, avevano dato risposte assolutamente inappropriate.
Durante la notte decidono di trasferire nostro padre dal reparto di rianimazione al reparto di neurochirurgia; preoccupati dalla sua condizione in questo reparto (in poco tempo erano già visibili varie piaghe da decubito), ci troviamo costretti a trasferirlo in una struttura su segnalazione dell’ennesimo medico di turno, struttura non adeguata che CORTESEMENTE e PER FAVORE (così ci è stato detto) ha preso nostro padre.
Segnalo a chi dovesse trovarsi nella stessa condizione, che nel nostro paese il diritto alle cure sanitarie trova il suo fondamento nell’articolo 32 della COSTITUZIONE che recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività“.
Nessun malato che necessita di cure sanitarie può essere dimesso dall’ospedale dove è ricoverato, a meno che gli sia stata garantita la continuità delle cure in altre strutture.
Dunque, prima di accettare le dimissioni, soprattutto nel caso di malattie croniche e invalidanti, è bene valutare con molta attenzione le conseguenze derivanti dalle proprie decisioni e dalle proposte formulate dalla struttura ospedaliera.
In particolare, nel caso in cui venga proposto il rientro a domicilio, o in strutture residenziali sociali, o sociosanitarie ritenute inadeguate a garantire le cure necessarie, ci si può opporre alle dimissioni o al trasferimento, se l’ospedale insiste ci si può opporre inviando ai responsabili sanitari una lettera raccomandata (si può scaricare dal sito www.grusol.it)
Spero che le mie parole possano essere d’aiuto!

Patologia trattata
Arresto cardiaco.
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