Psichiatria Niguarda
Recensioni dei pazienti
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Grazie a te
Ho conosciuto la dottoressa Anna Maria Moroni nel luglio 2019, nel periodo più buio della mia vita, in pronto soccorso codici bianchi. Professionalità e un’umanità che mi hanno toccato il cuore, meglio di qualsiasi visita privata. Grazie anche per il suo rassicurante sorriso. Grazie dottoressa.
Disturbo DOC
La mia luce in fondo al tunnel ha un solo nome: dottoressa Adelaide Panariello.
Ogni complimento sarebbe superfluo su come svolge il suo lavoro; mi ha salvato la vita e mi ha fatto rinascere.
La migliore, fidatevi.
Ringraziamenti
Il reparto di Psichiatria 2 dell'Ospedale Niguarda offre ai pazienti una équipe altamente qualificata sul piano professionale e umano.
Un ringraziamento speciale desidero rivolgerlo alla Dott.ssa Adelaide Panariello. La straordinaria preparazione e la passione con cui svolge il suo lavoro, le permettono di aiutare il paziente a intraprendere un efficace percorso di recupero, benché la malattia gli abbia tolto ogni speranza.
Dopo aver brancolato nel buio per anni, finalmente grazie all'aiuto prezioso della Dott.ssa Panariello io e la mia famiglia iniziamo a vedere qualche segno di ripresa che ci aiuta a guardare al futuro con occhi diversi.
La presenza di un reparto come questo è fondamentale per sostenere tante persone che, come me, hanno il diritto di recuperare la serenità e la voglia di vivere.
molto bravi
credo che lavorare in questo reparto sia molto difficile sicuramente vedo molto stress emotivo e fisico ma queste donne e questi uomini medici, infermieri e personale aggiunto sono meravigliosi, forti ma sensibili, competenti, gentili, corretti.
Una parte del merito della rinascita di mia figlia la devo a queste persone che nell'ultimo anno forzatamente hanno fatto parte della nostra vita. Li ringrazierò sempre sono persone davvero meravigliose.
Dall'esperienza di una volontaria
Voglio condividere questa mia esperienza di servizio che sto vivendo proprio in seno a questo reparto dove è ricoverato un mio carissimo amico, prima ancora che un mio assistito.
Per ovvi motivi di privacy non scenderò nei particolari, ma ci tengo a ringraziare Chi ha reso possibile un Miracolo cui ogni giorno che passa ho il privilegio di assistere.
Quest'Uomo era "morto", era nessuno, era solo un clochard, lui si definiva una Statua non in grado di acchiappare la Vita... Ora la Sua Vita piano piano la rivuole tutta... Si sta accorgendo capace di amore, di ascolto... lo vedo mentre condivide le sue cose con gli altri degenti, mentre parla e si racconta dopo 30 anni di panchina a guardare scorrere la vita davanti a se.
Oggi annusa i fiori sul suo tavolino, cammina piano verso il soggiorno per mangiare insieme agli altri, dopo anni di pranzi e cene in solitudine a base di tonno all'olio... Oggi si preoccupa se qualcuno soffre, chiede e si informa di parenti e amici... La strada è tutta in salita, ma c'è chi ha creduto e continua a credere in lui e allora la Vetta si avvicina ogni minuto che passa. Ognuno di noi è chiamato a donarsi e a donare tutto se stesso perchè l'altro possa ritrovare la strada, il sentiero da percorrere per tornare a Casa. E' solo donando la propria vita che la si trova. Ognuno ha bisogno dell'altro per comprendere la profondità del Dono che porta dentro, per percepire il vibrare dell'esistenza che lo attraversa dalla Testa ai Piedi... a volte ce ne dimentichiamo e perdiamo la nostra vera identità di Figli, di Padri, Madri, Amici, Fratelli gli uni per gli altri... La perdita della propria identità nel non senso dell'autoaffermazione, del carrierismo, del potere, dell'auto-esaltazione è la più grande sciagura che possa mai capitare ad un Uomo. Basta poco per riaccedere il mondo di speranza, di pace, di gioia, basta a volte un sorriso e la tempesta è sedata. Al mattino quando arrivo spesso c'è la signora dell'impresa di pulizie... l'umanità che ho scoperto in lei è qualcosa di meraviglioso... Spero sempre di incontrare il suo volto sorridente al mio arrivo... anche io ne ho bisogno e tanto per potere accendere a mia volta il cuore del mio assistito, del mio piccolo amico. Ho imparato che occorre farsi piccoli piccoli per per raggiungere le fessure delle ferite più profonde dell'essere e riempirle con il balsamo di noi stessi. Questo me lo ha insegnato l'avere camminato al fianco del Medico di questo reparto che rende possibile sempre nuove vittorie a questa Vita che proprio di arrendersi non ne vuole sapere...Un abbraccio a tutti!laura
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