Pronto Soccorso Niguarda
Recensioni dei pazienti
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36 ORE in PS per ricovero
Sono entrato in PS lunedì 15 per essere ricoverato per ittero e mi hanno ricoverato martedì 16 alle ore 19.00. È una vergogna visto che ero stato lì venerdì 12, occasione in cui decisero di mandarmi a casa dicendomi di tornare lunedì 15 per essere subito ricoverato. Lunedì per tutto il giorno senza bere e mangiare... Organizzazione zero.
Delusione
Per quanto riguarda gli infermieri, in PS ho trovato personale più che competente e cordiale. Ma per la parte clinica, lasciamo stare. Sono stata liquidata in 3 secondi dal medico con la seguente frase: in pronto soccorso non si fa diagnosi, cosa vuoi che ti dica. Io mi sono recata lì solo per avere sollievo da una forte colite.
Accoglienza infelice
Non posso dire nulla dell'ospedale Niguarda, perché ha salvato mio marito da un problema serio ematologico con trapianto di midollo autologo, però per il pronto soccorso mi sento di segnalare una pregiudizievole accoglienza di un infermiere, che lamentava del fatto che mio marito non avrebbe dovuto presentarsi al pronto soccorso per un problema legato ad una presunta fistole anale, purulenta e sanguinolenta, con in corso un trattamento antibiotico che al momento non ha dato grandi risultati e con in aggiunta un problema nell'urinare. Premetto nel dire che noi per primi non amiamo affatto passare le ore al PS con due bambine a casa, ma non amiamo neanche stare così con le braccia conserte, con il forte dubbio che possa essere il risveglio della sua malattia ematologica, che purtroppo proprio in fase di questi disturbi si era ripresentata. Con questo voglio solo sottolineare l'importanza dell'aspetto psicologico sin dalla prima accoglienza, importantissima per non far pesare al paziente la sua già precaria condizione, e della difficoltà di noi parenti nel supportare i propri congiunti così provati anche quando si sta bene, e con il timore sempre nel ricadere nel tunnel.
09/12/2017
Insufficienza venosa, con sospetto di trombosi
Visitata con codice verde, con reale malessere. Sono stata visitata da una dottoressa molto incerta sulla diagnosi, mi prescrive dei farmaci, mi raccomanda una visita specialistica, ma mi dimette con codice bianco. Non capisco, molto probabilmente ho pagato per un altro meno malato di me ma più fortunato.
Troppa presunzione e poca cosiderazione
Sono stato dimesso il 21/7/2014 senza poter parlare col medico dott.ssa Silvia COLOMBO.
Ero stato ricoverato per calcoli ureterali e ritenzione idrica; come cura: flebo lixidol - terapia 15 gocce toradol (farmaco che provoca ritenzione idrica, come da indicazioni elencate chiaramente). Quindi di conseguenza, dopo le dimissioni, nuovo ricovero, pronto soccorso con cambio terapia.
Cara dottoressa, cerchi di parlare di più coi pazienti.
PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO
Il 30 Dicembre mi sono recata per la seconda volta in PS con la mia bambina di due anni per una febbre altalenate che proseguiva da 16 giorni. Alcuni giorni prima ero già stata in PS e il medico, dopo aver prescritto alla bima una terapia antibiotica ed effettuato un'RX torace dalla quale di vedeva una zona di intorbidamento, mi aveva specificato di ritornare il PS se la situazione non fosse cambiata. Dopo 7 giorni di terapia la bambina aveva ancora febbre alta, così sono tornata in PS dove sono stata accolta in modo molto sgarbato da un medico che mi ha praticamente mandata a quel paese, dicendo che non si può rompere le scatole in ospedale per un bambino con la febbre. Ha visitato la mia bambina in modo molto scocciato (tanto da farla vomitare), ha fatto eseguire un emocromo e, nonostante le lievi alterazioni presenti, mi ha rispedito a casa dicendo che si trattava di influenza. Ebbene, 9 giorni dopo, scopriamo che la bambina è affetta da micoplasma polmonare, una polmonite atipica, fortunatamente non pericolosa, ma che poteva essere diagnosticata con 10 giorni di anticipo.
Medici bravi, infermieri NO
Purtroppo negli ultimi sei mesi sono stata parecchie volte in questo reparto a causa di mio papà malato di tumore e fra una chemio e l'altra finivamo spesso al PS DI NIGUARDA, dove era seguito. Niente da dire sui medici, competenti e disponibili, infermieri invece sempre stressati e poco umani; l'ultima volta che ci sono andata, perché papà vomitava sangue, è arrivato in accoglienza con codice giallo su una barella accompagnato dal 118, e un'infermiera di nome Sarah, senza scrupoli, davanti a mio padre che già stava male dice "questo qui era qua anche settimana scorsa", tutta scocciata.. Il 118 fa notare che papà vomita sangue e lei risponde "macché sangue sarà qualcosa che ha mangiato che non doveva mangiare". Non immaginate la mia faccia, quella del personale 118 ma, soprattutto, la faccia del mio povero papà.. Già stava male, in più doveva essere umiliato.. Papà dopo una settimana è mancato e io spero che questa ragazza non tratti mai più nessuno in questo modo.
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