Radiologia Fatebenefratelli e Oftalmico Milano
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Radiologia Senologica
Stamattina mi sono recata al Fatebenefratelli per sottopormi a MAMMOGRAFIA ed ECOGRAFIA MAMMARIA BILATERALE. Tempi troppo lunghi all'accettazione. Ho perso molto tempo perchè secondo loro il numero verde aveva sbagliato a prendere l'appuntamento e continuavano a dirmi che le mie impegnative erano scadute perchè adesso la nuova legge prevede che scadano dopo 6 mesi. Ho continuato a dire che io avevo fissato appuntamento un anno prima, quindi la legge non era ancora in vigore, ma ho perso lo stesso troppo tempo perchè non riuscendo a rivolvere il problema mi hanno dovuto rifare le impegnative.
A questo punto il mio appuntamento era saltato e quando sono arrivata in reparto mi è stato riferito che i dottori non c'erano perchè "in pausa".
Io capisco che tutti abbiano bisogno di una pausa caffè, ma assentarsi per più di 20 minuti con molte persone in attesa mi sembra poco rispettoso.
Mammografia
Stamattina dovevo fare l esame mammografico in follow up per tumore alla mammella, già prenotato presso questa struttura. Nel turno di stamattina c'era un'infermiera totalmente priva di ogni sensibilità che mi ha trattato in maniera sgarbata, facendomi la prima ripresa senza farmi attaccare le mani all'apparecchio (un tipo che non aveva le maniglie visibili). In questo modo, a parte che viene meno l'aderenza all'apparecchio compromettendo la qualità dell'immagine, ma anche l'esame è più doloroso da sopportare. Ho cercato di trattenere le lacrime, ma quando dovevo cambiare la posizione sono scoppiata a piangere, cercando di capire dove fossero i dispositivi da afferrare per migliorare l'aderenza e diminuire il dolore. Non ero in grado neanche a rispondere alla sua domanda presso quale ospedale ero in cura. A quel punto lei ha visto che stavo cercando queste maniglie e mi ha adagiato le mani ai 2 lati dell'apparecchio, in realtà erano e profilazioni laterali, invisibili di colpo. Dopo essere uscita dallo studio, mi sono seduta per un attimo nella sala di attesa per cercare di calmare il pianto e capire la data del ritiro. Dopo qualche istante è venuta anche lei dicendomi con tono irrequieto che me ne potevo andare. Insomma, la soglia del dolore di un paziente oncologico indubbiamente si abbassa, ci si sente più vulnerabili, gli effetti sulla psiche sono considerevoli, sicuramente ci sono persone in condizioni più difficili della mia, per cui ci si aspetta dal personale ospedaliero un po' più di empatia, di pazienza, cose che dovrebbero far parte dalla loro professionalità.
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