Pronto Soccorso Ospedale Piacenza
Recensioni dei pazienti
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Increscioso episodio
Scrivo in seguito ad un increscioso episodio avvenuto in Pronto Soccorso il 10/08/2023 che ha visto coinvolta mia madre, accompagnatrice di uno zio gravemente compromesso che necessitava di un ricovero urgente.
Da infermiere volevo esprimere il mio disdegno nei confronti di alcuni colleghi del Pronto Soccorso, incapaci di interloquire e rapportarsi in modo “educato e civile” con chi gli pone semplici e dovute domande.
È una vergogna per la nostra professione che ci siano persone simili; non parlando poi dei due dottori che, scaricandosi a vicenda le responsabilità, non hanno saputo fare una diagnosi di uno zio 93 enne, gravemente malato in seguito ad una importante caduta, lasciato un giorno intero in un angolo di astanteria e che per mancanza di un posto letto (così è stato detto…) e di cure del caso, è stato prontamente rispedito nella struttura di provenienza, senza neppure avvisare chi ha passato ore ed ore con lui (solo perché ha 93 anni, così è stato detto).
C’è solo da sperare di non avere mai bisogno del PS di Piacenza, dove anche impegnandomi a trovare un solo aspetto positivo, stento a trovarlo!
Dimesso dopo un’osservazione molto discutibile con diagnosi di ematoma arto inferiore sinistro, il tutto accompagnato da una lettera di dimissione che per tanti aspetti rasenta l’assurdo (STABILITA’ DEL QUADRO CLINICO, IL PAZIENTE NON APPARE SOFFERENTE, IL PAZIENTE SI ALIMENTA!)
Peccato che lo zio, al contrario, era sofferente, delirante e in condizioni generali completamente scadenti, e così E’ STATO DIMESSO DAL PS!!
Attualmente versa in fase agonica - ed il trambusto dovuto ai vari trasferimenti sicuramente, data l’età, non ha giovato.
Tempi biblici
Dopo anni che usufruisco di questo servizio, causa una mamma ultranovantenne con diverse patologie decisamente invalidanti, devo dire che l'organizzazione di questo reparto è decisamente pessima, non certo per competenza o assistenza, ma bensì per i tempi di attesa, decisamente troppo lunghi o, per meglio dire, biblici. Attendere un giorno intero o mezza giornata per avere gli esiti di una radiografia o altra indagine specialistica, o in alcuni casi il ricovero, indipendentemente dal numero di pazienti presenti, mi sembra veramente eccessivo.
Poco motivati e mal organizzati
Arrivo al pronto soccorso con 20 punture di calabrone. Schiena testa addome ovunque. Certa che non morirò grazie a dio, con dolori atroci da lacrime agli occhi mi butto al pronto soccorso. Dopo avermi definito "pazienze non grave e agitata" ( ma va?) vengo parcheggiata prima due ore in una sala perché i miei valori erano regolari, poi un'altra ora nella sala adiacente per la visita. Visita? Ghiaccio e tachipirina... Ora sarò educata e incisiva: non sono una debolina e, se dopo 20 punture non sono morta, lo scopo di recarmi da voi è quello di trattare il dolore. Perché sapete 5 punture in testa fanno male, se poi ne hai sulla schiena e sulla mano e sei così gonfia da non muoverti più beh... magari fate qualcosa, e non parlo di trattamenti epocali... del ghiaccio???! Il messaggio è semplice: tu infermiera che non essendo dottore non ci potevi fare nulla, offrimi subito del ghiaccio o una tachipirina (visto che l'hai data al tizio a fianco a me) e magari io non passo 4 ore in agonia. Ah, uscita con codice verde devo pure pagare (25 euro una tachipirina e del ghiaccio). Fenomenali. Si è perso il valore del paziente, che tristezza.
Meglio Castel San Giovanni
Dopo aver vomitato tutta la mattina per via di un'emicrania, mi sono recata al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza (ma sarei stata in condizioni migliori a casa..). Oltre all'attesa di 2 ore, mi hanno fatto una visita di 2 minuti in mezzo a chiacchiere tra medici ed infermiere, che sembravano quasi infastiditi con la mia presenza. Sensibilità zero e poca serietà. Dopo una flebo e un emogramma, la vera sorpresa: 80 euro di ticket! Non consiglio questo ospedale, mille volte meglio l'ospedale di Castel San Giovanni.
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