Pronto Soccorso Ospedale Pescara
Recensioni dei pazienti
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Zero umanità
Mia madre di 87 anni è stata trattenuta 6 giorni al Pronto Soccorso in condizioni pessime ambientali e igieniche. Reduce da ictus ischemico e per questo impossibilitata a parlare e a camminare è stata abbandonata senza nessuna umanità. Dalle 6 alle 7 oltre che assistere i familiari per parlare con i medici ci si doveva sottoporre a file chilometriche.
Intervento del 118 di Pescara a Francavilla Mare
Vorrei ringraziare la dottoressa del 118 di Pescara (purtroppo non conosco il nome) che ieri sera 22 maggio 2024 ha soccorso mia madre al suo domicilio a Francavilla al Mare. Purtroppo le autoambulanze di Francavilla sono sprovviste di medico a bordo e dunque è dovuto intervenire il 118 di Pescara. La dottoressa è stata eccezionale, è riuscita a trattare mia madre a domicilio ed evitare il trasferimento in ospedale dove, come sappiamo purtroppo, una persona di 96 anni non può rimanere in attesa, talvolta anche per più giorni. Quando le famiglie collaborano e i medici trattano con grandissimo rispetto ed efficacia, come nel mio caso, le persone anziane,tutto funziona benissimo. Mi appello ai dirigenti per chiedere come mai a Francavilla al Mare non sia previsto il medico a bordo dell'autoambulanza.
I nostri anziani sono una risorsa e non un peso, ci vorrebbero medici di pronto intervento sul territorio che facciano il possibile per evitare affollamenti di anziani nei pronto soccorso.
Pessimo impatto
Direi tutto negativo, tranne l'operatrice al triage, molto brava, ed i dipendenti vari della cooperativa (no OSS, infermieri, medici).
Un servizio al cittadino da rivedere.
Assistenza zero
Mio figlio è arrivato in pronto soccorso alle 19.00 con una lesione ad un occhio. Una infermiera gli ha detto che non era disponibile un oculista e che bisognava attendere molto. Alle 2.00 di notte, dopo un'attesa inutile non necessaria e vista l'affluenza, l'infermiera ha applicato a mio figlio un collirio e lo ha mandato a casa dicendogli di tornare l'indomani; questo senza un foglio di dimissione e senza che un medico si fosse degnato di guardarlo almeno in faccia.
Esperienza negativa
Inefficienza totale: ore di attesa per avere una diagnosi sommaria, non diagnosticato trauma vertebrale.
La paziente, mia madre, è rimasta 12 ore senza antidolorifico, per loro era solo un lieve trauma muscolare. In un altro ospedale (Chieti) hanno invece riscontrato la lesione di una vertebra (e scoperto un'ernia). Non aggiungo altro.
Lasciate ogni speranza o voi che entrate
Sono entrato oggi 15 agosto 2023 alle 15.00, sono le 20.52 e ancora non mi hanno nemmeno chiesto se abbia bisogno di assistenza. All'accettazione dicono che devo attendere, non si sa quanto...
Meravigliato
E' stata proprio una sorpresa, staff fantastico in tutto, sia dal punto di vista prettamente professionale che umano.
Pessima opinione di PS e struttura
Se questo ospedale deve stare in piedi per la gloria, è meglio venga demolito subito!
Mio padre è arrivato mesi fa con un dito del piede in cattive condizioni e dolori. Lo dimettono dopo una notte con diagnosi "lombosciatalgia".
Lo riportiamo dopo qualche settimana, con febbre e tremolio; intanto il dito si gonfia e cade un'unghia. Lo abbiamo preso, dopo inutili ore di attesa, e portato a Chieti. Da lì viene di nuovo dimesso e dopo aver fatto un Angio-TC, attendiamo le risposte... mai arrivate.
Il ditone peggiora, con esso anche la febbre ed il gonfiore a tutto il piede. Fa una visita a Pescara su alla Chirurgia Vascolare, gli danno una terapia in attesa dei famosi esami che dovevano arrivare da Chieti. La terapia non va bene, continua l'infezione - " meglio dire gangrena" - all'alluce.
Oggi lo portiamo di nuovo in pronto soccorso per vomito, debolezza e febbre. Il dito è ormai in condizioni pessime. Adesso è da 5 ore siamo in attesa di non si sa cosa, dal momento che non ci sono codici rossi.
La morte di un uomo per bene
Sono le 5.45 quando un ambulanza lo porta al pronto soccorso (il posto dove non sarebbe mai voluto andare) lucidissimo, febbre a 39.7, vomito continuo. Si rende conto che è in una situazione grave e chiede lui stesso di chiamare l'ambulanza; la sua mente è lucida come un ventenne. Arriva e lo mettono in codice giallo. Lo raggiungo in pronto soccorso alle ore 8.00 del mattino, riesco ad entrare, lo trovo sudato, non sembra avere la febbre, ha sete, gli dò dell’acqua, mi dice “ aiutami, nessuno mi guarda, mi sento male “. Provo a chiedere alle infermiere, mi dicono fra 4 persone tocca a lui; protesto debolmente: “signora è un cardiopatico, fate presto”. Lui resta in silenzio, sguardo severo di sempre, attento, mi dice di nuovo “cerca di fare qualcosa, sento che sta arrivando la fine, tranquillizza tua zia, non farla preoccupare “.. Dopo un po’ mi fanno uscire, “non può restare signora “, protesto, è debole, gli sto accanto e non dò disturbo. "Deve andare fuori, ci pensiamo noi “. Lui conosce la mia indole, non si lamenta, non richiama l’attenzione di nessuno, composto come sempre, mi dice “chiama, chiama qualcuno, non farmi morire qui, non andartene “.. Devo uscire zio, non mi fanno restare, stai tranquillo, adesso ti visitano, la febbre sembra scesa, non ti abbandono, stai tranquillo. Alle 11.15 esco fuori. Quest’uomo perbene mi telefona la prima volta alle 11.47 ancora con il suo grido di aiuto sommesso e pacato: sei sicura che mi visitano? io sto sempre molto male e qui non viene nessuno. Cerco di dirgli che andrà tutto bene e che presto si prenderanno cura di lui . “Sì ma quando!? Quando, dimmi Luciana, ascoltami, mezz’ora? Quanto tempo? Provo ad aspettare, ce la faranno fra mezz’ora?.. “. Dopo di questa tante chiamate al mio telefono, alle 14.02 l’ultima telefonata di aiuto: non mi hanno ancora visitato, sono passate tante mezzore e qui da me non è venuto nessuno. Poi il silenzio, sono terminate le sue telefonate. Mi reco verso il pronto soccorso e mentre ero per strada mi avvisano che è morto. È morto con il telefono in mano tentando di fare la decima telefonata a sua nipote. È morto così, un uomo perbene, in un “pronto“ soccorso “. Da solo. Ma aveva 90 anni, sarebbe morto comunque... Era stato un grande imprenditore edile, aveva dato lavoro a centinaia di famiglie, costruito ponti e acquedotti, ha mangiato pane che puzzava di asfalto insieme ai suoi operai.
Nessuna accusa a nessuno.
Si fidava di me, e io non sono riuscita ad aiutarlo.
È morto un uomo perbene al pronto soccorso di Pescara il 2 giugno 2022 alle ore 14.45. Solo. Senza pronto e senza soccorso.
Si chiamava D’Attanasio Bruno ed era mio zio.
Eccellente
Sabato sera sono svenuta e caduta di faccia sul marciapiede. Sono stata soccorsa dal 118 e, quindi, entrata direttamente negli ambulatori del pronto soccorso (ore 22.00 circa). Sono stata assistita in modo eccellente, subito: analisi del sangue, 14 punti di sutura sulla fronte e 5 sull’orecchio. Immediatamente mi hanno fatto Tac, radiografie e visita cardiologica. Sono stata trattenuta la notte per una flebo e al mattino, dopo un ulteriore analisi del sangue, ho acconsentito a fare l’anti tetanica; infine mi hanno preso 2 appuntamenti per il lunedì successivo, il primo col chirurgo plastico e il secondo con l’otorino. Sono uscita dal pronto soccorso alle 7.00. Ringrazio tutti gli infermieri, il personale sanitario e i medici che mi hanno assistito. Un grazie di cuore alla bella, giovane e competente professionista, la dottoressa Angela Di Fabio, che mi ha suturato in modo eccellente.
Accoglienza
Spazi inadeguati per un bacino di utenze di 300000 abitanti, rimasti a più di trent'anni fa per un ospedale finito dopo venti anni di lavori e inaugurato già vecchio e non rispondente ai bisogni e alle normative vigenti; tutto a scapito di chi ci lavora e soprattutto di chi ci viene ricoverato.
Grazie ai nostri politici, scollegati con i reali problemi dei cittadini che impiegano decenni per apportare un seppur minimo miglioramento delle strutture pubbliche.
Detto da un abruzzese che vive a ROMA, che torna volentieri in Abruzzo ma che trova sempre la stessa situazione.
Pessimo trattamento
Abbiamo passato sei ore al pronto soccorso per una sospetta frattura del setto nasale dovuta a incidente di gioco a mio figlio di 13 anni e, in tutto questo tempo, non siamo riusciti nemmeno a farci visitare, nonostante avessimo riferito di una copiosa perdita di sangue e momentanea perdita di lucidità e conoscenza.
Siamo dovuti ricorrere ad altro presidio nel cuore della notte per risolvere nel giro di un'ora e mezza la situazione.
Nel caos brillano alcune luci
Nonostante il cronico caos dovuto alla interminabile affluenza diurna e notturna di fiumi di pazienti portatori delle più disparate patologie, ed il dover lavorare sempre col fiatone, brillano le stelle di alcune preparatissime e coscienziose figure: non posso non menzionare la dottoressa Angela Ricciardi, medico di grandissima professionalità, carattere, preparazione. Grazie a lei e al suo staff e al modo deciso e oculato col quale tratta le patologie più delicate, gli arrivi al PS del suocero e la sua gestione sono stati sempre veloci, efficaci, mirati, eccellenti.
Grazie Dott.ssa ANGELA RICCIARDI, per ciò che fai quotidianamente e per il modo col quale lo fai.
Eroici
Dopo essere stato vittima di arroganza e maleducazione del personale del Pronto Soccorso di Chieti, dove mi hanno fatto attendere oltre due ore per un codice giallo, mi sono recato al Pronto Soccorso di Pescara dove nel giro di un'ora, nonostante una situazione certamente più problematica per numero di pazienti, mio padre ha ricevuto assistenza degna di tale nome, con una visita completa ed un'accurata angio-Tac. Solo un'emergenza più grave ci ha costretto ad attendere più del dovuto per avere il referto della Tac. Ringrazio tutto il personale ed in particolare la dottoressa D'Intino, Roberto e Carmela....
Operatori della reception incompetenti
Mi sono recata al pronto soccorso il giorno 15/10/2011 alle ore 08.00 del mattino, dichiarando di avere da tre ore "dolori lancinanti più dei dolori del parto e di avere avuto da dieci giorni febbre altissima".
L'addetto all'accoglienza mi ha attribuito il codice verde e la fortuna ha voluto di avere solo tre persone avanti a me.
Mi ha ulteriormente definito una "frignetta".
Per fortuna all'interno del pronto soccorso ci sono stati medici ed infermieri SUPER COMPETENTI, perchè la "frignetta" ha ottenuto successivamente il codice rosso e si è dovuta operare d'urgenza di ernia ombelicale, nello stesso giorno alle ore 14.30.
Grazie a tutti per la disponibilità..
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