Pronto Soccorso Policlinico Gemelli
Recensioni dei pazienti
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Pessimo sabato
Oltre sei ore di attesa per poi essere visitata da un medico molto scortese. E dopo altre 3 ore per fare una lastra. Per non parlare della sala d'attesa, sporca e che dopo le 20.00 diventa un dormitorio di senza tetto.
Comunque ho passato tutto il sabato pomeriggio e la sera al PS per non risolvere nulla...
Tempistiche..
Giunti poco dopo le 16.00 da Civitavecchia, con mia figlia che a febbraio è stata in rianimazione con sepsi e sospetta CID (in quella occasione presa letteralmente per i capelli), l'abbiamo portata d'urgenza per sintomi analoghi ai precedenti, molto impauriti da un probabile ripetersi dell'evento.
Ore 22.00: lei su una barella con flebo non si sa di cosa, e dopo quasi 6 ore ci sentiamo sempre rispondere "quando arrivano le analisi vi chiamiamo". Quasi 6 ore, dico 6, e ancora tremiamo al pensiero di ciò che abbiamo vissuto 9 mesi fa...
Questa è la sanità che paghiamo per noi e per chi non la paga!
Bravi
Buona struttura che tratta milioni di casi l'anno. Ottima la pediatria, quasi una eccellenza, con personale medico ed infermieristico squisito in tutte le sue unità.
Grazie e mille volte grazie
Ho rimandato questa recensione per quasi due anni e me ne scuso anche solo virtualmente con i diretti interessati. Qualcosa dentro di me voleva allontanare il ricordo di un mese di grandissima preoccupazione per mia mamma Anna R., che nell’agosto 2015 aveva 83 anni. La mia gratitudine va innanzitutto ai medici e all’infermiere del pronto soccorso del policlinico Gemelli che hanno salvato mia mamma dalle conseguenze di uno shock settico a sua volta dovuto ad un’infezione renale. La Dott.ssa Luisa Golia, il Dott. Davide Marsiliani, insieme all’infermiere Alfonso Piano, non hanno mai lasciato mia madre per ore e ore combattendo per lei e insieme a lei l’infezione e le sue temibili conseguenze. Quello che ha colpito noi familiari è stata la loro abnegazione: non hanno mai mollato! Si sono alternati l’uno dopo l’altro accanto a lei. Se mia madre oggi è viva è solo grazie a loro e alla loro tenacia, perché la situazione era veramente disperata e mia mamma conserva un ricordo affettuosissimo di questi tre professionisti. Se per caso doveste mai leggere queste righe, sappiate che non passa settimana senza che lei vi benedica.
Vogliamo anche ringraziare il Dott. Andrea Lupascu e la Dott.ssa Federica Cutillo e tutti gli infermieri del decimo piano che hanno seguito mia madre dopo che dal pronto soccorso è arrivata in reparto e che l’hanno rimessa in piedi. Precisi, accurati, non hanno lasciato mai nulla al caso, hanno indagato e curato ogni conseguenza dello shock settico. Grazie a tutti.
Bronchite
Ho letto altri commenti e a me è andata bene; ho portato mio padre in gennaio c.a. e devo dire che, anche se con freddezza, i medici sono stati molto chiari e rispettosi di mio padre 84 enne, gli hanno risistemato un valore che era stato alterato dalla bronchite e gli hanno tolto inutili antibiotici che lo stavano danneggiando.
Vorrei citare il nome del medico che principalmente lo ha assistito, il dott. Manno, non molto socievole ma molto disponibile a chiarire la terapia che doveva seguire.
Grazie
Il 16 gennaio 2017 sono stato accettato dal Pronto Soccorso dell’ospedale Gemelli di Roma in codice verde, per fratture vertebrali multiple da osteoporosi. Molta gente, tra malati e parenti, nella sala d’attesa.
Dopo alcune ore, quando il dolore al rachide era troppo forte per farmi stare seduto in sala d’attesa, ho detto le mie condizioni all'operatore dell’accettazione, il quale ha provveduto subito a farmi sdraiare in una barella, in una stanza già piena di altre persone barellate.
Subito l’intervento di vertebroplastica e, dopo un tempo d’attesa equivalente al tempo di intervento, sono stato riportato al P. S.
Causa mancanza posti letto nel reparto osservazione breve, sono stato rimesso nella sala “dei barellati” per alcune ore.
Ho preso posto nel reparto di osservazione breve nel tardo pomeriggio per passare la notte “in osservazione” post-intervento.
Viste le mie buone condizioni e con il mio assenso, sono stato dimesso alle 18.30.
Considerazioni:
ho letto molte recensioni negative sul P. S. del Gemelli; data la mia esperienza sopra descritta, non sono d’accordo.
Anche se in condizioni fisiche scadenti sono stato, giustamente, classificato codice verde.
Il via vai continuo di utenti non sembrava infastidire gli operatori, che facevano il loro lavoro di accettazione e smistamento dei casi con una certa rapidità.
Un piccolo appunto di carattere organizzativo lo faccio per l’insufficiente segnaletica per i pazienti.
Nel mio caso, chiamato per il prelievo ematico, oltre all’indicazione dell’operatore di accettazione, non ho trovato alcuna freccia direzionale per “sala prelievi” o altri servizi, perdendomi nei corridoi, finché una dipendente, molto gentile, mi ha accompagnato alla meta.
Al momento di essere portato in sala angiografica, l’operatore mi ha detto di spogliarmi completamente e indossare un camice monouso.
Essendo sdraiato in barella davanti a molte persone, mi sono rifiutato di farlo.
L’operatore ha trovato il modo di mettermi accanto a un’altra persona in barella in un angolo chiuso da tende in modo che potessi spogliarmi al riparo di occhi estranei, scusandosi per come ero trattato e adducendo il fatto del continuo sovraffollamento e via vai che, infatti, era evidente.
Non ho visto incuria o sporcizia, nonostante il continuo afflusso di persone, sia nella sala d’attesa, che nelle sale interne, mentre più tranquillo ed efficiente mi è sembrato il reparto di osservazione breve.
Il contatto con gli operatori è stato molto buono, soddisfacente nel rapporto umano con il paziente.
Il mio giudizio è più che positivo, nonostante i due rilievi mossi.
Grazie per tutto quello che ho ricevuto da voi, di cuore.
Carini Lio
Pessima esperienza
Pronto soccorso scandaloso! Quasi 7 ore di attesa per poi sentirmi rispondere dall'infermiere di turno, alla mia richiesta di spiegazioni: "Se non le sta bene può scegliere un altro ospedale!" Arrivato in accettazione alle 15.30, sono andato via per disperazione alle 22.00 passate senza essere stato visitato.
Politrauma
Uno speciale ringraziamento al dottor Gulì, all'infermiere Gennaro del Pronto Soccorso e all'infermiera Maria dell'osservazione. Hanno reso la mia degenza meno penosa. Quanto al codice giallo, durante il periodo della mia degenza erano sotto di personale spero.. Troppi pazienti e pochi infermieri! Meno male che ci sono le volontarie della croce rossa. I medici hanno troppe carte da riempire, sembrano meri burocrati.
Infarto con sopraggiunto tamponamento cardiaco.
30 maggio 2014: la giornata in cui la mia vita è finita nell'inferno. Mia madre con un infarto è stata lasciata morire da sola, senza supporto alcuno, sulla barella. 11 ore di agonia in codice giallo anzichè rosso ed io cacciata fuori a forza. Mai che l'abbiano monitorata. Corpo posto sotto sequestro della magistratura. Ci vediamo in tribunale.
Osceni
Non solo un PS con lavori e tutto sporco, ma anche con malati abbandonati a sè stessi e morti sulle barelle senza assistenza (e vicino ai vivi!). Poi ore ed ore per una visita, sembrava di essere in Libia..
Drenaggio toracico
Il 14 agosto non riuscendo a respirare bene per un versamento pleurico, mi sono avventurata nel pronto soccorso del Gemelli.. Devo dire che l'attesa c'è stata, ma alla fine sono stata seguita da un giovane dottore di nome Petracca che mi ha messo un drenaggio toracico. Il dottore si e' dimostrato subito all'altezza del problema spiegandomi per filo e segno a quello che andavo incontro... insomma: e' stato bravissimo sia dal punto di vista umano che dal punto di vista medico ed io non finiro' mai di ringraziarlo. Grazie dottor Petracca.
Pronto soccorso del policlinico gemelli
Mia madre 90enne è stata portata al pronto soccorso del Policlinico Gemelli per frattura del femore in data 30 gennaio. Abbiamo trovato il personale insofferente e irrispettoso, dai medici agli infermieri, dai portantini agli addetti/e alle pulizie, scarsa pulizia, coperte talune sporche passate da un paziente all'altro, una stanza per 5 letti con le bocchette di aria fredda direttamente sui degenti, costretti a coprirsi letteralmente la testa per il freddo (QUANDO RIUSCIVANO). La sensazione di trovarsi in un ospedale del terzo mondo sporco e sovraffollato, e non c'entra niente il fatto che stessero effettuando lavori di ristrutturazione, è stata proprio la sensazione di abbandono dei malati, questo soprattutto durante la notte. Noi parenti dovevamo da soli trascinarci le barelle, quando chiamati per visita, con flebo attaccata. L'ortopedico di turno nella notte tra il 30 e 31 chiuso nel suo ambulatorio con cuffiette alle orecchie davanti al computer, mai uscito per rispondere ai lamenti strazianti di mia madre, se non altro per rassicurare o aiutare a calmare anche con un sedativo l'ansia ed il panico della medesima e a monitorare un'altra situazione di un anziana di 92 anni con rottura alla spalla. Le due anziane erano poste esattamente davanti alla sua porta. Altri anziani lasciati nei corridoi senza assistenza alcuna, se non sollecitata da chi si trovava ad assistere qualche suo parente. UNA VERGOGNA PER ROMA, che non ci si aspettava certo da un policlinico che fino a qualche anno fa era l'eccellenza.
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