Reumatologia San Filippo Neri
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Osteoartrosi diffusa
Dopo aver atteso mesi per una visita, mi aspettavo se non altro di essere ascoltata.
Dopo un fugace saluto senza nemmeno alzare lo sguardo, mi sono permessa di porgere la mia cartella clinica al dottore con tutte le varie indagini che da mesi portavo avanti. Risultato: non l'ha nemmeno aperta, guarda fugacemente le mie mani senza nemmeno chiedermi se prendessi dei farmaci o se avessi allergie, dicendo che non ne aveva bisogno e mi liquida dandomi un foglio con la terapia e appuntamento a sei mesi. Esco sconcertata e mi fermo a guardare cosa vi era scritto: osteoartrosi diffusa. Bene, però tra i farmaci elencati leggo Plaquenil, Taubix e, a seguire, controllo oculistico periodico per possibile maculopatia.
Torno indietro dopo pochi secondi e chiedo all'infermiera se posso parlare con il dottore, poiché il farmaco che mi ha prescritto non posso prenderlo in quanto soffro di Maculopatia retinica e soffro di allergie polimedicamentose.
La risposta è stata la seguente: "provi a richiamare, adesso il medico è impegnato, o riprenda appuntamento".
Evidentemente l'infermiere aveva ricevuto ordini che non consentivano repliche.
Indecisa
La mia opinione espressamente negativa nasce dal fatto che il reparto era in agitazione poichè ne è prevista la chiusura, infatti la visita (se così si può dire) è dura forse 5 minuti. Ho richiesto una visita perchè mi hanno diagnosticato un'osteoporosi importante, ma evidentemente non così importante per il dottore Raco, dal momento che non ha ritenuto opportuno nè fare un'anamnesi, nè richiedere informazioni sul mio stato di salute (e/o stile di vita), trascurando poi di dare informazioni importanti sull'assunzione del medicinale prescritto, il Cedravis.
Forse sono capitata in un momento sbagliato, per questo non so se consiglierei il reparto...
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