Pronto Soccorso Policlinico Tor Vergata

 
2.3 (75)

Recensioni dei pazienti

41 recensioni con 2 stelle

75 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.3
 
2.3  (75)
 
2.0  (75)
 
2.9  (75)
 
2.1  (75)
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Filtra per malattia, intervento, sintomo

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Per Ordine 
 
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Calcoli al pancreas

Sulle pressioni del mio medico che mi ha trovato valori alti, decido di ricoverarmi alla PTV Tor Vergata dove mi curano i calcoli al pancreas.
Il mio problema però sta nella mia corporatura obesa che mi obbliga in strutture adeguate e letti ortopedici bariatrici per il peso eccessivo. Il punto è proprio questo, sono stato obbligato a restare oltre 10 giorni in attesa di ricovero per mancanza di posti, in un lettino per bambini senza la possibilità di potermi muovere tra migliaia di dolori e sofferenze. Uno schifo di accoglienza iniziato con l'accettazione al pronto soccorso da una dottoressa la notte del 30 maggio per oltre 10 giorni in attesa di un posto letto per il mio ricovero. Per quanto mi riguarda ho subito una vera tortura che intendo denunciare anche perché la dottoressa mi offese dicendo che ero un "venditore di pesce fresco" in seguito alle mie lamentele che non avevo spazio per muovermi dentro quel lettino per bambini. Con le sbarre anti caduta alzate senza avere la possibilità di allungare neanche un piede.
Io è dal 2019 prima del covid che vivo nel mio letto ortopedico senza mai alzare le sbarre anti-caduta. Anche volendo, non riuscirei mai a muovere il bacino, questo qualunque dottore lo sa già.
Nando Marcelli

Patologia trattata
Calcoli al pancreas
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

48 ore senza alcun trattamento

Abbandonato su una barella 48 ore senza alcuna visita specialistica e rifiutato trasferimento in Pneumologia, nonostante dalla Tac che ho portato si rilevi un polmone collassato e versamento pleurico con difficoltà respiratorie.

Patologia trattata
Dolore al petto e difficoltà respiratorie.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Sei ore di attesa per nulla

Da quasi un mese mi stava soffocando la tosse secca, non hanno aiutato né sciroppi né altro. Due giorni fa ho avvertito un dolore nella parte destra del torace (non ci ho fatto caso), ma ieri sera è arrivato un dolore forte e poi stanotte un tormento, perché dal dolore che avevo non riuscivo a tossire. Stamattina mi sono alzata con forte dolore e grande difficoltà, con il pensiero di andare al pronto soccorso. Sono arrivata alle 16.25, alle 16.45 circa mi hanno fatto il prelievo, tutto a vanvera infatti si è staccata la boccetta dal ago,tutta piena di sangue,muri,pavimento: "scusi,scusi",stavo per svenire,le poltrone non funzionano, mi hanno alzato le gambe e mi sono ripresa. Poi mi hanno portato in corridoio e ci sono scordati di me.
Alle 21.40 ancora niente, quando sono venuta c'erano tre persone sulle barelle con la flebo e due seduti prima di me. Ancora nessuno era passato, tanti hanno rinunciato e se ne sono andati via. Due persone hanno litigato col personale, è alla fine entrato solo un ragazzo (circa 20 anni) che era arrivato più tardi di me con i suoi genitori, sicuramente ha dei problemi psichici. Si è stufato, ha litigato e ha detto: "vi dò ancora massimo 10 minuti.. ", ed è uscito fuori. Appena rientrato con suo padre, l'hanno chiamato.
Io alle 22.20 chiedo al personale quanto ancora avrei dovuto aspettare, mi rispondono che ho 19 persone davanti. Dico che non è possibile (quando sono arrivata era vuoto, ho fatto le foto), mi hanno risposto che non avevo il diritto di fotografare. Insomma, alle 22.30 ho chiesto di togliermi l'ago per andarmene via. Per una invalida, 6 ore è stata una specie di tortura, poi senza combinare nulla... Che vergogna.

Patologia trattata
Problemi polmonari e dolore toracico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo

Il 23/01 mia mamma è stata portata con ambulanza in PS dopo una sincope e sospetta ischemia transitoria.
In 6 ore non è stata visitata da nessuno. È stata letteralmente messa in un corridoio dove non si è vista l’ombra di un medico o infermiere per vedere almeno come stesse.
Per andare al bagno ha dovuto chiamare noi che eravamo fuori, siamo dovuti entrare e chiedere se qualcuno la portasse al bagno. Hanno deciso di mettere un pannolone ad una persona autosufficiente per non sprecare 5 minuti per portarla al bagno. Dopo 2 ore nessuno era andato a pulirla e cambiarla, nonostante avesse chiesto più volte di farlo e anche noi da fuori.
Dopo 6 ore l’abbiamo portata via.
Mai più.

Patologia trattata
Sincope con sospetta Ischemia transitoria.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Umanità assente

Mia mamma, Civolani Annamaria, è arrivata al Policlinico Universitario Tor Vergata - Pronto Soccorso - la mattina del 29/12/2022 accompagnata dalla figlia Giovanna Speciale.
Mamma ha tossito tutta la notte e al mattino non riesce a camminare.
Il foglio di ricovero è del cardiologo, dott. Iulianella che, dopo visita cardiologica ed elettrocardiogramma sospetta sindrome nefrosica per edema diffuso negli arti inferiori e ulcere sanguinanti alle gambe.
Mi è permesso di rimanere in sala d’attesa perché mamma è disabile al 100% (articolo 3, co. 3 della Legge 104/92) ed è completamente sorda. Con codice azzurro, mamma rimane per circa 8 ore in attesa.
Faccio presente più volte che sanguina dalle ulcere, che non sono state medicate e che comincia a respirare a fatica.
Quando finalmente entriamo in visita la dott.ssa Ferrari esterna il suo disappunto in quanto è stato permesso che una ottantaquattrenne rimanesse in attesa tante ore senza assistenza. Dispone che le siano fasciate le gambe e osservando anche il rush cutaneo e l’edema diffusi, decide di trattenerla. Anche le analisi del sangue attestano una condizione di salute preoccupante.
Mamma ha una leucemia linfatica cronica da venti anni. Ha subìto un intervento per tumore al colon nel Dicembre del 2002. Recentemente il neurologo che l’ha in cura, le ha diagnosticato un’epilessia e per controllare allucinazioni anche uditive e comportamenti aggressivi, le ha prescritto oltre l’antiepilettico anche Talofen.
Quella sera vengo allontanata e lascio mia mamma cercando di rassicurarla: non è abituata a stare in un ambiente che non conosce e non sta mai da sola.
Lascio con lei un contenitore con tutte le sue medicine, un altro con la protesi dentaria che le hanno fatto togliere e un piccolo trolley blu.
Il giorno seguente, il 30/12/2022, cerchiamo di spiegare le condizioni di mia mamma, la sua disabilità largamente certificata e aggravata da una sordità completa.
Facciamo notare che la componente allucinatoria potrebbe aggravarsi in un ambiente estraneo senza alcun volto familiare ma, comunque, non ci viene permesso l’ingresso, anche solo per un saluto, una parola di conforto. Niente.
Il medico di turno alle 18.00 ci dice che la tac ha riscontrato una polmonite e che le hanno somministrato ossigeno. Inizia quindi terapia cortisonica e antibiotica.
La sera mamma ci chiama al telefono piangendo disperata, ha paura, singhiozza, chiede la nostra presenza, il nostro aiuto. Arriva al telefono un infermiere al quale riesco a suggerire di somministrare il Talofen perchè senza non si calma e non riposa; mi garantisce che consulterà la cartella e nel caso, darà le gocce.
Il 31/12/2022, mi chiama un’infermiera e mi chiede di andare al Pronto Soccorso perchè non trovano il trolley di mamma e neanche il contenitore con la sua protesi dentaria. Cerco per tutto il pronto soccorso, anche nei bagni, senza fortuna.
La perdita della protesi dentaria provoca in mamma molto disagio: si sente umiliata, non toglie mai la protesi in pubblico neanche davanti a noi.
Mia mamma è provata e spaventata. Chiedo al medico di turno di darmi il permesso di assisterla spiegando chiaramente le sue condizioni, prende tempo, deve pensarci. In attesa, mia sorella chiede e ottiene, grazie all’intervento del Dott. Massimiliano Vitale dello staff della Direzione Sanitaria, il permesso di permanere con mia mamma. A quel punto anche il medico di turno mi accorda il permesso e predispone il braccialetto che mi darà modo di essere presente a fianco di mia mamma h24.
Mia mamma è visibilmente più tranquilla, riesce anche a mangiare qualche omogeneizzato che, a causa del furto del trolley, è l’unico alimento che può concedersi. Abbiamo fatto reclamo all’Ufficio Relazioni con il pubblico senza alcun riscontro. La mia permanenza al suo fianco, nonostante il braccialetto dovrebbe fungere da lasciapassare, in realtà è costantemente ostacolata dall’infermiera e a volte dal medico di turno. Il 05/01/2023 mia mamma sembra migliorare, ha meno tosse, riesce a stare senza ossigeno a intervalli programmati, ha 93 di saturazione. Non vede l’ora di tornare a casa.
Chiediamo incessantemente che venga spostata in reparto; soffre molto la posizione supina e constatiamo che persone ricoverate dopo di lei, vengono spostate in reparto. Anche loro affette da polmonite, ma più giovani. Il 06/01/2023 dorme continuamente, rifiuta di mangiare. La tac riscontra liquido nei polmoni. Insistiamo che venga trasferita ma, al solito, rispondono che non c’è posto.
Verso sera, è sveglia, vigile ci prendiamo in giro: è il giorno del suo anniversario di matrimonio. L’infermiera del turno serale, nella sala che precede la sala rossa, mi invita più volte ad andare; faccio notare il braccialetto, dico che è molto sveglia avendo dormito tutto il giorno, che le farò compagnia nel rispetto degli altri. L’ultima volta il tono è più perentorio: devo uscire. Forse sono vinta dalla stanchezza, insisto con poca convinzione. Sono avvilita le faccio vedere che è sorda che comunichiamo con gesti familiari che ci siamo inventati oppure scrivendoci. Le prometto che somministrata la terapia con talofen mi allontanerò. Prendo tempo, spero si muova a compassione, in realtà dimentico che ho DIRITTO a stare con mia mamma h24.Mi esorta a salutarla, mi trattengo nei saluti il più possibile. Mia mamma mi chiede: “che faccio io qui da sola?”, le rispondo, prova a riposare e l’attimo dopo, raccomandandomi all’infermiera, sono fuori.
Qualche ora dopo rivedrò mia mamma nella sala rossa, morta. E’ la notte del 06/01/2023.
Le ore in cui sono lontana, chiedo incessantemente al telefono, a signore ricoverate nella medesima sala, per sapere come sta.
Subito dopo il mio allontanamento mia mamma si agita e si toglie più volte la mascherina per l’ossigeno, dopo vari tentativi, l’infermiera, la stessa che mi ha costretta fuori, ritiene sia il caso di legarle le mani. Mamma tenta di bere, ma, con le mani legate non riesce a prendere la bottiglia. Si lamenta. Le pazienti spiegano che in mia presenza era sempre tranquilla, esortano a chiamarmi, ma niente.
Fanno forse un altro emogas, lo aumentano da 40 a 60? Le pazienti non ne sono sicure. Non provano a comunicare con lei, pur essendo a conoscenza della sua sordità; le pazienti presenti nella sala suggeriscono di chiamarmi, ma, ancora, invano. Ad un certo punto l’infermiera chiama la dottoressa di turno, che dà ordine di spostarla in sala rossa per monitorarla e alle pazienti preoccupate dice che non ci sarà bisogno di chiamarmi, che adesso ci pensano loro. In realtà, purtroppo, a distanza di alcune ore, circa tre, la dott.ssa stessa mi chiamerà per dirmi che mia mamma sta morendo.
Mia sorella sarà la prima ad arrivare, è disperata chiede di entrare per salutarla un’ultima volta, ma, una serie di controlli ne rallentano l’ingresso, e quando finalmente riesce ad entrare mia mamma è già spirata.
Noi, cinque figli, siamo in preda ad un dolore immenso e inaspettato, chiediamo spiegazioni, chiarimenti, ma i nostri interlocutori si dimostrano ostili, l’infermiera nega di averle legato le mani, la dottoressa di essere stata chiamata in sala dall’infermiera, una gran confusione nelle risposte che invece noi pretendiamo chiare. Mia sorella e la dott.ssa discutono, i toni sono insolitamente forti, mentre mia mamma giace inerme.
In questa occasione la dottoressa dichiara, che, se mia sorella, che nel frattempo si è allontanata, non torna a porgere le scuse, darà disposizione di un’autopsia contro la nostra volontà. Dissenso da noi esplicitamente dichiarato.Alla fine, si ritrova il senno e per scongiurare un’autopsia, cerchiamo nuovamente un dialogo. L’infermiera è sparita, la dott.ssa ritratta la sua prima versione e ammette di essere stata chiamata dall’infermiera e di aver predisposto che mia mamma fosse portata in sala rossa. Poi, afferma, lentamente si è spenta.
Poco dopo, chiama la camera mortuaria per far portare via mia mamma.
Tutto avviene molto velocemente ed in un clima disumano, senza alcun rispetto per il nostro dolore, mia mamma viene portata via e noi, ancora una volta, l’ultima, siamo “invitati” ad uscire.
Ma, se davvero mia mamma si fosse spenta lentamente, come ci dicono, non avrebbe potuto farlo guardando il viso di sua figlia? stringendole le mani, magari riuscendo a confessare le ultime paure?
Perché, ormai in sala rossa, quando tutto è sembrato precipitare, non chiamare una figlia, scegliere per pietà umana, di concedere l’ultimo conforto?
Eppure: 11.Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari: Ogni individuo ha il diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.

Patologia trattata
Polmonite.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Shock settico

Portata via da casa mia mamma lunedì mattina scorso con l'ambulanza, riceviamo le prime notizie la sera dello stesso giorno: stavano facendo degli esami, avrebbero fatto una Tac all'encefalo ecc., ma non ci hanno detto che patologia avevano accertato.
La mattina seguente, martedì 7 febbraio, ci riferiscono ché la mamma aveva un problema metabolico e ché avrebbero iniziato una terapia. Alle 15.00 circa dello stesso giorno ci chiamano riferendoci ché la situazione era grave, chiedendoci di recarci al pronto soccorso. Siamo arrivati alle 16.00 circa, attendiamo qualcuno dopo aver fatto presente che ci avevano cercato; alle 16.20 circa si presenta un OSS con gli indumenti di mamma e gli effetti personali dentro un guanto lattice legato. Dopo circa un quarto d'ora viene una dottoressa accompagnata credo da una infermiera e ci comunica che la mamma era deceduta da circa 30 minuti per shock settico.
Ci ha detto che c'era un solo dottore per circa 50 ricoverati.
Ora ditemi voi se una donna di 74 anni che ha superato 3 aritmie, un infarto e 2 arresti cardiaci, a cui è stato applicato un defibrillatore all'UTIC del policlinico Casilino lo scorso settembre 2022, debba morire per shock settico solamente dopo 24 che stava in pronto soccorso perché in PS c'è un solo dottore per 50 pazienti.

Patologia trattata
L'ambulanza è stata chiamata perché la mamma bisbigliava e si era irrigidita nel letto.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza vergognosa

Mio suocero è arrivato in PS con febbre altalenante. Primo commento al triage: non si va in ospedale per una febbre.
Dopo 2 giorni di nuovo in PS per febbre molto alta. Dopo 24 di attesa, finalmente una Tac da cui si diagnostica polmonite importante.
Dopo 2 giorni di completo abbandono nei corridoi, c'è stata necessità di ossigeno, e dopo ulteriori 24 ore qualcuno si accorge che occorreva la terapia intensiva.
Dopo ulteriori 24 ore, dato per spacciato, la dottoressa di turno non voleva neanche mettere il casco dell'ossigeno, alla fine messo su nostra insistenza. Dopo ulteriori 24 ore i parametri sono risaliti e si è iniziato a rivedere luce.
Il giorno dopo scopriamo che ritengono il paziente non semplice e l'unica soluzione che trovano sono corde e sedativi. Nessuno che si preoccupi di alimentarlo, nonostante abbiamo fornito specifici prodotti per la sua patologia oncologica.
Oggi stiamo sperando che entri un medico con un minimo di umanità e non veda un paziente anziano come un problema da risolvere, ma che si preoccupi solo di salvarlo e dimetterlo in discrete condizioni.

Patologia trattata
Polmonite in pz. oncologico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Negligenza

In data 29/07/2022 arrivo tramite ambulanza in pronto soccorso, cartella clinica 2022021857, per prostatite acuta con brividi, spossatezza, malessere generale, problemi ad urinare, dolori forti testicolari, perianali, ecc. Il medico in servizio al pronto soccorso, oltre a non farmi un normalissima urinocultura per vedere i batteri che provocavano l'infezione (in seguito e' stato identificato a fine agosto, Pseudomonas, perche' tra i 10 giorni della cura antibiotica che mi e' stata data, Rocefin, inefficace e aspettare 15 giorni e un altra settimana per le risposte, è passato un mese, con dolori che neanche descrivo). Comunque, oltre a non farmi una normalissima urinocultura con antibiogramma, non mi è stata fatta una ecografia (dove avrebbero visto un ascesso prostatico al lobo posteriore della prostata) dicendomi che non ce ne era bisogno visto che non avevo febbre (invece ho saputo che il 30% di chi ha un ascesso prostatico non ha febbre). Oltretutto l'urologo di turno che e' sceso dal reparto mi ha risposto che di piu' al momento non sapevano che farmi e che se andavo in setticemia avrebbero fatto una emocoltura, letteralmente una risposta inaccettabbile da parte di un medico.
Sono stato dimesso con un ascesso prostatico documentato da una risonanza magnetica ed eco transrettale - fatte a inizio ottobre perche' non gurarivo - rischiando di andare in setticemia e riportare danni permanenti.
Scrivo questo perche' non deve piu' accadere a nessun altro ammalato di essere trattato in questa maniera.
ANDREA MARCHETTI

Patologia trattata
Prostatite acuta.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Crisi epilettica

Ho chiamato l’ambulanza mercoledì perchè il mio compagno ha avuto una crisi epilettica alle 6.30 del mattino; l’hanno portato al PS Tor Vergata, gli hanno fatto il tampone e gli esami del sangue, punto! Senza bere e senza mangiare fino alle 20.00, senza che nessuno chiedesse o dicesse niente, anzi: se sei tu a chiedere ti rispondono anche male! Alle 20.00 finalmente gli fanno la Tac e gli dicono che PROBABILMENTE è stata una crisi epilettica (si pensava invece a un ictus transitorio) e lo hanno quindi tenuto tutta la notte per fare l'elettroencefalogramma.
Giorno seguente (giovedì ore 12.00) gli fanno SOLO l'elettroencefalogramma e ad oggi venerdì è ancora buttato su una barella al PS. Poi vedi ambulanze fuori al PS con pazienti dentro perché all’interno del PS non c’è posto! E ci credo, per i risultati di un esame 24 ore... incredibile.
Vorrei sapere il direttore sanitario quali misure sta adottando per questo gran caos, nessuna organizzazione e molti infermieri (volenterosi) alle prime armi, ragazzi allo sbaraglio che non sanno dove mettere le mani. Vergogna!

Patologia trattata
Attacchi epilettici.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Trauma arto inferiore

Sono stata trasportata in codice giallo con autoambulanza che mi ha preso da un impianto sportivo, chiamati dalla segreteria. Premetto che ero un tantino fuori concentrazione, ma mi hanno scritto sul referto di dimissione che il tutto era accaduto a domicilio... Poi meno male che mi sono accorta che il codice fiscale era errato! Assistenza veramente scarsa, ho chiesto di andare in bagno circa 10 volte ma mi dicevano che dovevo avere pazienza. Inoltre non so se sia normale che la firma del dottore che mi ha dimesso non ci sia (!), purtroppo sono cose che ho constatato quando sono tornata a casa. Allora il mio compagno è tornato in pronto soccorso, ma il dottore non era più in servizio. Quindi, concludendo, speriamo che si possa rettificare il referto di dimissione.

Patologia trattata
Contusione del piede destro e taglio profondo sul ginocchio della gamba sinistra, dove sono stati messi i punti.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Disumano...

Mi sono recata al PS dopo che la mattina alle 6.00 avevo vomitato con sangue.
12 ore di attesa per una visita a digiuno e senza bere, nessuno ha mai preso in considerazione che mi sentivo poco bene per la disidratazione, nemmeno una flebo per idratarmi.
Esperienza del 4 agosto 2022.

Patologia trattata
Ematemesi.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo!

Mio padre, con coliche biliari dai dolori disumani, dopo essere stato tutto il giorno lasciato su una sedia, è stato dimesso dal medico nonostante i dolori forti con nausea e vomito. La prescrizione per i dolori: tachipirina! Acqua fresca visto che gli erano state somministrate 2 fiale di Toradol. Ho chiesto di poter parlare con la dottoressa per chiedere spiegazioni e chiedere in base a cosa mio padre sia stato dimesso, ma non si è degnata di uscire a parlare con i familiari.
Da nemmeno un'ora dalla dimissioni mio padre ha la febbre, vomito e dolori addominali molto forti. È inaccettabile una cosa del genere. Ho provato a chiamare il pronto soccorso e ovviamente nessun numero è funzionante. Vergogna!!

Patologia trattata
Coliche biliari.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

NON EFFETTUATA ALCUNA VISITA MEDICA

In ben 11 ORE di inutile attesa, è stato effettuato soltanto il tampone rapido, con codice verde assegnato da una giovane infermiera al triage, accedendo dopo un trauma con severa sintomatologia dolorosa a coste e vertebre, dopo aver ricevuto criptiche e contrastanti indicazioni circa i probabili tempi di attesa (cito testualmente: "i pazienti prima di lei potrebbero essere 2 come 30!") da personale che ho trovato inadeguato, tra cui un tizio allo sportello che ha sottolineato con estrema maleducazione e senza neanche alzare gli occhi dallo schermo del computer, che stava lavorando (ci sono molti modi di lavorare!!) e persino, alle nostre rimostranze, relative soprattutto all'assoluta inadeguatezza, approssimazione e scortesia del personale, di chiamare il 112! Il "signore" aveva forse dimenticato che sono gli utenti che pagano le tasse a cui deve il suo posto di "lavoro" a dover chiamare i Carabinieri! Ed è proprio ciò che stavamo per fare ma, ormai sfiniti e distrutti dalla vana attesa, siamo andati via per accedere ad un vero pronto soccorso.
Unico intervento positivo quello delle guardie, che non ha però purtroppo prodotto risultati.

Patologia trattata
Trauma accidentale a coste e vertebre.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Una vergogna

Pazienti lasciati in attesa per 10 ore costringendoli ad andarsene dal pronto soccorso per sfinimento, senza quindi avere riscontro e risposta ai motivi per i quali ci si è presentati. Un PS deve saper curare e voi non date modo ai pazienti di sapere se sapete curarli! Invito al Direttore a dare una svolta alla situazione!

Patologia trattata
Linfonodo gonfio ed eruzione cutanea.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Un calvario

Mio marito è stato portato al PS del PTV con sospetta emorragia interna all'addome. Lo hanno lasciato una notte e una giornata seduto su una sedia al freddo; poi trasferito in OBI messo su una barella senza coperte e cuscini per 5 giorni. Doveva fare Tac addome, ma non gliela hanno fatta causa ripetuti errori loro. Dei tirocinanti gli hanno messo catetere urinario e gli hanno provocato un emorragia. Poi a me è stato detto che per informazioni mi avrebbero chiamata loro, infatti l'hanno fatto, ma dopo 5 giorni, dicendomi che stava bene e che la Tac non era urgente e che sarebbe stato dimesso l'indomani.
L'indomani mattina hanno detto a mio marito che doveva fare consulenza con l'epatologo; fatta la consulenza, lo hanno dimesso dicendo di fare esami esterni e poi di tornare dall'epatologo. Lui ha accettato, peccato però non gli abbiano rilasciato alcun foglio. Io allora mi sono arrabbiata e ho fatto denuncia al Comando per la Tutela della Salute (NAS).

Patologia trattata
Insufficienza epatica da epatite C.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tachicardia

Ho accompagnato mia moglie con forte tachicardia alle 11.00 circa di oggi domenica 17 ottobre. Siamo andati via, presi dallo sfinimento, poco prima delle 18.00.
Tante ore lasciata su di una sedia a rotelle, la stessa che mi aveva fornita, per compassione, una delle guardie giurate all'ingresso del P.S. Nessuno si è preso la briga in tutto il periodo di chiederLe circa lo stato di salute, ad ogni richiesta di mia moglie di un aiuto, in quanto con nuovi episodi di tachicardia, veniva rassicurata: sì signora adesso veniamo.

Il medico all'accettazione le aveva detto che l'avrebbe dovuta seguire il medico di famiglia perché per lei, questi episodi, sono dovuti solo ad ansia! Nel pre-triage aveva forti convulsioni, semi incoscienza, ma soltanto io a tenerle sulle gambe.

Abbiamo avuto una brutta, bruttissima esperienza. Esausti dal fatto di non aver ricevuto neanche un minimo di umanità da parte del personale, abbiamo deciso di tornare a casa, nonostante tutto.
La cannula lasciata nel braccio, che siamo poi tornati per farla rimuovere, le ha fatto perdere sangue.
Colpa nostra.

Patologia trattata
Forte tachicardia, convulsioni, tremori.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Un pronto soccorso che non è pronto al soccorso

Una stella perché meno non si può. Scrivo questa recensione a distanza di un anno dal fatto accaduto. In piena pandemia mio fratello di 30 anni viene in pronto soccorso per sintomi molto gravi che non riguardavano il Covid e non viene nemmeno fatto passare per una visita. Viene anzi rimproverato per essersi recato in pronto soccorso in piena pandemia - come se andare in pronto soccorso fosse un piacevole passa tempo.

Mio fratello stremato torna a casa e si butta a letto. Vi dico che ho dovuto chiamare l'ambulanza: descritti i sintomi che aveva, in 10 minuti sono venuti a prenderlo per portarlo in ospedale. Il medico disse che non sarebbe arrivato alla mattina successiva se non avessimo chiamato.
In tale ospedale è stato poi ricoverato un mese sotto cure intensive.
Data la piena pandemia e con la situazione di salute di mio fratello, nessuno ha avuto l'energia di rivolgersi ad un avvocato, ma ad oggi me ne pento. Sgridare chi viene a farsi curare senza nemmeno una visita di accertamento!!! Non credo di dover aggiungere altro.

Patologia trattata
Petecchie, sanguinamento gengivale, febbre, dolore muscolare e stanchezza.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Mi domando...

Mi domando come si possa entrare in questo periodo in un pronto soccorso senza tampone e senza far vedere il green pass.
Mi domano come si possa vedere una cistifellea infiammata (o peggio) senza ecografia, ma solo con analisi che non vengono nemmeno citate nel foglio dimissioni e dopo che il prelievo del mattino si era misteriosamente o miracolosamente coagulato. Quindi rimandata a casa perché le analisi erano meglio di quelle del medico di turno (parole loro) e dopo aver fatto una terapia con flebo con cloruro di sodio.
Entrata al bagno una sola volta, dopo che 4 volte erano passate le addette alla pulizia, lo stato era incommentabile. Personale cortese e gentilissimo.

Patologia trattata
Colica biliare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Servizio assurdo

Arrivato al pronto soccorso alle ore 11.00, mio figlio 18 anni è dovuto andare via alle ore 23.00 con solo un prelievo fatto alla mattina e nessun medico a visitarlo.
Una vergogna!

Patologia trattata
Cisti subaracnoidea regione fronto parietale sx.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Vergogna

Ho chiamato l’ambulanza per portare al PS mia madre inferma, e che ha avuto un ictus quasi un anno fa, per dei forti dolori addominali. È arrivata verso le 14.00 in ospedale. Dopo 22 ore non l’avevano neanche visitata, non le hanno dato neanche un pezzo di pane o un po’ di acqua e in più la numerose medicine che doveva prendere, che io ho portato, non gliele hanno date. Senza parole.

Patologia trattata
Forti dolori addominali.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Mancato ricovero

Mio figlio di 32 anni è stato portato in pronto soccorso ieri, 19 marzo nel pomeriggio, con puntini rossi, alcuni dei quali erano diventati grosse e viola, su tutto il corpo. Sanguinava dalle gengive, male di testa e aveva la febbre a 37.5 da ben due settimane. Il suo medico, in queste due settimane ha prescritto solo tachipirina. Alla comparsa delle macchie e sanguinamento delle gengive, è stato portato al pronto soccorso di Tor Vergata, dietro consiglio di un amico medico. Una volta lì, lo hanno mandato via dandogli dell'incosciente per essersi recato lì. A quel punto è andato dal suo medico, di nuovo, che ha pensato bene di prescrivere Clavolin. Mio figlio ha dovuto insistere perché gli facesse una impegnativa per le analisi del sangue. Più tardi c'è stato lieve peggioramento, le gengive sanguinavano dalla mattina ed erano comparse altre macchie a altre ancora continuavano a diventare viola. Chiamata la guardia medica, descritti i sintomi, confermano che è grave ma non possono mandare nessuno fino alla mattina dopo. Chiamato il 118 e spiegati i sintomi di nuovo, viene un mezzo di soccorso e lo portano al NOC, dove fanno subito una trasfusione di piastrine, visto che stavano molto al di sotto del livello di guardia; quindi flebo, analisi del sangue e poi una trasfusione. Non riescono a capire cosa sia. La decisione è di portarlo allora a Tor Vergata per ulteriori indagini. Un altro giorno e avrebbe rischiato una emorragia interna.

La mia domanda è: come hanno potuto rifiutare il ricovero ad una persona con tali sintomi? E a dargli dell'incosciente? Oggi, comunque, starà da voi a Tor Vergata, dove, se fosse stato ricoverato ieri, si sarebbero potute già iniziare ricerche per capire di cosa si tratti. Non ho parole.

Patologia trattata
Febbre da 2 settimane, puntini rossi in tutto il corpo, anche in bocca, fiacca, mal di testa, sanguinamento copioso dalle gengive, leggero ittero, dolore milza, dolore fegato e difficoltà respiratoria.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso pessiml

Mi ero operata circa 2 giorni prima in questo ospedale e durante la notte sento un forte prurito alle mani e un mal di testa implacabile che parte dal collo e finisce agli occhi.
Dopo 12 ORE di attesa in codice verde, mi fanno entrare e mi diagnosticano delle placche alla gola (che non avevo, mi sono fatta controllare dal medico di base) e una sospetta mononucleosi. Dopo abbiamo scoperto che avevo un'allergia al farmaco che mi era stato prescritto post operazione.

Patologia trattata
Allergia ad un farmaco.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Madre del paziente

Accettazione che personalmente ho trovato non competente a valutare il codice.
Puoi attendere dalle 10 alle 15- 20 ore anche per patologie non gravi.
Personale stizzoso.

Patologia trattata
Trauma cranico e contusioni agli arti.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Pessima esperienza

Arrivata con mia mamma di 83 anni in ambulanza la mattina alle 10.30 a seguito di una caduta, sono le 2.48 e siamo ancora qui!!! Assurdo .
Adesso mi dicono: se vuole tornare domattina... ma vi rendete conto???

Patologia trattata
Trauma da caduta.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

OBI = girone dantesco

Mio marito (45 anni) è stato ricoverato in codice rosso per emorragia cerebrale. Sono riuscita a parlare con un medico solo dopo 10 ore. Ogni mia richiesta di parlare con un dottore mi è STATA NEGATA. Qui ogni diritto del paziente e del parente viene calpestato? Il personale medico e infermieristico l'ho trovato sgarbato e maleducato. La gente staziona nella OBI per giorni su barelle, quando si è fortunati, o su una poltrona per giorni. Paziente privato di ogni diritto privacy e servizi essenziali. Il triage viene effettuato al box informazioni dove tutti quelli in attesa ascoltano i tuoi problemi personali. Pessima esperienza. Da dimenticare.

Patologia trattata
Emorragia cerebrale.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo

Attese lunghissime per pazienti gravi, considerati codice verde da gente che si nasconde dietro un protocollo.
A paziente ischemico, cardiopatico, operato, iperteso, malato di cancro, con vomito, diarrea, dolore diffuso, febbricola e un po' giallino, è stata presa solo la pressione (controllata con farmaci) e quindi messo in codice verde per ore! Dopo aver dato di matto, dopo due ore dove peggiorata, veniva portato dentro a fare le analisi (che avrebbero dovuto fare subito...) e messo per ore attaccato al muro in fila con altri malati..
Ci sono altri pronto soccorso nelle vicinanze, approfittatene gente..

Patologia trattata
Malato oncologico.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Ricovero in OBI

Mia madre si trova ricoverata in OBI dal 30 ottobre ad oggi, 5 novembre.
E' arrivata qui da una clinica riabilitativa, diagnosi: clostridium difficile.
Da ieri è stata "sbattuta" in un corridoio.
I medici dicono che non sarà possibile una terapia efficace fin quando non sarà trasferita in reparto.
Non si notano quindi miglioramenti sul piano della salute fisica, quel che si nota è un pericoloso peggioramento delle condizioni psicologiche, fatto che ci preoccupa molto.
E' possibile che in 1 intera settimana non si sia liberato 1 solo posto in reparto?
Non sappiamo cosa fare.

Patologia trattata
Diarrea da Clostridium difficile.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Un pronto soccorso vergognoso

Disorganizzazione incredibile, mancanza assoluta di educazione, gentilezza e, aggiungo, di umanità nei confronti dei pazienti e dei familiari.
Tale comportamento si è protratto in tutta la settimana in cui il paziente è stato in osservazione fino, purtroppo, al decesso.
A conclusione di ciò, aggiungo, e me ne assumo le responsabilità, che gli effetti personali della persona deceduta non sono stati restituiti ai familiari e, di fronte alle richieste insistenti degli stessi, è stato opposto un muro di gomma con scarico di responsabilità tra il reparto, i vigilantes e i responsabili della camera mortuaria; la famiglia darà seguito a questi fatti con azioni legali nei confronti dei responsabili.

Patologia trattata
Conseguenze di patologia ematica.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Figlia di paziente

Spett.le Dott. Susi, io mi chiedo se lei abbia mai portato un suo parente al Pronto soccorso, o se mai lo porterà! Immagino che venga trattato come un diamante!!! Be', purtroppo non è il caso di noi esseri "normali". Le scrive una donna che ha a che fare con medici e infermieri, che ascolta e comprende le difficoltà che giornalmente queste persone vivono, i miracoli che fanno con cerotti e disinfettanti inesistenti, ma questo giustifica la maleducazione e la mancanza di rispetto di alcune dottoresse e infermiere nel suo pronto soccorso? Mi dica, veder svenire il proprio padre(non vedente) su una carrozzina e vederlo portare via d'urgenza dentro il corridoio del p.s. nella stanza rossa e chiedere informazioni dopo 2 ore di assoluto silenzio e menefreghismo e sentirsi rispondere "abbiamo altro a cui pensare che a suo padre" le sembra umano? Le assicuro Primario che le cose sono andate peggio di così e mi dispiace dire che solo grazie alle mie conoscenze in questo ambiente ho potuto, appena possibile, per la salute di mio padre trasferirlo in una clinica. Vorrei che Lei si rendesse conto che io come cittadina mi aspetto da lei e i suoi colleghi rispetto.. Mio padre in quel momento poteva essere il suo.

Patologia trattata
Sincope e rettorragia.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esterrefatta e indignata

Ho purtroppo passato tre giorni buttata (perché è così che si ritrova la gente li dentro) nell'OBI del pronto soccorso del policlinico Tor vergata. Mi è stato diagnosticato un ennesimo ascesso peritonsillare a distanza di tre giorni dalla fine della terapia antibiotica, che avevo fatto sempre per curare una forte tonsillite. Gli otorini avrebbero voluto mandarmi a casa dopo un giorno di permanenza presso l'OBI chirurgica, poiché per loro avrei potuto continuare la terapia tranquillamente a casa. Li ho implorati di farmi stare qualche giorno ancora lì, così da poter fare antibiotico endovena, risultante essere purtroppo l'unica via di somministrazione in grado di combattere questa forte infezione. L'otorino mi ha risposto "se le fa piacere stare qui, la rivaluteremo lunedì". Come se a me facesse piacere rimanere in quell'accampamento. Mi auguravo di essere portata in reparto, come successe in un altro ospedale quest'estate, e invece no. Mi avevano già fatto questa grande cortesia a farmi stare lì, figuriamoci. In questi tre giorni ho avuto modo di constatare la presenza di una forte disorganizzazione all'interno di questo PS. Nessuno (tra medico di turno del PS e infermieri) era in grado di rispondere ad alcun tipo di domanda relativa a qualsiasi tipo di richiesta. Il giorno prima il chirurgo che mi seguiva passava in OBi e davanti alla mia barella diceva all'infermiera che il giorno dopo avrei dovuto fare dei prelievi dandole in mano le etichette; ma il giorno dopo nessun infermiere mi ha fatto prelievi e, alla richiesta di informarsi perché io ero sicura che li avrei dovuti fare, l'infermiera mi ha risposto che nelle consegne della collega del giorno prima non vi era annotazione di queste analisi. Mi veniva comunicato che a un certo orario sarebbe passato l'otorino a visitarmi dopo la prima valutazione dell'ascesso. L'otorino non è mai passato e nessun medico o infermiere mi ha saputo dire nulla. Inizialmente me la prendevo con medici e infermieri con i quali mi relazionavo, ma poi stando lì e camminando per le corsie del PS, mi sono resa conto che purtroppo la colpa non è nè di medici nè di infermieri, ma del fatto che il personale è minimo rispetto al numero di pazienti presenti dentro. Grazie a Dio non ho fatto parte dei casi gravi, ma mi chiedo se così fosse stato, cosa ne sarebbe stato di me. Mi sono ritrovata ad ascoltare una conversazione tra un'infermiera e la sorella di una paziente ricoverata in OBI insieme a me, la quale si lamentava per non essere stata sottoposta a medicazione di ferita, che purtroppo in una situazione del genere medicare una ferita non è una priorità! Si diventa una priorità, FORSE, nel momento in cui si diventa un caso GRAVE.

Patologia trattata
Ascesso peritonsillare.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza da dimenticare

Entrata la mattina verso le 10.30 in pronto soccorso per forte cefalea accompagnata da disturbi alla vista e vertigini, me ne sono uscita verso le 21.00 dopo aver firmato. Lunga attesa per effettuare l'accettazione (agli sportelli, 5 se non erro, non c'era alcun addetto al triage). Purtroppo ho visto moltissime persone gravemente sofferenti lasciate senza la minima assistenza. Tornando al mio caso, pur avendo trovato ottime professionalità per quanto riguarda le specialiste di otorinolaringoiatria e neurologia, ho dovuto imbattermi nel comportamento surreale contrassegnato da una maleducazione incredibile, da parte di una "medichessa" del turno pomeridiano- serale che ha più volte insultato pesantemente la mia anziana madre, rea di aver cercato di chiederle un'informazione dopo varie ore di attesa senza notizie, e poi me, gratuitamente e grossolanamente. Dulcis in fundo, per ripicca, mi ha strappato di mano e cestinato il foglio di dimissione già stampato e ne ha scritto un altro, costringendomi a firmare per uscire. A quel punto ho firmato e sono uscita. Purtroppo una sola (ma pesante) nota stonata può rovinare e screditare l'immagine di un intero ospedale.

Patologia trattata
Cefalea con disturbi visivi e vertigini.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza pessima, non ci tornerò mai più

Brutta esperienza personale, diagnosi sbagliata, superficialità, firmo e me ne vado via via dopo ore di forti dolori senza neanche un esame strumentale..
Alla fine avevo un brutto blocco intestinale.

Patologia trattata
Blocco intestinale.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Astenia grave e difficoltà a respirare

Entro alle 14:00, esco alle 21:30.. non riesco a respirare. L'infermiera in accettazione mi fa immediatamente l'ecg e poi in attesa. Entro alle 21:15, la dottoressa di turno -sgarbata fin dall'inizio- mi chiede quale sia il problema. Appena comunico di avere prenotato la rx al torace prescritta dal medico, lei risponde dicendo "ah..quindi e' venuta a farsela fare gratis.." con tono quanto mai sgarbato!! Dice alla ragazza universitaria di farmi un EGA.. prelievo dolorosissimo. Mi liquida dicendo "non ha niente, è tutto a posto. Faccia però l'rx". Chiedo "non puo' farmela qui?" . E lei: "visto che l'ha prenotata.. la faccia fuori". Mi ha toccato un braccio e con gesto obliquo della testa mi ha invitata ad andarmene (sottolineo che non sono una paziente ansiosa/insistente o da trattare male, COME NESSUN'ALTRA PERSONA).
E IN ACCETTAZIONE DOVREBBERO EDUCARE LE INFERMIERE: BANDITI I CELLULARI E COMPORTAMENTI DA BAR.

Patologia trattata
Astenia grave e difficoltà a respirare.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo

Ho accompagnato mio figlio Federico di annni 12 per sospetta frattura al piede destro.
Siamo arrivati al Policlinico alle ore 17:00 circa. Il desk di accettazione vuoto.
In sala gente di tutti i tipi senza un minimo di controllo, l’addetto alla vigilanza parlava al cellulare all’esterno fumando una sigaretta.
Dopo una decina di minuti una signora, con aria molto seccata, ha registrato i nostri dati.
Ci siamo accomodati nella sala grande.
Dopo circa un’ora un ausiliario ci ha chiamato ed insieme ad altre 4 persone ci ha fatto entrare nel Pronto Soccorso facendoci accomodare, in fondo a sinistra, di fronte alla stanza di ortopedia.
Dopo quasi quattro ore sollecito l’intervento di un medico e rimango basita nel sapere che mio figlio era stato chiamato e che ero seduta nel posto sbagliato.
Peraltro vista l’affluenza, un microfono sarebbe molto utile e non stiamo parlando di un costo esagerato da sostenere.
Riferisco ad un medico che sono stata fatta accomodare dall’ausiliario ed esigo che lo stesso sia sentito in merito.
L’ausiliario viene convocato e ripreso sul suo comportamento, ridendo riferisce al medico - si riportano testuali parole “ma che cazzo ne so io, un posto vale l’altro”.
Mio figlio ed io veniamo fatti accomodare nel corridoio, attendiamo un'altra ora, vicino a gente malata, che vomitava, l’aria irrespirabile.
Mi alzo ed entro nella stanza degli ortopedici dove tre medici giovani, ridendo, guardavano uno smartphone, connessi sul social network facebook, che in malo modo mi invitano ad uscire dicendo che mio figlio non era in lista e che non sarebbe stato visitato.
Ritorno nel corridoio ed entro dal medico di turno, una dottoressa con i capelli mori che aveva iniziato il turno alle ore 20:00, la quale, non ascoltando quello che volevo dirLe, mi dice che non è il mio turno.
A quel punto, dopo oltre sei ore di pronto soccorso, Le comunico che è mia intenzione portare mio figlio a casa, ormai stremato dall’attesa e dal dolore, e denunciare l’accaduto.
La dottoressa si rifiuta di darmi le sue generalità (nome e cognome) ed in malo modo mi invita ad uscire.
Esco dal pronto soccorso e chiedo al desk all’ingresso il rilascio del foglio di accettazione. L’impiegato si rifiuta di consegnarmelo.
Glielo chiedo per la seconda volta, intimandolo che avrei chiamato i Carabinieri, mi risponde in malo modo si riportano testuali parole “a signò chiami chi je pare”.
Alle ore 22:40 circa lascio il Policlinico e mi reco alla caserma dei Carabinieri di Tor Vergata, dove non mi è stato possibile sporgere denuncia per assenza del Maresciallo.
Il giorno seguente, a mio figlio è diagnosticata una grave frattura presso altro nosocomio.

Patologia trattata
Frattura al piede.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Non lo consiglio

Mio suocero viene portato al pronto soccorso alle 10.00 del mattino. Per le prime sei ore sulla barella dell'ambulanza. Durante la degenza l'assistenza e' stata vaga e direi di sfuggita. Nel p.s. le persone non entrano, ma poi stanno tutti dentro i locali. Nel pomeriggio gli levano la barella e lo mettono su una poltrona. Le analisi le fanno con molta lentezza e tutte danno esito negativo, tranne gli enzimi della glicemia, che richiedono tre prove entro le 12 ore (una appena entrato, una dopo 6 ore e una dopo 12 ore); gli altri esami si sono conclusi prima delle 22.00. Alle 23.30 si avvedono che il neurologo ha prescritto un elettroencefalogramma che non e' stato fatto e rimandano tutto al giorno dopo, lasciando riposare il paziente su una poltrona tutta la notte. Alle 11.30 del giorno dopo fa visita, ma ancora nessuna risposta. Ora sono le 13.00 e tutte le analisi sono negative, ma ancora non si decidono a ricoverarlo o a dimetterlo. Sono passate 29 ore al momento e io non ritengo consono nè il tempo, nè l'assistenza. Assolutamente lo sconsiglio e consiglio a chi gestisce di cercare di dare una seria riorganizzazione a questo squallido luogo, dove nessuno vorrebbe capitare. Spesso quelli del Tor Vergata si vantano in tv dei progressi, delle nuove terapie e dell'avanguardia dei loro livelli sanitari... bella roba! Pensassero al pronto soccorso a livello Zimbabwe che hanno.

Patologia trattata
La diagnosi non ci e' ancora nota, ma veniva ricoverato per svenimento paziente ultra settantenne.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Vergognoso

sono a scrivervi per mettere in luce quello che mi è accaduto la notte di domenica scorsa 15/02/12.

Alle 5.30 mi sono presentata al vostro pronto soccorso perché lamentavo dolore e formicolio alla gamba sinistra; ho detto che assumevo pillola yasmine da settembre e che da circa 3 mesi lamentavo dolori alla gamba, ma solo la sera; da 3 giorni invece il dolore/formicolio si è presentato anche durante il giorno.
Ho detto che ho telefonato alla mia dottoressa ginecologa per i dolori e che mi ha detto di sospendere immediatamente la pillola e fare quanto prima un doppler agli arti inferiori.

L’infermire dell 5.30 di mattina di domenica mi ha fatto le analisi, controllato la coagulazione (che ha detto era perfetta) e la pressione, poi mi ha messo in codice bianco.
Sono stata fino alle 11.00 di mattina di domenica presso il vostro pronto soccosrso con continuo dolore alla gamaba sinistra e dolore anche al braccio sinistro.

Non mi è stato fatto nulla o dato nulla.

Solo verso le 9.00 l’unico infermiere che mi dava ascolto mi ha fatto un ulteriore controllo con elettrocardiogramma, ma sono dovuta andare in lacrime con le bustine di zucchero davanti che stavo prendendo per ricevere un minimo di considerazione!
Risultato, alle 11.00 sono rientrata a casa visto che il dottore non ha avuto modo dalle 5 del mattino di visitarmi.
In serata sono ripassata al pronto soccorso verso le 19.30 di domenica e i 3 che stavano all’accoglienza mi hanno riferito che la mia pratica non è stata archiviata e non potevo neanche prendere i referti.

Problemi:
non credo sia giusto che un paziente venga controllato da un infermiere, che poi segnala un codice bianco quando io stavo a rischio trombosi.
segnalate ai vostri infermieri che una persona può avere la trombosi con l’assuzione della pillola, anche se le analisi sono perfett,e perché è un problema genetico di intolleranza a prendere questo tipo di farmaco!
i codici delle persone possono cambiare durante le ore di attesa: è possibile monitorarli meglio.

Patologia trattata
sospetta trombosi.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso odontoiatrico

Non ho parole, dico che sto male con nausea, conati di vomito, rigurgiti e un dolore allo stomaco a seguito di ingerimento di antibiotico e alla reception una "simpaticissima signorina" mi dice di andare dal mio medico a farmi cambiare l'antibiotico. io le ho fatto notare che di domenica non c'è nessun medico di base e che stavo male. Mi ha liquidato con " non è una urgenza".
veramente pessimo.

Patologia trattata
conati di vomito causati da intolleranza farmaco
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

pronto soccorso tor vergata = stazione termini

a febbraio mio padre e' stato una settimana intera in oOsservazione ad attendere un posto letto in reparto per eseguire una banalissima TAC, per non parlare poi delle 12 ore di attesa prima di entrare in pronto soccorso: aveva dei dolori tremendi e quando andavi a chiedere qualcosa si alteravano pure...
Personalmente ho riscontrato mancanza di gentilezza, di organizazzione e di umanita'. Aolo arroganza!

Patologia trattata
coliche addominali
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

esperienza negativa

dopo insufficienti esami venivamo rimandati a casa con una diagnosi che evidenziava solo problemi psicologici, nonostante gli interventi di 10 anni prima per megacolon. Conclusione: al policlinico Umberto primo veniva eseguita colectomia totale.

Patologia trattata
occlusione intestinale
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

RECLAMO

HO PORTATO MIO MARITO LI ALLE 10.00 E SIAMO TORNATI A CASA ALLE 20.00 (tutto questo con me in gravidanza di 8 mesi)
INSOMMA, NON ASSOMIGLIA PER NIENTE A UN PRIMO SOCCORSO, MIO MARITO E' ARRIVATO STREMATO, SENZA FORZE!!
APPENA SI ENTRA C'E' UNA PERSONA SOLA A SODDISFARE UN BACINO DI UTENZA TROPPO GRANDE!!! (sempre che ci sia!)
E POI METTETE UN MICROFONO PER CHIAMARE LA GENTE!!!
SONO VERAMENTE DELUSA DA QUESTA STRUTTURA, VORREI CHE QUESTI COMMENTI AIUTINO QUEL POCO DI PERSONALE A LAVORARE MEGLIO E AD ESSERE ALMENO PIU' UMANO.

Patologia trattata
8 GIORNI DI DISSENTERIA E DIGIUNO
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

vergogna

il personale alla reception non ha un minimo di psicologia nel trattare i pazienti in attesa, s'insulta l'intelligenza delle persone con risposte allucinanti. mi e' stato detto che per mettere i punti di sutura bisogna aspettare che la ferita non sanguini, e che i punti di sutura doveva applicarli il chirurgo. dopo 2 ore di attesa sono andato via disgustato. Il problema vero e' che a parer mio lo staff, in generale nella sanita', non professa piu' il proprio lavoro come una missione..

Patologia trattata
ferita profonda e sanguinante alla mano
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