Radioterapia 2 Policlinico Gemelli

 
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Disinteresse totale

Descrivo in breve la mia esperienza, o meglio quella di mio padre.
Dopo aver concluso la fase di chemioterapia, presso lo stesso istituto, ci fu indicato di iniziare subito con la radioterapia. Difatti prenotammo, per il giorno stesso dell'ultimo trattamento, udienza con il Prof. Vincenzo Valentini. Dato che mio padre era residente a Napoli, volevamo sapere se, viste anche le sue condizioni, era consigliabile proseguire le cure in strutture a noi più vicine anziché presso il loro centro. Mi ricordo ancora le sue testuali parole "potete anche mettere una Ferrari nella mani di un broccolo, ma questo non riuscirà mai a vincere la gara", per dire che loro hanno gli strumenti migliori e le persone migliori. Ma pensando che alle volte la competenza può portare con sé anche un po' di arroganza, ci lasciammo convincere della loro professionalità. Finimmo la seduta dicendoci che ci avrebbero richiamato per fare una TAC.
Dopo 1 mese silenzio. Provo a chiamare e mi dicono che dovevo ancora aspettare. Dopo un altro mese niente. Richiamo e mi dicono che loro sono in attesa della TAC e che avevo capito male... Coooosaaa? Nello studio eravamo io, mio padre, mamma e mia sorella ed avevamo capito TUTTI male? Cerco di non perdermi d'animo e faccio fare la TAC a papà a pagamento per non perdere altro tempo, visto che le condizioni di papà già si erano aggravate dai mesi precedenti. Prendiamo appuntamento e ci facciamo un altro viaggio di 300 km. per portare il CD e papà. Tempo 10' e finiamo con un "ok, vi chiamiamo noi, ma dovrete stare qui un mese per la terapia!".
Passa un altro mese, niente.
Disperati ci rivolgiamo alla radioterapia ad Avellino ed il dottore, MOLTO PROFESSIONALE, dopo aver visionato i referti ci dice che a papà serve solo una terapia palliativa per alleviare le sue sofferenze e che già nel giro di una decina di giorni avremmo potuto iniziare. Fatto sta che dopo 3 giorni veniamo chiamati dall'ART del Gemelli per iniziare la terapia. Quando arriviamo lì si rendono conto che papà, DOPO 4 mesi di attesa, non può ricevere la terapia per le sue condizioni. Papà aveva un tumore la polmone, era forte ma l'ho visto piangere per la sofferenza. Mi aveva sempre chiesto "Francè, l'unica cosa che ti chiedo è di non farmi soffrire troppo", ma non sono riuscito neanche in questo.
Non sono stati neanche onesti nel dirci che papà non doveva fare la terapia di 1 mese, ma solo quella palliativa.

Patologia trattata
Microcitoma polmonare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
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