Pronto Soccorso San Giovanni Addolorata Roma
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Dolore non trattato
Al triage niente da dire, la signorina era molto accogliente, una volta passate le porte per andare in sala d'attesa... INFERNO... una sporcizia da vomito, la puzza di pipì devastante e decine di persone sui corridoi e nelle sale di attesa che aspettavano da decine d'ore... il personale... nessuno ti dice nulla che la solita frase "devi aspettare". Sono entrato con dolori e sono uscito peggio, dopo 5 ore di attesa mi ha visitato un dottore che non mi ha fatto nulla, io con un atroce dolore alla schiena, con tre ernie in corso e una bella colica renale, mi faceva male la schiena anche respirando. Non sono andato la per farmi le analisi gratuitamente o cose del genere, ho tutte le analisi fatte privatamente... il dottore dopo 1 minuto di visita mi dice "mi dovevi portare la risonanza magnetica". Comunque sono entrata con dolori atroci e sono uscito ugualmente in più anche con la consapevolezza che il pronto soccorso di San Giovanni di Roma è vergognoso... non tutti ovviamente ma quelli del martedì 15 luglio dalle 18.00 alle 23.00.
Dolori lancinanti diffusi all’addome
Sono stato ricoverato di urgenza all’1,30 del mattino della vigilia di Pasqua e rapidamente sono stato sottoposto a TAC, prelievi, cure ricche di grande professionalità ma soprattutto di umanità..
Ho avuto inoltre modo di constatare la pazienza del personale sanitario profusa con grande umanità e comprensione verso i malati, homeless più esagitati.
Grande pronto soccorso, un servizio al top che rende grande l’Italia!!!
Ricovero in PS per fibrillazione atriale
Vorrei ringraziare tutti e scusarmi per la mia intemperanza, smorzata dai sanitari. Purtroppo sto attraversando un periodo molto difficile e doloroso. La paura di non poter assistere mio marito affetto da una grave patologia neoplastica per un eventuale peggioramento della mia fibrillazione atriale, mi ha resa irascibile. Chiedo scusa a chi si stava prendendo cura di me.
Mancato soccorso
Mio figlio di 17 anni è stato portato al p.s. il 6 novembre 2022 (primo pomeriggio) dal fratello maggiore.
Il ragazzo, durante una partita di calcio, ha ricevuto una forte ginocchiata al naso. Poiché sanguinava copiosamente e aveva mal di testa, è stato portato prima al CTO, dove gli hanno suggerito di andare al San Giovanni, poiché loro non facevano le lastre. Al San Giovanni il ragazzo non è stato proprio trattato, ma gli è stato detto che occorreva la richiesta del medico per fare la lastra!!! Ma se non era urgente non ci saremo recati al p.s., dove si sa le attese sono lunghissime.
Si commenta da sè, e non voglio aggiungere altro. Il ragazzo continua ad avere mal di testa e ogni tanto sanguina. Grazie!
Efficienza
Mio fratello è stato vittima di un brutto incidente stradale.
Al pronto soccorso hanno prima saturato il labbro superiore e fatto analisi e due Tac, la prima subito e la seconda a distanza di otto ore; doccia gessata al braccio. Il giorno dopo mio fratello è stato ricoverato in Ortopedia, dove si trova tuttora, in attesa dell'operazione che dovrebbe essere eseguita tra oggi pomeriggio o domani notte.
Esperienza pessima
Dopo aver chiamato il 118 per una brutta caduta tra lo spazio tra un treno e la banchina, sono arrivata nel pronto soccorso dove ho quasi faticato a farmi ascoltare. Sembrava che tutto di me li infastidisse, dalla dinamica dell'incidente (che non hanno voluto trascrivere con precisione) alla necessità di andare in bagno. Mi hanno fatto una lastra approssimativa che infatti non ha rivelato l'infrazione alla rotula, che 8 giorni dopo è stata rivelata dai raggi effettuati al CTO.
Un ortopedico mi ha guardato nella sala d'attesa interna. Ho chiesto a un'infermiera dell'eparina ed è stato come chiedere l'assurdo. Avevo i graffi procurati dalla caduta e solo dopo dimessa sono riuscita a convincerli a disinfettarmi. Dulcis in fundo, alle 24.30 mi hanno dimesso lasciandomi sulla barella impossibilitata a scendere e non mi volevano accompagnare all'ingresso per chiamare un taxi. Ho dovuto chiederlo alle forze dell'ordine, che per fortuna si trovavano là e mi hanno aiutata. Terribile esperienza. Né antitetanica, né eparina, né tantomeno me l'hanno prescritta. Mai più.
Pronto soccorso
Mi sono recato al pronto soccorso direttamente dal reparto di oncologia (mi sto curando per un CARCINOMA), dove ero andato la mattina per togliete l'infusore con la chemioterapia attaccata da 7 giorni.. Sia la sera prima a casa che la mattina in ospedale, ho avuto crisi sincopali e sono svenuto, dovuto anche al fatto che quando fai la chemio non riesci nè a bere nè a mangiare bene. Sceso al pronto soccorso che non stavo in piedi, una infermiera mi ha subito fatto l'elettrocardiogramma e misurato la pressione. Dopo un'ora mi ha visto un dottoressa, mi ha fatto fare un emocromo e mi hanno poi lasciato in una corridoio pieno di gente che stava male per 11 ORE. IO HO LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE PER VIA DELLA TERAPIA, gli ho dovuto chiedere IO DI FARMI UNA FLEBO di liquidi perché stavo senza nè bere, nè mangiare, e la dottoressa si è dimostrata pure scocciata.. Per tutto il tempo ho fatto presente che stavo malissimo con la nausea. Anche mia moglie si è fatta 11 ore con me fuori al pronto soccorso ed entrambi abbiamo chiesto più volte se mi davano qualcosa, ma l'unica volta che ho rivisto la dottoressa è stata per rimproverarmi perché mia moglie l'aveva fatto chiamare dall'infermiera.
Mi hanno dimesso alle 11.00 di sera senza dirmi niente e senza darmi niente per la nausea. Dopo che mi sono arrabbiato, mi hanno sistemato al volo il Port della chemio che ho sotto pelle e sono uscito con gli esami del sangue stampati senza neanche sapere cosa mia avessi avuto e cosa ha detto l'emocromo.
Emottisi
Non posso che non dare il massimo per questo reparto di MEDICINA D'URGENZA e PS!
ricoverata dal 1 al 4 marzo 2022 con tanta, tanta paura, la professionalità ed umanità di tutto lo Staff del reparto mi hanno subito tranquillizzata.
Attenzione, professionalità e scrupolosità dei Medici sono state determinanti e la gentilezza e disponibilità del personale sono una vera rarità per questo settore in emergenza da anni, purtroppo.
Ancora Grazie di Cuore a Tutti Voi,
siete speciali!
Competenza
Sono stata portata al PS dal 118 il 24 febbraio 2022, dopo una caduta accidentale che ha comportato un dolore pazzesco alla spalla, della quale è stata accertata la fuoriuscita della testa dell'omero dalla sua sede naturale.
Sento il dovere di ringraziare il personale del 118 - cortese e rassicurante - e tutto il personale del pronto soccorso reparto ortopedico, che ho visto operare con professionalità, competenze specifiche e sensibilità per lo stato di insicurezza dei pazienti.
Grazie a tutti, medici ed infermieri.. bravissimi!
Viva le donne, anche in ospedale
Nonostante la severità del caso e le relative preoccupazioni (cefalee gravitative, rottura dei capillari dell'occhio sinistro ecc.), ho avuto la fortuna di essere trattata dalla dottoressa Maria Elena Pompeo e dal personale infermieristico di turno, tutto al femminile, con professionalità ma anche tanta dolcezza.
Colgo l'occasione per ringraziare anche così.
Scandaloso
Mi sono recata al pronto soccorso perché sono svenuta e ho continui episodi di vomito e nausea. Anche con l'intestino sono messa maluccio, mi hanno fatto analisi del sangue e radiografie con ecografia all'addome. Dagli esami tutto ok, non hanno riscontrato nulla di particolare, benché io continuassi a sentirmi male. Ogni volta che cercavo di parlare con i medici, niente, come se non esistessi, mi hanno lasciata due giorni su una barella senza mangiare ne bere, dopodiché sono riuscita a parlare con la dottoressa di turno che mi ha detto che avrei dovuto sottopormi a una gastroscopia e che stava a me decidere se rimanere per essere poi ricoverata in Chirurgia. Io naturalmente ho accettato, anche se avrei dovuto aspettare qualche giorno visto che in reparto non c'era posto. Continuano a tenermi digiuna e senza poter nemmeno bere, faccio presente di sentirmi male e senza forze ma niente. Così decido di parlare con la dottoressa e lei tranquillamente decide di dimettermi perché secondo lei sto bene e posso andarmene. Premetto che non sono stata mai visitata, tranne che quando sono arrivata mi hanno sentito l'addome e basta. Non mi hanno dato alcuna terapia da seguire e continuo a star male.
Grazie alla Dott.ssa Silvia Casalboni
Questa dottoressa è davvero carina, dolce e comprensiva, una specie di perla rara nei pronto soccorso italiani. Su consiglio della guardia medica notturna, e nonostante il Covid, ho dovuto chiamare il 118 e far portare all'ospedale mia anziana mamma, che aveva le urine striate di sangue. E' stata visitata con grande accuratezza; sono state svolte dettagliate analisi di laboratorio e strumentali, prendendo in considerazione ogni possibile esito diagnostico della questione. Siccome aveva poi una gonartrosi che la tormentava da oltre venti giorni, costringendola a letto nonostante gli anti-infiammatori, grazie alla premura della dottoressa, ed anche del personale infermieristico, è riuscita a mettersi a sedere sul lettino, ed a casa è poi passata dal letto alla poltrona. Ora sono anche abbastanza ottimista sul fatto che mia mamma possa riprendere a camminare senza dover ricorrere ad un intervento chirurgico, o per lo meno senza un'operazione che era già stata prevista in tempi stretti. Rinnovati ringraziamenti alla dottoressa Silvia Casalboni.
Frattura X e XI costa emitorace destro
Arrivata al pronto soccorso alle ore 15.30 per caduta in strada, e assegnata al codice azzurro, dopo oltre 5 ore sono stata assistita dal dott. Paolo De Gregorio della IV sala medica, subentrante nel turno serale.
Mi ha trattata con grande gentilezza e professionalità, in considerazione anche delle diverse patologie di cui sono affetta. Alle ore 22.00, dopo essere stata sottoposta a eco-addominale e radiografia toracica, ha emesso il referto con le relative prescrizioni.
Pur in realtà di emergenza, trovare una persona gentile e competente è di grande conforto per un paziente.
Grazie ancora al dr. De Gregorio.
A Roma si dice "manco a li cani"
Mia mamma inviata qui dal Sandro Pertini, dove a Pasqua e Pasquetta la radiologia interventistica è chiusa.
Qui al PS per due giorni... Sala rossa con solo un infermiere molto distante da mamma. Due ore per parlare con un medico. La peggior bolgia attorno. Un girone dantesco al confronto è il paradiso.
Ringraziamento
Desidero esprimere il mio sentito ringraziamento al personale di accoglienza ed infermieristico (sigg.re Beatrice Supino, Romina Ranzani e Simona Salvie) ed ai medici (dr. Paolo De Gregorio - della quarta sala medica - e dr. Mario Colangeli - della neurochirurgia) che il 7/10/2019 presso il pronto soccorso dell’ospedale S. Giovanni Addolorata, nonostante fosse una giornata estremamente caotica a causa del numero elevato di accessi, con cordialità, empatia e soprattutto grande professionalità, si sono presi cura della mia persona in modo ineccepibile e, questo, in momenti di fragilità, fa la differenza.
Lussazione coccige e sofferenza del nervo ulnare.
Inaccettabile
A seguito di un incidente che mi ha causato un edema esteso con gonfiore rilevante alla coscia destra, molto doloroso e che mi impediva di camminare, mi hanno accompagnato al PS. Entrato alle 16.00 circa, alle 18.30 mi visita un medico che si lamentava del fatto che non mi avessero inviato dall'ortopedico. Comunque mi invia a fare una ecografia. Mi riportano al PS alle 19.15. Da quell'ora fino alle 22.30, ora in cui sono andato via, il medico ha visitato una sola persona per 10 minuti. È sacrosanto che le situazioni più gravi abbiano la precedenza. Quello che è inaccettabile è che il medico presente in più di due ore abbia visitato un solo paziente (gli ha sentito il cuore nel corridoio e basta). Giudicate voi.
Che tristezza
9.50 ore. Sì: nove ore e 50 minuti di attesa.
Questa è la situazione vergognosa del pronto soccorso - e siamo ancora qui-
Eccellente
Grazie al dottor Tullio Piconi, medico competente, disponibile e molto professionale.
Ha ricucito la mia ferita al labbro in maniera perfetta e a distanza di soli 20 giorni non si vede già nulla.
Grandissima efficienza e capacità
Ho avuto due esperienze nell'arco di un mese. Sono rimasto colpito dall'efficienza e dalla professionalità di tutto il personale, sia dai medici che dagli infermieri.
Spesso si esce dall'ospedale con la sensazione di non aver avuto sufficienti attenzioni. In questo caso invece mi sono sentito sostenuto da questa struttura che, oltre ad avermi dato tutte le info necessarie in dimissione, mi ha dimostrato grande umanità.
Professionalità
Grande professionalità da parte sia dei dottori che delle infermiere. Sono stata assistita con molta scrupolosità.
Efficiente
Sono stata ieri sera al pronto soccorso del San Giovanni per accompagnare mio marito per un problema urologico.
Velocità e prontezza nel gestire l'urgenza. Grazie di tutto.
Complimenti allo staff pronto soccorso
Mi chiamo Vincenzo Pilone, purtroppo mi è capitato di transitare la scorsa domenica con mio figlio Alessandro per contusioni a mano e piede causa partita di calcio, ed oggi con mia moglie Patrizia causa sospetta polmonite.
Devo dire che in tutte due occasioni ho trovato persone competenti, veloci, cordiali e tempi giusti per i referti. Detto questo, vorrei che la mia testimonianza arrivasse alle persone del pronto soccorso, che ringrazio e cui dico di continuare sempre così .
Grazie e buon lavoro.
Grazie
Giovedi 24/11/2016 sono arrivata al Pronto Soccorso San Giovanni Addolorata alle ore 22.00 con una ferita da taglio al pollice della mano sinistra (onicectomia parziale e sub-amputazione cutanea della falange). Ero da sola e, soprattutto, molto spaventata (sono tra l'altro una pianista ed ho particolarmente a cuore l'integrità delle mie mani..). Desidero ringraziare pubblicamente l'èquipe che mi ha accolto quella sera: l'infermiera che ha compilato la cartella clinica, colei che ha assistito alla medicazione, il dott. Pao (che ha effettuato la radiografia) e, in particolare, il dr. Tullio Picconi che si è preso cura di me con competenza, calore e grande professionalità.
Siete stati una parentesi di bellezza in un momento di vulnerabilità.. Complimenti perché svolgete un lavoro impegnativo e importante e ci mettete tanta passione. Grazie!
Pronto soccorso inefficiente
Ieri sera è giunta mia madre lamentando dolori lancinanti per rottura tendini della spalla e dopo 5 ore di attesa è stata dimessa e fatta tornare a casa per mancanza di posti letto.
Quindi non esiste più un soccorso di urgenza, soprattutto dopo che il problema è stato da voi diagnosticato con precedente screening e dopo una preospedalizzazione fatta a giugno. Da allora è ancora in lista di attesa per l'intervento, intanto il tendine ha finito di rompersi e non può assumere antidolorifici in quanto segue la terapia anticoagulante per sostituzione di valvola aortica.
Vergognatevi tutti, soprattutto la dottoressa che l'ha "visitata", le voleva fare manovre per capire cosa lamentava...: con tutta la documentazione che ha portato???
Spero non eliminiate questo mio messaggio, esiste anche il modo di acquisire più competenza, soprattutto umana, per migliorare!
Trauma da caduta domestica
Immensa professionalità e gentilezza. Grazie di cuore per aver accolto la mia piccolina con tanta dolcezza e disponibilità.
Intervento Pronto soccorso
Esprimo tutta la mia gratitudine per la competenza e l'umanità con cui sono stata assistita, nella tarda mattinata del 25 giugno 2016, al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma in seguito a una caduta che mi ha procurato una ferita e una frattura al naso. Ringrazio in particolare il dottor Tullio Picconi che mi ha medicato con grande professionalità e gentilezza. Unico neo: il mancato intervento del reparto Maxillo Facciale, inutilmente chiamato più volte.
Ottimo servizio
Causa dolore improvviso al basso torace, lato sinistro, mi sono recato in questo pronto soccorso, ove ho trovato grande disponibilitá e comprensione, con ovviamente elevata competenza.
NATALE 2015
Un sentito ringraziamento a tutto il il personale infermieristico e medico del reparto di Pronto Soccorso Polifunzionale dell'Ospedale S. Giovanni Addolorata.
Arrivato nella notte di Natale 2015 per una grave frattura nasale, il servizio si è adoperato con la massima professionalità e dopo accurati esami sono stato inviato al reparto di Chirurgia Maxillo Facciale per intervento urgente.
Tutto si è concluso nei migliori dei modi.
Emanuele 96
Rifiuto di cure mediche
IL FATTO
In data 22.8.2015 sono stato trasportato al P.S. dell’Ospedale S .Giovanni di Roma per una caduta accidentale dalle scale, avendo riportato un trauma toracico destro e altre ferite lacero contuse agli arti, senza trauma cranico di alcun tipo.
Al Pronto Soccorso, mentre mi venivano prestate le cure del caso, ad un certo punto ho visto che del personale sanitario mi stava introducendo un catetere vescicale per via transuretrale.
A quel punto, essendo io perfettamente lucido e cosciente, ho espresso netto rifiuto a che mi introducessero il catetere.
Un medico mi ha risposto che io ero un politraumatizzato e che era necessario questo cateterismo, perche’ ci poteva essere un trauma renale.
Nonostante la mia inequivocabile opposizione, il catetere mi e’ stato introdotto.
Tale catetere, essendo io un prostatitico cronico, mi ha provocato un dolore lancinante, insopportabile, forse anche maggiore del dolore toracico.
Successivamente, a causa del fortissimo dolore in sede pelvica, E DELLA ASSOLUTA NONCURANZA DELLE MIE ESPRESSE VOLONTA’ DI NON ACCETTARE LE CURE MEDICHE, ho chiesto, anche se con fraseggio volgare (“levatemi questo c… di catetere”), che mi venisse tolto il catetere.
Per tutta risposta, si è presentato un medico che, urlando a squarciagola davanti a tutta l’equipe, ha gridato: ”Stai zitto”.
Dopodiche ho chiesto ad un medico che stava nella sala: ”Per favore, ti prego in ginocchio, toglimi questo catetere”. E questo medico ha detto che non era possibile al momento.
Questi sono, sinteticamente, i fatti.
LE DOGLIANZE
Ora, esposti i fatti, io ritengo molto grave quanto accaduto, in quanto mi sono sentito privato parzialmente della mia liberta’ personale, leso nel diritto di autodeterminazione individuale, offeso nella mia dignita’ personale.
In questo specifico caso, non viene messa in discussione la necessita’ o meno di mettere in atto la manovra del cateterismo in situazioni di urgenza.
In questo specifico caso, anche se si trattava di un trauma toracico, quindi una cosa potenzialmente seria, io ero perfettamente lucido e capace di intendere e di volere, non avendo subìto traumi cranici ne’ avendo altre cose che potessero prospettare un obnubilamento del sensorio e della psiche, ed ero perfettamente consapevole delle conseguenze in ordine al rifiuto delle cure mediche che mi stavano prestando, in questo caso il cateterismo vescicale.
A testimonianza di cio’, riporto una frase dell’infermiera che, rispondendo al medico del reparto di radiologia dove sarei dovuto essere trasportato, ha detto espressamente: ”Il paziente è piu’ che lucido”.
Il problema giuridico-deontologico che io Le sottopongo è che, nel mio caso, è stato calpestato il diritto al diniego alle cure mediche che si stanno attuando sulla persona, ANCHE IN SITUAZIONI DI URGENZA, purche’ la persona sia in grado di intendere e di volere; questo diritto è indipendente dai protocolli medici d’urgenza,che in questa sede non vengono assolutamente messi in discussione.
Diritto suggellato da recenti normative giuridiche.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Premesso che l’art. 13 della Costituzione italiana recita che “ la liberta’ personale e’ inviolabile”
Premesso che l’art. 32 della Costituzione recita:”Nessuno puo’ essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario,se non per disposizione di legge.La legge non puo’ in alcun caso violare i limiti imposti dal rispetto per la dignita’ umana”.
Premesso che l’art. 5 della Convenzione di Oviedo del 2001 stabilisce che il rifiuto alle cure mediche è un diritto inviolabile dell’individuo.
Premesso che il codice deontologico medico,all’art. 36,cosi’ recita:
“Art. 36 Assistenza di urgenza e di emergenza
Il medico assicura l’assistenza indispensabile, in condizioni d’urgenza e di emergenza, nel rispetto delle volontà se espresse o tenendo conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento se manifestate”.
Premesso che la sentenza della Cassazione civile sez. III n° 23676/2008 cosi’ si esprime:
“Il paziente ha sempre il diritto di rifiutare le cure mediche che gli vengono somministrate, anche quando tale rifiuto possa causarne la morte; tuttavia, il dissenso alle cure mediche, per essere valido ed esonerare cosi’ il medico dal potere-dovere di intervenire, deve essere espresso, inequivoco, informato, attuale: non è sufficiente, dunque, una generica manifestazione di dissenso formulata “ex ante” ed in un momento in cui il paziente non era in pericolo di vita, ma è necessario che il dissenso sia manifestato “ex post”, ovvero dopo che il paziente sia stato pienamente informato sulla gravita’ della propria situazione e sui rischi derivanti dal rifiuto delle cure”.
Ora, il mio dissenso è stato “ex ante” ed “ex post”.
CONCLUSIONI
Il fatto, apparentemente “banale” nelle sue modalita’ esecutive, in realta’ e’ altamente significativo di come ancora oggi, nonostante un’elevata evoluzione sociale, in ambito medico non si tenga in debita considerazione la volonta’ espressa dalla persona, in particolar modo nelle urgenze, anzi, a volte c’è quasi un disprezzo della volonta’ espressa dalla persona.
Dall’atteggiamento “paternalistico” di memoria ippocratica da parte del medico, oggi si e’ arrivati ad una piena autodeterminazione dell’individuo nella scelta delle cure mediche e alla “cultura” di un medico pienamente cosciente della sua natura di puro esecutore di atti medici che, seppur attuati secondo scienza e coscienza, non determinano mai, in nessuna circostanza, una sopraffazione della volonta’ dell’individuo.
Affinchè tali atti di grave violazione dei diritti umani non si verifichino piu’.
La buona sanità
La notte del 13 maggio mia madre ha accusato il malore.
Gli operatori del 118 rapidi e scrupolosi hanno trattato la paziente con estrema delicatezza ed hanno preallertato il pronto soccorso, dove siamo arrivati alle ore 23.45 ca.
Immediatamente sono stati eseguiti gli esami necessari a diagnosticare un infarto importante in corso. Dopo un'ora veniva effettuato un intervento di angioplastica.
Un grazie a tutti coloro che hanno operato con grande professionalità e gentilezza, dimostrando che esiste anche LA BUONA SANITÀ.
Una nota di merito al medico che ci ha informato sullo stato di salute di mia madre e comunicato il trasferimento all'U.T.I.C..
Caos e competenza
Sono arrivato al P.S. del San Giovanni verso le 22.30 di giovedì. Dopo un po' di disorientamento mi hanno fatto un ECG e portato in codice giallo alle sale visita. In tempi rapidi mi hanno ripetuto l'elettrocardiogramma e fatto il primo prelievo per la curva enzimatica. Il personale infermieristico e medico è molto efficiente pur operando tra problemi di sovraffollamento e persone che bivaccano all'interno della struttura, scambiandola per un ricovero notturno.. Anche il personale ausiliario e della radiologia si è dimostrato gentile e competente. Grazie a Eleonora e alla sua collega e alla dottoressa Verrelli.
Certo è che la direzione dovrebbe aiutarle a lavorare in modo più sereno.
Ringraziamenti
Un grandissimo ringraziamento a tutti i medici ed operatori del pronto soccorso e dell'OBI per la competenza, capacità ed umanità. Sono stato visitato e dopo Tac e Rmn, fattemi celermente, è stata emessa una diagnosi certa e subito impostata una terapia. Spero che tali reparti siano sempre tenuti in grande considerazione.
Povera sanità pubblica!!
La sera del 6 gennaio 2014 ho accompagnato mio cognato per uno stato soporoso insorto nella giornata. Pur avendo 93 anni, si tratta di un ex sportivo che ha sempre prestato molta cura per il suo stato di salute, ma per una caduta accidentale e una conseguente frattura di bacino ad inizio dicembre, la situazione è piuttosto precipitata.
Nonostante sia stato classificato come codice giallo, l'attesa nei corridoi è stata piuttosto lunga e su una sedia. Uno dei medici di turno, a cui ho mostrato mio cognato che si accasciava sulla sedia chiudendo gli occhi, ha risposto frettolosamente: "e dove lo mettiamo? sdraiato per terra? mica ce le abbiamo le barelle, e poi ci saranno 20-25 persone prima di lui"... Poco dopo è stato necessario trasportarlo d'urgenza come codice rosso nella sala d'emergenza. A quel punto la barella c'era ma... il cuscino era un suo maglione sporco del suo vomito e la coperta il mio cappotto perché.. "abbiamo finito coperte e cuscini!"... E lì è rimasto un paio d'ore perché .."non abbiamo letti". Verso mezzanotte, nudo con sopra un lenzuolino, è stato trasportato in Breve Osservazione lungo corridoi gelidi, da due portantini che provvidenzialmente indossavano calde giacche a vento.
In Breve Osservazione è stato parcheggiato "a spina di pesce" lungo il corridoio già affollato da numerosissime barelle.. "non abbiamo letti" e in barella è rimasto "brevemente" due giorni, finché nottetempo è stato trasferito in altro ospedale, senza che qualcuno dei familiari tra cui la sottoscritta medico fosse avvisato, nonostante le esplicite richieste e raccomandazioni in proposito.
Ringrazio invece la Dott.ssa Romito e la sua infermiera che sono state molto efficienti dal punto di vista professionale e molto cortesi e umane. Almeno qualcuno si salva. Per il resto, povera sanità pubblica.
Super efficienza
Siamo state trattate molto bene e con rapidità nel portare al pronto soccorso una persona anziana.
Lo sfascio (voluto...) della sanità pubblica
Ebbene sì, la sanità pubblica è ridotta ad uno sfascio totale.
La mia è una affermazione provata proprio in questi giorni in prima persona.
Vi racconto brevemente la vicenda.
Nel mese di dicembre sono stato operato, da buon sessantenne, alla prostata presso una struttura privata, con la copertura della mia assicurazione aziendale. Tutto bene con un decorso regolare per questo tipo di intervento fino alla notte del 9 gennaio alle 3.00. Quella notte, appunto, a seguito di emorragia si è creato un grosso coagulo in vescica che impediva la minzione, con tutte le conseguenze immaginabili. Preso dal panico ho chiamato il 118 che, intervenendo in tempi rapidissimi, mi ha trasportato al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni. E qui è cominciato il calvario. In preda ai dolori, anche se sono stato visitato in tempi rapidi, sono stato sbattuto alle 5.30 su di un sedia nel corridoio con una flebo di buscopan in attesa dell'urologo, che sarebbe arrivato, udite udite, alle ore 8.00. Un calvario insopportabile lungo due ore e trenta. Ho firmato, ho chiamato un taxi e il mio urologo che ha risolto il tutto dopo neanche mezz'ora nella stessa struttura dove mi aveva operato. Ebbene sì, anche se al San Giovanni sono presenti due reparti di urologia con una cinquantina di posti letto, non c'è un urologo di guardia. Eppure in questi reparti viene praticata una urologia robotica d'avanguardia. Inammissibile sotto ogni aspetto. La ragione di questo disservizio sono i soliti sbandierati risparmi di spesa effettuati sulla pelle di noi poveri cittadini. Ma basterebbe molto poco per offrire dei servizi efficienti. Basterebbe, ad esempio, che il 118 trasportasse un paziente che necessita di cure urologiche urgenti, in una struttura ospedaliera che dispone di un servizio di guardia medica urologia h24, anziché "sbatterlo" nel primo ospedale che capita. Si potrebbe efficientare il sistema solo migliorando l'organizzatore senza aumentare le spese. Ma forse è troppo semplice?
Un doveroso riconoscimento
Sono Maurizio De Santis e sabato 9-2-2013 sono stato ricoverato d'urgenza presso le vostre strutture nel reparto di neurologia.
Con questa doverosa recensione intendo ringraziarvi per l'efficienza, la professionalità, l'attenzione, la competenza, la gentilezza di tutti, senza nessuno escludere!
Quanto vissuto e constatato mi rende orgoglioso di essere Italiano!
Grazie ancora,
Maurizio De Santis
Rapidità ed efficienza
ricoverato al pronto soccorso del S. Giovanni per un sospetto infarto, in 5 minuti ho avuto la misurazione della pressione, il prelievo, l'anamnesi, l'ECG e la visita generale; dopo pochi minuti avevo fatto anche il torace. Appena pronti gli enzimi, ho avuto la visita cardiologica ed Ecocardio. Impressionante la rapidità, l'efficienza e la simpatia. Sono del mestiere, anche se dirigo una struttura privata, quindi so quello che dico.
Grazie per questa ottima sanità.
Gabriele Peruzzi
ottimo trattamento
Egregi Signori, voglio ringraziare l'ottimo servizio che ho ricevuto presso il pronto soccorso dell'azienda, il 2012/11/02, Cartella clinica 2012-007682. Tutti, senza eccezione, hanno reso un grande servizio, assistenti, infermieri e medici. Congratulazioni a tutti! Ero in viaggio, vengo dal Brasile, Sao Paulo. Robson Angotti.
Altri contenuti interessanti su QSalute