Reumatologia Ospedale Luigi Sacco

 
3.5 (39)

Recensioni dei pazienti

9 recensioni con 3 stelle

39 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

TANTA BUROCRAZIA E POCO RISPETTO

Rimpiango i tempi con la dottoressa Boccassini; i suoi colleghi l’appellavano prolissa ed arcaica, forse sarà stato anche vero, ma è stata l’unica che trattava il paziente con carota e bastone, è sempre stata una grande professionista della vecchia e rimpianta scuola. OGGI?? Bisogna accelerare i tempi di visita, riportare schede ed esami sulla cartella e arrivederci, altri tre mesi. Questo è il metodo più scostante per trattare un malato cronico... questa è l’Italia e questo ci meritiamo.

Patologia trattata
Artrite psoriasica.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Reumatologia degenze

Degenza di 10 giorni per blocco articolare degli arti superiori.
Nessun trattamento farmacologico mirato, a parte dosi importanti di cortisone. Nessuna terapia di fondo impostata (mi è poi stata assegnata presso altro ospedale). Durante il ricovero ho visto troppe persone malate liquidate con diagnosi di fibromialgia e trattamento con Cannabis. Il dolore e le malattie reumatiche andrebbero affrontate in tutt’altro modo a mio avviso.

Patologia trattata
Artrosi/ artrite/ spondilosi cervicale con discopatia erniaria.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Esperienza deludente

Mia moglie lamenta da anni dolori in tutto il corpo. Operata di adenoma ipofisario e in terapia sostitutiva con hydrocortisone, ad un controllo viene inviata dal reumatologo (non del Sacco). 6 mesi di attesa per sola prescrizione di esami del sangue. Ritorno dopo 6 mesi, attesa e due diagnosi di sospetta fibromialgia e un reumatologo diverso (che si dice esperto per osteoporosi) ci indirizza al Sacco come Eccellenza nella cura di tale patologia dove potranno prenderla in carico per la cura.
4 mesi di attesa, quindi visita col dott. Santandrea. Portiamo diagnosi per sospetta fibromialgia, esami sangue, rx, ecografie. Solite domande senza guardarci su interventi importanti, eventuale psoriasi e, mentre scrive al pc, visiona solo esami sangue (tutti bene) e dice "sa che per la fibromialgia non c'è, cura è malattia psicosomatica". Poi sul lettino controlla i fatidici tender points (18/18 positivi) e decide per non certe sinoviti (gli esami che portavo ne evidenziavano diverse in varie parti). Esprime però il dubbio che la terapia cortisonica nasconda infiammazioni articolari (devo precisare che hanno sempre detto che l'hydrocortisone assunto a dosi sostitutive serve solo per integrare il cortisolo che mia moglie non produce più come fanno tutti gli altri) ma l'obiettività -aggiunge- è per fibromialgia. Finalmente la cura: "è inutile che ritorni qui, vada da un neurologo o psicologo; al bisogno Tachidol". No ricette, no farmaci, no impegnative, no inserimento in un percorso di cura in cui speravo. Zero.
Ci rendiamo conto di aver perso un anno e mezzo per ritrovarci al punto di partenza con i dolori e la stanchezza.

Patologia trattata
Fibromialgia.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Visita per fibromialgia

Sono stata visitata dalla dott.ssa Boccassini, trovandomi davvero male.
Ho avuto la diagnosi da un altro medico solo due mesi prima e alla suddetta dottoressa del Sacco riferii di preferire non iniziare, se possibile, la terapia con farmaci, ma che stavo provando a curare in modo attento l'alimentazione e lo stile di vita, con movimento e anche meditazione. La risposta è stata che se avessi continuato a non prendere farmaci non avrei più camminato!
Rispetto all'alimentazione la dottoressa mi rispose che avrei potuto mangiare qualsiasi cosa, che l'alimentazione non incideva in nessun modo sull'andamento della malattia (ma i pareri di protocolli che consigliano una dieta senza glutine, senza latticini, zuccheri, sono allora tutti infondati!?!).
E in ultimo si è espressa in modo maleducato nei confronti dei malati di fibromialgia, di cui è profondamente stanca. Naturalmente non mi recherò più in questa reumatologia.

Patologia trattata
Fibromialgia.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Fibromialgia

Visitata in libera professione, ritardo sugli appuntamenti di 1 ora e mezza e quindi visitata frettolosamente; esami richiesti eseguiti, risposta (tramite e-mail): gli esami vanno bene.
Grazie, so leggere, ma quindi che si fa?
Soldi buttati e ora mi devo rivolgere altrove.

Patologia trattata
Fibromialgia.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Visita reumatologica

Recentemente ho accompagnato mia suocera per una visita reumatologica. La dottoressa ha semplicemente copiato informazioni dall'ultimo referto senza prendere in considerazione gli ultimi esami. Mi sarei aspettato almeno a un po' di rispetto... dovremmo rifare la visita, ma sicuramente in un altro posto.

Patologia trattata
Visita generale reumatologica.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Fibromialgia

Sono stata visitata da un reumatologo di questo reparto, che mi ha prescritto degli antidepressivi (con titolazione errata.)
Sono peggiorata gravemente e non sono mai più stata visitata da questo medico.

Patologia trattata
Fibromialgia.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Non capisco..

Sono in cura nel reparto di Reumatologia D-H e sono indecisa se continuare a curarmi qui o se cambiare ospedale.
C'è una cosa che non capisco: perché permettono ad una infermiera ancora poco capace di avvicinarsi ai pazienti? Questa infermiera, di nome Claudia Fassini, un giorno che ero in reparto a fare delle flebo, mi ha sbagliato il farmaco, attaccandomi quello di un altro paziente; si è giustificata dicendomi che la cura era la stessa. Ho lasciato passare.
Però qualche settimana fa sono ritornata per continuare la stessa terapia, l'infermiera (sempre la stessa) mi ha mandato per due volte il farmaco fuori vena, causandomi così due ematomi in 10 minuti, poi ha chiamato un'altra collega, che senza fatica ha trovato la vena. Non ho mai avuto problemi di vene, dicono che io abbia dei pali al posto delle vene.
Qualcuno mi sa spiegare perché avvengono queste cose?

Patologia trattata
L.E.S.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Una "vecchia" paziente

Sono stata "ospite" dell'ospedale Sacco, reparto reumatologia (benche' condividessi la stanza con pazienti affetti da patologie polmonari) parecchi anni fa, 13 per l'esattezza, quando avevo 19 anni. La mia degenza e' durata circa un mese, da meta' agosto fino a quasi meta' settembre. Dopo una visita presso lo studio privato del dott. prof. Caruso, sono stata ricoverata per accertamenti in ospedale. Ho visto Caruso dopo 2 settimane dal mio arrivo in ospedale e sono stata seguita dal dott. Antivalle, il quale purtroppo non e' riuscito a risolvere il mio problema, il ginocchio sinistro si gonfiava continuamente, e si riempiva di liquido. Il responso: non c'e' rimedio, se non un intervento. Ho trascinato il ginocchio gonfio per più di un anno, con tutti i problemi fisici (e psicologici) che ha comportato. Nessuna terapia farmacologica, se non infiltrazioni in più punti del ginocchio e di altre articolazioni colpite dalla malattia, ma in maniera più lieve. Infiltrazioni dolorosissime e rivelatesi poco utili, di una sostanza rossa, di cui non ricordo il nome. Passato un anno cambio medico, e lo trovo qui in Sardegna, la mia regione di origine. E con una terapia "tradizionale" e non troppo invasiva, ho risolto il mio problema al ginocchio, facendo ora una vita normalissima. Al Sacco mi sentivo un numero da studiare, e neanche tanto interessante dato che la mia artrite non era cosi grave! Immagino e spero la situazione sia migliorata e che i medici siano un po' più umani e vicini al paziente. E' passato molto tempo, ma ci tenevo a lasciare questa "testimonianza".

Patologia trattata
Artrite Reumatoide giovanile sieronegativa.
Esito della cura
Guarigione parziale
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