Policlinico San Donato

 
2.8 (71)

Recensioni dei pazienti

6 recensioni con 1 stelle

71 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.8
 
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1.0
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Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Mamma di 87 anni entra al pronto soccorso dell'ospedale portata dal 118 perché non riesce a mangiare e bere da giorni, e non si regge in piedi. Accettazione alle 13.19 codice azzurro. È stata parcheggiata fino alle 23.40 in accettazione senza neanche una goccia d'acqua 11/08/24 (visibile dall'esterno), finché alle 19 ho iniziato a chiedere qualcosa. L'unica cosa che hanno saputo fare è stato rispondere piccati e chiudere la veneziana perché non potessimo più vedere niente. Ad un certo punto sono riuscita ad entrare almeno per darle da bere e dopo un'altra ora di attesa ho minacciato di chiamare i carabinieri. A quel punto sono stata fatta gentilmente accomodare fuori. La mattina seguente è stata dimessa e rimandata a casa con un'ambulanza, ovviamente a pagamento, e rinviata al curante, che chiaramente dice di portarla al pronto soccorso se non beve. Non faccio mai recensioni, neanche ai locali, perché rispetto tutti e il lavoro di tutti, e so quanto i lavoratori non sono messi nelle condizioni di dare il meglio. Penso che però bisognerebbe avere anche una dignità e una morale per non controbattere a evidenti mancanze. I miei più sinceri complimenti al Gruppo San Donato per l'organizzazione di questo ed altri ospedali. Spero di aver bisogno di loro il meno possibile. La cosa che più sconcerta è pagare contributi una vita per poi finire i propri giorni così. Forse hanno ragione quelli che lavorano in nero.

Patologia trattata
Nausea
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Mi reco al PS alle 6.30 del mattino per forte colica renale.
Alla accettazione mi avvertono che ci sarà da aspettare.
Sottolineo di avere un dolore forte e lancinante, ma non mi danno nulla per lenire il dolore.
Solo misurano pressione e temperatura.
Alle 12.00, dopo 6 ore di attesa, mi chiamano. Io penso "finalmente ci siamo", invece di nuovo mi prendono solo pressione e temperatura e addirittura mi consigliano di andare via, o dal medico di famiglia, o di cercare un urologo in quanto l'attesa potrebbe essere lunga.
Rimango sino alle 14.00, alla fine vado via dopo 8 ore di attesa per nulla.
Aggiungo che in sala di attesa vi erano almeno 3-4 persone lì dal giorno precedente, dove avevano fatto 10 ore di attesa e adesso stavano di nuovo in coda.
Infine livello pulizia 0, bagno sporco senza luce.
Insomma, un ospedale che di "pronto " e di "soccorso" ha ben poco.
Ho messo 1 in assistenza solo perché meno non potevo mettere!

Patologia trattata
Colica renale.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

4 giorni al pronto soccorso

Mio padre è stato portato al pronto soccorso di San Donato in condizioni gravissime il 10 Settembre con polmonite e insufficienza cardiaca. E' stato un inferno, ho dovuto portare pure le medicine da casa. L'ho assistito in questo lungo ed estenuante calvario anche di notte, perché l'assistenza era davvero carente. Abbiamo aspettato quattro giorni così. Alla fine ho deciso di trasferirlo in un altro ospedale, ma era già in coma. Direi che l'assistenza è stata scarsissima.
È deceduto dopo poco tempo.

Patologia trattata
Polmonite e insufficienza cardiaca grave.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso da incubo

Arrivata alle 17.00 per una caviglia gonfia, mi viene fatta l'accettazione con l'assegnazione di codice verde medicina, in quanto non ritenuta urgenza. Alle 19.30 chiedo come mai vedo passare davanti altre persone con codice verde ortopedia e perché a me sia stato assegnato codice medicina, pur trattandosi di un problema di sospetta tendinite. Mi viene risposto che, non avendo subìto un trauma, dovevo prima essere visitata da un internista e poi dall'ortopedico. Alle 21.00 la mia caviglia è sempre più gonfia dopo 4 ore di attesa e provo a parlare con l'infermiera appena arrivata in turno, la quale molto sgarbatamente mi dice che provava ad assegnarmi codice ortopedia perché le sembrava più adeguato - perlomeno così appare sul display... per mezz'ora... Provo a richiedere come mai sia ritornata attesa per medicina e sempre la simpatica infermiera mi risponde che così ha deciso il medico! Magari sarebbe stato carino che mi avvisasse del nuovo cambiamento, senza che io andassi a chiedere. A mezzanotte sono ancora lì che aspetto e sempre dal display sembrava fossi la prossima in ordine di chiamata. Arriva però un'ambulanza, poi un'altra, poi un'altra ancora. Alle 2.00 sono ancora lì con la caviglia sempre più gonfia e dolorante e dopo 9 ore di attesa decido di andare via. Non volevo passare davanti a codici gialli o rossi, ma avrei tanto voluto che mi vedesse un ortopedico, ma se anche il protocollo dell'ospedale prevede diversamente, sarebbe stato umano ricevere un minimo di considerazione e di comunicazione. Purtroppo, queste doti non fanno parte del personale infermieristico dell'accettazione del pronto soccorso del policlinico. Chissà se una volta dentro negli ambulatori il giudizio sarebbe cambiato! Ma, viste le premesse, le lamentele degli altri pazienti e dei familiari per le lungaggini e le altre recensioni lette, mi sa proprio che si tratti di un reparto da riorganizzare!!!

Patologia trattata
Sospetta tendinite.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso

Reparto sporco, disorganizzato, accoglienza scortese, personale (quasi tutto straniero) arrogante.
Carte per terra, pavimenti sporchi, 12 ore per fare tre esami, nessuna umanità, fortissima disorganizzazione.
Usciti senza chiara diagnosi dopo 12 ore; esami del sangue limitatissimi e generici, anche a parere del gastroenterologo di fiducia cui ci siamo poi rivolti privatamente e che ci ha spediti a rifare diversi esami ad integrazione degli insufficienti esami eseguiti in P.S..

Patologia trattata
PATOLOGIA ADDOMINALE.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso inefficiente

Per motivi di lavoro frequento tutti gli ospedali di Milano, Sesto S.Giovanni, Cinisello Balsamo, Humanitas e San Donato M.se da almeno vent'anni e per questo credo di conoscere un po' questi ambienti di lavoro, che non sempre sono all'altezza della situazione in termini di prestazioni mediche, strutturali, organizzative ma, soprattutto, in termini di comunicazione tra paziente e medico e tra medico e parenti. Ho avuto la sfortuna di vivere in prima persona una esperienza molto negativa presso il pronto soccorso dell'ospedale di San Donato, ove sono stato costretto dai lettighieri dell'ambulanza intervenuta a trasportare mia madre di 95 anni, colpita da ischemia cerebrale. Ivi giunta, in codice giallo, dopo una sommaria visita veniva parcheggiata su un lettino in una stanza dove non era possibile starle vicino anche solo per conforto. Nessuna notizia sulle cause, sulle condizioni, sulla terapia in corso, nulla di nulla. Quando poi provavi a chiedere qualcosa ai numerosi infermieri, tutti di nazionalità straniera che facevano o fingevano di non capirti, ti mandavano via con mille scuse; che dire poi delle scarne informazioni avute dai medici di turno, che non ho mai visto visitare mia madre, che era in evidente difficoltà anche per via di patologie pregresse. In alcune occasioni io stesso ho fatto notare che mia madre andava cambiata, lavata, cambiate le medicazioni alle braccia, dove aveva inseriti gli aghi per le flebo e per questo e per tante altre cose che potrei elencare stare in quel posto e' stato un incubo per noi... Lascio quindi immaginare per mia madre. Quello che mi preme di più evidenziare e denunciare come grave mancanza e' l'assenza della comunicazione che DEVE esserci tra medici e pazienti (quando questi sono coscienti), tra medici e parenti e tra quest'ultimi ed il personale infermieristico, che in tema di rapporti personali lascia davvero a desiderare. Persone fredde, insensibili, a volte verso gli stessi pazienti, indifferenti verso i parenti che in quei momenti hanno bisogno di ben altro. Chiudo con il ricordo di un giovane medico che entra nelle sale del pronto soccorso urlando a più non posso, con frasi composte composte solo da parole volgari come ca..o o mer.e senza curarsi minimamente delle tante sofferenze che erano presenti. Termino con una domanda: tra paziente, medico e parente, chi è la vittima?

Patologia trattata
ischemia cerebrale.
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