Pronto Soccorso S. Eugenio
Recensioni dei pazienti
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Ottima assistenza servizio sanitario sotto pressio
Personale medico eccellente nonostante le difficoltà non solo di tipo medico ma a 360 gradi.
Triage pronto soccorso efficiente nonostante problemi di tipo caratteriale con persone in attesa all’esterno.
Appena ricevute le analisi la dottoressa ha subito predisposto elettrocardiogramma e soluzione fisiologica per disidratazione.
Spero che i sanitari vengano messi in condizione migliori specialmente le equipe di pronto soccorso e non solo.
Confido nell’incremento di risorse visto il numero di richieste.
Grazie.
Reazione allergica da puntura d'ape
In 4 ore di attesa ho visto passare davanti a me pazienti che hanno dichiarato di avere dei dolori che perduravano da 3/4 giorni, quindi casi non urgenti, altro con macchie sulla pelle da due giorni, ma poi hanno fatto passare uno con la stessa identica mia patologia e cioè una reazione allergica da puntura d’ape. Ho chiesto spiegazioni allo sportello accettazione e non mi hanno motivato questa azione. Dopo ben 4 ore avrei dovuto aspettare altre ore oppure rivolgermi ad una guardia medica, cosa che avevo già fatto ma mi hanno mandata al PS. Mi hanno sempre parlato male del sant’Eugenio e oggi ho capito perché. La gente che va al pronto soccorso è impaurita, vulnerabile ed ha bisogno di rassicurazioni e rispetto. Questa mancanza di rispetto è frustrante e sapere che questi li paghiamo noi con le nostre tasse fa innervosire ancora di più. Sono andata in un altro ospedale dove ho avuto le cure di cui avevo bisogno. Il Sant’Eugenio per me, può anche chiudere domani.
Ricovero dal 10 al 12 luglio trauma cranico caduta
Sono rimasto colpito e commosso dalla professionalità e spirito di abnegazione di tutti: medici, infermieri e infermiere personale di servizio. Un lavoro che mi è sembrato più una vocazione che una professione. Considerando anche la mole di pazienti in arrivo continuamente. Tac immediata, cure immediate. In particolare vorrei citare due infermiere di notte, due ragazzine che correvano da destra a manca col sorriso.
Sarà perché sono vecchio ma mi sono emozionato. Grazie di cuore a tutti.
Secondo Restaldi
Disorganizzazione totale
Buongiorno, mia figlia portata in P.S, alle 19.00 e senza avere notizie fino alla 2.00. Ricoverata in P.S. per sospetta gastrite. Il giorno successivo a seguito di accertamenti si capisce che ha una nefrite. All'accettazione si mischiano persone che hanno bisogno di chiedere informazione a coloro che devono essere fare pronto soccorso e si farebbe in ordine di arrivo. Agli stessi sportelli si fanno anche le donne incinta. Gli stessi operatori che sono allo sportello fanno il triage. Ovviamente tutto questo nel marasma più totale. Le guardie che chiedo agli accompagnatori di uscire completamente che faccia caldo o piova. Quando un operatore chiede di qualcuno dovrebbe uscire completamente e cercare la persona, facendo perdere una marea di tempo. Forse basterebbe organizzarsi in modo diverso e capire che la gente non vuole aggredire nessuno, ma vuole notizie e vuole essere rassicurata. Non è bello vedere gli operatori che scambiano una battuta mentre tu vuoi avere informazioni. Penso che sia un lavoro estenuante e che per farlo serva passione.
Disorganizzazione vergognosa
Mio marito ha avuto un infarto, 5 interventi di angioplastica, 2 ictus ed è alimentato artificialmente. Ricoverato per vomito non trattabile, sono passate 6 ore prima che venisse visitato (risultati enzimi per sofferenza cardiaca alterati). Se si fosse trattato di un infarto asintomatico, come quello avuto nel 2019, avrebbe rischiato la vita; ma il fatto veramente inaccettabile perché derivante solo da cattiva organizzazione ed incuria, è che è rimasto nel PS per 5 giorni in attesa di ricovero senza essere alimentato e senza flebo, con conseguente gravissima disidratazione, che per la sue condizioni di grave cardiopatico è un fattore di altissimo rischio. Trasferito a medicina generale, ha passato un altro giorno senza essere alimentato. Per un totale di 6 giorni.
Pronto Soccorso S. Eugenio
Arrivata con il 118 al PS, sono stata immediatamente visitata e con altrettanta rapidità sono stati fatti gli esami strumentali e la consulenza specialistica. Ringrazio e sono grata per la competenza, la gentilezza e la chiarezza delle informazioni che mi sono state date dal personale medico e paramedico.
Reparto Medicina d'urgenza
Desidero ringraziare il personale infermieristico del Reparto di Medicina d'urgenza per la competenza e professionalità dimostrate nella cura della mia persona.
Debbo anche un particolare ringraziamento al Dott. Fabio Di Fazio per la prontezza e professionalità dimostrate nella valutazione della mia patologia cardiaca e per il percorso terapeutico suggerito che mi offre grandi opportunità di guarigione.
Lunghe attese
Mi sono recato al PS del sant'Eugenio per un problema di angina pectoris di cui soffro.
Durante il ponte di fine giugno avevo dolorose crisi ricorrenti.
Non sapendo cosa fare, dopo una crisi più forte, e poiché ho 56 anni, vado al PS.
Il triage ed elettrocardiogramma in un'oretta, mi fanno ben sperare.
Attesa di altre 6 ore infinite, una nuova crisi senza che al triage, dopo mia richiesta, si attivassero almeno con un infermiere.
Stremato decido di andare, mi dicono che comunque è mia responsabilità e che non avrei dovuto muovermi (figuriamoci). Vado al San Camillo, dove almeno dopo altre 5 ore ho fatto una visita con un medico e analisi del sangue.
A cosa serve un pronto soccorso così organizzato?
Tutti bravi
Assistenza e tempi di attesa ottimi.
Complimenti al personale.
Pericardite - neanche visitata
Pericardite riacutizzata dopo 3 mesi.
Solo elettrocardiogramma, obbligatorio per legge, che non vede nulla di un versamento pericardico.
Dolore al torace e al braccio e spalla sinistri. Dovevo restare a casa??
Ma se non fosse stato quel che poi ho scoperto in altra struttura? se fosse stato un piccolo infarto?
Dopo 8 ore, dolorante e senza farmaci e senza qualcuno che mi abbia messo uno stetoscopio sul cuore, me ne sono andata.
Però un rom con distorsione della caviglia che necessitava di referto per l'assicurazione, e arrivato dopo me, è stato visitato dopo 1 ora.
Incredibile. Per fortuna non era infarto, ma avrebbe potuto esserlo.
Ringraziamenti
Desideravo fare un encomio per ringraziare tutti quelli che, pur operando in un contesto così aspro, difficile, condizionato da continue emergenze (complicato da vivere anche come paziente) mi hanno curato.
In primis la dott.ssa Barletta e la dott.ssa Ricciardi, tutto il personale infermieristico e le OSS, sempre presenti ed attenti alle difficoltà del paziente, in particolare la Sig.ra Daniela e il Sig. Massimo, con i quali sono stato più spesso a contatto, apprezzandone la professionalità, l’attenzione e l’accuratezza.
Opinione
I Medici sono senz'altro competenti. Gli infermieri scarsi (nemmeno un bicchiere d'acqua su richiesta); i volontari come sempre ottimi.
Grazie per il vostro lavoro
Mi chiamo Walter, utilizzo QSalute per poter veramente ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in un momento per me difficile. Posso dire che sono stato al pronto soccorso per cinque giorni, proprio cinque sì, perché i medici che mi stavano curando volevano essere certi delle mie condizioni, sono stati scrupolosi e meticolosi nel loro dovere. Grazie poi tutte le infermiere e infermieri, belli, ma belli di una bellezza interna, di un umanità straordinaria, riuscivano in ogni momento a risollevarmi e a non farmi pensare che stavo vivendo in un pronto soccorso! A loro grazie, e grazie a tutte le signore delle pulizie che hanno una pazienza e calma incredibile; grazie perchè i bagni erano sempre puliti. Grazie a tutti gli OSS, che svolgono il loro lavoro con grande serietà, ma anche con il sorriso. Grazie a medici ed infermieri, ho trovato una grande famiglia, una famiglia che spinge tutti gli esseri umani a stare bene e che fa il possibile per riuscirci.
A questo punto rimane la parte più difficile... quella di dirvi con grande umilt: grazie per esserci.
Male struttura e servizi
Il paziente aveva il valore del saturimetro a 81.
Non ritenuto da trasporto in ospedale dal primo 118, il secondo 118 lo ha finalmente portato qui.
Non esiste organizzazione, medici e direttori poco umani.
Mi è stato addirittura detto "pensi, siamo dovuti andare per farmacie il 14 agosto per comprare l'antibiotico per il malato".
Pessimi
Prima del COVID facevate pena, adesso peggio. Da stamattina alle 08.00 mia moglie è in attesa di una visita. Ha avuto una rovinosa caduta (molto brutta) e, a seguito di controllo al Policlinico Umberto I, le hanno scritto che dopo una settimana, in caso di dolori, avrebbe dovuto fare RX. Ebbene, siamo andati al Pronto Soccorso e come benvenuto le hanno detto al Triage che non era nulla!! È piena di ecchimosi ed ha ancora dolori forti al torace e giramenti di testa. Dopo 7 ore di attesa non le hanno fatto nulla, e Dio solo sa se dovrà e quanto stare ancora ad aspettare.
Ringraziamenti
Vorrei ringraziare sentitamente la dott.ssa Castaldo, che è intervenuta in primis con grande sicurezza, la dott.ssa Magnanti che mi ha assistito per tutta la notte con dedizione e competenza, la dott.ssa Pulignano che è intervenuta al mattino anche lei con cura e attenzione.
Vorrei ringraziare gli infermieri Gabriele e Paola (non conosco i loro cognomi), bravissimi e umanissimi.
Ringrazio moltissimo la dott.ssa Barelli (anestesista) e la dott.ssa Giannico (cardiologa): medici di ottimo profilo (come tutti quelli già menzionati) che hanno infine risolto l'aritmia.
Di questa brutta esperienza in Sala Rossa conservo il buon ricordo di un'assistenza medica e infermieristica capace di curare e sostenere come ogni persona che vive esperienze simili si augurerebbe di trovare.
Pronto soccorso pessimo
Il triage è un campanello d'allarme di quello che ti aspetta dopo. Finito con un paziente per almeno un quarto d'ora, hanno qualcosa da fare pur di non chiamarti. Una volta dentro li vedi solo per la terapia. Ti allettano senza una spiegazione. Se chiedi l'acqua per la terapia, devi specificare che è antirigetto, altrimenti "dopo passa la colazione" (salvo attendere un'ora).
Il solo che merita il mio encomio è Nicola.
Deluso
Aspetti 10- 12 ore per avere le dimissioni, dopo decine di test che a volte non servono. Tempi biblici in cui la pazienza è d'obbligo.. e vedere comportamenti a volte disumani nei confronti di vecchi, malati o derelitti, è il sigillo di questa disumanità.
Poco importa se un paziente sta combattendo la sua battaglia, si continua a chiacchierare e gallineggiare.
Ottimo pronto soccorso
Il giorno 14/08/2021 ho fatto accesso al pronto soccorso Sant'Eugenio a causa di un problema ematologico per fare degli esami più specifici e capire da dove provenisse il problema. Ringrazio in particolare l’ematologo dott. LUCA CUPELLI che mi ha subito assistita con professionalità e accoglienza e ringrazio inoltre tutto il personale del pronto soccorso, in particolare ALDO (non so il cognome) per la gentilezza, pazienza ed umanità infinite!
Veramente vergognoso
Mia madre di 89 anni aveva 7 di emoglobina, non riusciva a stare in piedi ed è entrata in PS con codice blu alle 13.30. Dopo 6 ore di attesa e la scortesia degli infermieri del triage, l'ho portata a casa non avendo alcuna notizia sulla tempistica. Alle 00.49 mi hanno chiamata dal pronto soccorso dicendo che stavano cercando mia madre... secondo loro una vecchietta di quasi 90 era ancora in attesa dopo 12 ore. L'ho riportata il giorno dopo alle 12.30 e alle 13.00 l'hanno fatta entrare. Alle 15.00, non avendo alcuna notizia o informazione dagli scortesissimi infermieri del triage, che mi hanno risposto dicendo che c'era la fila per l'accettazione e se i pazienti aspettavano due ore i parenti per avere notizie avrebbero dovuto aspettare 10 ore, ho chiesto aiuto ad un addetto alla sicurezza che, mosso a compassione, mi ha fatto avere notizie di mia madre.. Alle 16.00 ancora era in attesa di essere visitata. Dire che è vergognoso è troppo "gentile".
Sono le 19.00 e ancora non ho notizie.
Quali commenti fare?
Mi limito a dire VERGOGNA.
Pessima esperienza
Flebite probabile da vaccino Covid scambiata per una semplice contusione al triage (mano infiammata, dolorante e gonfia fino all'avambraccio).
Esperienza di oggi di mia moglie: 7 ore di attesa senza che nessuno le abbia detto nulla - e se fai domande la risposta è sempre "c'è chi è più grave di te".
Dopo sette ore di attesa, è stata costretta ad andare via perchè un infermiere ha deciso e detto in tono maleducato che il problema era di competenza del medico di famiglia.
Pronto soccorso efficiente
Oggi sono stato in pronto soccorso per oppressione al torace. Subito mi hanno fatto ECG e prelievo enzimi all'accettazione. Poi sono passato al reparto, affollatissimo in questo periodo di pazienti, ma ho visto tutti, dagli infermieri ai medici, adoperarsi per occuparsi di tutti. Subito visitato dalla dott.ssa Andriola, poi seguito nel cambio turno dal dottor Lucani. Mi hanno fatto tutti gli esami di prassi e Rx torace e Tac torace. Concludendo, un grazie a tutto lo staff medico. Un ringraziamento anche alla dott.ssa Carsia e alla dott.ssa Buzzi Giulia, che mi ha spiegato nei particolari l'esame seguito di TAC. Insomma, con tutto quell'affollamento sono stato seguito molto bene. Ancora grazie a tutti.
Ringraziamenti
Ringraziamenti ed encomio: paziente Mercuri Anna Maria.
Volevo ringraziare pubblicamente e proporre un encomio per la dottoressa Paola Barletta, per la dottoressa Angela De Luca e per tutto il personale infermieristico del reparto di Medicina d'urgenza. Mia madre è stata curata con amorevolezza e professionalità e, sebbene solo telefonicamente, quotidianamente mi sono sempre state fornite indicazioni precise sullo stato di salute di mia madre. Le difficoltà dovute al Covid-19 hanno creato dei drammi umani non solo per il personale sanitario ma anche per i parenti dei malati, ebbene, queste meravigliose dottoresse sono state capaci di darmi conforto, anche se a distanza. Le ringrazio infinitamente, ritengo che questo Paese abbia un assoluto bisogno di medici ed infermieri di tale bravura. Mia madre è in seguito purtroppo deceduta, senza sofferenze a causa di numerose patologie pregresse, tra cui insufficienza renale cronica, aneurisma aortico sub femorale, stent cardiaco, gravissima anemia.
Ancora ringraziamenti, Maria Teresa Pagano, figlia di Anna Maria Mercuri.
Insufficienza renale cronica.
Pessimo
Ho accompagnato mia madre al pronto soccorso alle 10:00 di mattina di una domenica di metà agosto. Dopo 7 ore ancora deve fare la Tac, per cui le hanno detto che l’avrebbero tenuta lì.
La dottoressa l’ha addirittura accusata di essere andata al pronto soccorso, perché in realtà non aveva niente (questo il parere prima della Tac), come se fosse divertente stare 7 ore in attesa di una diagnosi!
Fine anno al Pronto Soccorso
Sono entrata in P.S. la mattina del 31 dicembre 2019 per uno svenimento causato da banale mal di pancia (almeno così credevo io). Fatta entrare quasi subito per aver perso di nuovo i sensi in sala d'attesa, mi venivano prestate le prime visite che via via nel corso della giornata hanno rivelato una neoplasia di 6 cm. al rene destro.
Durante la permanenza in sala 2, mi sono state fatte visite, prelievi, ecg, ecografia addome completo, tc completa sia senza che con contrasto.
In questo frangente voglio sottolineare la professionalità della Dott.ssa Pulignano, che mi ha seguito nella giornata, la disponibilità della Dott.ssa Pallavicino, la gentilezza e professionalità del Dott. Russo e dell'infermiera che mi ha tranquillizzata prima della TC a contrasto. E un sentito ringraziamento va al Dott. Verna, avvicendatosi nel turno successivo che, nel comunicarmi il risultato degli esami fatti ,ha avuto la delicatezza di starmi vicino per "assorbire il colpo" circa la neoplasia renale.
In quei momenti crolla il mondo addosso, l'umanità e la comprensione che ho riscontrato in questo dottore sono state un valore aggiunto alla professionalità riscontrata all'Ospedale Sant'Eugenio.
Pronto soccorso come un girone dantesco
Premetto obiettivamente che il ricovero è avvenuto durante il periodo del Coronavirus e ciò ha reso difficile il livello di comunicazione tra il reparto ed i parenti che attendevano notizie. Di certo, la paziente trasferita nella zona retrostante rispetto agli sportelli, è stata abbandonata a sè stessa. Pur avendo consegnato il set di medicine alle h. 20.50, queste le sono state consegnate solo alle 23.30 su mia insistenza per aver telefonato dall'esterno al fine di verificare le condizioni generali; anche il medicinale piu' importante, utile per la fluidificazione del sangue, non è stato somministrato, come pure gli altri, nonostante avessi informato il personale che mi ha intervistato, se non al mattino seguente. L'affermazione piu' frequente ricevuta a seguito di numerosi solleciti chiedendo di lenire il dolore, è consistita nel dover attendere le 8.00 del mattino perchè un medico potesse indirizzarla nel reparto adeguato. Privata in buona parte della notte anche dell'acqua e dimenticata sotto il profilo igienico, finalmente il mattino seguente è stata trasferita nel reparto di ortopedia.
La valutazione non può che essere estremamente negativa poichè, con riferimento all'aspetto psicologico, questo è stato completamente disatteso; evitando di pensare ad un trattamento personalizzato evidentemente, almeno un minimo di attenzione sarebbe stato quanto meno auspicabile, poichè un paziente estremamente sofferente, nelle condizioni descritte non può che precipitare nella depressione, vistosi dimenticato.
Nel verbale di P.S. è possibile trovare conferma che l'anamnesi patologica della paziente avrebbe richiesto una diversa attenzione.
Professionalità e gentilezza
Sono la mamma di Davide P., il quale il giorno 05/04/2020 ha avuto urgenza di essere soccorso a causa di un incidente domestico.
Anche se con qualche giorno di ritardo, desidero esprimere la mia gratitudine per l'eccellente comportamento che la Dott.ssa Peri, insieme alla sua equipe medica, ha dimostrato nei confronti di mia figlio sia dal punto di vista professionale che, soprattutto, ci tengo a sottolinearlo, dal punto di vista umano.
Grazie di cuore.
Pessima esperienza
Desidero segnalare la pessima esperienza avuta al Pronto soccorso del Sant'Eugenio il 1 Gennaio 2020.
Ho portato mia mamma di 83 anni per una sospetta frattura alla spalla destra.
Le hanno assegnato codice arancione, ma dopo molte ore di attesa nessuno l'ha chiamata, tanto che lei, stremata dal freddo e dalla tensione, è svenuta nella sala d'aspetto.
Abbiamo chiesto aiuto, ma nella sala d'aspetto non c'erano infermieri, né barelle disponibili.
Si è offerto di aiutarci un operatore del 118 che ha procurato una poltrona a rotelle e portato mia mamma, come da indicazioni dell'operatore del triage che ci è venuto incontro, in sala 2.
Qui, visto che mia mamma era ancora quasi priva di sensi e non c'era personale che le poteva prestare soccorso, l'ho accompagnata ed ho potuto constatare la seguente situazione:
A) Pazienti con sospette malattie infettive messi accanto a pazienti con scarse difese immunitarie senza alcuno strumento di protezione o isolamento (es. c'era una signora affetta da leucemia che ha dovuto richiedere la mascherina per proteggersi perché era sdraiata accanto ad un signore con sospetta broncopolmonite).
B) Personale infermieristico aggressivo, scortese che alla mia richiesta di aiuto (ripeto: mia mamma stava riprendendo i sensi in quel momento) reagiva con fare scocciato e mi minacciava che non avrebbe trattato mia mamma se non fossi andata in sala di attesa, mentre nella stessa sala 2 era tollerata la presenza di altri parenti in condizioni di salute decisamente meno gravi.
In particolare un'infermiera ha dato le seguenti risposte:
-Ad un paziente che si sentiva male, e che non aveva risposto immediatamente ad una sua domanda, ha detto testualmente: rispondete alle domande c...o?
-Ad una persona che chiedeva una coperta perché la sala 2 era freddissima, ha detto: non abbiamo le lenzuola, figuriamoci le coperte.
- A me che le chiedevo, dopo 2 ore di attesa, solo informazioni generiche sulle condizioni psicologiche di mia mamma: Lei mi sta facendo perdere tempo. E quando le ho chiesto di darmi il suo nominativo o un suo numero di matricola, si è rifiutata.
Quando ad un certo punto sono riuscita ad intravedere mia mamma, ho potuto constatare che stava tremando dal freddo, era spaventata e disorientata. Mi sono infilata nella sala e le ho messo addosso la sua giacca.
Sarebbe bastato che almeno ogni tanto avessero consentito il mio ingresso, anche solo per 1 minuto, perché io potessi coprirla e tranquillizzarla un minimo.
Quando finalmente ho parlato con l'ortopedico (gentilissimo) che le ha fatto applicare il tutore, ho parlato con la dottoressa responsabile della sala 2 ed ho deciso di firmare per portare via mia mamma, nonostante fosse necessario fare un accertamento fondamentale (Tac torace per sospetta embolia polmonare) perché le condizioni di mia mamma, che è una donna forte e coraggiosa, erano diventate critiche (non le era più chiaro neanche dove si trovasse).
La TAC pertanto l'abbiamo dovuta effettuare a spese nostre il giorno successivo nella prima struttura disponibile.
Devo dire, per correttezza, che il personale medico incontrato è stato serio e professionale, ma non poneva in alcun modo un limite alla gestione surreale e sgradevole del personale infermieristico della sala 2.
Devo dire inoltre che entrambi gli operatori del triage incontrati sono stati estremamente seri, cortesi e professionali (ora del triage 18.32)
Conosco bene il Sant'Eugenio e so quanti reparti di eccellenza abbia, è un vero peccato che il pronto soccorso sia così poco all'altezza del resto della struttura.
Ritengo inoltre, da contribuente, che la qualità del servizio riscontrata, il trattamento subìto, la maleducazione affrontata, la mancanza di rispetto dei diritti del malato, siano del tutto inaccettabili.
Pronto soccorso S. Eugenio
Personale a tutti i livelli disponibile, professionale e gentilissimo. Ottimo anche il reparto di medicina d'urgenza. Assistenza attenta e scrupolosa.
Vergognosa attesa
Ore e ore di attesa. Arrivato con Codice verde, ero terzo. Dopo 2 ore e mezza sono ora secondo. Giustamente i codici gialli e rossi hanno la priorità, ma da quando sono qui ne sarà arrivato uno al massimo.
Di Pronto non c'è nulla
Non c'è molto da dire, sono arrivato con mio suocero non deambulante per una caduta (con probabile frattura di femore o bacino, detto dallo stesso infermiere del triage) alle 19.00 del 14 novembre ed ho lasciato il pronto soccorso alle 05:15 del 15 novembre. Gli è stato assegnato un codice verde (sul quale non posso entrare nel merito). Nonostante la massima correttezza e gentilezza, totale indifferenza da parte del personale in servizio sia quello della sera, sia di chi ha fatto la notte. La mano destra non sa quello che fa la sinistra purtroppo. Dalle 7.00 di sera, la radiografia è stata fatta più o meno verso le 03.30 ed alle 5.00, solo dopo l'ennesima preghiera di conoscere cosa stesse succedendo, abbiamo saputo della frattura. Sottolineando che sia io che mia moglie dopo 10 ore dovevamo necessariamente rientrare a casa, l'infermiera di turno mi ha detto: vada pure e torni verso le 9.00 che ci sarà stato il consulto con l'ortopedico. Abbiamo chiesto di salutare il papà e ci hanno fatto entrare. Sorpresa, abbiamo incontrato il medico di turno che ci ha finalmente illustrato che cosa era successo e che probabilmente lo avremmo riportato a casa; ci ha consigliato di andare a riposarci qualche ora e di tornare verso le ore 12.00. Tornati a casa alle 6.00, ci siamo infilati nel letto esausti ed alle 8.00 ci hanno chiamato per andare a riprendere mio suocero. Si ha la netta sensazione di un apparato sottodimensionato di personale e quel poco che ci lavora (almeno per l'arco temporale relativo al mio caso) risulta scocciato, supponente, arrogante, menefreghista e privo di quella necessaria sensibilità che questo lavoro impone, trattandosi di persone che si trovano in momenti di sofferenza. A mio suocero alla fine è stata accertata una frattura al bacino. Scherzando con lui gli ho detto la mattina dopo: la prossima volta ti porto in un'altra provincia (Rieti, Terni, Latina, Frosinone) che facciamo sicuramente più presto.
Recensione
Sono arrivata al PS con dolore al petto, nausea e sudori freddi... Dopo 15 minuti mi hanno fatto l'elettrocardiogramma, nel quale risultava una piccolissima anomalia, ma non mi hanno fatto alcun prelievo! Dopo 2 ore sono stata finalmente chiamata.
Grazie dott.ssa Barletta
Medicina d'urgenza è un ottimo reparto, ben gestito e con grande disponibilità di chi ci lavora.
Un ringraziamento alla dott.ssa pAOLA Barletta: competente, disponibile, con grande umanità e con la passione per la sua professione che dimostra costantemente.
Mio figlio è stato ricoverato da loro e l'attenzione dei medici e infermieri è stata lodevole.
Reparto svizzero
Sono stato ricoverato per 6 giorni nel reparto di medicina d'urgenza per un incidente che mi ha causato 4 costole fratturate e un pneumotorace. Mi è stato inserito un drenaggio nel polmone per evitare che collassasse e per consentire al polmone di "tornare a parete".
L'assistenza e l'umanità con cui sono stato trattato nel reparto della dott.ssa Paola Barletta è stato veramente eccezionale. Con uno slogan lo definirei "un reparto svizzero".
Profonda insoddisfazione
Venerdì 23 agosto 2019 sono stata accettata al pronto soccorso del Sant'Eugenio tra le ore 10.00 e le ore 10.30 a.m. per una cosa in sé banale ma che non viene trattata dalla sanità privata, in particolare una ferita profonda da taglio all'indice della mano destra, causata da un coltello da cucina (incidente domestico) due giorni prima, e curata male a casa, sicché il taglio era aperto e infetto, e vi era sospetta lesione di un legamento. Preciso che non mi sono recata al pronto soccorso di mia iniziativa (avevo curato da sola il taglio) ma su indicazione del medico a cui avevo chiesto consiglio.
Mi è stato assegnato il codice verde con il n. 74, in un pronto soccorso piuttosto tranquillo e con pochi pazienti.
Ho atteso invano fino alle 20.30, quindi quasi undici ore, ricevendo pochissime informazioni sui tempi di attesa, e vedendo passare davanti a me non solo i codici rossi e gialli come da prassi, ma anche vari codici verdi (p. es. i numeri 76 e 100).
A fine giornata, sconfortata, ho rinunciato a farmi visitare, dato che i tempi di attesa restavano del tutto incerti e il personale a cui ho chiesto informazioni è stato piuttosto vago.
Il giorno successivo ho dovuto rivolgermi ad un amico medico in altro ospedale, dove sono stata medicata con immobilizzazione del dito, dato che il taglio profondo aveva raggiunto la capsula, e terapia antibiotica per prevenire infezioni.
In sintesi, ho atteso invano per quasi undici ore una prestazione sanitaria che potevo conseguire solo in ambito ospedaliero (dato che i centri medici privati non mettono punti di sutura né fanno questo tipo di medicazioni), non lo ha ottenuta da una struttura pubblica come da diritto costituzionale di cittadino italiano che paga le imposte, e ho dovuto mio malgrado ricorrere, more italico, al favore e all'amicizia.
Mi riservo di formulare una istanza di accesso agli atti per comprendere appieno le ragioni di una attesa così lunga e vana e i criteri di priorità con cui vengono trattati i codici verdi.
Medicina d'urgenza
Un particolare encomio alla Dott.ssa Barletta Paola per la sua professionalità e umanità nella cura dei pazienti e nel supporto morale ai parenti.
SE POTETE RECATEVI ALTROVE
Se si potesse, darei meno di una stella. Al di là delle carenze strutturali che credo siano visibili in tutti i PS della Capitale, salvo solo la gentilezza del personale infermieristico, per cui dò un 2 sull'assistenza. Per il resto il medico di turno non aveva voglia di visitarmi perchè a suo dire non avevo nulla (tamponata da altra auto). Ciononostante mi fa una RX e mi dà 3 giorni (infortunio sul lavoro che non verrà trattato da Inail in quanto troppo breve). Peccato che non si sia accorta che due dischi erano leggermente schiacciati, nonostante le avessi detto uno) che non avevo equilibrio, due) che avevo la parte destra del corpo dolorante.
Risultato: tre visite ortopediche private, risonanza magnetica sempre eseguita in regime privato, due mesi di farmaci, dopo quasi tre mesi mi attende ancora la fisioterapia e forse una visita dall'otorino.
Scrivo una segnalazione al primario, rimasta senza risposta.
Figlia di paziente
Ieri mattina mio padre, affetto da Demenza Senile degenerativa, morbo di parkinson vascolare e diabete, è stato portato al pronto soccorso. Noi familiari siamo stati con lui dalle 10.00 di mattina alle 20.00 di sera, quando dal medico di turno ci è stato riferito che lo avrebbero tenuto lì almeno per la notte (logicamente sedato perchè delirante e in preda ad allucinazioni). Allora abbiamo consegnato, così come richiesto da loro, tutte le medicine, ma CON MIA SORPRESA, arrivata a casa alle 21.00, ricevo una chiamata dall'Ospedale: una dottoressa tutta esterrefatta mi chiede se fossimo già andati via. Alla dottoressa ho fatto presente che il medico precedente ci aveva riferito che potevamo andare via e che per stasera lo tenevano lì! Mio padre ha bisogno di ricovero, ma per loro lo devo portare a casa, dove dai familiari non è gestibile. QUESTO è LA NOSTRA SANITA', le persone lasciate SENZA AIUTO. E' QUESTA E' LA SANITA' CHE PAGHIAMO? COMPLIMENTI.
Vergogna
Una degrado senza fine legato a cattiva organizzazione e pessima educazione di personale paramedico e ausiliario...
Ore ed ore senza ricevere notizie nè assistenza e NESSUNA TRASPARENZA sul procedere delle chiamate in base al codice assegnato e relativi tempi d’attesa. Luogo NON DEGNO di un paese civile.
Pessima esperienza
Il giorno 3 luglio 2018 giungo al pronto soccorso con mio figlio di 14 anni in lacrime per trauma sportivo alla gamba (dopo il triage, codice giallo). Attendiamo per più di un'ora e 12 prima che ci venga fatta la Rx. Dopo piu' di 2 ore compare la radiologa che mi assicura sull'integrità della gamba di mio figlio; la faccio avvicinare e le faccio vedere l'arto interessato, con una caviglia ormai molto gonfia e dolente. Mi dice: "forse andava fatta anche una Rx al piede?! probabilmente l'hanno fatta ma non mi e' ancora arrivata!". Basita faccio presente tutto questo ad una dottoressa in divisa bordeaux (molto professionale e gentile). Grazie a lei, finalmente, viene richiesta una consulenza ortopedica. Il mio ragazzo viene visitato (nel corridoio) da una dottoressa che si allontana un attimo per revisionare la rx e torna rassicurandomi: "niente fratture, solo una forte distorsione con diastasi tibiale". Viene fatta una fasciatura con colla zincata, divieto di carico e appuntamento in sala gessi per doccia gessata due giorni dopo. Non convinta, il giorno dopo, porto mio figlio in un altro ospedale per nuova Rx. Risultato? Una frattura con compromissione della cartilagine di accrescimento. Che dire?! Sono molto arrabbiata, se non fossi un parasanitario non sarei stata in grado di percepire la gravita' dell'infortunio e mio figlio ne avrebbe subìto le gravi conseguenze.
Infezione da puntura d'insetto
Sono la bellezza di quattro ore e non si vede giorno, è uno scandalo, li trovo veramente male organizzati (e mi fermo qui..).
Anziana al pronto soccorso
Mia madre 87enne con 7 di emoglobina, non riusciva a stare in piedi ed è entrata in PS con codice giallo alle 8.30 di mattina. Ebbene, è stata trasfusa alle 19.30. Non è vergognoso? Quali commenti fare? Solo uno: perchè non si impara dal PS del Villa S. Pietro FbF via Cassia - per esempio - dove per lo stesso problema mia madre è entrata alle 9.00, il tempo di scongelare il sangue e trasfusa immediatamente, con attesa all'interno del PS su di un letto e non su una sedia? Mi limito a dire VERGOGNOSO.
Grazie!
Per mia sfortuna e a causa delle mie patologie, vado spesso al PS del S.Eugenio e sinceramente mi sono trovata sempre bene. Sono gentili e professionali anche quando sono solo in due infermieri, un medico e una marea di barelle. Iniziando dal triage, dove si viene accolti alle sale di sosta, ci sono veramente degli angeli, uno di questi è Gigi, l'unico che riesce a farmi l'emogas senza farmi piangere; ma tutti sono gentili, tutti sono professionali e tutti fanno quello che possono. Il Responsabile del PS, giovane e brillante, è sempre attento che tutto si svolga correttamente. Tutti ma veramente tutti meritano un grazie da noi per quello che fanno. Bravi ragazzi e, anche se c'è ancora da migliorare, siete sulla buona strada.
Antonella
Giudizio
Nonostante il caos al pronto soccorso, c'è stata attenzione verso il paziente (che era un minore) e professionalità.
GRAVI CARENZE ORGANIZZATIVE
Mia madre, cardiopatica grave con blocco intestinale, è stata tenuta in pronto soccorso misto per 4 giorni in attesa di un letto al reparto Medicina. I dati sugli accertamenti del pronto soccorso e tra reparti non viaggiano in rete, viaggiano su cartaceo. Esisterebbe un monitor in sala d'aspetto per informare i parenti, ma non funziona. Difficile seguire il corso degli eventi ed avere informazioni. La sensazione è di essere lasciati soli in balia del caso. Si è costretti a forzare i divieti. I medici e gli infermieri sembrano preparati, ma non si domandano come migliorare. Sembrano vittime di una ineluttabile "rassegnazione organizzativa".
Ottobre 2016.
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