Residenza Anni Azzurri Mirasole Opera
Recensioni dei pazienti
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Pessima esperienza in questa struttura
La riabilitazione fatta qui serve a poco, non per colpa dei fisioterapisti, perché loro fanno quello che possono, visto che devono seguire un gruppo di più persone in una volta, ma perchè la riabilitazione dura massimo un'ora al giorno! Quindi quando finalmente il paziente esce da qui, bisogna portarlo in un altro centro a "pagamento" per vedere i risultati, come é capitato a me! Le cose da dire sono parecchie, ho letto qualche recensione che ha descritto esattamente quello che è capitato a me!
Zero professionalità, zero competenza, zero empatia, zero gentilezza.
Ricovero nonna
La struttura non è male in sé per sé, ma per quanto riguarda la cura del paziente, l'igiene e la tranquillità della famiglia, non ci siamo proprio.
Operatori senza minima cura del paziente. Per non parlare poi della carenza di personale: solo 3 per più di 30 pazienti!
Sconsiglio di entrare in questa struttura. Io sono entrata con mia nonna che stava bene e dava lievissimi segni di demenza senile e poi, dopo nemmeno 6 mesi, non riconosce più nessuno e non parla più.
Un degrado che faccio fatica ad accettare.
Struttura pessima
Mia mamma è stata ricoverata il 19 luglio 2021 a Noverasco in Anni Azzurri dopo un intervento di protesi del ginocchio
Dopo un mese mi viene detto che ancora avrebbe avuto bisogno di altri due mesi di ricovero ed a ottobre, quando sarebbe uscita, dovevamo attivarci con una badante e deambulatore perchè mia mamma non sarebbe stata in grado di camminare.
Dopo un mese di ricovero e di peggioramento fisico e psichico, sono andata in struttura, ho firmato e ho portato a casa mia mamma, disorientata e con febbre a 38.
Chissà quanti giorni erano che aveva febbre e nessuno se ne era accorto, oltre che da qualche giorno non mangiava quasi niente.
All’arrivo ho chiamato il medico ed è stata trasferita in pronto soccorso con esito: infezione intestinale ed esami del sangue tutti alterati.
Dopo tre giorni con l’aiuto del nostro fisioterapista mia mamma ha subito camminato con le stampelle e adesso si sta riprendendo alla grande e cammina già con una stampella.
Sconsiglio questa struttura
Gli anziani pare vengano parcheggiati, e non seguiti.
La fisioterapia è di mezz’ora al giorno.
Segnalo che all’uscita dall’ospedale Galeazzi deambulava con le stampelle e sotto segnalazione dell’ortopedico veniva scritto di non allettarla, ma di farla camminare.
Subito all’entrata in struttura le vengono tolte le stampelle e per 5 minuti al giorno la facevano camminare con deambulatore e poi messa a letto o in carrozzina per tutto il giorno.
Praticamente tutto il contrario di quello che aveva scritto l’ortopedico.
Dopo 4 giorni di ricovero vengo informata che aveva un tendine del piede lesionato.
Dopo 15 giorni uno scollamento al perone.
Viene trasferita al Galeazzi per visita ortopedica, l’ortopedico scrive che ha un leggero deficit al piede e di continuare con fisioterapia.
Per fortuna abbiamo aperto gli occhi, altrimenti se fosse rimasta in struttura si sarebbe allettata..
In conclusione, abbiamo perso più di un mese rischiando di non farla più camminare.
Esperienza personale pessima.
Riabilitazione pessima
Struttura anni azzurri di Opera (Noverasco), parente ricoverato.
Personale OSS e non, maleducato e comunque non gentile, ma sembra che ti facciano un favore in tutte le risposte che ti danno,.
Riabilitazione poco efficiente, se entri col servizio sanitario nazionale sei praticamente parcheggiato.
Mai più!
Rette stellari per servizi mediocri
Casa di riposo che personalmente ho trovato assolutamente inadeguata: struttura vecchia, spazi limitati, nucleo Alzheimer piccolissimo. Senza neppure la possibilità di uscire all'esterno, pazienti lasciati soli per ore e ore; animazione unicamente per pazienti autosufficienti, gli altri non fanno praticamente nulla, lasciati nelle sale a guardare il soffitto. Assistenza medica appena sufficiente, fisioterapia una o due volte a settimana senza nemmeno far camminare i pazienti, contenzioni obbligatorie, totale assenza di volontariato, poca umanità.
E' un albergo...
Quello che trovo inammissibile é che la struttura di riabilitazione, a differenza di TUTTE le altre (PAT, Redaelli, Don Gnocchi, Maugeri) sia TOTALMENTE PRIVA di LABORATORIO e RADIOLOGIA, con un unico medico reperibile (RSA * riabilitazione, 300 pazienti almeno) dopo le ore 14.00. I prelievi li mandano via in macchina all'Humanitas! E' come stare in un albergo, con la differenza che questi non sono ospiti (anche se li chiamano così), ma malati, anziani e fragili. E quel che é peggio é che é in regola per l'ASL.
Riabilitazione cardiologica
Mia madre, a seguito di un delicatissimo intervento al cuore in codice rosso, salvata per miracolo, dopo 40 giorni di terapia intensiva, un arresto cardiaco da shock anafilattico, 15 di cardiochirurgia e 15 di fisioterapia d'urgenza, è tata trasferita in questa struttura per la 2° fase riabilitativa.
A parte 2 o 3 infermiere/Oss veramente gentili, il resto è stato molto maleducato ed arrogante.
Sicuramente, dopo 50 giorni di allettamento totale, nei primi giorni di inserimento mia madre avrà fatto tribolare, ma elenco tutto ciò che è accaduto:
E' stata mandata in bagno da sola, quando non poteva ancora farlo e quando ha chiamato per chiedere aiuto (non si sentiva stabile sulle gambe) e per lavarsi le mani, oltre ad essere stata maltrattata verbalmente, è stata spinta in malomodo fuori dal bagno con la carrozzina.
Usando testuali parole: " Pure il culo devo pulirti?!" - "Chiama i tuoi figli..!! " - " Non sono la tua badante." Erano circa le ore 20.00, io ero già andata via. La collega, un pò più umana, ha dato a mia mamma in seguito delle salviette per lavarsi le mani.
Spesso le è stato rinfacciato che lì non pagava niente, quindi c'era poco da pretendere (40 anni di contributi versati + trattenute sulla pensione non sono niente?) Ps: era lì col SSN, quindi non lavoravano di certo gratis.
Si è ribellata e difesa, è stata giudicata problematica e maleducata..
(In un paio di occasioni ho contattato l'assistenza sociale del precedente ospedale, per chiedere aiuto, sbigottita, ed ha dichiarato che nei 60 giorni di ricovero, mia madre non aveva mai dato adito a nessun tipo di problemi con infermieri, medici e Oss.)
Le sollevano lo schienale, ma si sente affossata, le fa male la schiena, anche a causa di un vecchio intervento e una recente ernia del disco, chiede di venire sistemata meglio, le rispondono di aspettare, mi chiama disperata e mi chiede aiuto, tremava come una foglia dal nervoso.
Appena arrivati avevamo richiesto la maniglia, quell'attrezzo su cui, appigliandosi l'allettato può aiutarsi a muoversi. Ci sono voluti 5 giorni e una crisi di pianto per averla.
Ha chiesto come ti chiami ad una Oss, risposta " Cos'è questo tu..?? Non si permetta più, deve darmi del Lei.!!" (mio Dio , poteva essere sua nipote), oppure non le rispondevano nemmeno, mute e indifferenti.
Le fanno areosol, sdraiata, non riesce a respirare e liberarsi dal catarro, chiama e viene trattata sempre in modo sgarbato, mi richiama in lacrime e mi chiede di portala via di li.
Sono stata 2 volte in Direzione sanitaria per raccontare e lamentare i fatti, ci è stato chiesto di dargli altre possibilità, ma mia mamma secondo loro era stata maleducata... Anche un santo lì dentro avrebbe perso la pazienza.
Comunque, hanno in parte modificato le modalità, veniva sistemata tra le prime al mattino in modo da cambiarle la postura, ma è iniziato da parte di alcune un rinfacciare continuo.
Mi era stato detto dalla direzione che la doccia gliela avrebbero fatta loro, bene: dopo 15 gg. mi sono dovuta organizzare e fargliela io.
Cambio del pannolone, spesso senza lavarla, a volte nemmeno le salviette umide sono state usate, quando ciò accadeva, ci pensavo io a lavarla nel pomeriggio.. Nota: Mia madre ha avuto grosse piaghe da decubito, guarite ma ancora arrossate.
Vietato usare le mutande, perchè facevano perdere tempo nel tirarle su.. (ho cronometrato: 4 secondi ed erano sistemate). Se si ribellava, "era problematica" usando testuali parole: "Questa a non è casa sua, se le sta bene è così altrimenti vada da un'altra parte che ci fa solo contenti. "
Cena ore 18.30, a letto alle 19.15. Nemmeno il permesso di farsi un giretto per digerire, a parte un paio di volte, quando 2 anime buone (infermiere) glielo hanno concesso
Guai a suonare il campanello.. arrivavano scocciate.
Invece di spiegare con dolcezza, veniva continuamente rimproverata.. umiliandola e facendola spesso piangere dal nervoso.
Un giorno nel sollevarsi nel letto, a fatica, si aggrappa al braccio di una Oss, che le dice di toglierle le mani di dosso e non toccarla.
Puo' un paziente con la patologia e l'intervento subìto, agitarsi in questo modo..?? Nooo..!! Basta..!!
Potrei stare qui ancora un'ora ad elencare altre mancanze, ma credo che bastino per rendere l'idea.
Non l'ho mai vista piangere come in questo posto, pertanto mi sono attivata immediatamente per farla trasferirla in altra struttura.
Qui dentro non hanno rispetto per l'essere umano, soprattutto per un anziano, fragile ed indifeso, e oggi ha finalmente abbandonato questo posto.
L'unico punto forte sono i fisioterapisti, veramente bravi, tenaci ma sempre cordiali.
Sconsiglio fortemente questa struttura, troppa poca umanità.
Totale incompetenza
Quando leggo che vengono "pagate somme esorbitanti per parcheggiare i parenti nella struttura" sento una stretta al cuore.... perchè non è sempre così. Succede che ad un certo punto della vita una persona può non essere più autosufficiente e, a nostro malincuore e con tutta la forza del mondo, dobbiamo accettare di aver bisogno di una mano in più per poter dare ai nostri cari l'assistenza che serve, perchè noi non siamo più in grado di dar loro quello che serve dal punto di vista medico. Così arriva il momento della decisione, tanto sofferta, di cercare una struttura che possa far stare meglio le persone che amiamo. La ricerca è sempre estenuante. Non ci sono disponibilità e tutti i posti promettono mari e monti. Noi desideriamo solo che chi amiamo possa essere al sicuro, seguito e ascoltato.
Sicuramente non è facile gestire una persona anziana, specialmente se sta male. Ancora di più se la sua vita sta finendo e se ne rende conto. E' difficile per tutti.
Ma l'assistenza è importante perchè gli anziani vivono delle piccole cose (i fazzoletti di carta sempre con se, la propria borsetta, il proprio fazzoletto, il posto a tavola vicino alla compagna di stanza...) e di grandi cose che non richiedono: assistenza medica.
Mia nonna si è spenta un po' alla volta, con la noncuranza di chi l'ha seguita che avrebbe dovuto capire in modo più consapevole la situazione medica. C'è chi non ha avuto la pazienza di osservare, chi non ha guardato le annotazioni nella cartella. Così è capitato che non le sono state date le flebo per essere idratata (e non ha bevuto per giorni), non le sono stati dati i medicinali per il cuore perchè qualcuno si è dimenticato... C'è chi non ha avuto la pazienza di coinvolgerla nelle attività (quando ancora poteva farlo)... e per fortuna c'era chi di noi poteva andare da lei e l'ha fatto ogni giorno, più volte al giorno ricordandole che non era sola.
Ancora oggi, a diversi mesi di distanza, fa male il pensiero di quello che ha passato e della superficialità con cui è stata seguita.
Nei PUNTI DI FORZA ho messo "struttura nuova"... ma un bel letto non serve a niente se poi chi c'è sopra viene trattato come un anziano fastidioso.
Questi anziani sono PERSONE, non sono un fastidio; sono parte della nostra vita, parte di noi... e quando ci lasciano, lasciano un vuoto incolmabile.
Chi lavora in queste strutture dovrebbe ricordarsi anche questo.
Riabilitazione
Pazienti "parcheggiati" e demotivati al rendersi autonomi.
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