Pronto Soccorso Ospedale Gavardo
Recensioni dei pazienti
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Esperienza pessima maggio 2009
Nel maggio 2009 in questo ospedale una tra le esperienze piu' brutte. Mio padre era un paziente affetto dalla sindrome di Marfan (patologia che colpisce tessuto connettivo e cardiovascolare prevalentemente); sottoposto nel 1981 a operazione cardiochirurgica causa dissecazione aortica con riparazione in tubo valvolato, in cura con anticoagulanti, nel 1996 ha avuto ictus cerebrale che ha paralizzato parte del cervello, impedendogli uso coordinato della parola e movimenti degli arti destri del corpo. In cura con antiepilettici, anticoagulanti etc., a maggio 2009, mattina circa ore 9.00, tosse persistente, affanno, crisi respiratoria; portato dal 118 in "pronto"soccorso, passano circa due ore mio padre sta peggiorando in modo evidente. Io cerco di farlo presente in ogni modo alle infermiere per ottenere almeno uno straccio di visita, come risposta ho ottenuto in maniera seccata che lì prima di lui c'erano altri pazienti e che doveva aspettare. Alle 12.00 circa finalmente viene visitato: ci viene detto che forse prendendo una pastiglia, gli puo' essere andata di traverso un po' d'acqua, una specie di polmonite "ab ingestis", a loro dire non preoccupante. Io continuo ad insistere dei vari problemi all'aorta che l'hanno sempre afflitto, ma niente, mi dicono che per loro non centra perche' non avrebbe tosse; cosi viene spostato in uno specie di sgabuzzino al freddo in attesa di ulteriori e prossimi accertamenti (quali se non vogliono consultare un cardiologo???). In quel posto mio padre continua a stare male e peggiorare, ma io non posso fare nulla; gli manca l'aria ma non gli viene dato neanche un po' d'ossigeno. Ore 13.30 circa un crollo improvviso della pressione: improvvisamente si allarmano tutti, chiamano cardiologo che (dopo mezz'ora) esegue ecocardiogramma che evidenzia dissezione aortica che gli ha provocato un'emorragia che manda sangue nei polmoni; ore 14.15 circa chiamano una ambulanza per trasportarlo di urgenza (ah adesso l'avete vista la gravita'???) all'ospedale Civile di Brescia in cardiochirurgia per un intervento di emergenza. Ore 14.45 circa pronta l'ambulanza per trasportarlo. Ore 14.50 mi padre muore.
Pronto soccorso
Mi sono recata al pronto soccorso di Gavardo per forti dolori addominali e mi è stata praticata una iniezione al gluteo da una infermiera che stava tranquillamente spiegando al medico come fare una parmigiana di melanzane; questa gentile infermiera mi ha praticamente preso il nervo sciatico.. non riesco a spiegare a parole il dolore che ho provato durante quell'iniezione, una vera e propria scossa in tutta la gamba... A distanza di un anno mi sto portando dietro problemi di sciatalgia che ormai si è cronicizzata. Ringraziero' per sempre l'operato di questo bel reparto probabilmente a vita!
Affatto soddisfatta
Dopo aver fatto una visita stile "veterinario in una fattoria" (scusate ma è così...), mi è stato detto che dovevo pagare perché era una visita che doveva effettuare il mio medico di base (che invece non era disponibile per 3 giorni). Da aggiungere anche la maleducazione del personale e la poca organizzazione.
Consiglio vivamente di recarsi in altri ospedali.
Lasciate ogni speranza o voi che entrate!
Sono stato ricoverato al Pronto Soccorso dell'Ospedale "La Memoria" di Gavardo nella mattinata del 21/6/2011 per una fibrillazione (flutter atriale) iniziata poche ore prima, mentre mi trovavo in vacanza a Salò. L'aggettivo per qualificare meglio l'efficacia della struttura del Pronto Soccorso è: INDECENTE! Dopo una prima accoglienza fatta con tempestività, che mi aveva illuso circa l'efficienza del Servizio, fatte le visite del caso e le analisi del sangue, e dopo aver raccontato qualche altra esperienza ospedaliera per lo stesso problema, mi è stata somministrata sotto forma di flebo dapprima una dose d'attacco di Cordarone e poi, terminata quella, una dose di mantenimento di 12 ore. Nel frattempo sono stato "depositato" in una stanzetta dalla temperatura quasi glaciale. Un solo bocchettone di aria condizionata messo nella parte alta della parete mandava un flusso d'aria gelida che sbatteva sulla parete opposta e mi investiva in pieno con una grande probabilità di farmi ammalare. Ho fatto presente ripetutamente il problema e dopo varie resistenze mi hanno portato in un'altra stanza con similari caratteristiche. Una notte d'inferno come espiazione di qualche orrendo delitto che non riuscivo, per quanto mi sforzassi, a ritrovare nei miei ricordi. Più volte mi hanno chiesto se prendessi medicine ed alla mia risposta affermativa il medico di turno mi ha detto che avrei dovuto provvedere da solo, con qualche sorriso di circostanza per compensare e mascherare l'inefficienza del servizio. Mi chiedo: "E' mai possibile che io arrivi in un Pronto Soccorso e che, avendo necessità di medicine, detta struttura non sia in grado di procurarmele? E' mai possibile inoltre che io venga quasi del tutto inascoltato, pur certificando con le mie dettagliate precedenti cartelle cliniche, sul fatto che la fibrillazione in altri casi era finita con la continua somministrazione di Cordarone dopo circa 48 ore?" La flebo di Cordarone di mantenimento aveva invece una durata di sole 12 ore, dopodiché il mio cuore era sì tornato ritmico, ma con 90/95 pulsazioni al minuto. Invece mi è stata tolta la flebo e mi è stato proposto di tornare a casa nello stato in cui mi trovavo. Ho fatto presente al medico che mai mi era capitato di tornare a casa con un numero di pulsazioni così elevato e l'ho messo in guardia su tutti i pericoli derivanti, visto che le mie pulsazioni normali sono circa 60 al minuto. Il medico del Pronto Soccorso ha fatto un nuovo consulto con la cardiologa e poi, anche in questo caso con un bel sorriso di circostanza, mi è venuto a dire che forse era meglio che fossi ricoverato nel reparto di Cardiologia, come io stesso avevo suggerito. Un'esperienza allucinante!
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