Pronto Soccorso Ospedale Rieti
Recensioni dei pazienti
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Disorganizzazione
Lasciate ogni speranza voi che entrate. Un pronto soccorso che ho trovato disorganizzato, con dottori giovani che scaricano le responsabilità sui dottori del turno successivo, lasciando il paziente e i familiari da soli.
Poca organizzazione
Abbiamo dovuto optare per il San Camillo, dove è stato necessario eseguire doppler degli arti superiori.
Lamentiamo la scarsa organizzazione e le attese interminabili.
Inefficienza sanitaria
Come purtroppo capita ogni tanto ho dovuto chiamare l'ambulanza per mia madre domenica pomeriggio. La portano ahimè al De Lellis di Rieti.
Il Pronto Soccorso non ha più linea telefonica esterna, ma neanche da centralino si riesce ad avere notizie.
Finalmente mi chiamano ieri a mezzogiorno dicendo che ha un problema cardiaco e che sono in attesa di un letto in reparto per il ricovero. Da ieri alle 12.00 più nessuna notizia, quindi mi metto in macchina, guido per 80 km e vado furiosa al Pronto Soccorso.
Mi rispondono "qui non c'è ". Piuttosto innervosita chiedo dunque dove sia finita mia madre, visto che per un giorno e mezzo non ho potuto avere notizie. Iniziano a cercare; dopo aver confabulato con altre tre infermiere davanti allo schermo del PC per almeno 5 minuti, la trovano. Ricoverata dalla sera prima in reparto, ma tutti avevano a quanto pare dimenticato di avvisare la famiglia.
Vado in reparto, cena servita con tanto di foglietto esplicativo del menù che però non corrisponde a quanto c'è nel piatto.
C'è una signora morta sul 4° letto, mia madre non ha un pulsante per chiamare al bisogno un'infermiera, quindi dal letto della defunta stacco il campanello e lo metto sul letto di mia madre. Un'infermiera mi sgrida per non aver portato un rotolo di scottex.... Rispondo alterata che non sapevo neanche dove fosse mia madre.
Insomma un delirio di inefficienza.
Gastrite ringrazia!
Sospetto TIA
Come al solito i problemi personali insorgono laddove si é inesperti. Sono ortopedico. Ho 40 anni di esperienza medica e chirurgica ma... ma limitata alla mia specialità.
Da alcuni giorni mia moglie accusa amaurosi transitoria all'occhio destro. Per chiarezza, per alcuni secondi non vede nulla a destra. Altri disturbi no. Faccio visita oculistica, tutto a posto. Boh.. L'episodio si ripete,. ma dura minuti. Che sarà? Una fase iniziale di ictus cerebrale? Una ischemia cerebrale transitoria? Un piccolo focolaio embolico? Od un semplice spasmo dell'arteria oftalmica? Che sarà? Prescrivo cardioaspirina, quanto meno ridurrà il rischio di ictus. La perdita della vista si ripete, a destra. Ripeto visita oculistica: nulla. Esame neurologico: nulla. Effettuo ecocolordoppler dei vasi del collo, nulla. Contemporaneamente faccio effettuare risonanza magnetica cerebrale in uno studio di Terni. Referto pronto fra due giorni. Acconsento all'attesa, non vi è urgenza, lo so. Tornati a casa l'episodio si ripete ma dura a lungo. Trenta minuti, non secondi. Acc... qui mi occorre o visita internistica, o visita oculistica con urgenza, come fare? Beh dico, sono stato dirigente ortopedico dell'ospedale di Rieti per 35 anni, vado in pronto soccorso. Q qui inizia la disavventura.
Mi presento, ho esami strumentali totali ma non ho il referto del dischetto della risonanza magnetica che ho in mano, perchè l'esame è stato fatto tre ore prima a Terni. Cortesemente le immagini me le hanno consegnate subito affinchè possano essere visionate immediatamente. Molta cortesia, a Terni. Refertazione a distanza di due giorni.
Dico alla dottoressa del pronto soccorso di Rieti che vorrei solo che mi si consigliasse se adeguare la terapia in atto o eventualmente ricoverare per accertamenti. Sarebbe forse opportuno visionare la risonanza magnetica che ho.
NO, Collega. Noi, ospedale di Rieti, non leggiamo esami fatti in altra Sede. Fai conto che l'esame che hai non sia stato fatto perchè non é della radiologia di Rieti. Carta straccia insomma. Devi aspettare e fare una TAC al cranio, sai.... come pronto soccorso noi non facciamo risonanze magnetiche perchè esame lungo. Ma scusate, se ha un ictus visibile nella risonanza che ho in mano, non potremmo intanto fare una consulenza internistica, o cardiologica, o oculistica per vedere se adeguare prudenzialmente la terapia che io ho attuato ma senza essere specialista nel settore? E se poi lo specialista ritenesse effettuare anche una tac, effettuarla dopo? Probabilmente un internista od un cardiologo od un oculista sono in grado di leggere una risonanza... In fondo un eventuale TIA necessita di trattamento medico urgente. NO. Tua moglie deve aspettare di fare la tac, poi si vedrà che fare. Ok. Aspettiamo che il radiologo trovi il tempo per fare eseguire la Tac dal suo tecnico.
Passano due ore, nessun codice rosso arriva nelle prime ore. Mia moglie ha codice giallo, quindi relativa urgenza. Gente attende seduta od in barella da prima di mia moglie. Nessuna terapia. Nessuna tac, si attende. L'esame è del tutto inutile, lo so, ma attendiamo: ubi maior minor cessat. Una infermiera effettua elettrocardiogramma, prende la pressione 180/ 100. Nessuna terapia. Ci viene da ridere. La dottoressa passa e ripassa. Ha sbagliato a mettere le calze. A destra rossa, a sinistra bianca. Sorridiamo. Capita. Attendiamo. Ora sì che arrivano quattro codici rossi in fila... siamo in coda. Qui si passa la notte e davvero dopo le 20.00 di medici ne restano pochi.. Avverto la dottoressa: Collega, l'episodio di amaurosi è di nuovo in atto. Potremmo fare urgentemente un controllo specialistico dato che il disturbo é in atto? No, prima Tac cerebrale. Redigo una certificazione firmata sull'accaduto e riferisco che mia moglie intende lasciare il pronto soccorso, ma pretendo allegazione al verbale di pronto soccorso della mia attestazione medica. Mi viene rifiutata l'allegazione. Dichiaro di richiedere l'intervento della polizia. Viene chiamato il 113.
Giunge la pattuglia, spiego l'accaduto. Consegno il foglio che avevo predisposto. Mia moglie chiede il permesso di andare via -
vada vada.... Ed il verbale di pronto soccorso firmato dal medico? No, non occorre.... Dichiaro ai poliziotti di volere segnalare il disservizio senza azioni ulteriori. Non spargerò querele. Non vi è reato, solo disservizio. Disservizio del quale avevo sentito parlare, senza crederci peró. Ho fretta, temo che il rifiuto di rilasciare il verbale sanitario e la discussione insorta, possano essere pregiudizievoli per i disturbi di mia moglie. Meglio lasciare perdere l'ospedale di Rieti.
Il poliziotto viene assalito da una signora. Attende dalla mattina per una crisi ipertensiva. Ha un ago in vena ma nessuna terapia... le tolgono l'ago, tanto ormai sarà trombizzato. Salutiamo con cordialità i poliziotti e senza verbale di pronto soccorso - rifiutato dal personale infermieristico in nome del medico - togliamo il disturbo. Ci sentiamo leggeri, non si è verificato nessun peggioramento clinico nonostante le prestazioni rese dal pronto soccorso dell'ospedale di Rieti. La signora con la crisi ipertensiva continuerà ad attendere, forse. Ma non è di Rieti, crede sia prassi di qualunque struttura ospedaliera. Non è del mestiere, lei.
Contatto cardiologo esperto, oggi pensionato e non più dipendente della Asl di Rieti, il quale mi consiglia maggiore protezione farmacologica associando alla cardioaspirina da me prescritta una fiala di fraxiparina e ci rivediamo dopo refertazione della risonanza magnetica: è esattamente il consiglio che mi occorreva. La professionalità di quel collega mi è nota da una vita. Trenta secondi di colloquio risolvono i dubbi immediati.
Telefono allo studio di Terni pregando di accelerare la refertazione. Dopo due ore mi richiamano. Il referto é online sul sito. Non vi e nulla di cerebrale. Situazione di pertinenza oculistica. FINE.
Entro in internet e leggo i commenti sul pronto soccorso dell'ospedale di Rieti.
Hoibó. Tutti molto positivi. Pretendo troppo io, o sono scritti da chi ha un interesse a lodare tanta professionalitá?
CONCLUSIONI
il problema del pronto soccorso di Rieti - e non solo del pronto soccorso - è organizzativo, non solo professionale. Si consente a personale medico a tempo pieno di lavorare dentro e fuori l'ospedale a pagamento, in intra ed extra moenia. La cosa è accettabile se finalizzata al diritto di scelta del curante, non se ha come fine unico il rinvio per settimane, mesi, anni di prestazioni sanitarie in regime pubblico. Appare evidente che i meno onesti - tanti - bloccano le prenotazioni in regime pubblico onde obbligare i Pazienti a rivolgersi a loro stessi ma a pagamento. Accade così che specialisti che leggono risonanze magnetiche od effettuano visite specialistiche nel privato, ritengono di essere inadeguati od incapaci quando lavorano in virtù dello stipendio, senza incentivazione privata. Sono realmente incapaci? Non credo, ma questa domanda è da porre a loro.
Basta? NO. Il bello è che la Asl guadagna rimandando le prestazioni professionali in regime pubblico. Guadagna infatti una percentuale da ogni prestazione effettuata in regime intramoenia! E se sottrai la percentuale spettante alla ASL ricadi in un reato? Sì. Concussione, appropriazione indebita. La ASL guadagna dal proprio disservizio.
Come fare? Sapere chi e come si diventa direttore di ASL, sapere se abbia avuto pendenze penali e renderle pubbliche, sapere da chi, da quale partito sia sponsorizzato, quali risultati abbia ottenuto in precedenti similari attività lavorative. Da qui, a cascata, su quali basi hai nominato i Primari? Per quali meriti? Con quali concorsi? Quali sponsorizzazioni? Sono capaci di organizzare i medici loro collaboratori o ne sono complici? E della scelta dei presidi medico chirurgici meglio non dire.....
Il disservizio del pronto soccorso di Rieti è imputabile ai medici che vi lavorano od al dirigente che li organizza?
A chi lo chiediamo questo? Ai medici? Ai primari? Ai dirigenti della Asl di nomina politica? No, essi sono parte interessata. Chiediamolo ai cittadini.
tupputimario@libero.it
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