Pronto Soccorso Ospedale Asti
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L'umanitá altrove e la competenza pure
Mio padre é morto nel luglio del 2014, a 70 anni, malato terminale di cancro. Se non fosse stato per un medico umano del reparto di Medicina di Asti, sarebbe morto soffocato nel pronto soccorso dello stesso ospedale, abbandonato in un angolo e dimenticato. Perché tanto, se si é malati terminali, vale mica la pena che infermieri o personale di assistenza in generale ti degnino di attenzione!? Premetto che non era una giornata caotica in PS, anzi. Stando accanto a mio padre, affannato, in evidente crisi respiratoria per le metastasi polmonari e le generali condizioni critiche in cui versava - ma cosciente!! E lucido! - ho visto tanti infermieri passeggiare nullafacenti, scocciati dalle richieste cortesi di aiuto. Mio padre soffriva dolori atroci, era disfagico e in cura con morfina da tempo. Poiché la dose di morfina non gli era stata ancora somministrata, dopo ore e ore di 'parcheggio', chiedo spiegazioni e mi viene in malomodo risposto che posso anche somministrarle io, le pastiglie, tanto....ah si, tanto sarebbe comunque morto. E allora, cucchiaio dopo cucchiaio di acqua, prego mio padre di ingoiare pillole che a malapena riesce a tenere in bocca, perché somministrargli il farmaco in vena.. prendeva troppo tempo forse. Quando ti rivolgi al personale infermieristico sai di essere 'ignorante in materia', ma hai bisogno di aiuto perché vedi la sofferenza negli occhi dei tuoi cari e soprattutto la noncuranza con cui vengono trattati. Beh, al PS di Asti il più delle volte ricevi in risposta sguardi scocciati e mezze parole da OSS annoiate. L'umanitá signori dov'é? Per non parlare della competenza. Attaccato alla bombola di ossigeno per non soffocare, e con un'autonomia calcolata di soli 3 minuti senza O2, mio padre viene trasferito in Medicina senza ossigeno! E arriva con saturazione polmonare pari a 57! Ansimando come una bestia e in preda agli spasmi. Vergogna! Ma pare che il personale qui sia intoccabile, perché quando compili la solita scheda di soddisfazione clienti che ti propinano, facendoti credere esista un controllo qualitá del servizio, in realtá scopri che non esiste posto o persona preposta a raccoglierla. Le cassette dove imbucare i feedback sono sparite, il reparto non sa dove metterle e persino il personale negli uffici di direzione ti guarda con sufficienza. Poi ritira il tuo foglietto e di certo lo cestina appena volti le spalle. Meditiamo, gente.
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