Pronto Soccorso Policlinico San Matteo
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Trauma cranico
Mi sono recata la sera del 30 aprile 2022 al pronto soccorso dopo aver sbattuto la testa in modo molto forte, lamentando dolore e confusione. Ho atteso più di 4 ore prima di essere chiamata dal medico, nonostante in sala d'aspetto ci fossero solamente tre persone oltre a me, e nonostante sentissimo i membri del personale chiacchierare e scherzare beatamente dei fatti loro nel corridoio adiacente.
Una volta giunto il mio turno, mi reco nell'ambulatorio dove trovo un giovane medico e un giovane infermiere, presumo quasi miei coetanei, che oltre a non visitarmi né a preoccuparsi di farmi qualche esame di accertamento, ci tengono molto a fare i simpatici con me e a fare battutine, il tutto con me lì dolorante seduta sulla sedia a rotelle. Mi accompagnano poi in una stanza con altri pazienti, dandomi una Tachipirina 1000 e dicendomi che avrei dovuto attendere lì per scongiurare il fatto che i miei sintomi peggiorassero.
Ma il peggio è stato come ho visto trattare una signora molto anziana che stava male.
L'hanno messa di fianco a me (io su una sedia a rotelle), su scomode sedie da sala d'aspetto in legno, e le hanno detto che le avrebbero fatto le terapie in vena in quella posizione. Alla richiesta della signora di essere messa su un lettino perché non si sentiva bene, le è stato detto che non era possibile e che sarebbe dovuta rimanere lì. Ho dovuto proporre io all'infermiere di fare scambio di posto tra noi due, perché almeno la sedia a rotelle sarebbe stata un po' più confortevole per la signora.
Il reparto è pieno di infermieri giovani che pensano probabilmente di essere in università, senza pensare di avere tra le mani persone che stanno male.
Ci sono voluti tre di loro per inserire correttamente la flebo nel braccio della signora e per individuare le dosi giuste del farmaco.
Nessuno quella sera mi ha ispirato fiducia, anzi, oltre alla mancata visita, c'è stato anche il fastidio di dovermi pure sorbire battute di pessimo gusto, da chi invece si sarebbe dovuto preoccupare in modo professionale di curarmi.
Sto aspettando...
È uno dei peggiori ospedali al mondo, non è possibile avere dei tempi di attesa di 5 ore quando la sala d'aspetto è vuota. QUESTA È DISORGANIZZAZIONE TOTALE!!!
Il peggior reparto del policlinico
Posso raccontare almeno 5 episodi, tutti negativi, accaduti negli ultimi 5 anni ai membri della mia famiglia, ma mi limiterò a raccontare gli ultimi due.
Mio marito entra al PS alle 10.00 del mattino per colica renale; piegato in due dal dolore, non riusciva a stare seduto, ha rischiato lo svenimento in almeno due occasioni, abbandonato a sè stesso su una sedia fino alle 19.00, quando hanno deciso di considerarlo. Dimesso alle 23.45 con una diagnosi di calcolosi renale, con la favolosa cura di idratazione, terapia antalgica e visita urologica. Due ore dopo, al PS di Voghera, hanno fatto ecografia e Rx evidenziando idronefrosi importante. E' stato quindi ricoverato e operato nel giro di 24 ore per inserire uno stent.
Mia nonna, 80 anni, entra con colica addominale, diarrea persistente e febbre e all’accettazione la invitano a non fermarsi perché aveva davanti 16 persone... Spieghiamo che è anziana, ha febbre alta e diarrea importante. Permanenza 18 ore... trascorse tutte con una pressione massima sopra i 200 e una minima intorno a 95 ( misurata 3 volte a distanza di ore una dall’altra) e mai trattata. Visitata dopo 5 ore e mezza SOLO da due specializzandi (il medico titolare non ha mai messo una mano sulla pancia di mia mamma), prescritta Rx e poi dimessa a “SOLE" 18 ORE dall’arrivo senza neanche richiedere un controllo successivo; anche in questo caso abbiamo dovuto ricorrere ad altri ospedali e altri specialisti per avere una diagnosi corretta e una terapia per risolvere il fatto acuto. La cosa inaccettabile sono le tempistiche assurde di questo PS, che sono l’indice più lampante di un reparto del tutto inefficace; non c’è persona in attesa che non si lamenti delle 7-8-9 ore di attesa che sta facendo. Nessuno di quelli visti da me, sia tra i medici che tra gli infermieri, l'ho visto correre, impegnarsi. Il paziente, almeno nei miei casi, non è mai stato preso in seria considerazione, nonostante la gravità di entrambe le situazioni, e non è mai stato davvero trattato come avrebbero dovuto. Hanno tenuto in PS una ottantenne con 205 di pressione massima per 18 ore senza trattamento.
Sbagliata diagnosi
Sono arrivato in pronto soccorso con dolori atroci e febbre alta. Dopo due ore di attesa vengo visitato, fatto due esami di routine e poi mandato a casa con la diagnosi di tracheite e principio di infiammazione al polmone sinistro. Terapia antibiotica (in ospedale curato con mezza pastiglia di tachipirina).
Dopo una settimana ho incominciato a stare sempre più male, con picchi di febbre a 39.8 e decido di tornare in pronto soccorso, ove dopo tre ore di attesa vengo visitato, fatto esami delle urine con annesso flebo e in più ecografia. Risultato: prima diagnosi sbagliata, la seconda è di infezione delle vie urinarie!
Già presenti dalla prima volta, la beffa: ticket da pagare.
Semplicemente vergognoso
Abbiamo portato mio papà, reduce da una caduta in casa, alle 18.30 del giovedì. È stato dimesso il venerdì alle 13.30.
Sabato pomeriggio è morto.
Era entrato in coma, e l’unica TAC effettuata la notte di giovedì non ha riscontrato nulla. La prassi clinica richiede solitamente una seconda TAC di ricontrollo per escludere ematomi e quindi coma, ma non è stata fatta. Si è preferito rispedirlo a casa.
Un anno prima, sempre per una caduta, la dottoressa di guardia non voleva nemmeno fare la prima TAC, ho dovuto litigare e impormi: se il paziente è un ultra settantenne, affetto da malattia neurologica degenerativa, non vale la pena approfondire la diagnosi??
In tutto questo, mio papà è stato spesso trascurato anche dal personale infermieristico, che si è dimostrato sempre alquanto scorbutico e scocciato.
Questo è il trattamento a noi riservato al pronto soccorso del San Matteo.
Non abbiamo fatto causa al San Matteo perché sappiamo che sarebbe una fatica inutile.
Le cose qui a Pavia non migliorano, l’unica soluzione è andare altrove.
Pronto soccorso anno 2013
Pronto soccorso anno 2013. Ci siamo recati la prima volta con paziente sofferente al pronto soccorso; dopo ore è stato dimesso. Ci siamo recati di nuovo con paziente sofferente, hanno assegnato codice verde. Primi esami dopo 4 ore, ricovero dopo 24 ore. Ore trascorse nel corridoio del pronto soccorso. Presenza solo di medici giovani e non di uno esperto, dopo 24 ore effettuato il ricovero ma in un reparto non idoneo alla patologia, rivelatasi polmonare. Il paziente era oncologico terminale. E questo non è stato il primo episodio di inefficienza.
PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO SAN MATTEO
Pronto Soccorso Ospedale San Matteo:
Attesa oltre ogni limite di sopportazione, non c'erano sedie a sufficienza per i pazienti all'interno del P.S..
Arroganza intollerabile di certi paramedici che ha superato i limiti, tanto che un paziente se ne è andato, malgrado gli sia stata diagnosticata la rottura di alcune costole.
Era nel reparto dalle 16.00 circa, se ne è andato alle 22.00 circa.
Per quanto mi riguarda, il Medico di turno (se volete dico nome e cognome) non è stato capace nemmeno di leggere il modulo precompilato e mi ha costretto a dei successivi disguidi. NO COMMENT..
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