Reumatologia Ospedale Udine
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Artrite reumatoide
Avendo tanti dolori, due mesi fa ho prenotato una visita privata a pagamento dal primario di Reumatologia di Udine.
La visita era stata fissata il 08.11.2018. Il giorno prima la segreteria mi ha chiamato per rimandare l’appuntamento al 09.11.2018 alle 12.30, perché il medico era ad un convegno.
Oggi mi sono fatta accompagnare da un’amica e siamo arrivate in anticipo al reparto di reumatologia (orario sul ticket del parcheggio 12:11), trovando subito la relativa sala d'attesa con i diversi ambulatori.
Non vedendo alcuna targa con nome sulle porte degli ambulatori, mi sono recata in segretaria per avvisare che ero arrivata e per chiedere come dovevo comportarmi.
Ho dato il mio nome e spiegato che avevo appuntamento alle 12.30, dicendo che mi avevano chiamato loro per rimandare l’appuntamento ad oggi.
Ho chiesto se bastasse che mi sedessi in sala d’attesa per essere chiamata. Alla risposta affermativa, ho ringraziato e mi sono accomodata.
Dopo 40 minuti, vedendo che gli ambulatori si svuotavano senza che mi chiamassero, alle 13.10 sono tornata dalla segretaria e trovando la porta chiusa ho bussato. Mi sono affacciata e la stessa persona con la quale avevo parlato prima mi ha detto che erano chiusi. Ho spiegato che non ero ancora stata chiamata per la visita con il dr. De Vita e se c’erano dei problemi, per sentirmi rispondere che per il Dr. De Vita dovevo andare al primo piano.
Così ci siamo precipitate al primo piano e trovando la targa del dr. De Vita ho bussato alla relativa porta.
Mi sono affacciata, scusandomi per il ritardo e spiegando che c'era stato un disguido, che avevo un appuntamento con lui, ma avevo aspettato invano al piano inferiore, come mi avevano detto di fare in segreteria.
Sbuffando ed agitandosi visibilmente, mi ha detto che ero in ritardo, per poi chiedermi con tono seccato come mi chiamavo. Gli ho fornito il nome e detto che mi avevano anche rimandato l’appuntamento perché lui era ad un convegno. A questo punto mi ha detto che non potevo arrivare con un’ora e mezza di ritardo (l'orario sul ticket d'uscita del parcheggio era 13:27, dopo che avevamo dovuto percorrere tutti i sotterranei, perdendo un paio di volte l'orientamento, per cui il ritardo era di un massimo di 43 minuti e non per colpa mia).
Così rimanendo calma, ho ripetuto che c’era stato un disguido, ma vista la sua reazione, mi sono resa conto che avevo perso fiducia in una persona così ostile ed ho detto, “va bene, per l’amore di Dio, me ne vado” ed ho chiuso la porta con decisione.
A questo punto il medico è uscito dicendo “maleducata, non si sbatte la porta”.
A questo punto non mi sono più trattenuta e gli ho risposto “no, il maleducato è lei, non sono abituata a farmi trattare in questo modo. Me ne vado. Piuttosto veda di coordinare meglio anche il suo staff ”.
Capisco che abbiamo tutti dei problemi più o meno gravi. Io, in particolare ne ho di gravissimi da qualche anno, ma non mi sono mai permessa di far trapelare il mio malumore sul lavoro o con i clienti.
Non ho nulla da dire dal punto di vista professionale, visto che non ho potuto avere il piacere di farmi seguire. Ero andata al reparto di reumatologia di Udine proprio suggerimento di un amico che è in cura da un assistente e si trova bene.
Altri contenuti interessanti su QSalute