Pronto Soccorso Ospedale Gallarate
Recensioni dei pazienti
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Delusa e amareggiata
Venerdì sera mia madre di 84 anni, residente in alloggio protetto, è stata portata in PS con diagnosi di stroke ischemico. Era in astanteria in attesa di posto letto nel reparto di Neurologia quando, inaspettatamente, il sabato alle ore 23.15 mi chiamano dal PS per avvisarmi di andare a prendere mia madre perché, visto che la Tac di controllo era risultata negativa per ictus emorragico, la mamma veniva dimessa. A nulla sono valse le discussioni relative al fatto che a quell'ora mi sarebbe stato impossibile trovare un'ambulanza e che mia madre non solo non poteva rientrare nell'alloggio protetto perché tale struttura non ha gli strumenti adatti per curare una persona con in corso un ictus, ma facendo notare al medico che voleva dimetterla le condizioni precarie in cui destava mia madre (afasia, incapacità a deambulare, agitazione, confusione mentale e probabile disfagia), mi é stato risposto che non era un problema loro!!
Nella disperazione ho contattato il reparto Hospice di Busto Arsizio per un ricovero di sollievo, in attesa di trovare una struttura adeguata.. Attualmente è ricoverata in Hospice, dove si sa che poco possono fare per una persona colpita da ictus e presenta ancora tutti i sintomi di chi sta combattendo contro questa terribile malattia! Sono delusa e amareggiata. Parliamo tanto di aiuti umanitari, e poi non siamo in grado di curare i nostri vecchi!
Abbandonato a me stesso col mio dolore al fianco
Dopo circa 30 minuti di dolori lancinanti al fianco sinistro, ho chiamato il 118 e sono stato trasportato al pronto soccorso dell'Ospedale di Gallarate.
Arrivato in pronto soccorso alle 17.00 circa, dopo un rapido triage sono rimasto in attesa prima sulla barella dell'ambulanza, poi su un "letto" davanti all'astanteria per circa 3 ore. Nel frattempo mi contorcevo dal dolore e, nonostante le ripetute richieste di assistenza fatte dagli operatori del 118 e da me direttamente, non sono stato degnato d'attenzione. Faccio presente che nel frattempo ho avuto la netta sensazione che non fossero arrivati codici rossi o persone particolarmente sofferenti. Nonostante avessi sottolineato che sono cardiopatico e che i valori pressori non erano dei migliori - 115/165 - e che il dolore era insopportabile, chiedevo almeno una prima assistenza per ridurre il dolore ed accertarsi che non fosse nulla di grave. Per farla breve, sono rimasto fino alle 22.00 circa senza ricevere alcuna visita medica ed attenzione. Per fortuna che non era qualcosa di grave, perché altrimenti non so cosa sarebbe successo. Ma ciò che voglio sottolineare è anche l'assoluta mancanza di empatia, umanità, attenzione e rispetto verso un paziente evidentemente sofferente e l'attesa assurda, sicuramente di oltre 5 ore di altri pazienti anziani, in sosta nei corridoi. Dopo essere stato per 5 ore abbandonato ed essendo scemati i dolori, ho chiesto quanto dovevo ancora aspettare; l'infermiere dell'accettazione mi ha riferito che c'erano ancora 11 persone davanti a me. A quel punto, per evitare reazioni sbagliate, ho preferito farmi venire a prendere e, se fossero peggiorati i dolori, sarei andato ad altro PS.
SE ERA PER IL P.S. DI GALLARATE..
SONO ARRIVATA IN PRONTO SOCCORSO CON UNA SETTICEMIA DOVUTA A MEZZI DI SINTESI, HO DICHIARATO AL "MEDICO" DI TURNO CHE PROBABILMENTE AVEVO DEI MEZZI DI SINTESI CHE SI ERANO MOSSI, MI HA "RISO IN FACCIA", DATO IL VALIUM E FATTA USCIRE. DOPO 2 GIORNI ERO IN COMA A VARESE. SONO PASSATI 8 ANNI E SONO INVALIDA ALL'80%, BASTAVA UN'ECOGRAFIA (E SUL SITO DELL'OSPEDALE DICONO CHE IN P.S. LE FANNO...). ORA NON HO PIù LE GAMBE FUNZIONANTI, Nè LA VESCICA. MI HANNO SALVATO LA VITA ALL'OSPEDALE DI VARESE, PRIMARIO (E LUI MERITA TALE TITOLO) PROF. PAOLO GROSSI.
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