Pronto Soccorso Ospedale Vercelli
Recensioni dei pazienti
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La malasanità al suo peggio
Partiamo dal fatto che il 25 marzo, a causa di una fitta acuta in zona lombare che ha bloccato mia zia a letto, è stato richiesto telefonicamente l'intervento dell'assistenza domiciliare (ex guardia medica). Il dottore in questione SI E' RIFIUTATO DI VENIRE.
Dopo più di venti giorni di semi immobilità, in data 16 aprile mia zia sente l'ennesima fitta forte e non riesce più ad alzarsi dal letto.
Chiamo l'ambulanza perché, dopo tutte le terapie fatte, è ovvio che qualcosa non vada. Arriva all'accettazione alle 19:20, viene abbandonata in un corridoio per più di due ore e noi fuori ad aspettare, senza poter parlare con un medico, senza che ci venga chiesto nulla dell'anamnesi, basandosi su quello che può dire un'ottantenne in preda al dolore. In pratica vieni chiuso fuori e il numero di telefono te lo chiedono così, per sport.
Chiamo in pronto soccorso due volte per sapere che le stanno facendo. Alle 20:30 mi dicono che ancora non l'hanno visitata, alle 21:51 mi dicono che la stanno dimettendo.
Quando esce scopro che le hanno fatto solo una misera iniezione (tra l'altro di robetta da poco che ho a casa, a saperlo le risparmiavo il viaggio), senza procedere con altri accertamenti. Nonostante la terapia non stesse facendo effetto, hanno deciso di "rispedirla al mittente" forzandola ad alzarsi per metterla su una sedia a rotelle nonostante le urla di dolore.
Ce la rimandano fuori accompagnata da un'infermiera (lei molto gentile e carina, le ha anche messo un pannolone così che potesse fare i bisogni) e da un verbale in cui viene prescritto un farmaco che non è nemmeno quello che le è stato somministrato (non dovrebbe esserci continuità nella terapia???), una risonanza magnetica e una visita neurologica. Ciliegina sulla torta, la prognosi: un giorno. A una donna che sta immobile su una sedia da quasi un mese!
A breve faremo accertamenti (chiaramente in Clinica, dove sanno fare il loro lavoro) e se ci saranno gli estremi, agiremo per vie legali.
Ringraziamento per la professionalitá
Sono stato portato incosciente al pronto soccorso da ambulanza prontamente intervenuta.
Devo ringraziare la Dott.ssa Arianna Boggero che con urgenza ha capito la mia situazione, prima riconosciuta come polmonite, poi individuata prontamente come insufficienza mitralica severa: il tutto è avvenuto al pronto soccorso in data 19.9.2021.
Grazie dottoressa, mi ha salvato la vita.
Suocera caduta
Domenica 24 ottobre 2021 mia suocera è caduta, abitiamo a Borgo Vercelli, ho chiamato il 118 e mi hanno subito indirizzato all'Ospedale. 20 minuti e l'ambulanza l'ha prelevata, il personale era gentilissimo, mi hanno detto di chiamare per avere aggiornamenti.
Mi sono tenuta in contatto con loro ogni ora e ho ricevuto notizie circa il decorso. Mi hanno avvertito alle 15.30 che era stata dimessa, mi sono recata all'Ospedale dove un medico accompagnandola all'esterno, mi ha dato una dettagliatissima documentazione di tutto quello che era avvenuto e 2 impegnative per le visite di controllo. Mia suocera aveva una lussazione ed una frattura. Mi ha riferito che il personale è stato molto gentile e diligente, e tutto era molto pulito. Veramente ottimo.
Pronto soccorso che spero di non rivedere
Arrivata con un ascesso dentale, sola, neanche guardata, inviata a guardia medica che neanche mi ha fatto accomodare in studio, mi ha raggiunto sul piazzale dell'ospedale all'esterno, ha guardato il dente a luce semi/buia, mi ha prescritto antibiotico e antinfiammatorio e via!
Beh, grazie. Questo è il servizio medico vercellese!? E il dolore persiste ancora!
Mi è stata salvata la vita in 20 minuti
Oggi ho rischiato di "lasciarci le piume".
Sono entrato in pronto soccorso in codice rosso per via di uno shock anafilattico. Ero in pericolo di vita ma la dottoressa Elena Scaglia E TUTTA LA SUA EQUIPE sono stati all'altezza della situazione con prontezza, determinazione, professionalità e assistenza psicologica superlativa. In 20 minuti la dottoressa mi ha salvato la vita. Avrà magari solo fatto il suo lavoro, routine, ma mi ha permesso di rivedere i miei figli, mia moglie e tutta la mia famiglia. Sono sempre stato un lamentone in passato per i tempi d'attesa, ma oggi ho veramente capito che il tutto dipende dalle patologie degli altri pazienti. Ricordatevi sempre che un braccio rotto o simili comportano sì molto dolore, ma con 30 giorni di gesso si è come prima. Quando i medici lottano per tenerti in vita, è tutta un'altra storia.....
Incisione ascellare
Per esperienza avuta devo dire che mi sono trovato bene, a parte l'attesa un po' lunga, ma ne è valsa la pena (cambiate le seggiole però...).
Per il resto la dottoressa Godino e e i suoi assistenti hanno fatto un ottimo lavoro,. Spero, se un domani dovessi mai dover ancora andare al pronto soccorso, di trovare loro, che mi hanno preso in carico e trattato come un amico.
Ricovero per ferita alla testa
Mio padre novantenne e' stato portato al pronto soccorso per una ferita procuratasi cadendo accidentalmente. E' stato opportunamente curato il pomeriggio stesso e tenuto in osservazione anche la notte.
Il giorno successivo mi telefona l'infermiere dicendo che e' dimissibile e "posso venire a prenderlo quando voglio". Mi reco quindi all'ospedale e dopo avere atteso quasi un'ora nella quale nessuno mi comunica nulla, chiedo ad un infermiera come mai devo aspettare ancora. Mi risponde frettolosamente che il medico e' cambiato (cambio di turno) e che quindi il nuovo medico deve a sua volta ripetere tutta la visita con tempistiche ovviamente sconosciute.
Trovo la situazione inaccettabile e quindi chiedo spiegazioni del comportamento secondo me non corretto, ovviamente innervosito.
Dopo altri venti minuti buoni (totale piu' di un ora) mio padre viene dimesso.
Firmo la dimissione e a casa leggo sulla stessa:
"si spiega al figlio la necessita' di attendere ALCUNI MINUTI per eseguire rivalutazione del padre in quanto non ancora valutato e il figlio in modo estremamente aggressivo rifiuta attesa per rivalutazione e chiede che il padre venga dimesso contro il parere dei sanitari..
Ritengo quindi doveroso far notare che:
1) Sono stato chiamato perche' mio padre era dimissibile subito, cosa evidentemente non vera e che quindi andava comunicata altrimenti.
2) E' assolutamente non vero che l'attesa fosse di "pochi minuti" come scritto sulle dimissioni, perche' l'attesa e' stata di piu' di 45 minuti in corridoio e solo dopo le mie rimostranze si e protratta per altri 20 minuti.
3) L'infermiera aveva detto che mio padre era gia' stato valutato dal medico del turno precedente, ma il medico del turno successivo doveva RIPETERE la valutazione, quindi NESSUNO ha chiesto che mio padre venisse dimesso contro il parere dei sanitari come riportato.
Ritengo che non si debbano prima di tutto dare informazioni sbagliate (tengo a precisare che ho dovuto abbandonare il lavoro e fare 40 km. per recarmi all'ospedale, e ovviamente e' inevitabile) ma sembra in queste situazioni il nostro lavoro e le nostre attese, anche se di ore, non siano minimamente importanti e soprattutto che nessuno abbia il dovere di informarci di nulla.
Trovo scorretto che si debbano poi affermare circostanze false.
Quindi tutto il rispetto e la gratitudine per l'assistenza e le cure prestate a mio padre dallo staff dell'ospedale, ma ricordino che anche noi cittadini dobbiamo essere rispettati e informati nel modo corretto.
2 ricoveri per seri dolori all'addome inferiore
Diciamo che i dottori si danno molto da fare e cercano per quanto possono di alleviare il dolore, che non sempre è psicosomatico... Ma la cosa che mi ha veramente colpito al cuore sono infermieri e OSS: la gentilezza che hanno con le persone più deboli, anziani o persone che non hanno parenti, è incredibile. Questi comportamenti li vedo solo nei grandi centri di Torino, Milano, S.Donato.
Professionalità e competenza usando l'organo più importante: il cuore.
Grazie di cuore.
I MEDICI NON SONO ROBOT E MAI DOVRANNO DIVENTARLO
Innumerevoli volte ho avuto occasione di "soggiornare" presso il pronto soccorso dell'ospedale S.Andrea per prestare le cure a mia mamma - cardiopatica con doppia sostituzione valvolare mitro-aortica in scompenso cardiaco, portatrice di pacemaker - in alcuni casi con eventi tipo epa, o addirittura insufficienza respiratoria acuta. Devo dire che i medici, dott. Tartaglia Sergio, dott.ssa Terribile Roberta, dott. Tagliabue, dott. Scarone, con cui io ha avuto a che fare, ed anche recentemente con mio zio cardiopatico reduce da un infarto miocardico acuto (IMA) arrivato in pronto soccorso in crisi ipertensiva con Bcpo in scompenso cardiaco e insufficienza respiratoria, sono stati pronti e tempestivi (in paziente complicato da trattare in quanto polipatologico).
Il dott. Tartaglia Sergio e' intervenuto tempestivamente somministrando tutti gli ausili per poi passare alla ventilazione non invasiva, chiamando anche il rianimatore. Posso dire che mio zio ora sta meglio, compatibilmente con le sue patologie importanti, e devo dire che i medici che ho praticato per i casi di mia mamma (che ora non c'e' più) e per mio zio (suo fratello che ora sta meglio) sono stati molto professionali. Denigrare, criticare, demonizzare la professione medica non fa bene a nessuno. Penso che essere medico d'urgenza sia fonte di notevole stress per il medico stesso, che in pronto soccorso deve agire d'urgenza. Io dico grazie a questi dottori. Opero nel campo della scrittura e devolvo parte del ricavato dei miei libri all'Istituto Oncologico Europeo e al Centro Cardiologico Fondazione Monzino. Ognuno e' cittadino e portatore di valori, in primis la vita e in primis la valorizzazione della professione medica e infermieristica. Spesso chi critica non sa che cosa vuole dire agire d'urgenza per salvare la vita degli altri, avendo tutti gli occhi puntati addosso, perche' se va bene , il medico e' bravo, se va male e' colpa del medico. Il medico cura e allevia il dolore, Ippocrate il primo medico della storia della medicina moderna giuro' questo, e ancora oggi e' cosi'. I medici che io ho conosciuto fanno il meglio che possono, la dott.ssa Terribile e' stata straordinaria quando il 26 giugno 2015 salvò in extremis mia madre, ora deceduta, arrivata in arresto cardiocircolatorio. Ho assistito ad episodi dove persone che non sono in codice rosso pretendono di essere guardate, magari per cose non da codice rosso, senza avere la pazienza di aspettare. Bene, coloro che vanno in pronto soccorso, me compresa, devono avere la consapevolezza che il medico non e' un robot che fa miracoli, ma un essere umano che ha studiato svariati anni. Noi dobbiamo come pazienti e cittadini valorizzarne il profilo e la funzione sociale. Il medico, qualunque specialita' abbia ha studiato, e' per la vita, per conservarla fintanto che puo' in scienza e coscienza e noi.. rispettiamone i limiti: i medici non sono maghi.
Barbara appiano bappiano@virgilio.It
Pronto Soccorso 10 e Lode
Ho accompagnato ieri mia mamma in stato confusionale e vomito. In poco tempo i medici hanno escluso il cuore, ischemia ed embolia polmonare. Personale infermieristico assolutamente cordiale, rassicurante e competente. Il medico di turno è stato speciale, scrupoloso e umano. Non c'è che dire, una esperienza confortante di Sanità. Grazie a Tutto lo Staff di cuore.
DISCRETO SERVIZIO
SONO ARRIVATA AL PRONTO SOCCORSO CON FORTI DOLORI ADDOMINALI; MI HANNO FATTO LA FLEBO SEDUTA SULLA SEDIA NEL CORRIDOIO (ED IL MIO BRACCIO CON LA FLEBO SULLA MIA BORSA!!). ASSISTENZA SICURAMENTE DA MIGLIORARE.
Personale triage maleducato e non competente
La notte fra il sabato 21.07.2012, e la domenica 22.07.2012, alle ore 03.30, ho accompagnato un mio amico al Pronto Soccorso per un fortissimo dolore nella regione lombo-sacrale, con compromissione del movimento.
Dopo gli esami e i controlli di routine (visita del medico di turno al P.S., esami ematochimici, eccetera), e dopo la somministrazione in vena di antidolorifico + 500 cc. di fisiologica per reidratare, si decide di trattenere il paziente in osservazione fino al mattino, ed anche per potergli fare il controllo radiologico ed essere successivamente visitato dall'ortopedico. Fino a qui, tutto bene. Ma da qui in poi non c'è più nulla che funzioni.
Il paziente è stato lasciato solo, su di una barella nel corridoio del P.S. fino al momento di fare le lastre. Non mi è stato assolutamente permesso di stargli accanto, anzi, sono stata "aggredita" in malo modo dal personale di triage (e qui mi spiace di non aver chiesto il nome della signorina di turno, ma con i dati dell'ora di arrivo, e del giorno, non credo sia difficile risalire a chi c'era di turno). Inoltre non credo sia corretto lasciare un paziente, che si decide di trattenere in osservazione, per lunghe ore su di una barella, per di più in un corridoio di un pronto soccorso, dove sappiamo bene che arriva di tutto. Il paziente, già provato per il proprio dolore e per essere li, è costretto ad assistere all'arrivo di altri pazienti, anche in condizioni gravissime, magari con ferite gravi e sanguinanti, vittime di incidenti, ed altre gravi situazioni. Esistono delle apposite stanze dove collocare i pazienti trattenuti per ricoveri brevi e per osservazione... quindi, perchè non vengono adoperate???? Ci sarebbe inoltre la possibilità per un accompagnatore di poter stare vicino al paziente, senza disturbare il normale svolgimento del lavoro di pronto soccorso. Capisco che non sia possibile che in un corridoio sostino anche gli accompagnatori dei pazienti, sarebbero solo d'intralcio, ma non è neppure giusto lasciare i pazienti su di una barella nel corridoio. E' contrario ad ogni diritto dei pazienti.
Spero proprio che questa mia rimostranza venga letta, ed insieme a quella di altre persone, che ho avuto l'opportunità di leggere, venga presa in considerazione ed apportati i doverosi provvedimenti.
Grazie.
Accoglienza pessima al pronto soccorso
Mi sono presentata in 21 aprile 2012 alle ore 12.00 con un taglio profondo al dito, mandata dalla guardia medica Santhià con un codice verde. ho aspettato dalle ore 12.00 alle ora 15.20 senza essere visitata (nonostante 3 persone con codice verde arrivate molto dopo di me fossero già state visitate). chiedendo informazioni all'infermiera del triage (accettazioni) mi è stata data una risposta scortese e offensiva! dopo più di 3 ore d'attesa ho rinunciato e mi sono medicata a casa con la speranza che prima o poi il taglio sarebbe guarito! sabato 21.04.2012 alle ore 15.00 nel triage di pronto soccorso lavorava un'infermiera che ha sbagliato purtroppo il mestiere!!
Ci sono tante persone brave e veri professionisti che lavorano al pronto soccorso di Vercelli, peccato che quella persona del triage (senza tesserino per poter identificarla) non faccia onore al reparto e non potrà mai essere al loro livello!!
Alcune constatazioni
Stamattina mia nonna (di 84 anni) è caduta fratturandosi il femore. Non è stato consentito ad almeno un familiare di rimanerle vicino durante l'attesa della visita medica. Gli infermieri non hanno dato indicazioni sulla gravità o meno delle sue condizioni, rimandando ad un successivo incontro con il medico di turno (dalle 12.00 alle 14.00), che non si é verificato. Praticamente non abbiamo saputo le sue condizioni fino a quando non è stata visitata dal medico di Traumatologia, dove è stata ricoverata.
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