Pronto Soccorso S. Eugenio
Recensioni dei pazienti
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Pessima organizzazione
Ho raggiunto al PS mio figlio (31 anni) trasportato in ambulanza con forti dolori alla vescica a causa di postumi da intervento di uretrotomia.
Dopo oltre mezz'ora durante la quale ci hanno detto che dovevamo aspettare fuori, ovviamente senza notizie, dalla posizione in cui mi trovavo seduta in sala d'attesa, lo intravedo dal vetro dello sportello dell'accettazione.
Io e mio marito ci siamo precipitati. L'abbiamo raggiunto incuranti dei divieti e chiesto immediatamente perché fosse stato abbandonato in quello stato.
La scena è stata raccapricciante: lui era solo, in piedi, appoggiato al muro, con il dolore al limite del collasso, al punto da non riuscire nè a parlare nè a trattenere le lacrime.
Ci è stato risposto che doveva essere registrato. Solo a quel punto lo hanno fatto sedere su una sedia a rotelle, gli hanno chiesto i dati anagrafici e preso in carico per il trattamento.
Se possibile, da evitare!
Ringraziamenti al Pronto Soccorso
Ringrazio il personale del 118 e tutti gli addetti al pronto soccorso per la professionalità e la gentilezza dimostrate nel soccorrermi per un attacco notturno di dolori fortissimi allo stomaco. L'intervento è stato veloce e sicuramente efficace. Mi hanno fatto tutti i controlli sanitari in breve tempo e mi hanno rimesso in sesto e rimandata a casa alle 8.00 di mattina. Operatori impeccabili. Ringrazio la Dott.ssa Baldini e tutti gli addetti.
C'è qualcosa che NON VA!
Mio marito si è recato alle ore 16.00 presso il pronto soccorso per una probabile frattura alla mano. Registrato, gli hanno dato codice verde perchè "NON IN FIN DI VITA", così dicono loro - aveva 5 persone davanti a lui. Alle 20.00 aveva ancora 5 persone avanti a lui.. Si è allontanato al bar nelle vicinanze per un panino per una decina di minuti. Improvvisamente avevano chiamato tutte quelle 5 persone! Che strano, in soli 10 minuti erano riusciti a chiamare tutte quelle persone che in 4 ore non avevano chiamato... Strano vero? MA c'è di più: l'infermiera all'accettazione gli ha strappato la vecchia prenotazione costringendolo a ricompilare nuovamente una prenotazione! Aveva ora 9 persone davanti a lui! e si ricomincia daccapo... Ore 4.00 di notte finalmente gli fanno una lastra.. Premetto che a quell'ora, io ho telefonato al pronto soccorso, non potendomi allontanare da casa con i bimbi piccoli e non rispondendomi mio marito al cellulare, per sapere se fosse finalmente entrato... ma per la PRIVACY non mi hanno voluto dire neppure questo! Vi sembra normale?
Scene dell'altro mondo
Porto mio padre 84 in ambulanza con ricovero urgente, dopo 6 ore durante le quali non riesco ad avere nessuna notizia, lo intravedo esattamente dove l'avevano lasciato: su una sedia a rotelle in corridoio. Vado in escandescenze al triage (personale estremamente menefreghista) e improvvisamente lo portano in sala visite. La mattina dopo (e sono passate 24 ore), mi dicono che lo devono trasferire con urgenza al Campus Biomedico: non aveva ricevuto nemmeno una goccia di acqua o sostentamento alcuno. Pessimo pronto soccorso e pessima assistenza. Chi può, lo eviti.
MALEDUCAZIONE E DISSERVIZIO
MI SONO RECATA CON MIA MADRE DI 84 ANNI IN PRONTO SOCCORSO VERSO LE 15.00 TRAMITE AMBULANZA. MI MADRE ERA STATA COLPITA DA ICTUS CON DEFICIT NELLA PAROLA, E NELLA PARTE DESTRA NON TOTALE. ENTRATA CON LA BARELLA, NON HO PIù AVUTO SUE NOTIZIE PER ORE, MALGRADO IO CONTINUASSI A CHIEDERE DI ENTRARE PERCHè, SOFFRENDO ANCHE DI DEMENZA AVANZATA, SI SENTIVA SPAVENTATA E DISORIENTATA. FINALMENTE DOPO ALCUNE ORE VERSO LE 20.00 MI CHIAMA UN DOTTORE CHE MI DICE "Sì HA AVUTO UN ICTUS, DOMANI LA TRASFERIAMO IN NEUROLOGIA". PREMETTO CHE DALL'ARRIVO NON LE ERA STATO DATO UN PO' D'ACQUA Nè BAGNATE LE LABBRA, Nè FLEBO.. NIENTE DI NIENTE. TORNO LA MATTINA DOPO ALLE 8.00 E CHIEDO SE FOSSE POSSIBILE VEDERLA, ME LO NEGANO E QUANDO CHIEDO COME MI AVREBBERO AVVERTITO PER FARMI SAPERE DEL TRASFERIMENTO, MI DICONO DEI NUMERI DI TELEFONO NON APPARTENENTI ALLA MIA FAMIGLIA. A QUEL PUNTO MI ARRABBIO E CHIEDO DI PARLARE CON QUALCUNO, MA NIENTE, VIETATO L'ACCESSO. ATTENDO Lì FINO A QUANDO PASSANDO IL CODICE A BARRE MI ACCORGO CHE NON ERA PIù IN CARICO AL PS. COSì ALLE 18.30 CIRCA VIENE TRASFERITA IN MEDICINA 1. E Lì INIZIA LA VERA ODISSEA.
Professionali nella grande confusione
Ho trovato persone nel pronto soccorso del Sant'Eugenio che sono molto dedicate e professionali. Sono arrivata con forti dolori addominali in una giornata di grande affluenza, però sono stata trattata nel modo migliore.
Trauma da incidente automobilistico
Inammissibile attendere 8 ore in un pronto soccorso dopo un trauma da incidente automobilistico.
Una giornata al pronto soccorso
Siamo entrati all'ospedale alle 10.40 circa per andarcene alle 16.40.
Piu' di tre ore per fare una tac ed un prelievo e per aspettare un neurologo che non si e' degnato di scendere.
Mio figlio ha firmato e ce ne siamo andati. Fara' la visita da un'altra parte.
Che poi se la tac e' negativa cosa c'entra aspettare questo neurologo?
Senza parole.
Giornata complicata al pronto soccorso
In una giornata complicata, praticamente passata al pronto soccorso per polmonite di un familiare, hanno spiccato la serietà, competenza ma soprattutto grande disponibilità e sensibilità di due dottoresse, Rosa Anna Schiavone e Politano (non sono a conoscenza del nome).
Fanno un lavoro difficilissimo ed ho capito che tutte le mie arrabbiature di lavoro amministrativo e commerciale sono veramente ridicole.
Un grazie di cuore.
Una Domenica al pronto soccorso
Ho dovuto passare una domenica all'interno del pronto soccorso del S. Eugenio. Entrato in sala visite alle 6:30, dopo una prima serie di esami ho dovuto aspettare fino alle 20:00 circa per la seconda serie di esami confermativi dei primi.
Volevo dimostrare pubblicamente apprezzamenti per la Dott.ssa F. Silvestri, non solo per la sua competenza, ma anche per la professionalità, calma e capacità organizzativa, con cui ha saputo gestire per un'intera giornata un flusso ininterrotto di pazienti nel reparto 'verde' del pronto soccorso. Grazie.
9 ore per un vecchietto 95 enne
Ho girato il mondo in lungo ed in largo e posso assicurarvi che quello visto in due emergenze per mio padre 95enne non ha precedenti. Non mi dilungo ad elencare le attese esageratamente lunghe (un solo medico in servizio) e le 6 ambulanze ferme fuori in attesa di vedersi riconsegnata la barella!!! Personale al Triage inefficiente e maleducato. Donne incinte a fine gravidanza e bambini piccoli in attesa come gli altri pazienti.. e sto parlando di PARECCHIE ORE!!! Se questa e' civiltà, se questa e' sanità, se questa e' Italia, allora non mi sento e non voglio più essere italiano.
Una volta ho dovuto ricorrere al direttore sanitario in persona per mio padre che non si trovava: era stato trasferito in altro ospedale da 24 ore senza darmene notizia alcuna.
Pessima opinione
Il pronto soccorso ed il triage sono ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSI.
Nonostante il sottoscritto comprenda l'abitudine al sovraffollamento, provocato da chi utilizza male il servizio e vi ricorra inutilmente, non è tollerabile che medici/infermieri presenti siano totalmente incapaci di ascoltare e capire i pazienti che possono essere a serio rischio e vengono fatti aspettare per ore. Io sono stato in attesa 7 ore fuori, ed altre 12 dentro, prima di tagliarmi per un'appendicite già infetta e pericolosa.
Non soddisfacente
Il giorno 11 maggio ci siamo recati al pronto soccorso a mia madre cardiopatica e con osteoporosi (ha purtroppo le ossa a pezzi); questa volta era dovuto soprattutto al grande dolore che provocavano le ossa.
Siamo arrivati verso mezzogiorno e in codice verde (abbiamo chiesto più volte perchè codice verde, visto che sulla sedia a rotelle non poteva stare per il grande dolore al fianco), è entrata al pronto soccorso verso le 17.30.
Alle ore 21.00 le praticavano una flebo per i dolori (dopo numerosi richieste da parte nostra), alle ore 2.00 circa della notte è andata in coma farmacologico quasi senza utili spiegazioni da parte dei dottori. Nelle 14 ore di attesa ne abbiamo viste di tutti i colori, servizio inqualificabile.
Reparto al collasso
Innanzitutto segnalo la presenza di ratti nella sala accettazione del pronto soccorso. Potrei eventualmente produrre anche dei testimoni, per quanto fossero presenti numerosi agenti di polizia che l'hanno presa con filosofia.
L'attesa estenuante per i codici verdi, è dovuta alla presenza di un solo coraggioso medico sia per i Verdi che per i gialli (la mia esperienza è di sabato notte, e i codici gialli erano per lo più ragazzini ubriachi).
Al triage totale incompetenza, ho dovuto bussare con forza al bancone già solo per farmi "annunciare", l'infermiera ha sbagliato l'80% di ciò che voleva riportare in cartella, fortunatamente passava di lì un infermiere esperto che l'ha aiutata.
All'1:00 a.m. sono entrato, alle 7:00 a.m. sono uscito. Sottolineo che eravamo in 3 in attesa.
Ho notato un solo altro medico farsi lunghe passeggiate per il corridoio, incrociando lo sguardo con qualcuno. Altrettante passeggiate per il reparto facevano diversi operatori, che evidentemente non volevano farsi trovare, causando un disagio ai paramedici dell'ambulanza che hanno dovuto trasbordare un paziente per conto loro senza l'assistenza necessaria.
L'igiene per i pazienti e per gli operatori stessi è assente. Non posso che mettere 1 come voto, ma 1 è già un qualcosa nel nulla cosmico rappresentato dalla "pulizia" del reparto.
In ultimo, sono rimasto particolarmente indispettito dal "priority pass" garantito ad una signora che ha portato il figlio diciottenne in p.s. perché ubriaco, cui è stata concessa la presenza accanto al figlio, non ammessa quando maggiorenni, e la visita istantanea, solo perché guarda caso la c.d. "Sig.ra" non ha perso tempo a qualificarsi come "medico".
Credo che neanche l'intervento divino possa fare qualcosa per salvare quell'ospedale.
Pessima opinione
ASSOLUTAMENTE VERGONOSO, il pronto soccorso del Sant'Eugenio è alla deriva, al triage il personale è sempre più scortese, penso che sia il peggior pronto soccorso. Alcuni medici o infermiere forse si dovrebbe ricordare che magari anche loro potrebbe trovarsi nelle stesse condizioni sia dei pazienti e sia dei parenti, che aspettano ore senza avere notizie. Viene anche pagato il SSN per avere questo tipo di trattamento .
Infezione
Lunga l'attesa, ma in seguito si sono dimostrati super competenti e cordiali.
Sono stato ricoverato e mi hanno trattato da vero Principe.
Mai più!
Assolutamente vergognoso. La dottoressa non pensava ad altro che alla burocrazia piuttosto che visitare e ascoltare i pazienti! Attesa di ore senza sapere che esami mi stessero facendo e quale fosse la mia situazione! Non lo consiglio a nessuno.
VERGOGNA
2 medici, 5 infermieri, 10 persone in codice rosso. 30 persone in codice giallo e 150 persone tra dentro e fuori ad aspettare!!! Mia madre (malata oncologica con tumore polmonare e metastasi al fegato fortemente disidratata) a causa di uno svenimento è stata portata immediatamente nella sala codice rosso. E' stata lì per circa un'ora e poi portata nella sala codice giallo. E' rimasta lì per 36 ore in stato comatoso senza una flebo attaccata, senza coperta visto che è rimasta tutta la notte solo con un lenzuolo sopra ed è arrivata al pronto soccorso con febbre e tosse. Appena salita al reparto (di CHIRURGIA PLASTICA?!!? perchè non c'erano posti letto!) le hanno attaccato IMMEDIATAMENTE una flebo. Se fosse rimasta altri giorni al pronto soccorso sarebbe sicuramente morta. Non volevo assolutamente una pronta guarigione dal tumore, ma almeno attaccarle la flebo per farla riprendere, mi sembra il minimo. La struttura ovviamente lascia molto a desiderare. La mia esperienza in questo pronto soccorso è stata un inferno. Lo specchio di un paese alla deriva.
L'infermiera Lina: il nostro angelo
Il 4 settembre mio figlio Michele, insieme ad altri amici, e' stato vittima di un gravissimo incidente dove purtroppo ha perso la vita una ragazza, loro amica. Giungendo al pronto soccorso un'infermiera di nome Lina ci ha subito accolto e tranquillizzato. E'stata efficiente e nel contempo estremamente dolce con lui e con tutti i pazienti che stavano li'. Sempre paziente, mai nervosa o scocciata, è stata per noi IL NOSTRO ANGELO. E' grazie a persone come lei, sempre più rare purtroppo, che ogni tanto ci ricordiamo dell'esistenza di un'anima, riconciliandoci così con il genere umano. Grazie Lina.
Il pronto soccorso peggiore di Roma e dintorni
Purtroppo, a seguito di incidente stradale nelle vicinanze, decido di recarmi al PS del Sant'Eugenio. Riferisco trauma schiena e rachide cervicale e di un precedente trauma identico avvenuto meno di due anni prima con esito di lesioni permanenti alla colonna. A parte la valutazione del TRIAGE da dietro uno sportello (mai capitato in altri ospedali), mi fanno entrare anche parecchio presto, riferisco al medico la situazione e non vengo nemmeno visitata perchè, come dice l'infermiere, "che ti frega l'assicurazione tanto non ti paga". Lo stesso infermiere mi dice di riciclare per sette giorni il collare del trauma precedente ed il medico mi segna sul referto alcuni antinfiammatori e miorilassanti, senza chiedermi neanche se ho allergie (oltretutto sì al lattosio, e il farmaco che mi ha segnato ne contiene!!!). Alla mia insistenza sul fatto che ho avuto trauma precedente e che ci potrebbero essere eventualmente problemi, mi rispondono che se sto ancora male posso tornare dopo qualche giorno LI' e mi faranno la radiografia. Passano un paio di giorni e mi faccio visitare dal curante. Torno per la radiografia e l'infermiera che dà il triage mi risponde che non devo andare lì, ma devo passare per il CUP e fissare l'appuntamento; insisto dicendo che è il medico che mi ha detto così, le mostro il foglio (il primo triage fra l'altro me lo ha dato lei) e mi risponde che non mi può cacciare, che la colpa è del medico ma al massimo mi dà il codice bianco e devo aspettare che prima passino tutti gli altri, oltre a pagare 25 euro... Aggiungo che porto il collare e le lesioni della colonna sono ancora attualmente in atto, per cui anche a lei deve essere evidente che dieci ore di fila in piedi non le posso fare... Alla fine torno a casa ed eseguirò la radiografia privatamente nel caso; ma vorrei che chi dirige il reparto leggesse questa storia.
Gonalgia
Bravi tutti. Ho solo un commento da fare nei confronti di una radiografa, che ho trovato molto stressata e con tanto bisogno di aiuto. Inveiva nei confronti dell'Ospedale che riteneva sporco ed invitava noi pazienti a stare a casa.
Per fortuna che c'è
Come in ogni struttura sia pubblica che privata, la differenza la fa il personale che vi lavora.
Un ringraziamento sincero è doveroso.
Grazie infermiere "Gigigno"
Ho avuto un malore e sono stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio. Devo dire che sono stata seguita da persone premurose e dal dott.ssa Canale, che ho trovato molto competente e professionale. MA un elogio particolare lo rivolgo all'infermiere della sala in cui mi trovavo (giallo verde), che simpaticamente i suoi colleghi chiamano Gigigno, un napoletano la cui professionalità, esperienza e calma mi hanno colpita, facendomi tranquillizzare nel mio momento di sofferenza..
Accoglienza al pronto soccorso
Al primario dott. Gregori Maurizio:
vorrei segnalare la professionalita', la cortesia e la sensibilita' nello svolgere il proprio lavoro dell'infermiera di pronto soccorso Minnucci Elisabetta, che ho avuto l'opportunità di conoscere durante la mia permanenza al PS. Complimenti e grazie!
Pronto soccorso
Questa mattina è stata chiamata ambulanza per mio padre, portato PURTROPPO al Sant'Eugenio alle 9:45. Durante tutto l'arco della giornata ho chiesto svariate volte al personale del triage notizie e mi è stato risposto che noi prendiamo le ambulanze come TAXI e che io stressavo in quanto chiedevo notizie.. Alle 24:00 sono andata via senza avere riscontro con mio padre ricoverato al PS! Durante orario di visita al PS mio padre doveva andare in bagno, ho chiesto gentilmente ad una studentessa futura infermiera se poteva accompagnarlo e la sua risposta è stata che LO DEVO FARE IO! Certe persone dovrebbe cambiare mestiere, e capire o mettersi nei panni delle persone.. si è rifiutata anche di cambiarlo e in tutta risposta ci è stato riferito che "deve fare come fa sempre...." E' QUESTO è IL SERVIZIO SANITARIO CHE PAGHIAMO??
Per fortuna ora è ricoverato presso il FATEBENEFRATELLI, dove l'assistenza è ottima e gli infermieri sono gentili, educati e professionali.
Il peggior pronto soccorso d'Italia
Accompagnata al S.Eugenio per un brutto e profondo taglio alla mano, dopo l'accettazione sono rimasta in attesa 4 ore per essere cucita la ferita. Il mio turno non arrivava mai perché il sig. alla ricezione, nonostante avesse constatato la necessità di punti di sutura, mi aveva dato il codice verde. L'ambiente? sudicio. Le persone che lavorano (infermieri) maleducate ed insensibili. Nell'attesa ho visto di tutto, alla fine ho dovuto ricorrere ad un medico a pagamento.
Incidente stradale
Non lo consiglio, pessimo servizio a cominciare dall'assistenza per finire ad alcuni medici che giocano al solitario sul cellulare.. Ci sono finito casualmente, dato un incidente fatto sulla Cristoforo Colombo, e non mi hanno neanche saputo bloccare la clavicola fratturata... Senza aggiungere nulla sull'igiene e il cattivo odore!
Infarto
Alle tre di notte, a seguito di forte dolore al petto, sono stato portato in ambulanza al pronto soccorso. Ricordo solo la velocità con cui sono stato accettato, la barella spinta velocemente che apriva le porte a battente una dopo l'altra.... Mi hanno salvato la vita. Grazie.
6 ore al PS
Dopo 6 ore di attesa ce ne siamo andati, la questione non era così grave. Tuttavia in quelle 6 ore ho assistito a molti episodi negativi, dovuti soprattutto alla scarsità di risorse (medici ed infermieri) rispetto alla necessità, ma anche ad una certa disorganizzazione ed inadeguatezza dell'accettazione. Tenuto conto che continueranno a tagliare nella sanità, ci attende una vecchiaia al cardiopalmo. Qualcuno, oltre che ai carcerati e agli extracomunitari, dovrebbe pensare anche alla gente comune che non può permettersi case di cura private.
Anziana di 86 anni attende 32 ore per un ricovero
Ha passato 32 ore al Pronto soccorso del Sant'Eugenio di Roma a dir poco deliranti. Questa la mia esperienza.
Arriviamo dopo aver convinto mia zia di 86 anni al ricovero, in quanto da diverso tempo dava segni di squilibrio. Tali segni di squilibrio hanno portato all'intervento sia dei vigili urbani, sia dell'assistente sociale, tanto da consigliare un ricovero coatto (vive sola, la casa era stata trasformata in una discarica, getta cose dalla finestra, ecc.).
L'ingresso all'accettazione è avvenuto alle 14.00 circa e mia zia è entrata in visita alle 22.00 circa (10 ore di attesa!!).
Hanno effettuato gli esami di rito (prelievo del sangue, TAC, ecc.): responso "sua zia non ha nulla la dimettiamo". Io ribatto che ha trasformato la casa in una discarica e deve essere ricoverata da qualche parte, mi dice il dottore che non c'è posto, di portarla in albergo (ma certe risposte son preparate prima, o vengono spontanee?). Io insisto, non può tornare a casa, interviene un altro medico facendo uno sproloquio sul governo che taglia, sulla sanità che è in crisi e sui politici... Ok, magari è tutto vero, ma che centra con il trattamento medico al quale doveva essere sottopota mia zia?
Insomma, decidono di tenerla per la notte chiedendomi di rimanere per tenerla calma (il parente quando serve è sempre ben accetto, altrimenti fuori e senza informazioni), la sistemano in barella in un corridoio e alle 02.00 circa il medico mi dice che la mettono lì con loro dove visitano e che se volevo potevo andare.
Rientro l'indomani mattina presto per vedere come stava... ovviamente lei voleva andarsene e passo con lei praticamente tutto il giorno. Fatta sera decido di andare a mangiare qualche cosa; mentre stavo mangiando, ecco la chiamata del dottore di turno che mi dice che hanno trovato un posto dove ricoverarla (in altro ospedale). Pago velocemente e cerco di rientrare al pronto soccorso per stare con lei per il trasporto; chiedo allo sportello spiegando la mia situazione: vengo trattato in modo molto maleducato dall'infermiere, che però mi fa entrare... Finalmente la pubblica assistenza ci porta via di lì.
Quello che ho visto in questo pronto soccorso è veramente difficile da descrivere... ho provato emozioni veramente forti e profondamente negative.
5 ORE DI ATTESA CON FEBBRE A 39
Mi sono presentata poco tempo fa al P.S. del Sant'Eugenio e, dopo aver fatto una certa fila, l'infermiera mi ha dato codice verde con febbre a 39, bronchite e tonsillite con placche. Stavo malissimo, non riuscivo a respirare bene. Eppure la fila me la sono fatta. Dopo 3 ore di attesa mi sono alzata in piedi e ho osato di chiedere gentilmente all'infermiere quanti pazienti vi fossero ancora prima di me. Mi hanno risposto: Signora sono ancora 10 pazienti. Dopo altre due ore di attesa (durante la quale ho iniziato a peggiorare visibilmente), mi sono permessa di chiedere di nuovo quanti pazienti fossero davanti a me. Mi hanno risposto 9 pazienti signora. Quindi in 5 ore hanno fatto un solo paziente? Un solo codice verde? Poi mi sento dire, sempre dall'infermiera dietro al vetro: "già tanto che i colleghi le hanno dato il codice verde.. questa cosa si risolve dal medico curante". Tengo a precisare che lavoro sempre in ospedale in un'altra regione, e ci tengo a dire che mi sono fatta 15 giorni di terapia e malattia, tra cui 2 giorni in ospedale, dato che "era una questione che andava risolta dal medico curante". FORSE I CARI SIGNORI CHE LAVORANO QUI, NON HANNO CAPITO CHE NOI LAVORIAMO, PAGHIAMO LE TASSE E ABBIAMO DEI DIRITTI!!! E NON STA A LORO DECIDERE CHI O PER COSA NON SI DOVREBBE VENIRE AL PS. Dopo 5 ore di attesa sono stata portata in un altro ospedale e per fortuna sono stata curata e trattata.
DISPNEA.
Maleducazione e arroganza
Qualcuno dovrebbe far presente al medico e all'infermiere del codice giallo in servizio al Pronto Soccorso ieri, 14 marzo 2013, alle ore 11.00 circa, che l'educazione non è un optional per chi svolge un lavoro come quello loro e che ad un anziano con bastone e piede visibilmente fasciato, per una operazione avuta 8 giorni prima, che chiede di parlare con un dottore, si chiede PERCHè sia lì, e non arrogantemente "CHI L'HA FATTA ENTRARE" (possono entrare solo i raccomandati?) e "Lei qui nun ce deve sta". Considerando che sulla porta non ci sono divieti e fuori nessun orario per le visite, non è difficile immaginare che il suddetto signore NON abbia forzato nessuna serratura per entrare, ma è stato a loro indirizzato dal personale alla porta. E' anche chiaro che per gente così è più importante far valere l'autorità (?) piuttosto che la professionalità, ma forse non sanno neanche cosa sia.
Continuo a consigliare il Sant'Eugenio, come ospedale, continuando a raccomandare di insegnare l'educazione a questi signori che ne rovinano il buon nome.
Grave disservizio (proprio da S. Eugenio)
Scrivo con sconcerto quanto accaduto ieri 21/02/2013.
Ho accompagnato mia madre e mia nonna al pronto soccorso alle ore 14.45 poiché avevano avuto un incidente stradale e avevano forti dolori al collo e dietro la schiena.
Avevano circa 50 persone davanti e gli è stato assegnato il codice verde (?).
Dopo 3 ore avevano 20 persone davanti.
Dopo 5 ore avevano 6 persone davanti.
Dopo 7 ore avevano 8 persone davanti! (aumentano?)
sono andato a chiedere spiegazioni agli infermieri, i quali mi hanno invitato a rivolgermi al medico di turno.
Mi si presenta davanti un medico dicendomi che finché non mi chiamavano non potevano visitare nessuno.
Ho riferito agli infermieri i quali hanno fatto spallucce.
Ho riportato mia madre e mia nonna a casa dopo più di 7 ore di attesa inutili!
Senza parole.
Nota negativa per il pronto soccorso pediatrico
La mia nota pienamente negativa é per un fatto successo il 24 dicembre. Mia nipote di appena 40 giorni ha avuto degli episodi di tosse. Siamo andati all'ospedale S.Eugenio di Roma e, dopo una breve visita, hanno dimesso la bambina con la prognosi di bronchiolite. La cura è stata: aerosol, 8 gocce di Clenil A e Fluibron... La bambina ha accusato da subito un forte tremolio. Siamo riusciti a rintracciare il pediatra della Asl il quale ci ha invitato urgentemente a recarci all'ospedale San Camillo. I medici che l'hanno visitata sono rimasti increduli nel leggere la posologia dell'aerosol, dose troppo massiccia sia per il peso ma, soprattutto, per l'eta di 40 giorni.... Ha rischiato un arresto cardiaco per l'incompetenza del medico che l'ha visitata.
Sig.ra Manuela
Soltanto grazie.....
Ho avuto un malore e sono stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio. Devo dire che sono stata seguita da persone premurose e dal dott. Semprini, che ho trovato non solo molto competente, ma anche molto gentile dal punto di vista umano. Ho trovato molta efficienza e capacità di organizzazione, nonostante tutti i problemi di organico che tutte le strutture pubbliche hanno. Grazie davvero.
Non soddisfatto
Mi sono recato al P.S. causa un forte dolore al ginocchio destro; ai medici ho detto che era piu di un mese che tale dolore persisteva; così, dopo tre giorni in barella al pronto soccorso, mi hanno ricoverato in una stanza adiaecente al pronto soccorso, molto bella in apparenza ma mal funzionante, sporca e con letto da rifare.. Mia moglie ha dovuto disinfettare il comodino che era ancora sporco delle cose del paziente che era uscito prima di me.. Dopo un mese di ricovero mi hanno curato una infezione alla gamba e, essendo io diabetico, mi son dovuto portare tutti i farmaci da casa perchè in ospedale mi hanno detto che non avevano i farmaci per curare le mie patologie.
Dopo 20 giorni mi hanno fatto uscire dicendomi di essere in ricovero protetto ed affermando inoltre di non sapere quando mi avrebbero chiamato per farmi questo esame mancante.
Il luminare staff di turno alla domenica
Mi sono recato al pronto soccorso una domenica di agosto 2012 per la cura di ferite abrase ai palmi delle mani, alla spalla e al ginocchio, causate da caduta accidentale su asfalto con brecciolino. La "visita" (senza le virgolette sarebbe offensivo per la prestigiosa categoria), la medicazione e la refertazione sono durati in totale tre minuti. Dopo circa due ore di attesa. Il medico di turno, un soggetto del nord est del quale ometto il nome, è stato per lo più davanti al computer: si è alzato, mi ha toccato la mano e si è riseduto. Come dire: se non ci sono fratture, il resto non conta. Delle medicazioni si è occupata un'infermiera, con il compito particolare di medicare l'escoriazione sul palmo di una mano con un unguento antibiotico per poi coprire con un cerotto: è riuscita a sporcarmi metà mano di unguento e a lasciare, tuttavia, una parte della ferita non coperta dall'unguento. Parliamo di circa tre centimetri di ferita. Ho fatto delle domande al medico su cause del dolore, modalità di cura e medicazione e mi è stato semplicemente e reiteratamente risposto, anche con tono seccato, che vi era un'infezione (addirittura del pus, quando, invece, si trattava della parte della pelle lesionata più profonda, che io avevo in precedenza ricoperto con aureomicina- unguento di colore giallo- che appunto assomiglia al pus e che si era un po' seccato). Ho chiesto se non fosse il caso di valutare bene la rimozione di frammenti di brecciolino incastrati nella pelle abrasa: il dottore ha fatto un cenno di consenso, ma nulla è stato al riguardo fatto, un po' di pulizia superficiale con disinfettante e... Avanti un altro (ma domenica di agosto ore 15.30 c'era ben poca affluenza). Dal verbale di pronto soccorso leggo: "Anamnesi: ferita abrasa e infiltrata alle mani e al ginocchio." E la spalla?
Dinanzi a tali esempi di malasanità consiglio l'automedicazione razionale e l'assistenza privata, non senza diventare viola al pensiero che le mie tasse vadano a pagare anche gli stipendi di certi signori.
Non solo inadeguatezza ma anche professionalità
Vorrei inviare il mio commento da infermiera che lavora proprio presso il pronto soccorso, operatrice di triage e nelle sale visita.
Molto Spesso le cause di sovraffollamento sono derivanti da sistemi che non funzionano sul territorio, ad esempio per ottenere una visita specialistica ambulatoriale ci vogliono tempi biblici e ci si rivolge impropriamente a pronto soccorso, da medici base che sono latitanti e di cui il paz non si fida, ma non fa nulla per cambiarlo! spesso capita che i servizi cui afferisce il p.s. non siano efficienti o per carenza di personale, o rotture delle apparecchiature (radiologia, sala gessi...).
Mi dispiace leggere questi commenti negativi sul mio posto di lavoro e sul personale, perchè amando la mia professione e svolgendola sempre al meglio, spesso non viene compreso nè il valore dei nostri studi, nè le nostre competenze; il nostro è un lavoro di equipe, un anello senza l'altro indebolirebbe la catena, quindi il grado di assistenza (medico- infermiere- personale ausiliario).
La pulizia purtroppo è vero è scarsa, perchè viene eseguita poche volte rispetto all'affluenza di gente, ma anche qui è un cane che si morde la coda, sono cooperative che sottopagano gli operatori per la mole di lavoro che devono effettuare, e dipende tutto dagli appalti, cosa che non dipende dal personale di pronto!
È comunque è sempre facile parlare di malasanità, ma nessuno riesce a vedere che a volte riusciamo a salvare le persone anche senza presidi, perchè quello è visto solo aver fatto il proprio dovere.
Un chiarimento sul personale di triage: seguiamo corsi e continui aggiornamenti per "valutarvi", purtroppo nell'utenza non passa la questione dei codici di priorità, oramai attivi dal lontano 1992 per accessi superiori a 25000 persone annue, e questo dipende dalla scarsa informazione che ne è stata data a livello governativo.
Vorrei concludere dicendo che sono orgogliosa di lavorare per il sant'eugenio, reparto di pronto soccorso, perchè mi fa sentire bene svolgere il mio lavoro per aiutare chi ne ha bisogno; ciò non esclude turni massacranti a discapito spesso anche della famiglia, stipendio sottopagato, festivi inesistenti, ferie non godute ecc.
Purtroppo cattivi elementi ci sono ovunque, ma non per questo bisogna fare di tutt'erba un fascio, abbiamo medici e infermieri preparati e molto validi e professionali!
Grazie a tutti coloro che mi leggeranno.
Trauma
Sono stata portata dall'autoambulanza con mio figlio per trauma cranico. Tranne la Dottoressa (di cui non so il nome) che ha effettuato la visita, per il resto il personale, oltre ad essere maleducato, non ha dimostrato nessuna competenza. Non c'è pulizia, c'è un solo bagno guasto. Gli infermieri non hanno nessun rispetto per i malati, parlano ad alta voce e rispondono male. La domenica mattina mio figlio 11 anni, alto 148 cm. per 37 Kg. doveva fare pipì, ma non poteva alzarsi; l'infermiere alla mia richiesta di un pappagallo, mi ha risposto: lo porti in braccio fino al bagno.
Vorrei raccontare un altro episodio: all'entrata del pronto soccorso c'era un uomo della vigilanza, una signora un po' in carne gli ha chiesto se poteva entrare in quanto un suo parente si trovava all'interno del reparto e Lei voleva avere notizie.
Gentilmente gli ha chiesto se almeno una persona poteva prestare assistenza. La guardia giurata le ha risposto (senza pensare allo stato d'animo della signora e senza avere un po' di pietà): "Lei signora mica è una, vale per tre".
Ricordiamo che questi signori vengono da noi pagati.
incredibile
Nel mio caso, a seguito di infortunio sul lavoro, al pronto soccorso del S.Eugenio non hanno nemmeno scritto che l'incidente è successo sul lavoro e così non sono stata pagata dall'inail. E' una cosa vergognosa e incredibile.
da dietro un vetro, senza un glucometro e un termo
L'affollamento non giustifica l'attesa di 8 ore e mezza e uno sguardo da dietro un vetro, di un poco professionale infermiere che pensa di poter decidere della tua vita. S'è mosso qualcosa solo dopo l'esposto alla polizia di stato e il loro intervento. Il trasferimento del paziente, dopo quell'eternità, tra i più gravi della giornata e la successiva visita di una gentilissima dottoressa ha dato il via a tuttti gli esami e le analisi necessarie per il trasferimento al reparto di Medicina d'urgenza. Qui i medici ci provano, purtroppo quasi inascoltati dal personale, preoccupato dai loro turni... Suggerimento: un primario che faccia qualche improvvisata e prenda in mano la situazione.
S.Eugenio Pronto soccorso
sono stata al pronto soccorso S.Eugenio per delle fitte fortissime al basso ventre. dalle 18.30 fino alle 24.00 di notte: i servizi igienici erano indecenti... tanto che ho dovuto risvoltare i pantaloni in modo che non toccassero a terra!
una volta entrati all'interno di quell'unica corsia del pronto soccorso, si vedevano a destra e sinistra persone sulle barelle nel degrado più totale! e nella sala in cui mi hanno visitata, oltre ad altre 3 persone di fianco in barella.., fazzoletti di ogni tipo a terra... sporco, polvere, ruggine!
Pensate inoltre che al momento della mia visita, dopo 6 ore di attesa, il medico invece di pensare a me.. e spiegarmi il motivo di quell'infezione.. le cause o come curarmi, parlava del Festival di Sanremo! Senza parole, una delusione totale.
Poi mi vengono a parlare della sanità del Sud.
Anche nella Capitale non è che sia meglio!
poca pulizia e scortesia al pronto soccorso
sono stato al pronto soccorso S.Eugenio per accompagnare mia moglie dalle 4 del mattino alle 12:30 del giorno dopo: i servizi igienici erano incredibilmente sporchi e non è stata fatta nessuna pulizia per tutto il periodo in cui sono stato al pronto soccorso: la porta rotta da tempo non gira nemmeno e non è possibile chiuderla, solo un servizio non differenziato per tutto il pronto soccorso; personale scortese anche nei momenti in cui l'afflusso è basso; ai pazienti viene fatto un triage "a vista" attraverso un vetro, a volte senza nemmeno guardarli in faccia; lo stesso letto viene usato da più pazienti senza cambiare le coperture. Mi dispiace molto per i medici e per le condizioni in cui sono costretti a lavorare. Non certo un servizio degno di una capitale di Stato
Esperienza positiva
Mi sono sentita male mentre mi trovavo proprio presso l'ospedale per far visita ad una parente, quindi dal reparto sono stata portata direttamente all’interno del Pronto Soccorso, e non ho atteso a lungo.
Mi hanno fatto subito un elettrocardiogramma e una emogasanalisi e poi mi hanno somministrato la terapia necessaria, tutto in tempi più che accettabili.
Vorrei inoltre ringraziare infinitamente il dott. GIOVANNI VERNA per la sua competenza e sensibilità.
Elisabetta
sovraffollamento
Con la fibrillazione atriale in corso ho dovuto attendere poco per l'ECG e le successive cure, ma là dentro è una bolgia, uomini e donne insieme in stanzette anguste e con incrostazioni ai soffitti.
Alcuni medici sono molto umani ma a volte stai ore in barelle corte senza che nessuno ti veda.
Comunque, appena passa la crisi, come in molti altri posti, ti mandano via che non ti reggi in piedi e non sai dove andare a fare i controlli urgenti richiesti.
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