Psichiatria Molinette

Diagnosi errata, minacce di TSO e poca chiarezza nell’informare il paziente sulla diagnosi.
Tra l’altro le diagnosi errate mi hanno portata ad essere stigmatizzata dagli stessi medici .
Avevo un disturbo da molestia e da aggressione, i medici psichiatri delle Molinette hanno pensato bene di farmi una diagnosi di “fragilità emotiva”. Forse sarebbe meglio togliere alle Molinette il Centro Antiviolenza se gli psichiatri inducono ad una vittimizzazione secondaria.
Dopo le molestie, le donne subiscono anche le valutazioni sulla loro personalità, mai invece quella degli “aggressori”.
Esperienza personale negativa.

Quasi tutto si regge sulla competenza e buona volontà degli infermieri e delle OSS. Dei medici salvo il Dr. Giulio Barzega ed il Dr. Alberto Vitalucci, che hanno sempre cercato di aiutare. Ho corso molti rischi dai pazienti più agitati e devo dire grazie a 2 infermieri e 3 OSS se mi è andata abbastanza bene.

Quel giorno ero agitata, avevano appena fatto un TSO a mio figlio, io ero appena arrivata dalle vacanze e mi ero fiondata in ospedale, a trovarlo, al san giovanni. la dottoressa mi guarda e mi dice di passare a farmi dare un'occhiata, che le sembravo provata. vado alle Molinette dal dott. Villari, lo conosco già per un consulto privato nel suo studio, credendo di avere a che fare con uno psicologo, non uno psichiatra (che ne so io..) una specie di basaglia, magari. Mi dice si fermi qui un attimo, prenda queste pillole eccetera. Morale: alla fine sono uscita dopo due mesi, con un soggiorno in clinica a Bra, all inclusive. Nel frattempo ho visto pazienti che rifiutavano la terapia venir costretti a prenderla, ho respirato l'aria della paura, ho imparato a non parlare, perchè i medici ti scrutano e poi ti somministrano pastiglie che ti tolgono anche le forze. Io quel reparto lì lo chiuderei, ma non solo quello: tutti i reparti psichiatrici per come sono concepiti e per come funzionano. Servono secondo me solo nell'emergenza a sedare un agitato. Stop. Non a tenere per settimane la gente a vegetare fissando il vuoto.