Pronto Soccorso Policlinico San Matteo
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Solo questione di empatia
PRONTO SOCCORSO SAN MATTEO DI PAVIA. Non mi riferisco alla professionalità, sulla quale non posso dare un giudizio, ma sulla mancanza di empatia dimostrata dal personale e dai medici, fortunatamente non tutti (ci sono anche persone con più umanità di altri che si distinguono dalla maggioranza).
Considerato il periodo di pandemia ancora in corso, il modus operandi di molte strutture è cambiato, ma questo in molti casi ha innescato un circolo virtuoso e solidale. Cosa che però non ho riscontrato in questo PS, dove dopo 28 ore di ricovero del paziente no Covid, al familiare viene negato di vedere la persona ricoverata con un tablet, o di parlare alla persona con il cellulare del paziente stesso.
Vengono fornite informazioni da più persone telefonicamente, ed incomplete.
I famigliari sono distanti, in apprensione, in attesa di informazioni che tardano ad arrivare.
Basta molto poco per dimostrare un briciolo di umanità, lo so che sono in pochi e il lavoro è stressante, ma anche noi dall'altra parte della barricata abbiamo delle sofferenze da gestire.
Comprendo pienamente l'ira dei malcapitati pazienti che attendono ore e ore senza risolvere i loro problemi, anch'io purtroppo e con rammarico in tale circostanza ho perso le staffe.
Molti reparti del Policlinico San Matteo sono l'eccellenza in fatto di organizzazione sanitaria. Confido che questa mia critica possa essere uno stimolo costruttivo per portare ad un miglioramento sia nei confronti dei pazienti, sia per chi deve prestare la propria attività lavorativa in tale reparto.
Mal organizzati
Dopo 7 ore non sono stato visitato, li ho trovati soprattutto male organizzati, quando poi nel PS di Lodi mi hanno diagnosticato e curato.
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