Psichiatria Ospedale Sant'Andrea Roma
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Delusa
Sono in cura da circa un paio di anni presso questa struttura per disturbi dell'umore di recente principalmente correlati all'aggravamento della patologia fibromialgica da cui sono affetta e per la quale mi è stata riconosciuta l'invalidità civile.
Nella notte del 2.11.24, e dietro 'suggerimento" della guardia medica (contattata per tre notti consecutive per il manifestarsi di effetti collaterali verosimilmente riconducibili alla sospensione di busette date in ambito di terapia del dolore da altra struttura ospedaliera e di precedente modifica della terapia in atto proprio per i disturbi correlati alle busette), mi sono recata in pronto soccorso ribadisco su espressa indicazione della guardia medica contattata nella stessa notte e che specificando di essere un cardiologo ha ritenuto di indirizzarmi al sant'andrea e non presso l'altra struttura di terapia del dolore.
Non essendo io un operatore del settore e perdurando fitte sotto il petto e forte stato di agitazione con tremori, senso di soffocamento e mancanza di aria e non essendo venuto nessuno a visitarmi a casa neppure per prendere i parametri ho fatto esattamente come mi è stato detto. L'accoglienza è stata con mio sommo rammarico pessima. Il medico specialista di guardia ha esordito nei miei confronti quasi come un atto di accusa chiedendomi perché mi ero recata lì visto che il busette (che si era ipotizzato avesse causato quegli effetti in concomitanza con la modifica della terapia in atto) era stato inserito da altra struttura. Io pensavo di trovare un aiuto e invece - dopo tre notti a raccontare cosa è successo, cosa prendo, che sintomi ho con l'unica conseguenza di farmi stare ancora peggio - mi sono sentita trattare alla stregua quasi di una delinquente accusata "di aver risposto male" senza nessuna comprensione per l'evidente stato di agitazione e di malessere fisico e psichico. Somministrate dieci gocce di Rivotril (unica cosa che mi è stato riferito poteva farsi al momento) la dottoressa di turno ha voltato le spalle ed è andata via senza neanche due parole per ascolto. Mi è stato proposto dal medico di turno di trattenermi un po' di tempo in osservazione ma per come stavo ho preferito tornare a casa. Mi sono sentita umiliata. Non compresa. Come se mi si fosse sbattuta la porta in faccia come mai mi sarei aspettata visti i precedenti.
Scaricati...
Improvvisamente veniamo scaricati con la motivazione che mia madre doveva essere seguita da un Geriatra perchè oltre gli 80 anni, con poco garbo e nessuna delicatezza.
Inutile dire che la situazione poco empatica non ha fatto che aggravare la situazione di mia madre.
Accompagno mia madre, ma se fosse stata una donna sola?
Giuramento di Ippocrate
Nell'ospedale dovrebbero insegnare che la comunicazione verbale è solo del 7%; e che l'agito del depresso e' actio-condotto dall'esasperante frustrazione della malattia disvoluta, non dalla stupidità: conosce bene la semiotica del linguaggio; niente gli sfugge.
Valutazione sul mobbing
Sono stata visitata presso questo ospedale per stress occupazionale nel gennaio 2005. La diagnosi è stata la seguente: disturbo dell'adattamento con ansia ed umore depresso misti, in parziale remissione. Le visite di medicina interna e di neuroendocrinologia non hanno fornito elementi significativi per la valutazione in oggetto.
Premetto che avevo effettuato un'altra visita per la valutazione psichiatrico-forense presso altri professionisti con Test di Rorschach (che evidenziava elementi depressivi ed alessitimia), la scala di Zung con punteggio complessivo 58 (depressione di grado severo) e MMPI che mostrava un quadro ansioso depressivo. Secondo la valutazione del Sant'Andrea la condizione psicopatologica era in parziale remissione (assumevo antidepressivi ed ansiolitici da circa 6 mesi)e gli esami strumentali ed ormonali non deponevano per una valutazione di stress. Da considerare però che non andavo al lavoro da circa un mese. Dopo 4 mesi dalla visita ospedaliera, mentre mi recavo al lavoro (avevo ripreso da 10 giorni), ho avuto un terribile incidente stradale, uno scontro frontale contro un TIR, che mi ha lasciato un grado di invalidità dell'INAIL del 70%.
Inutile dire che la diagnosi del Sant'Andrea non l'ho potuta utilizzare per la mia causa di lavoro che era in corso.
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