Policlinico San Donato
Recensioni dei pazienti
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Delusione
Mia moglie dovrebbe ricoverarsi oggi 30 ottobre 2018, ci hanno detto di presentarci alla 07:00. Alle ore 11:40 siamo ancora in corridoio ad attendere, cosa non lo so... Se vuoi andare in bagno devi intrufolarti "come un ladro" ed usufruire dei servizi, altrimenti mettiti l’anima in pace. La cortesia del reparto aritmologia è veramente scarsa, siamo stati trattati come numeri e nulla di più. Un peccato perché la struttura a mio dire si presenta bene ed è accogliente.
Una visita dal dottor Pappine costa un occhio della testa (400 euro) che credo sia veramente eccessivo.
Comunque è una struttura che consiglio per le tecniche all'avanguardia.
Ablazione fibrillazione atriale
Sono stato trattato per ablazione per fibrillazione atriale. La prima ablazione ha dato esito negativo per pro-aritmia (tachicardia atriale molto probabilmente di origine iatrogena). Dopo un mese nuova ablazione per tachicardia atriale con esito negativo ed il giorno successivo ancora ablazione per il ripresentarsi della sintomatologia. Dimesso in tachicardia (a detta loro questa volta sinusale), dopo circa un mese a visita di controllo (intramoenia) mi veniva proposta nuova ablazione per tachicardia sinusale.
Sono stato ricoverato successivamente presso altra struttura per ablazione in toracoscopia.
Pronto Soccorso
Accolto da personale prevenuto, che esterna diagnosi standosene seduto allo sportello, minacciato di una lunga attesa, infine respinto con la frase: "questo è un ospedale specializzato in cardiologia, non posso richiedere ulteriori accertamenti per il suo linfonodo al viso".
Aggiungo:
Rapporto umano: 1
Organizzazione: 1
Vedo che molte altre persone reputano questo reparto pessimo. Questo mi dà fiducia per il futuro, in quanto da oggi leggerò sempre le recensioni prima di recarmi in un luogo a carattere sanitario.
4 giorni al pronto soccorso
Mio padre è stato portato al pronto soccorso di San Donato in condizioni gravissime il 10 Settembre con polmonite e insufficienza cardiaca. E' stato un inferno, ho dovuto portare pure le medicine da casa. L'ho assistito in questo lungo ed estenuante calvario anche di notte, perché l'assistenza era davvero carente. Abbiamo aspettato quattro giorni così. Alla fine ho deciso di trasferirlo in un altro ospedale, ma era già in coma. Direi che l'assistenza è stata scarsissima.
È deceduto dopo poco tempo.
Pronto soccorso imbarazzante
Dopo 12 ore di attesa per una lastra decidiamo di andarcene, zero spiegazioni, solo parole al vento dei dipendenti allo sportello. Un codice bianco ci dicono attende automaticamente di più - e mi sta bene - ma che dopo 12 ore non si riesca a fare una lastra ad una persona sofferente lo trovo VERGOGNOSO!!! Alla faccia della sanità del nord e delle tasse che paghiamo!!
CUP ospedale San Donato Milanese
Impossibile prenotare una visita in questa clinica. Telefonicamente di fanno attendere in linea circa mezz'ora e poi attaccano il telefono. Allo sportello si trovano 80 persone davanti alla fila e via E-mail non ti ricontattano. Inoltre tempo fa avevo fissato una visita: il medico era ammalato e il personale del Cup non mi ha avvisato, così ho fatto strada per arrivare li' per non trovare il medico!
Servizio Cup davvero catastrofico da migliorare assolutamente!!!
Pronto soccorso
Non si possono aspettare 6 ore al pronto soccorso perché non c'è l'ortopedico.
È assurdo che in un ospedale rinomato come questo, non ci sia neanche un ortopedico al pronto soccorso per ore!
Vergognatevi!!!
Pronto soccorso da incubo
Arrivata alle 17.00 per una caviglia gonfia, mi viene fatta l'accettazione con l'assegnazione di codice verde medicina, in quanto non ritenuta urgenza. Alle 19.30 chiedo come mai vedo passare davanti altre persone con codice verde ortopedia e perché a me sia stato assegnato codice medicina, pur trattandosi di un problema di sospetta tendinite. Mi viene risposto che, non avendo subìto un trauma, dovevo prima essere visitata da un internista e poi dall'ortopedico. Alle 21.00 la mia caviglia è sempre più gonfia dopo 4 ore di attesa e provo a parlare con l'infermiera appena arrivata in turno, la quale molto sgarbatamente mi dice che provava ad assegnarmi codice ortopedia perché le sembrava più adeguato - perlomeno così appare sul display... per mezz'ora... Provo a richiedere come mai sia ritornata attesa per medicina e sempre la simpatica infermiera mi risponde che così ha deciso il medico! Magari sarebbe stato carino che mi avvisasse del nuovo cambiamento, senza che io andassi a chiedere. A mezzanotte sono ancora lì che aspetto e sempre dal display sembrava fossi la prossima in ordine di chiamata. Arriva però un'ambulanza, poi un'altra, poi un'altra ancora. Alle 2.00 sono ancora lì con la caviglia sempre più gonfia e dolorante e dopo 9 ore di attesa decido di andare via. Non volevo passare davanti a codici gialli o rossi, ma avrei tanto voluto che mi vedesse un ortopedico, ma se anche il protocollo dell'ospedale prevede diversamente, sarebbe stato umano ricevere un minimo di considerazione e di comunicazione. Purtroppo, queste doti non fanno parte del personale infermieristico dell'accettazione del pronto soccorso del policlinico. Chissà se una volta dentro negli ambulatori il giudizio sarebbe cambiato! Ma, viste le premesse, le lamentele degli altri pazienti e dei familiari per le lungaggini e le altre recensioni lette, mi sa proprio che si tratti di un reparto da riorganizzare!!!
Riparazione valvole cardiache in sternotomia
Mia mamma é stata operata il 20-03-2017 di riparazione valvole cardiache. Da quel giorno é partito il suo calvario ed è deceduta il 28 settembre dopo essere stata dimessa dalla terapia intensiva e trasferita al Maugeri di Pavia (niente a che vedere con il San Donato: ospedale pulitissimo, personale infermieristico formidabile e italiano; invece il San Donato è sporco, il personale arrogante e tanti stranieri, oltre a lavori di muratura in reparto con pazienti ricoverati...).
Mia mamma dopo l'intervento ha avuto un arresto cardiaco, dopo una settimana infezione da stafilococco alla ferita. Quindi altro intervento e revisione della ferita. Dopo 5 SETTIMANE di antibiotici e vac per stafilococco, sconfitto stafilococco. Ma è subentrata endocardite, rottura valvola, quindi terzo intervento di sostituzione della valvola e rimozione di coagulo di sangue. Io avevo chiesto se potesse esserne partito uno anche alla testa, mi hanno risposto no. Dopo 10 giorni di coma farmacologico, si sveglia paralizzata (la parte sinistra): ictus emorragico. Viene trasferita in cardiologia, altra infezione -
Klebsiella - guarita. Mandata di nuovo alla Maugeri Ah dimenticavo: dopo l'ictus le hanno dato da bere e mangiare senza eseguire esame della deglutizione. Alla Maugeri invece glielo hanno fatto subito, dicendomi che tutto ciò che deglutiva andava da tutte le parti tranne che nello stomaco.. Poi le hanno trovato colecistite, pancreatite e alla fine, attraverso una eco al cuore, una valvola ancora che perdeva..
7 mesi di calvario e poi è morta senza poter deglutire neanche una goccia di acqua.
Gratitudine
Ottimo staff, specie i giovani cardiologi, in particolare il dott. Cannone e la dott.ssa Basile.
Cardiochirurgia
Non posso che essere soddisfatto sia per l'intervento di sostituzione valvola aortica, sia per l'assistenza dei medici dopo l'intervento e le dimissioni.
Reparto Urologia disorganizzato
E' da anni che sono in cura in questo reparto, in cui ho trovato medici molto preparati e competenti.
Però è un reparto che sicuramente ha il primato per la disorganizzazione. Infermieri molto maleducati e scortesi; lavori di ristrutturazione eseguiti nel reparto senza il minimo rispetto per i pazienti; polvere che facevano i muratori ovunque; rumore assordante e nel frattempo pazienti che arrivavano dalla sala operatoria!! Il reparto sempre aperto senza rispettare l'orario di visita e gente che entra ed esce a suo piacimento. Tutto questo è sconvolgente.
Chirurgia cardiaca ok, degenza terzo mondo
L'intervento è stato eseguito dai chirurghi forse migliori al mondo... Il resto però è da dimenticare, non adeguato al livello della struttura.
Pronto Soccorso
Reparto sporco, disorganizzato, accoglienza scortese, personale (quasi tutto straniero) arrogante.
Carte per terra, pavimenti sporchi, 12 ore per fare tre esami, nessuna umanità, fortissima disorganizzazione.
Usciti senza chiara diagnosi dopo 12 ore; esami del sangue limitatissimi e generici, anche a parere del gastroenterologo di fiducia cui ci siamo poi rivolti privatamente e che ci ha spediti a rifare diversi esami ad integrazione degli insufficienti esami eseguiti in P.S..
Pronto Soccorso autogestito da personale sgarbato
Non riusciamo a fare neanche la prima visita in due ore in cui il pronto soccorso è a dir poco desolato (di pazienti) mentre arrivano pizze a domicilio e vengono dati consigli approssimativi e sconclusionati durante l`attesa. Torniamo a casa senza neanche gli esami del sangue e una tonsillite recidiva non curata ma tantomeno visionata. PESSIMI.
Cardiochirurgia San Donato .
Istituto eccellente per competenza, professionalitá e qualitá di prestazioni e servizi.
Pronto soccorso inefficiente
Per motivi di lavoro frequento tutti gli ospedali di Milano, Sesto S.Giovanni, Cinisello Balsamo, Humanitas e San Donato M.se da almeno vent'anni e per questo credo di conoscere un po' questi ambienti di lavoro, che non sempre sono all'altezza della situazione in termini di prestazioni mediche, strutturali, organizzative ma, soprattutto, in termini di comunicazione tra paziente e medico e tra medico e parenti. Ho avuto la sfortuna di vivere in prima persona una esperienza molto negativa presso il pronto soccorso dell'ospedale di San Donato, ove sono stato costretto dai lettighieri dell'ambulanza intervenuta a trasportare mia madre di 95 anni, colpita da ischemia cerebrale. Ivi giunta, in codice giallo, dopo una sommaria visita veniva parcheggiata su un lettino in una stanza dove non era possibile starle vicino anche solo per conforto. Nessuna notizia sulle cause, sulle condizioni, sulla terapia in corso, nulla di nulla. Quando poi provavi a chiedere qualcosa ai numerosi infermieri, tutti di nazionalità straniera che facevano o fingevano di non capirti, ti mandavano via con mille scuse; che dire poi delle scarne informazioni avute dai medici di turno, che non ho mai visto visitare mia madre, che era in evidente difficoltà anche per via di patologie pregresse. In alcune occasioni io stesso ho fatto notare che mia madre andava cambiata, lavata, cambiate le medicazioni alle braccia, dove aveva inseriti gli aghi per le flebo e per questo e per tante altre cose che potrei elencare stare in quel posto e' stato un incubo per noi... Lascio quindi immaginare per mia madre. Quello che mi preme di più evidenziare e denunciare come grave mancanza e' l'assenza della comunicazione che DEVE esserci tra medici e pazienti (quando questi sono coscienti), tra medici e parenti e tra quest'ultimi ed il personale infermieristico, che in tema di rapporti personali lascia davvero a desiderare. Persone fredde, insensibili, a volte verso gli stessi pazienti, indifferenti verso i parenti che in quei momenti hanno bisogno di ben altro. Chiudo con il ricordo di un giovane medico che entra nelle sale del pronto soccorso urlando a più non posso, con frasi composte composte solo da parole volgari come ca..o o mer.e senza curarsi minimamente delle tante sofferenze che erano presenti. Termino con una domanda: tra paziente, medico e parente, chi è la vittima?
Cardiochirurgia dott. Menicanti: bravi
Non conoscevo il prof. dott. Lorenzo Menicanti ed ho avuto l'onore, inconsapevole, di essere stato operato da lui a San Donato. Avrei voluto ringraziarlo mille volte, ma lui è sempre occupato per il mondo. Prego per Lui e per quello che fa, mi auguro un giorno di stringergli la mano, non l'ho mai fatto.
San Donato Clinica ECCELLENTE.
Centro Unico di Prenotazione
Le mie osservazioni si riferiscono unicamente al Centro Unico di Prenotazione, ben sapendo che il biglietto da visita di questo Ospedale non può ritenersi fornito da questo unico servizio, per altro mal organizzato e mal gestito da chi opera all'interno.
Sono solito prenotare qualsiasi visita od esame specialistico attraverso il sito online, con conseguente richiamo telefonico per conferma da parte di una persona sempre molto gentile e disponibile.
Di ben altro livello è l'accoglienza che talvolta può essere riservata all'utente che si presenta poi di persona.
Vi riporto, a questo scopo, la mia ultima e non unica negativa esperienza.
Premesso che sono Invalido Civile con conseguenti problemi di deambulazione, mi sono recato allo sportello con due richieste di esame e visita rilasciatemi dal pronto Soccorso dello stesso ospedale il mese precedente, e per le quali avevo appuntamento nella stessa mattinata.
Mi sono sentito rifiutare le prestazioni perchè il medico di turno del Pronto Soccorso aveva firmato le impegnative con descrizione dei suoi dati identificativi, ma non aveva apposto il timbro. A nulla è valsa la presenza, da me esplicitamente richiesta, della Responsabile la quale, con fare scostante e per nulla disponibile alla risoluzione del problema, mi ha invitato ad andarmene e a sbrigarmela per mio conto.
Alquanto indignato, sono salito alla Direzione Sanitaria, dove la Segretaria si è fatta carico del problema, ritornando dopo pochi minuti con le impegnative timbrate dal Pronto Soccorso (timbrino abbastanza anonimo e senza ulteriori firme).
Sarebbe bastato, a dimostrazione di senso di responsabilità ed intelligenza da parte della prima impiegata o della Responsabile, una semplice telefonata al Pronto Soccorso....
Tornato allo sportello, una seconda impiegata che aveva assistito alla prima scena si mostrava indispettita e... dopo avere visionato le impegnative, me le restituiva dicendo che il medico aveva sbagliato anche il codice di esenzione e che quindi dovevo farlo cambiare. A nulla valeva la presentazione del tesserino comprovante il mio diritto.
Mi sono nuovamente recato alla Direzione Sanitaria e la stessa Segretaria ha provveduto a fare semplicemente correggere il codice ed apporre un nuovo alquanto anonimo timbrino ed uno scarabocchio che siglava la variazione.
Dopo due "scarpinate" affibbiate ad un disabile come me, ho finalmente avuto convalidate le due impegnative solo perchè non potevano trovare altri errori....
Lascio a chi legge questa mia dichiarazione che sosterrò come veritiera in qualsiasi sede ogni commento o giudizio.
Solo due cose vorrei aggiungere:
Quella Responsabile e quelle due impiegate dovrebbero ricordarsi che i loro stipendi, per quanto magari non ricchissimi, sono pagati da tutte quelle persone che siedono pazienti sulle sedie aspettando il loro turno agli sportelli e che per anni hanno versato contributi al Servizio Sanitario Nazionale e che in molti casi continuano a pagare attraverso i ticket.
Seconda cosa.... SI VERGOGNINO !
Luigi R.
Cardiochirurgia pediatrica - DIV
Sono la mamma di una bambina di 9 mesi che e' stata operata ad inizio ottobre per un ampio DIV dal Dott. Frigiola e dal Dott. Reali. L'operazione e' andata bene, quindi saremo sempre grati ai cardiochirurghi per aver risolto il problema di nostra figlia.
L'intervento era programmato da due mesi e non abbiamo avuto problemi di rinvio data. Mia figlia e' stata operata nel giorno stabilito. Il reparto nel giorno del ricovero ci e' apparso disorganizzato, perché ci hanno lasciato nel corridoio per 6 ore prima di darci la stanza (e con noi tutti gli altri bimbi in attesa di ricovero). Ci aspettavamo più organizzazione. Il giorno dell'intervento il cardiochirurgo, una volta terminata l'operazione, non e' passato a darci notizie di nostra figlia. Un'ora più tardi abbiamo saputo il buon esito dell'operazione dall'altro cardiochirurgo, incrociato quasi per caso nel corridoio. La terapia intensiva nell'immediato post operatorio si e' rivelata altamente professionale, ma anche molto umana. Personale professionale e molto disponibile (anche e soprattutto il primario dott. Isgrò).
Il reparto nel post-operatorio si e' riscattato, con un personale infermieristico eccellente, molto molto disponibile e dolce con i bambini.
Il cibo per i bimbi piccolini come mia figlia non e' granché e il personale della cucina un po' sgarbato.
Le mamme possono stare con i bambini 24ore/24 (in reparto, mentre in t.i. due ore al giorno, ma "flessibili"). I papà possono entrare due ore al giorno (ma sono abbastanza flessibili anche su questo). Nessun'altro può entrare in reparto (giustamente, per preservare la salute dei piccoli pazienti).
Grazie a loro sono nato di nuovo
Il reparto di cardiochirurgia retto dal prof. Lorenzo Menicanti è una delle realtà d'avanguardia d'Europa! Sono stato operato di recente da lui e dalla sua equipe in maniera ottimale con grandissima professionalità e, soprattutto, rispetto per il paziente e quella humanitas di cui troppo spesso in altre realtà ospedaliere italiane si è persa memoria. Anche il reparto di cardiologia, diretto dalla dott.ssa Francesca Giacomazzi, è uno dei fiori all'occhiello del policlinico San Donato di San Donato Milanese per professionalità, gentilezza, competenze e premura nel rapporto con i degenti.
Cardiologia: ricovero per ablazione
Purtroppo per il sottoscritto, ho avuto una esperienza a dir poco allucinante, con continui rinvii della data di ricovero ("per altre urgenze"), a causa dei quali mi è venuta una FAP (ho dovuto sospendere l'Amiodarone) e al pronto soccorso di San Donato mi hanno lasciato sul lettino per giorni ed IN ARITMIA. A un certo punto il mio cuore ha risposto con due scariche di tachicardia e solo allora, in induzione con flebo di Amiodarone, ho avuto una cardioversione.. ma niente ablazione, bensì un defibrillatore...e viaaa.
Medico e neurologo mi hanno trattato come un numero.
Emodinamica: valvuloplastica aortica in t.a.v.i.
In soli 10 giorni a mia madre hanno impiantato una valvola aortica (sovrapponendola a quella vecchia calcificata) con la tecnica t.a.v.i. senza aprire lo sterno, arrivando al cuore dall'arteria femorale...: eccezionali.
Il dott. Francesco Casilli, seguito dal Prof. Inglese (tra i primi al mondo in questa tecnica) hanno fatto il "tagliando" al malandato cuore di mia madre...
Grazie di cuore.
Pronto Soccorso inadeguato
Trasportato in ambulanza, incapace di muovermi per i traumi e comunque immobilizzato dal personale paramedico, vengo dopo breve attesa (una mezz'oretta) visitato da un infermiere e parcheggiato, spogliato, in un corridoio in attesa della visita specialistica. La barella è di fronte a una porta automatica, che viene tenuta costantemente aperta da personale dell'ospedale in cambio di turno, sembrerebbe, prolungato. Inutili le rimostranze per il freddo, non ci sono coperte.
Finalmente vengo visitato e dirottato su esami radiologici. Dopo ulteriore attesa in astanteria, insieme a anziane signore lì impropriamente ricoverate (e io sempre privo di vestiti), vengo visitato da un nuovo specialista, che mi dimette con diagnosi di sub-lussazione della spalla e traumi vari, con prognosi di due settimane. Non mi viene suggerito alcun metodo per l'immobilizzazione del braccio e la cosa si rivela particolarmente dolorosa nelle settimane successive.
Una visita specialistica privata consente di verificare la rottura del legamento crociato e al tempo stesso di scoprire l'assegnazione del codice bianco, con l'evidente scopo di far pagare il ticket...
Ma se non si vuole gestire un pronto soccorso, c'è qualcuno che ti obbliga a farlo lo stesso?
Cardiopalmo e Ipertensione Isolata
Sono andato in questo policlinico la sera del 30 dicembre per cardiopalmo ed elevati valori pressori.
L'infermiera di servizio in accettazione, dopo esser stata rapidamente informata da me che ho accusato cardiopalmo e di essere un soggetto iperteso, mi fa subito entrare nella sala di osservazione, dove si eseguono gli ECG. Il suo comportamento è stato freddo e professionale.
Sottoponendomi alla visita di P.S., attendo su un lettino del reparto dei codici gialli (io ero un codice verde per cui, essendo portato in un reparto pieno di macchinari e farmaci complessi, mi preoccupo un pochino).
Aspetto 10 minuti mentre infermieri e paramedici del reparto vanno avanti e indietro, parlando dei fatti loro.
Arriva il medico, probabilmente una fresca laureata, mi fa una visita superficiale con stetoscopio (solo parte toracica/addominale) e passa il tempo al computer a scrivere anamnesi e referto.
Mi dice che bisognerebbe effettuare un ecocuore per assumere informazioni sulle dimensioni e funzionalità del muscolo cardiaco, ma che mi conviene farlo in sede ambulatoriale. In pratica mi ha rimandato al curante.
Se non avessi avuto 23 anni e se non avessi parlato della mia componente di base ansiosa, probabilmente avrebbe eseguito un ecocuore tranquillizzandomi alla dimissione.
Elettrofisiologia dr. Cappato- tachicardie per WPW
Le mie piu' vive congratulazioni, oltre che naturalmente eterna riconoscenza, per l'intervento di ablazione eseguito su mia figlia di 13 anni, dall'equipe del reparto di elettrofisiologia, diretto dal dott. Cappato ed eseguito dal dott. Pittalis.
Alta era la difficolta' di piena riuscita al primo colpo, dovuta alla complicata cardiopatia di mia figlia.
Infatti non era facile:
1) individuare il punto da ablare.
2) una volta individuato, raggiungerlo.
3) far si che l'ablazione risultasse efficace al primo colpo.
Dopo 8 mesi dall'intervento, pur incrociando le dita anche se non serve piu', a mia figlia non sono piu' venute tachicardie!
La professionalita' percepita nelle visite precedenti si e' rivelata fondata!
Aspetto struttura migliorato, ma l'operato?
Digiuno dalle sera precedente al ricovero.
Il paziente si presenta in ospedale alle 7,30 puntuale per sottoporsi ad un banale intervento.
viene portato in camera dopo 6 ore passate su una sedia; alle 19.00 dello stesso giorno ancora non viene chiamato per l'intervento.
viene dimesso un'ora dopo e rimandato l'intervento a data da definirsi??????????
se questo è un ospedale da certificazione di alta qualità, non oso pensare a quelli di qualità scarsa.
per non parlare poi della maleducazione di alcuni operatori sanitari, che forse dovrebbero fare un corso accellerato di buone maniere e di rispetto per la dignità degli ammalati.
sporcizia in alcuni reparti.
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