Pronto Soccorso Ospedale Lavagna
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Pronto soccorso pessimo anche coi bambini
È la quarta volta che vado al PS di Lavagna e in tutte le volte ci sono volute più di 5 ore per potermene andare. Ora sono le 17:17 e sono arrivato qua alle 14:00. Mi hanno fatto i raggi X dopo un'ora e mezza, poi una volta fatti nessuno ti calcola più.
La scorsa volta che sono venuto avevo un dito rotto, ma loro dopo avermi fatto perdere l'intera giornata, hanno constatato che non avevo niente.. Allora, visti i continui dolori, mi sono rivolto al Gaslini ove mi hanno trovato una doppia frattura lievemente scomposta del quarto dito della mano sinistra.
Quando invece mi ruppi il polso, arrivai piangendo dall'allenamento alle 17:45 (mio padre, non medico, mi aveva fatto una medicazione di fortuna per i miei continui lamenti); mi fanno fare i raggi e una volta fatti e aver aspettato ore, mi dicono "orami l'ortopedico se ne è andato, noi non possiamo farti niente; e non mi avevano neanche detto se il polso fosse rotto o meno. Andai al Gaslini, ove in poco tempo mi fecero i raggi e mi ingessarono.
Il mio consiglio è: anche se Genova è più lontana di Lavagna, andate a Genova, tanto per i lunghissimi tempi di Lavagna risparmiate anche tempo
Mi sono scordato di dire che attualmente ho 12 anni, quindi sono ancora un bambino più o meno.
Nessuna considerazione
Sono stato ieri sera al PS di Lavagna per un problema alla bocca che mi impediva di mangiare da circa una settimana. Mi viene assegnato codice bianco. Poi nessun esame, nemmeno la misurazione della temperatura. Dopo tre ore di attesa chiedo al triage che codice avessi e che attesa ci sarebbe stata (controllando l'app PS live vedevo che c'erano solo 2 codici verdi in attesa..), mi viene risposto con maleducazione che io ero un codice bianco e che potevo andare dal mio medico curante. Alle 22.00 ho deciso di andarmene visto il pessimo trattamento.
Pessima esperienza
Sono entrata in PS alle 12.00 di sera con dei dolori lancinanti all'addome. Mi mettono su una barella scomodissima (sulla quale vivo da 2 giorni) e, dopo interminabili minuti, circa mezz'ora, mi fanno finalmente un antidolorifico in vena. Il medico mi visita e poi mi trasferiscono in uno stanzone, dove vengo abbandonata a me stessa per ore. Poi mi fanno una TAC e dopo altre ore mi danno il risultato. In tutto questo ho dovuto chiedere io stessa di essere visitata da un medico per diverse volte e quando il medico veniva mi rispondeva seccata che non era il mio medico di riferimento!! Peccato che io non abbia capito ancora adesso chi sia il mio medico di riferimento! È una situazione intollerabile.
Ah e le barelle sono durissime e non ti danno nemmeno il guanciale. Assurdo.
Patologia non ancora trattata dopo 12 ore
Ieri alle ore 15:00 ci siamo recati in pronto soccorso a Lavagna perché il mio compagno si è tagliato un dito e necessitava punti di sutura! Sono le 03:20 di notte e stiamo ancora aspettando il suo turno. Ha 75 anni, 3 bypass, 2 stent ed è diabetico! Vergogna!
Esperienza in Pronto soccorso
Entro con dolori al ginocchio, che si è gonfiato a dismisura e, invece di eliminarmi il versamento liquido con una siringa, mi dicono che in P.S. non possono farlo; quindi mi mettono una bendatura elastica, mi danno un oppiaceo come antidolorifico e mi rimandano a casa senza farmi altro. Dopo 1 giorno ho dovuto tagliare il bendaggio per i forti dolori, vedendo il ginocchio ancora più gonfio (il bendaggio ha peggiorato la situazione).
Ritorno in p.s. e l'ortopedico di turno mi dice che NON POSSONO ASPIRARE e mi rimanda a casa. Ma a cosa serve il pronto soccorso se non possono intervenire? E se non sono capaci/ non è di loro competenza, perché non mandarmi nel reparto di ortopedia da un ortopedico?
Così, grazie al NON INTERVENTO, ho peggiorato la situazione.
Pessima esperienza
È possibile che in un triage non ci sia nessuno e che mia moglie abbia dovuto aspettare un quarto d'ora prima che si presentasse qualcuno? Ed è possibile che sia stata visitata dopo 3 ore solo perchè ha chiamato i carabinieri?
Non volevo fosse portato qui...
Era la terza volta che mi ritrovavo a dover portare mio padre al PS di Lavagna. Ho fatto di tutto per farlo portare dall'ambulanza in un'altra struttura, ma non ci sono riuscita, e questo sarà un peso che mi porterò dietro per il resto della mia vita. Sebbene mio padre non stesse bene (ne ero cosciente), visto che la saturazione iniziava ad abbassarsi, non volevo che soffrisse magari morendo soffocato in casa. Arrivato al pronto soccorso alle 22.50 (comunicato dalla gentile dottoressa della guardia medica che l'ha accompagnato e che mi ha avvistata), nessuno si è degnato di chiamarmi nonostante avessi specificatamente scritto su un foglio A4 in una busta piena di medicinali per la sua terapia del dolore, il fatto di chiamarmi per la delicata situazione di mio padre. Aspetto fino alle 3.00 del mattino, chiamo io e mi dicono che mio padre è più rilassato. Dormo serena visto che l'ho lasciato in mano a dei dottori. La mattina mi chiama il medico dicendo che mio padre sta morendo. Corriamo in PS e trovo mio padre intontito dalla morfina ma visibilmente sofferente e tremolante. Prova a comunicare con me, ma non riesce per la morfina. Il medico mi dice che è normale. Chiedo se ha assunto la terapia del dolore e loro mi dicono che hanno dato loro medicinali. Chiedo il trasferimento all'Hospice con cui mi ero accordata, ma me lo negano dicendo che la struttura non accetta mio padre fino alle 14.00. Poi da una basculante aperta della stanza dove si trovava, sento lamenti insopportabili, capisco che si tratta di mio padre; corro dentro dicendo che lo sento soffrire e mandano una dottoressa. Mi chiamano dicendo che mio padre è super agitato e che la struttura non me lo accetta in quelle condizioni. Bene, chiamo l'Hospice e mi dicono che non è assolutamente vero, che lo aspettavano dalle 12.30. Ritorno dalla finestra e non sento più lamenti. Richiedo il trasferimento e mi dicono che la prima ambulanza sarebbe stata per noi. Aspetto e vedo riempirsi la prima ambulanza, la seconda, la terza, la quarta, nessuna per mio padre. Arrabbiata finalmente alle 17.00 mi fanno entrare in PS. Hanno spostato di stanza mio padre e lo trovo ancora più intontito e legato al letto. Scopro che oltre alla morfina per sedarlo non gli hanno dato nessun medicinale della sua terapia del dolore, indispensabile per lui per non avere dolori lancinanti. Quindi mio padre era agitato per l'insopportabile dolore che dà un tumore polmonare espanso a tutto il torace. Perdo la pazienza e faccio chiamare la responsabile che, caso strano, in 10 minuti mi fa arrivare l'ambulanza. Mio padre e' arrivato in Hospice in condizioni pietose, con il battito cardiaco alto per la sofferenza ricevuta. All'Hospice di Chiavari si sono presi cura di lui per le sue ultime ore di vita ed è mancato il giorno dopo con l'accompagnamento dolce, rilassato, perché sotto morfina ma con tutti i medicinali della sua terapia.
Non ho raccontato le prime due esperienze di mio padre, sempre al PS, ma credetemi, mi è bastata l'ultima per avermi SEGNATA A VITA, costringendomi a vivere con il rimorso.
Tempi di attesa lunghissimi
Tempi di attesa infiniti. Anziana di 80 anni ricoverata alle 11.00 e dimessa alle 18.00 per un malore. Stanze affollate e pulizia generale minima. Privacy sconosciuta. Asl4 da dimenticare.
A Rapallo esiste un ospedale nuovo, sotto impiegato... aprire un pronto soccorso anche in quel sito??
Ricoveri in medicina d'urgenza
Non posso che essere insoddisfatta dell'organizzazione del servizio. La carenza di personale per assistenza di base e infermieristica sui turni pomeridiani e notturni è la prima evidenza. Mio padre è entrato senza decubiti e, nonostante il materasso apposito, in una settimana si sono formati. La mia impressione da infermiera è che manchi la comunicazione tra medici e vengano guardati solo gli esami... nulla importa l'alimentazione e l'idratazione e l'attivare una collaborazione con le varie equipe dietologica e per la terapia del dolore.
Non ci siamo
Non c'è dialogo con il personale. Il reparto apparentemente non si coordina con l'attigua Neurologia. Le cartelle cliniche di ricoveri recenti, avvenuti presso strutture viciniori (16 km.) della stessa ASL4, non sono a conoscenza dei medici che le richiedono ai familiari in copia cartacea (ma solo di persona, il telefono non esiste, malgrado abbiamo lasciato diversi numeri). Nell'era di internet! Tutti sembrano poco disponibili e seccati se gli si pone una domanda. Dopo una settimana, la risposta "non sappiamo neanche noi cosa siano" riguardo a uno sfogo con ulcerazioni cutanee. Diagnosi mutanti ed incerte, almeno nelle dichiarazioni ai familiari. Non è certo un reparto di eccellenza. Peccato perché sino a pochi anni fa la nostra ASL era ben diversa.
Cardiopatia in paziente geriatrico
Quanta fatica ha fatto per ricevermi. Dall'uscio del suo studio mi ha squadrato per un attimo, pensava non ci fosse più nessuno, poi sillaba: "attenda." Intanto il suo telefonino suona. Io aspetto. Poi riapre la porta e, come se dovesse sottoporsi ad uno sforzo erculeo, o fare il maratoneta incallito, mi riceve; chiaramente non mi guarda in viso e continua a guardare il suo cellulare. Conversazione effettiva: 1 minuto. Informazione sul paziente: le sapevo di gìa. Morale del colloquio: nessuna morale poiché sarebbe un ossimoro.
Altri contenuti interessanti su QSalute