Pronto Soccorso Ospedale Avellino
Recensioni dei pazienti
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Morte
Ho portato mia madre con infezione urinaria. Con febbre 38,4.
Lì hanno fatto analisi rapide del sangue. Dopo di che hanno portato mia madre nel salone del pronto soccorso. Dove non le hanno fatto nessun tipo di trattamento fuori dal paracetamolo e una volta un antibiotico. Non mi hanno lasciato nemmeno di farla mangiare o bere. Ho trovato mia mamma con bocca asciutta e le labbra attaccate una all'altra.
Le mettevano il vassoio con mangiare sul comodino e poi mi domandano perché mia mamma non mangia. Lei non mangiava perché non poteva più muovere mani e piedi.
Inoltre hanno pure avuto il coraggio di dirmi che in mattinata aveva 510 di glicemia. Perché avuto questa glicemia? perché non hanno avuto buona volontà a domandarmi di tutte suoi problemi. Mi hanno detto: Non preoccuparti (parola di un infermiere), il dottore sa cosa deve fare. Ed è morta.
Siamo allo sbaraglio
Mia nipote di 24 anni ha un incidente stradale. A seguito del contraccolpo le viene consigliato di andare in ospedale per le cure e gli accertamenti del caso.
La accompagno personalmente al P.S. alle ore 18:30, dove alle ore 18:47 viene presa in carico. L'infermiera all'accettazione alla quale avevo chiesto se fosse necessaria una consulenza ortopedica, mi risponde (in modo abbastanza sgarbato) che in questi casi necessita la consulenza neurochirurgica. Ovviamente non contesto la decisione, visto che di mestiere faccio il consulente del lavoro e non il medico.
Unica nota negativa di questa decisione è che a mia nipote, alla quale necessitava il consulto del neurochirurgo, viene assegnato un CODICE BIANCO e viene lasciata in piedi nel corridoio per ben 4 ore - fortuna che poi ha trovato una sedia a rotelle.
Purtroppo, dopo 5 ore di inutile attesa, senza ricevere né cure e nè accertamenti, abbiamo deciso di abbandonare il P.S. Abbiamo anche cortesemente avvisato, ma ci hanno risposto che non essendo un carcere potevamo uscire in qualsiasi momento.
Mia nipote ovviamente ha conservato il braccialetto a ricordo di questa pessima esperienza!
Prosto soccorso San Giuseppe Moscati di Avellino,
Il reparto di Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, situato in Contrada Amoretta, a mio avviso e per esperienza personale concreta, può essere declassato da Ospedsle di Rilievo Nazionale a ospedale di provincia: tempi di attesa inverosimili e assistenza con tempi biblici, senza volermi esprimere su efficacia ed efficienza dell'assistenza; giunti per un dolore cardiaco con un paziente 80enne con cormobilita e patologie cardiache complesse, aspettiamo oltre 4 ore per essere visitato da un medico e fare un prelievo enzimatico. 10 ore e mezza (siamo ancora in attesa) per essere visti da un cardiologo...
Dopo 11 ore nessun trattamento preventivo e protocollo viene applicato con sospensione totale della complessa terapia farmacologica e farmaci Salvavita.
Siamo giunti alle 3.00 di notte, accolti da una infermiera che fa triage, tampone barelliere... Ora sono le 13.40 e abbiamo fatto un ECG e un prelievo....
Nel frattempo il PS si è riempito di barelle e di pazienti trasportati con ambulanza, ammassati senza alcun rispetto protocollo Covid.
Mancanza di personale, o procedure e organizzazione inesistenti?
Probabile rettocolite ulcerosa
Mio padre, 81 anni, giunto in pronto soccorso con l'ambulanza per un attacco di probabile rettocolite ulcerosa, è qui da 10 ore. Le informazioni sono quasi pari a 0. Impossibile vederlo, comunicare con lui, fargli sentire l'affetto dei familiari. Qui le parole umanità, comprensione, empatia forse non le conosce nessuno.
Accettazione al pronto soccorso
Paziente proveniente dal P.S. di Pineta Grande Castel Volturno con cartella clinica con ben evidenziate eventuali patologie. All'accettazione con codice giallo numero 2015071298 alle ore 18.12 del 27/7/15 e dopo prelievo venoso, solo alle ore 22.30 il Medico riferisce che la paziente necessita il Ricovero. Alle 00.10 del giorno 28 non c'è il posto e sono in difficoltà per allestire una lettiga. La paziente decide per le dimissioni con l'accordo del Medico di presentarsi il giorno stesso alle 08.00 circa presso il P.S.
Alle ore 08.50 il prelievo venoso e fino alle 14.30 nessuna terapia; alle 14.40 il medico riferisce per un ricovero ma non può quantificare il tempo di attesa. La paziente decide di rientrare a Cameri dove risiede recandosi al P.S. dell'Ospedale Maggiore della Carità.
Saluti, M. Teresa Caccavale
Reclamo
Stamattina, malgrado 15 ore passate in p.s in attesa di un posto, mia madre (Bianco Lidia) di 75 anni rischia di essere dimessa senza l'ultimazione degli esami. Un medico avrebbe detto che le già ha fatto un favore (pensate un po') a ricoverarla 1 giorno in reparto. Mi auguro positive evoluzioni, altrimenti non mi resterà che sporgere formale querela al fine di fare luce su molte circostanze.
Competenza ed efficienza
Mia nonna ha avuto un piccolo incidente domestico ed è entrata in P.S. in codice giallo. Subito è stata fatta accomodare nel suo posto letto assegnatole e sono stati fatti velocemente esami si vario tipo. Entrata alle dieci di sera è uscita il giorno dopo con esami, diagnosi, referti e cura... Insomma, si è trovata bene in quanto il personale era molto cortese, specialmente il medico di turno. Grazie a loro adesso sta bene! Questo è un buon Pronto Soccorso! Ed è inutile che scriviate "non è un buon pronto soccorso" perchè l'emergenza sanitaria la subiscono tutti gli ospedali. Questo, per le condizioni in cui ci troviamo, funziona già abbastanza bene.
Struttura Ospedaliera Moscati
Non Basterebbero Parole per descrivere una struttura Ospedaliera come quella di Avellino..
Pronto soccorso con codice rosso: scompenso cardiaco e altre patologie. Arrivo ore 15:00. TRE NOTTI e TRE GIORNI parcheggiato su di una barella in Pronto Soccorso. ORE 23:00 TRASFUSIONE CON DUE SACCHE DI SANGUE DOPO AVER IMPRECATO DI CAPIRE... In questo ospedale funziona solo il reparto di cardiologia, il resto a parer mio possono chiuderlo.
QUESTI SONO I RISULTATI DELLA POLITICA DI AVELLINO, VERGOGNA.. VI SIETE MANGIATO TUTTO ADESSO FATE ECONOMIA SULLA PELLE DELLA GENTE... E POI CI DOBBIAMO SORBIRE TUTTI QUELLI CHE ARRIVANO DALLA REGIONE CAMPANIA....
Competenza e pulizia
Arrivato in codice giallo, ho aspettato pochi minuti. Ambiente pulitissimo, silenzioso, infermieri e medici disponibili. Visitato in poco tempo, la visita è stata scrupolosa e il medico è stato molto soddisfacente.
Pronto soccorso: se lo conosci lo eviti
Mi sono recato al pronto soccorso dell'ospedale di Avellino per una frattura all'avambraccio. L'unica risposta che ho ricevuto dal medico è stata, testuale "la chiameremo per la RX" e ciò dopo ben tre ore di attesa. Ho atteso inutilmente altre 2 ore fino a quando, sfinita dal dolore, sono andata via senza nessuna assistenza. In tutto questo periodo, altri pazienti, anche più gravi, erano lasciati sulle barelle e sedie a rotelle senza alcuna cura. D'accordo che occorre tener presente i recenti tagli alla sanità, ma qui siamo proprio caduti in basso, tenuto anche conto dell'insensibilità e dell'arroganza del personale medico/infermieristico.
Professionalità ed umanità
Non é un encomio né un atto dovuto questo mio intervento, ma la testimonianza di una esperienza medica ed umana di certo positiva e solidale. Il dott. Raimo Mario é professionista affidabile, una persona garbata, un uomo sensibile. Personifica in maniera esemplare la grande mitica figura del medico, che sa proporre il suo contributo professionale quale momento di umanità e competenza: doti rari in una società disumana ed incompetente! I miei genitori, anziani e malati, ricoverati d'urgenza, hanno ricevuto un'"accoglienza" nel reparto ed in particolar modo dal dott. Raimo esemplare: mia madre, demenza mista, e mio padre, problemi respiratori, sono stati con efficienza soccorsi ed inseriti in un mondo, per loro nuovo e sconosciuto, con la dovuta accortezza. Una società civile ha per fondamento un servizio sanitario efficiente: bene, con il dott. Raimo ed il suo reparto questa premessa di base é garantita!Finalmente un Sud che sia di esempio e di solidarietà! Grazie.
Mancanza di umanità e sensibilità
Non sono tanto i lunghi tempi di attesa, nonostante un codice giallo, a lasciarmi senza parole, perchè in seguito ai tagli statali voglio anche comprenderli. Ma la mancanza di umanità e di sensibilità da parte di medici, infermieri ed assistenti no, non posso comprenderla!
Professionalità e competenza
Il dottore Raimo, con la sua professionalità e profonda competenza, nel mese di ottobre tempestivamente mi ha diagnosticato un'embolia polmonare, ricoverandomi d'urgenza nonostante la mancanza di posti. Devo a lui la risoluzione felice e la ritrovata serenità della mia famiglia!
Un primario vicino ai pazienti
Arrivare in ospedale per accompagnare un anziano genitore genera ansia e paura. Ma se ad accoglierti, con tempestività, professionalità e una rara premura, è addirittura il primario, dr. Mario Raimo, tutte le tensioni svaniscono. E' questa una bella dimostrazione che le generalizzazioni, soprattutto negative, sulla sanità pubblica, sono dannose e anche infondate. Dirigere un reparto è lavorare insieme agli altri senza distanza e presunzione, stando dalla parte del paziente, chiunque esso sia.
Dr. Raimo: professionalità a umanità
Pensavo che una spalla lussata la mettesse a posto solo un ortopedico, mi sbagliavo: il dottore Raimo è stato l'unico a farmi soffrire poco e ad intervenire subito, asserendo che prima si metteva a posto e meglio era per la capsula legamentosa.
Come quando ad un mio nipotino ha cucito una ferita da taglio al volto, oggi, a distanza di pochi mesi, non si nota nulla.
Inutile che dicano che al sud vi siano delle persone incompetenti, quella sicuramente deve essere riferita alla classe Dirigenziale/Politica che fa professori i prediletti, mentre rimangono tali medici che sanno fare il proprio dovere e non solo.
Professionalità umanità le doti al Pronto Soccorso
Non si può solo sottolineare l'inefficienza delle strutture sanitarie, soprattutto meridionali. E' ingiusto e irrispettoso verso quanti svolgono il loro lavoro con serietà e scrupolo. Al Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Giuseppe Moscati di Avellino, e in particolare nel dr. Mario Raimo, ho trovato professionalità, competenza e soprattutto umanità, dote, quest'ultima, veramente rara e non solo fra i medici.
Rocco
Diagnosi errata
Mio padre lamentava forti dolori all'addome e, dopo essergli stato conferito il codice giallo, è stato su una sedia ad aspettare dalle ore 17.00 del pomeriggio fino alle 23.30. Il medico di turno lo ha visitato e dimesso con la diagnosi di diverticolite e, come terapia, gli ha prescritto antidolorifici, bere acqua e clistere.
Il giorno successivo stava malissimo, è ritornato lì, purtroppo, ed un altro luminare della medicina lo stava dimettendo per la seconda volta. Casualmente ci siamo imbattuti in un nostro conoscente medico, che finalmente ha ritenuto opportuno fargli un esame più approfondito...: mio padre aveva una emorragia interna in corso, ma purtroppo ormai era tardi..
Lascio a voi i commenti, perché io non ho più parole da sprecare.
Un plauso al Dott. Mario Raimo
Un plauso al Dott. Mario Raimo, di una umanità incredibile e dalla grande competenza. Nella mia esperienza personale ho trovato veramente una valida struttura di pronto soccorso.
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